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sabato 28 febbraio 2009

Alla Santa Sede non bastano le recenti scuse di Mons. Williamson

Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della S. Sede ha affermato l'inadeguatezza delle scuse dell'Arcivescovo Mons. Williamson, da poco partito dall'Argentina per riparare a Londra.
“Non si tratta - ha affermato padre Lombardi - di una lettera indirizzata al Santo Padre o alla Commissione Ecclesia Dei. La ‘dichiarazione’ del vescovo non sembra rispettare le condizioni stabilite nella nota della Segreteria di Stato del 4 febbraio 2009, dove si diceva che egli ‘dovrà anche prendere in modo assolutamente inequivocabile e pubblico le distanze dalle sue posizioni riguardanti la Shoah”.

© Copyright Radio Vaticana
Pubblicato da Raffaella a
17.10

7 commenti:

  1. Non credo d'essere stato tenero con mons. Williamson, che ha rovinato, con le sue inaccettabili dichiarazioni, un lungo e difficile cammino sulla via della piena unità, perché "la comunione c'è, ma dev'essere un po' più perfetta" come più volte ha dichiarato il card. Castrillon il quale ha anche negato che esista uno scisma, ed in buona compagnia di prelati e canonisti.
    Il Vescovo ha chiesto due volte scusa, la seconda volta anche alle famiglie delle vittime, ha accettato di farsi da parte ed ha promesso di studiare più approfonditamente l'argomento dell'Olocausto.
    A questo punto esigere che ritratti quello che ha affermato senza lasciargli il tempo di studiare altri documenti sì da poter pervenire ad un giudizio più motivato (egli stesso ha riconosciuto che le sue dichiarazioni erano basate su vecchie e non approfondite letture), può significar più intenzioni, fra cui, ad es. spingerlo ad una ritrattazione ipocrita, quale offa da gettar nelle fauci dei ribelli al Papa ed ai nemici della Chiesa, che è da condannare assolutamente, anche perché il gioco sarebbe ben presto smascherato e la doppiezza verrebbe ad esser attribuita allo stesso Williamson; oppure approfittare di questo disgraziato caso per far fallir i colloqui con la Fraternità. Si potrebbe proseguire, ma in ogni caso mi sembra che il partito anti-Benedetto XVI stia lavorando a catena ininterrottamente.
    Purtroppo il Pontefice s'è circondato di elementi non affidabili (non lo dico da ora: l'ho scritto altrove), sin da quando portò in Curia, tra gli altri, Hummes e quel Levada, che era molto comprensivo, per non dir di più, con la teologia della liberazione.
    E intanto il Papa sa bene che ci son vescovi e cardinali che negano Verità di Fede ma io non vedo interventi seri tesi ad eliminar questa vergogna, autentico cancro al cuore della Chiesa.
    Solo silenzio.

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  2. a questo punto mi pare una persecuzione da parte di coloro che, oltretutto, inneggiano al libero pensiero e alla libertà di coscienza.
    appare di estrema evidenza, ma lo era anche prima, la strumentalità delle accuse. La shoa non può avere il rango di una verità di fede e deve essere soggetta a giudizio come ogni altro fatto storico.

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  3. E te credo!
    Più che "scuse", mi sembrano una "scusa" per non scusarsi.

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  4. Che le dichiarazioni di Mons. Williamson abbiano fatto molto male è indiscutibile, che poi a monte e a valle vi siano un complotto, una manipolazione, una strategia è possibile se non probabile, che abbiamo assisitito a tradimenti diversi e numerosi, silenzi difficilmente comprensibili e accettabili è evidente, ma mi risulta molto difficile accettare che la Santa Sede si pieghi alle pretese ebree, che dia loro la priorità, mettendo in pericolo la discussione con la FFSPX.
    Oggi si potrebbe credere che la Shoah è considerata alla pari di un dogma di fede indiscutibile e al quale si deve l`obbedienza la più assoluta,.
    A quanti silenzi della Sala stampa ho assistito quando veniva attaccato il Santo Padre, silenzi incomprensibili al semplice fedele.
    E poi ecco che oggi la Sala Stampa si attiva, diventa iperreattiva, per dire che la dichiarazione di Mons. Williamson non è sufficiente.
    Due pesi due misure, molti, troppi silenzi eppure era il Successore di Pietro ad essere insultato, aggredito, e reazioni immediate per non offuscare la suscettibilità o sensibilità ebrea.
    E la sensibilità cattolica? Mah!

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  5. Circa la strumentalizzazione delle dichiarazione di Mons. Williamson e gli scandalosi silenzi su ben più gravi affermazioni, assolutamente contrarie alle stesse Verità della Fede già altri hanno efficacemente commentato prima di me; una sola considerazione, quindi, di tenore assolutamente personale: quello che più mi colpisce della dichiarazione della Sala Stampa vaticana è la sua totale carenza di Carità Cristiana e, con questo, ritengo si sia detto tutto ...

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  6. La Carità viene riservata ai nemici interni ed esterni della Chiesa, palesi ed occulti. Qui, al di là della Carità - che non è tale senza la Fede e la
    Speranza - manca il minimo buon senso. Io mi auguro soltanto che il p. Lombardi non parli a nome del Papa.

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  7. Anche con questo Papa,nel quale riponiamo pur tante speranze,assistiamo a sbandamenti.Questo equiparare nei fatti un concetto storiografico,discutibile quanto vogliamo, ad un dogma appartenente al Sacro ed Intoccabile Patrimonio della Fede e' una mostruosa e palese eresia.Poco mi vale sentir dire:non e' cosi'.Concordo,ma ex contrario,nel senso che da che nacqui (e non fu ieri)non ho mai assistito ad una sequela di condanne cosi' forti ,solenni e perentorie come nel caso delle teorie riduzionistiche del Williamson.E fortuna ci arrise a trovarci sulla Cattedra Suprema un fine teologo!Se poi tutto questo cancan e' dovuto a motivi di prudenza umana....peggio ancor mi sento.E taccio.Pietro

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