Seguendo i passi di Nostro Signore (Gv 18,23) e S. Paolo (At., 23,5), l’Arcivescovo Lefebvre ha dato alla sua Fraternità l’esempio di non restare mai attaccati alla Verità di Dio al punto da abbandonare il rispetto per gli uomini che hanno l’Autorità di Dio. Nel mezzo del turbine mediatico dell’ultima settimana, sicuramente rivolto più contro il Santo Padre che contro un vescovo relativamente insignificante, qui c’è la lettera scritta al card. Castrillòn Hoyos il 28 gennaio da quel vescovo [mons. Williamson in queste righe di presentazione della lettera che segue parla in terza persona]
A Sua Eminenza il Card. Castrillòn Hoyos
Eminenza,
nel mezzo di questa tremenda bufera mediatica sollevata da mie osservazioni imprudenti alla televisione svedese, io La supplico di accettare, se e in quanto propriamente rispettose, le mie sincere scuse per aver causato a Lei e al Santo Padre così tanto fastidio e problemi del tutto non necessari.
Per me, tutto quel che conta è la Verità Incarnata, e gli interessi della Sua unica vera Chiesa, attraverso la quale soltanto noi possiamo salvare la nostra anima e dare gloria eterna, nel nostro piccolo, a Dio Onnipotente. Sicché io ho solo un commento dal profeta Giona, I, 12:
“Prendimi e gettami in mare; poi il mare si quieterà per Te; perché io so che è a causa mia che questa grande tempesta si è scatenata contro di Te”
Per cortesia accetti altresì, e riporti al Santo Padre, i miei sinceri ringraziamenti personali per il documento lo scorso mercoledì e reso pubblico domenica. Molto umilmente offrirò una Messa per entrambi.
Sinceramente in Cristo
+Richard Williamson
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