BUENOS AIRES, 24 maggio 2009 (AFP) - Il Presidente Lugo (nella foto), ex vescovo, è fiero di aver riconosciuto la sua paternità. Il Presidente del Paraguay, Fernando Lugo, un ex vescovo che aveva suscitato scandalo riconoscendo di aver avuto un figlio, si è detto fiero del suo gesto, in un'intervista diffusa sabato dalla stampa argentina. "Il tasso di riconoscimento di paternità non è che del 30% in Paraguay: nel 70% dei casi, la paternità non è riconosciuta [fischia!], ha osservato Lugo nell'intervista accordata al quotidiano Clarin. "Il fatto che il presidente riconosca suo figlio, mentre ha in mano l'arsenale giuridico e il potere, compreso mediatico, per non farlo, è qualcosa che molti hanno considerato come atto di coraggio".
Lugo, 57 anni, ha riconosciuto il 13 aprile la paternità di un bimbo di due anni, concepito quando portava ancora l'abito religioso [che lo indossasse davvero, lo crediamo poco. Ma è un modo di dire].
Altre due donne hanno in seguito affermato di avere avuto un bambino nato da un rapporto con lui. La questione aveva scatenato uno scandalo in questo paese povero dell'America del Sud, dove il 90% della popolazione è cattolica. Parecchie voci dell'opposizione hanno chiesto le dimissioni del capo dello Stato Lugo, dirigente di un partito di sinistra eletto nell'aprile 2008, mettendo fine ad un regno di 61 anni del partito conservatore.
Presso "la gente modesta, quelli che hanno votato per me, la mia immagine resta intatta", afferma ancora il Presidente Lugo, sottolineando di non aver mai pensato di dimettersi.
Il mio ideale è senza dubbio che un vescovo sia molto più spirituale.
RispondiEliminaCondivido però la vostra opinione, quando dite che:
"Il fatto che il presidente riconosca suo figlio, mentre ha in mano l'arsenale giuridico e il potere, compreso mediatico, per non farlo, è qualcosa che molti hanno considerato come atto di coraggio".
Ovviamente i dirigenti dell'Italia si stanno dimostrando peggiori di quelli del Paraguay.
Ha sbagliato mestiere, e ha sbagliato soprattutto chi lo ha fatto vescovo. Speriamo almeno che al secondo tentativo, come uomo politico, abbia imbroccato la carriera giusta.
RispondiEliminaE' proprio la gente VERAMENTE modesta che resta scandalizzata dal suo esempio, anche solo in considerazione del suo ruolo passato e del lusso sfrenato in cui vive adesso che è presidente
RispondiEliminaMa in che posizione sitrova davanti alla Chiesa? E'stato almeno ridotto allo stato laicale?
RispondiEliminaE se no,cosa si aspetta??
È già stato ridotto. Comunque ricordiamo le parole di Gesù: Non giudicate e non sarete giudicati
RispondiEliminaEh no, don Gianluigi, davanti a un comportamento evidente si giudica eccome. Davanti ai mercanti nel tempio Gesù non dice "poverini, non li giudico". Davanti a un vescovo che butta la mitria alle ortiche un giudizio lo diamo. Non gli sputeremo addosso, se potremo fare qualcosa per lui lo faremo, ma un giudizio lo diamo.
RispondiEliminaNo, non si può giudicare il peccatore, solo Dio lo può fare.
RispondiEliminaTuttavia si deve giudicare ciò che ha fatto, ed è scandaloso. Ma è scandaloso anche chi lo ha scelto e salendo su nella gerarchia chi stabilisce i criteri di scelta.
Mi sembra che ultimente di vescovi indegni ce ne siano in circolazione più d'uno.
Me ne ricordo in questo momento 3 casi: quello di Basilea (Vogel), il famoso Milingo e ora Lugo e in poco più di 10 anni.
Io non mi permetto di giudicare le persone, ma di punirle sì, invece ipocritamente oggi si giudica e non si interviene.
Come papa Borgia ha legittimato la prole, poi la farà studiare e cercherà buone sistemazioni per i maschi e buoni matrimoni per le femmine.
RispondiEliminaIn fondo si è comportato da buon padre....
Comunque i vescovi indegni non sono solo quelli cum prole. Quelli che annacquano (o addirittura negano)il Vangelo e la Dottrina per compiacere il mondo, sono molto peggio!
Una vicenda interessante..........
RispondiEliminama vorrei partire da un romanzo di Ghreen: Il potere e la Gloria. Ambientato in America latina, parla di un sacerdote con prole; questo uomo, nn riconoscera' sua figlia, sara' costretto a dividersi da lei, scegliera' il rischio di morire, pur di confessare un pseudo malato... trappola in cui perdera' la vita.
Ha ragione il sacerdote che ha detto che nn dobbiamo giudicare.
Non giudichiamo:
1) cmq sia la posizione di questo vescovo e' chiara, ha scelto l'impegno civile e nn sta' imbrogliando i superiori o la Chiesa, o i fedeli
2) si sta occupando dei figli e del suo popolo
3) sara' sempre sacerdote e magari la divina Provvidenza lo portera' la' dove nn potra'a arrivare nessuno a dare un eventuale estrema unzione.
4) ci sono sacerdoti e forse vescovi (in passato in svizzera) che avevano relazioni e continuano a fare i preti, perche' comodo (immaturita' evidente anche da un punto di vista di crescita psichica)
5) la tonaca magari nn l'ha portata mai, ma attenzione, se noi chiediamo ai ns. genitori, storie tra preti con la tonaca e donne ci sono sempre stati. E ci saranno
6) sarebbe meglio che queste storie nn succedessero ma siamo uomini e la ns condizione e' di miseria e poverta'.....che solo Lui puo' riempie, e colmare per sua misericordia.
