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lunedì 20 febbraio 2023

Arriva la misericordia?

Il bollettino della Sala Stampa della Santa Sede ha dato notizia dell'udienza concessa oggi dal Papa al Card. Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti - cioè del dicastero che, secondo le ultime indiscrezioni (ved. qui), starebbe predisponendo il noto provvedimento destinato a sopprimere pressochè del tutto la Messa Tradizionale, colpendola, soprattutto, negli Istituti ex Ecclesia Dei.

E proprio oggi troviamo in Facebook questa tragicamente ironica riflessione, che ci pare in qualche modo pertinente alla notizia di cui sopra:

ARRIVA LA MISERICORDIA!

A Roma sono davvero forti. 

Con i problemi gravissimi che ha la Chiesa (pensiamo, tra i tanti, le persecuzioni in Nicaragua, il sinodo tedesco, gli abusi coperti, lo smottamento di fedeli costante e verticale) e la liturgia (continui abusi perpetrati da preti e laici che vengono fuori grazie ai social) questi buontemponi (termine gentile) cosa fanno? La guerra al rito antico. 

In un tempo in cui c’è misericordia per chiunque, stupratori di suore compresi, non c’è misericordia per chi compie il gravissimo reato di pregare come pregavano quei pericolosi criminali di Giovanni XXIII, San Giovanni Bosco, San Pio X, San John Henry Newman, San Leonardo Murialdo, per rimanere negli ultimi due secoli. 

Tutto questo perché? Che danno arrecano questi alla Chiesa tutta? 

Due sono le cose: o li spaventano i numeri, o li spaventa qualcos’altro. Se questo “qualcos’altro” è, come si diceva per Traditionis Custodes, l’opposizione al Papa allora non ha senso, visto che nei confronti dei vescovi tedeschi, ben più sfacciati, non si va oltre qualche bonario rimprovero ad alta quota. 

Tutto si fa in nome di un principio, e cioè che c’è un solo rito, quello approvato nel 1969 e che trae origine dal Concilio: è la tesi “grillina” per eccellenza (confidiamo nelle nuove farine).

È la certificazione che per questi il Concilio ha fondato una nuova Chiesa, un nuovo Rito (“et antiquum documentum novo cedat ritui”), incompatibile con ciò che c’era prima. Questa è una eresia, perché un Concilio non può fondare una nuova Chiesa. 

Il regime di indulto precedente a Summorum Pontificum in qualche modo certificava una continuità che non recideva col passato, perché “ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso”. 

Non recideva le radici, perché a recidere le radici poi la pianta (già non proprio prodiga di frutti) rischia di morire, o di cadere al primo vento. 

E noi con lei. 

Anzi, loro…