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mercoledì 6 maggio 2009

Ecco l'avviso che vorremmo affisso in ogni parrocchia...

...beh, magari con un orario un po' più da cristiani.


Fonte: Orbis catholicus

17 commenti:

  1. in effetti quest'orario va bene solo a quelli come me (il mio orario di lavoro comincia alle 7:30)

    g.

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  2. per noi che abbiamo a cuore il V.O. la strada sarà ancora molto lunga e terribilmente in salita. Salvo eventi straordinari, dove il soprannaturale interviene a correggere l'umano. Alessandro

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  3. A giudicare dal saluto "Ave Maria!" riportato sul manifesto, si direbbe che siano dei frati. In effetti quell'orario (7:00 del mattino)è tipico di "Messe conventuali". Bisogna pur comprendere le loro esigenze di vita conventuale (orazione, studio, lavoro....). E ringraziamo Dio che almeno celebrano la Messa tradizionale.

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  4. Quasi quasi vi fotografo l`avviso affisso sulla porta della chiesa di Santa Chiara a Ginevra con l`annuncio della Santa Messa con il rito antico alle... 11h !
    Non in una cripta oscura e polverosa come durante tanti anni ma in una chiesa, moderna d`accordo, ma che i fedeli riescono rendere "calorosa" e accogliente .
    Il celebrante è un sacerdote della Fraternità di San Pietro e attorno a lui una comunità molto viva e gioiosa.
    Giovani famiglie con i loro bambini, giovani, e meno giovani, un`assemblea orante e raccolta .

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  5. A me sembra l'orario ideale: durante i giorni feriali la gente lavora o va a scuola e cosi` puo` andare a Messa prima di iniziare la giornata. Inoltre e` possibile mantenere il digiuno tradizionele da prima della mezzanotte. Bravi!

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  6. Nella mia, MAI.
    Se fosse ancora vivo San Pio V, brucerebbe sul rogo voi e i vostri avvisi... andate a studiare la storia, e scoprirete che Pio V le riforme liturgiche le faceva rispettare.

    Parrocchia S. Maria Goretti
    "DETRIDENTINIZZATA"
    via M. Gioia 193 - Milano
    p. Paolo Cortesi

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  7. Infatti S. Pio V garanti` che i riti piu` antichi di duecento anni potessero continuare indisturbati, caro anonimo provocatore. Studiala tu la storia e leggiti Quo primum!

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  8. Beh, caro Bedwere, non si può dire che sia anonimo, visto che si firma P. Paolo Cortesi; passionista, pare.

    E' carina, l'espressione "detridentinizzata". Un po' uno scioglilingua, come i trentatrè trentini...

    A noi, che pur piacerebbe una Chiesa debugninizzata, non passa per la testa di vietare la Messa nuova. Chi sono allora i veri illiberali, chiusi al soffio dello Spirito, incapaci di cogliere i segni dei tempi, se non coloro che rifiutano aprioristicamente di venire incontro alle richieste di una parte dei fedeli?

    Al di là della polemica, Padre, ma ce lo spiega che cosa vi dà tanto fastidio nel rito antico (considerato che non sostituisce quello nuovo, ma gli si affianca)? Creda che la domanda è sincera, perché ancora non siamo riusciti capirlo.

