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sabato 27 dicembre 2008

Ancora sulle giornate della gioventù

Su queste manifestazioni giovanil-popolar-religiose, o meglio su alcuni loro eccessi di spettacolarizzazione e malintesa "modernità" (che di fatto fa rima con profanità) aveva detto parole estremamente severe Enzo Bianchi, priore della comunità multiconfessionale di Bose: uno che non si può certo tacciare di passatismo o tradizionalismo (basta leggere in questa pagina le sue dichiarazioni sfavorevolissime al motu proprio). Le riporta il Papa Ratzinger blog, da un'intervista resa al Corriere il primo settembre 2007 e relativa ad uno dei vari incontri "coi giovani", in corso in quei giorni a Loreto.

"Il tutto suona un po’ bizzarro e c’è chi come Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, riflette sul fatto che «le modalità di questi incontri sarebbero da aggiornare».In fondo «è una formula che va avanti dagli anni Settanta con Taizé ed è stata poi innestata nella Chiesa cattolica con Wojtyla nell’83: ormai sono passati venticinque anni...».Il fatto che Benedetto XVI risponda ai giovani, del resto, «è già il segno di un cambiamento: il rischio di tutti i grandi raduni è di fare arretrare il confronto». E poi c’è il problema della musica, peraltro assai sentito da Ratzinger. Meno male che il Papa non ha sentito in questi giorni le liturgie eucaristiche con il «Santo» ritmato da batterie e chitarre elettriche, i rap parrocchiali a tamburelli e un repertorio di canzoncine che a confronto Emmanuel, l’amatissimo inno della Gmg di Tor Vergata, pare una cantata di Bach. Il teologo Enzo Bianchi sorride: «Oggi i giovani sono alla ricerca di cose più essenziali e più congrue a una tradizione liturgica che ha una sua specificità. Non si può usare la musica del mondo, anche in senso positivo, per qualcosa che invece deve narrare l’Altro. Se Dio è l’Altro, altra è la musica, altri sono i segni, altre le parole, altra la maniera di trovarci». Passi per il concerto, «queste cose i giovani le trovano ovunque, si vede che hanno voluto offrire uno spettacolo... L’importante, però, è che durante la veglia si preservi la sacralità della musica»."

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