La cappella del Seminario a La Reja, Argentina
La decisione era nell'aria ormai da qualche giorno e rappresenta l'ultimo capitolo delle accese polemiche che in questi giorni hanno visto al centro il movimento lefebvriano: Richard Williamson l'ultra tradizionalista vescovo che ha negato l'Olocausto, è stato sostituito alla guida del seminario che dirige dal 2003 a La Reja, una cinquantina di chilometri dal centro di Buenos Aires. A rendere noto l'allontanamento del vescovo negazionista è stato padre Christian Bouchacourt, responsabile per l'America Latina della Fratenità San Pio X, alla quale appartiene Williamson, che ormai da anni vive, tra un viaggio e l'altro, in Argentina, da sempre uno dei paesi del mondo dove i lefebvriani sono più presenti. Un vescovo cattolico può parlare "con autorità ecclesiastica" solo su materie riguardanti "la fede e la morale", ha detto in un comunicato reso noto dall'agenzia Don Bouchacourt, precisando che le "affermazioni" di Williamson "non riflettono in modo alcuno la posizione" della congregazione. Bouchacourt ha inoltre respinto "con tristezza" le accuse lanciate negli ultimi tempi contro la stessa congregazione "al fine di screditarla", ha precisato.Che a La Reja (dove Williamson si era rinchiuso ormai da qualche settimana) le cose si stessero muovendo si era capito chiaramente nel corso del fine settimana. Nella magnifica struttura che i lefebvriani hanno a Buenos Aires (una chiesa e il seminario di 'Nuestra Senora Corredentora', immersi in una sorta di 'tenuta' in mezzo ad un grande parco) nelle ultime ore c'era infatti stato un via vai di sacerdoti. Sembrava essere vicino un annuncio, e infatti ambienti lefebvriani citati dal quotidiano La Nacion avevano riferito sulla possibilità di una rimozione, di fatto, di Williamson. Il giornale aveva riferito anche il nome del probabile successore, e cioé lo spagnolo Alfonso de Galarreta, uno dei quattro vescovi ordinati nel 1988 da Marcel Lefebvre.
La decisione era nell'aria ormai da qualche giorno e rappresenta l'ultimo capitolo delle accese polemiche che in questi giorni hanno visto al centro il movimento lefebvriano: Richard Williamson l'ultra tradizionalista vescovo che ha negato l'Olocausto, è stato sostituito alla guida del seminario che dirige dal 2003 a La Reja, una cinquantina di chilometri dal centro di Buenos Aires. A rendere noto l'allontanamento del vescovo negazionista è stato padre Christian Bouchacourt, responsabile per l'America Latina della Fratenità San Pio X, alla quale appartiene Williamson, che ormai da anni vive, tra un viaggio e l'altro, in Argentina, da sempre uno dei paesi del mondo dove i lefebvriani sono più presenti. Un vescovo cattolico può parlare "con autorità ecclesiastica" solo su materie riguardanti "la fede e la morale", ha detto in un comunicato reso noto dall'agenzia Don Bouchacourt, precisando che le "affermazioni" di Williamson "non riflettono in modo alcuno la posizione" della congregazione. Bouchacourt ha inoltre respinto "con tristezza" le accuse lanciate negli ultimi tempi contro la stessa congregazione "al fine di screditarla", ha precisato.Che a La Reja (dove Williamson si era rinchiuso ormai da qualche settimana) le cose si stessero muovendo si era capito chiaramente nel corso del fine settimana. Nella magnifica struttura che i lefebvriani hanno a Buenos Aires (una chiesa e il seminario di 'Nuestra Senora Corredentora', immersi in una sorta di 'tenuta' in mezzo ad un grande parco) nelle ultime ore c'era infatti stato un via vai di sacerdoti. Sembrava essere vicino un annuncio, e infatti ambienti lefebvriani citati dal quotidiano La Nacion avevano riferito sulla possibilità di una rimozione, di fatto, di Williamson. Il giornale aveva riferito anche il nome del probabile successore, e cioé lo spagnolo Alfonso de Galarreta, uno dei quattro vescovi ordinati nel 1988 da Marcel Lefebvre.
© Copyright SDA-ATS - Fonte Papa Ratzinger blog
Mons. Williamson non nega l'olocausto, nè gli errori del nazionalsocialismo, bensì -in compagnia di autorevoli storici- l'esistenza delle camere a gas nei campi.
RispondiEliminase avesse negato l'esistenza dell'inferno sarebbe stato più grave.
Quelli che negano l'esistenza dell'inferno, e son assai numerosi, sono in comunione! (Con Satana).
RispondiElimina