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  9. Carissimi,
    il caritatevole messaggio di p.Paolo Cortesi mi spinge a riproporre (scusandomi per la ripetizione ma qui repetita iuvant) la citazione da me recentemente postata in occasione della ricorrenza di S. Pio V, opportunamente citato dal nostro, che leggendo questi estratti della Quo Primum con cui come noto nel 1570 il Papa S. Pio V emano' il nuovo Messale Tridentino potra' approfondire il proprio concetto di "riforma" e soprattutto di "riformabile".
    Rifletta infine su chi il Santo Papa indica come supremo, finale garante della liturgia.
    Il Santo Papa dichiarava: «Con il nostro presente decreto, valido in perpetuo, Noi determiniamo e ordiniamo che mai niente dovrà essere aggiunto, omesso o cambiato in questo Messale». Al fine di vincolare i posteri, affermò che «mai, in avvenire, un sacerdote, sia regolare che religioso, potrà essere costretto ad usare un altro modo di dire la Messa». E, onde prevenire una volta per tutte ogni scrupolo di coscienza o paura di sanzioni e censure ecclesiastiche, aggiunse: «Noi qui dichiariamo che, in virtù della Nostra Autorità Apostolica, decretiamo e decidiamo che il nostro presente ordine e decreto durerà in perpetuo e non potrà mai essere legalmente revocato o emendato in avvenire». E infine: «E se nondimeno qualcuno osasse attentare con un'azione contraria al Nostro presente ordine, dato per sempre, sappia che incorrerà nell’ira di Dio Onnipotente e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo».

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  10. P. Paolo Cortesi fa lo spiritoso ma le sue affermazioni sono la prova provata della sua abissale ignoranza. STUDI la Sacrosanctum Concilium e poi esamini bene il Messale di Paolo VI. Se riuscirà a capire ciò che legge si renderà conto che la detridentinizzazione non è stata nè voluta nè auspicata dal Vaticano II. Comunque onore al merito: finalmente è venuto alla luce uno dei tanti difensori del Concilio che credono ancora (poverino!) che la vera Chiesa nasca nel 1962 perchè prima c'era il nulla. Per carità! Per carità! Alessandro

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  11. In effetti il padre Cortesi (se è veramente un parroco, in internet chiunque può firmarsi come vuole...) è uno di quelli che vedono solo le cose che fa comodo vedere. La messa che vorrebbe cancellare si celebra perché un papa ha stabilito che è possibile celebrarla. Punto. Il ribelle alle disposizioni del papa è lui, se si rifiuta di celebrare in vetus ordo avendone avuto richiesta dai suoi parrocchiani.

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  12. Ma aldilà dell`ignoranza di p. Cortesi, non vi stupisce la sua disobbedienza?
    Chi è p.Cortesi per permettersi di dire "mai" ad un documento del Papa?
    La sua opinione-ideologia vale di più della volontà del Successore di Pietro?
    E quello che è scioccante è che un parroco possa venire qui e esprimere pubblicamente, e firmando, la sua disobbedienza al Papa sapendo che non sarà sanzionato!
    Viva la medicina della Misericordia!

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  13. Luisa, ha colto nel segno. Più che l'ignoranza potè la disobbidienza. Alessandro

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  14. Caro P.Cortesi, tu del del 1974, non hai avuto modo di conoscere il rito tridentino, perché allora ti accanisci contro di esso e, soprattutto, non argomenti le tue posizioni ma le spari contro chi non la pensa come te con un'arroganza che non si addice ad un religioso. Alcuni anni fa eri vicario parrocchiale, ora non so se tu sia parroco, nel qual caso ti porresti sullo stesso piano dei preti di Novara che si rifiutarono di celebrare il nuovo rito e furono rimossi. Se ci fosse giustizia dovresti essere rimosso anche tu, non dai Passionisti, però, ma dal buon senso e dall'obbedienza.
    Con affetto
    don g.ianluigi braga

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  15. liturgia, teologia dogmatica, morale e pastorale vanno, di solito, sempre insieme. Chi è progressista in una, lo è anche nelle altre tre (salvo incoerenze).

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  16. Sentite, io credo che la firma di padre Cortesi non sia autentica. Non può essere. Qualcuno gli ha giocato un brutto tiro e magari a sua stessa insaputa si becca queste reprimende. Non posso credere che un sacerdote cattolico sia così ignorante, di malanimo, disobbediente e pure scortese.
    No! non ci credo.
    E poi cosa difenderebbe il CVII o quel che molti pesano che sia stato.
    Non credo che un sacerdote cattolico finisca per credere che il CVII si possa ridurre a un totem o a un vitello d'oro.
    No, sosteniamo l'ignaro padre Cortesi con le nostre preghiere.
    A.H.

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