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venerdì 12 dicembre 2025

Cosa dice l’enciclica “Inimica vis” sul pericolo della Massoneria?

Massoneria, la grande nemica della Chiesa.
Luigi C.


Sintetizziamo in sette punti ciò che d’importante l’enciclica di Leone XIII, Inimica vis, afferma sulla Massoneria. L’enciclica fu pubblicata l’8 dicembre 1892:

L’attacco alla civiltà cristiana: La religione dei nostri padri è stata fatta segno a persecuzioni di ogni sorta, col satanico intento di sostituire al cristianesimo il naturalismo, al culto della fede il culto della ragione, la morale cosiddetta indipendente alla morale cattolica, al progresso dello spirito quello della materia.
La causa di questo attacco è la massoneria: Senza esagerare la potenza massonica, attribuendo all’azione diretta e immediata di lei tutti i mali che nell’ordine religioso presentemente ci travagliano, nei fatti che abbiamo ricordato e in molti altri che potremmo ricordare, si sente il suo spirito; quello spirito che, nemico implacabile di Cristo e della Chiesa, tenta tutte le sue vie, usa tutte le sue arti, si prevale di tutti i mezzi per rapire alla Chiesa la sua figlia primogenita, a Cristo, la nazione prediletta, sede del suo Vicario in terra e della cattolica unità.

Le evidenti contraddizioni del liberalismo massonico: E pur di osteggiare la religione cattolica, quali parzialità e contraddizioni! Si chiusero monasteri e conventi; e si lasciano moltiplicare a loro grado, logge massoniche e covi settari. (…) Si bandì la libertà dei culti e intanto odiose intolleranze e vessazioni si riserbano proprio a quello, che è la religione degli italiani, ed a cui, perciò, dovrebbe assicurarsi rispetto e patrocinio speciale. (…) Qualsiasi specie di pubbliche manifestazioni trova il libero campo; solamente ora l’una ora l’altra delle dimostrazioni cattoliche è o vietata o disturbata.

Le terribili conseguenze sociali causate dalla Massoneria: Nella nostra Italia, morali e sociali disordini non mancavano certo anche prima delle presenti vicende; ma che doloroso spettacolo non ci porge essa ai dì nostri! Nelle famiglie è assai menomato quell’amoroso rispetto che forma le domestiche armonie: l’autorità paterna è troppo spesso sconosciuta e dai figli e dai genitori; i dissidi sono frequenti, i divorzi non rari. Nelle città crescono ogni dì le discordie civili, le ire astiose tra i vari ordini di cittadinanza, lo sfrenamento delle nuove generazioni, che, cresciute all’aura malintesa libertà, non rispettano più nulla, né in alto né in basso; gli incitamenti al vizio, ai delitti precoci, i pubblici scandali. (…) Libri e giornali, scuole e cattedre, circoli e teatri, monumenti e discorsi politici, fotografie e belle arti, tutto cospira a pervertire le menti e corrompere i cuori. (…). Ecco i frutti che a noi Italiani ha recato la setta massonica.

Incompatibilità del cattolicesimo con la massoneria: (…) tale setta non può essere altro che il sommo dell’orgoglio, della cupidigia, della sensualità. (…). Lasciate dunque che, rivolgendo a voi la Nostra Parola, vi additiamo la Massoneria come nemica di Dio, della Chiesa e della nostra Patria! (…). Nessuno si lasci illudere dalle sue belle apparenze; nessuno allettare dalle sue promesse, sedurre dalle sue lusinghe, atterrire dalle sue minacce. Ricordatevi che essenzialmente inconciliabili tra loro sono cristianesimo e massoneria (…).

La penetrazione massonica: Preme poi, in cosa di grande importanza e dove la seduzione ai dì nostri è cosa facile, che il cristiano si guardi dai primi passi, tema i più leggeri pericoli, eviti ogni occasione, prenda le più sollecite precauzioni, usi insomma, secondo il consiglio evangelico, pur serbando la semplicità della colomba, tutta la prudenza del serpente.
Non solo evitare la massoneria, ma anche combatterla: Se non che, trattandosi di una setta che ha tutto invaso, non basta tenersi contro di lei in sulle difese, ma bisogna coraggiosamente uscire in campo ed affrontarla. Il che voi, diletti figli, farete, opponendo stampa a stampa, scuola a scuola, associazione ad associazione, congresso a congresso, azione ad azione.