In fondo apprezzo l'onesta, altri scelgono l'ambiguita' nel matrimonio e nella condizione ecclesiastica.
Per finire penso anche alle vicende italiane, e penso che qualcuno ogni giorno si alza e deve raccontare un sacco di balle ai famigliari e agli elettori.
Io mi alzo a mattina prendo la mia bici e vado a lavorare, e mi sento ricco, piu' ricco di lui..... xche' balle patetiche nn le devo raccontare a nesuno
Grazie.
Il primo anonimo mi sa che ha letto molto alla svelta, per non dir di più il post. Mi sembra un pretino comunisteggiante che vede nel truce Franceschini, in Vendola o Pecoraro i suoi diletti.
RispondiEliminaL'approvazione del riconoscimento di paternità appartiene al vescovo spretato non alla redazione.
Ciò detto, preferisco i vescovi che riconoscono i figli (magari più d'uno) a quelli. che non lo fanno o praticano l'abominandum vitium, da cui certo i figli non nascono.
I governanti d'Italia fan quel che gli pare, in ambito privato, non son vescovi. E non è un cretinetti anonimo qualsiasi che li può giudicare.
Poi, se sono chiamato a votare, è mio dovere scegliere in base ai programmi politici ed in base alla credibilità della persona.
E chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Per sapere se l'anonimo primo sia senza peccato, metta la sua firma.
L'anonimo delle 13,06, che forse è lo stesso Celestino V - magari ex-prete per quanto si possa esser ex-preti - raccatta il testimone di Celestino V, il primo anonimo che invece di svolgere un discorso, per quanto inconcludente sul tema, la butta in politica.
RispondiEliminaDi questo pretame insulso e grottesco, ne abbiam piene le scatole.
Torni alla bicicletta. Deve lavora di molto poco se a quest'ora è già al PC, magari dall'ufficio diocesano o parrocchiale?
A cattocomunistis, libera nos Domine
RispondiEliminaDante Pastorelli,
RispondiEliminalei mi delude. Io l'ho combattuta e la combatterò perchè rappresenta -con cognizione- una posizione teologica che mi è totalmente estranea,
ma no posso pensare che lei si sia così degradato da scendere anche sotto il livello di Emilio Fede.
Ne va della sua dignità.
Ha detto Carlo Gambescia:
RispondiElimina"Prendiamo il 'Caso Noemi'.
Invece di “battere” su questioni fondamentali, suscitate dal brusco “respingimento” degli immigrati, dalla condanna di Mills e dal violento attacco berlusconiano alle istituzioni parlamentari; tutte questioni che riguardano la qualità della giustizia, della democrazia e il destino delle minoranze politiche ed etniche in Italia, l’opposizione (dal Pd alle forze minori) si è fatta trascinare in una imbecille e suicida campagna stampa sulla questione delle dieci domande, sollevata da Repubblica (perché chi è dietro il quotidiano fondato da Scalfari, probabilmente spera di sostituire Berlusconi con Draghi a colpi di scandali sessuali… ). Alla quale invece Berlusconi, da vero istrione, si sta prestando volentieri. Vuole addirittura rispondere in Parlamento. Perché sa che i pettegolezzi intrigano: fanno simpatia e voti (per lui…). Cosa che Repubblica, da sempre sospesa tra moralismi a senso unico e buoni affari, sembra ignorare...
E così le istituzioni politiche, già screditate da qualunquistiche ma mirate campagne di stampa contro “la casta”, perché rivolte a minare la reputazione dei partiti in quanto tali in nome del presunto efficientismo dell’impresa economica privata, dovranno fare il punto sui pettegolezzi sessuali riguardanti Berlusconi. Solleticando gli italiani ma al tempo stesso screditando ancora di più le istituzioni politiche. E ciò solo per compiacere la suicida strategia mediatica imposta dai poteri forti economici contrari al Cavaliere.
Complimenti. Bel modo, veramente libero e degno, di fare opposizione".
Sono ben felice di deludere gl'inopportuni frustrati e deviati.
RispondiEliminaNon appartengo a tal razza dannata.
W la redazione, che ha sdoganato presso l'ambiente tradizionalista questo sito progressista che, pero', è contro ogni ipocrisia, anche politica:
RispondiEliminahttp://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=1623&nome=religione
Dio vi benedica, ora e sempre!
Sì,sdoganato; ma rimane sito da sconsigliare ai deboli di intestino!
RispondiEliminaAndreas Hofer
Fàtti processare, codardo!
RispondiEliminaNon so se esista un altro paese, al di fuori dell’Italia, dove chi corrompe rimane impunito, mentre chi è stato corrotto viene condannato. Voi ci capite qualcosa?
È da parecchi anni che non riesco più capire questo mio Paese, ridotto a brandelli da una classe politica senza più alcuna decenza, il cui capo è il massimo corruttore vivente. Ed è lì a rappresentarci davanti al mondo, incredulo. Anche i popoli primitivi si stanno chiedendo che razza di democrazia sia mai la nostra, di italiani che vantano millenni di civiltà e di cristianesimo. Voi ci capite qualcosa?
Non ci rimane che contestarlo, ovunque vada.
Perché non seguirlo in ogni suo passo, e gridargli: "Fàtti processare, codardo!"?
da La Repubblica 19 maggio 2009
Non c'e' dubbio alcuno : i lascivi sono i peggiori peccatori (insieme agli omicidi). Perche' perseverando nel loro peccato, lordano tutta la loro vita. E cadono di errore in errore.
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