La repubblica di oggi 2 gennaio pubblica un'ampia intervista a Mons. Georg Gänswein, integralmente ripresa da Radio Maria. Ve ne proponiamo un brevissimo stralcio, che ci pare assai significativo, e che ci ricorda come Benedetto XVI volle fortemente la statua a S. Michele Arcangelo poi solennemente inaugurata alla sua presenza il 5 luglio 2013, poche settimane dopo la sua abdicazione e l'elezione del successore.
...Poi c’è la prima omelia all’inizio del pontificato, quando il nuovo Papa dice pregate per me, perché io non fugga per paura davanti ai lupi. Di quali lupi parlava?«Qualcuno mi ha chiesto se potevo fare qualche nome. Chiedete al Papa stesso, ho risposto, io non so se ha pensato a qualcuno, ma non lo credo. Certamente quell’immagine vuol dire non è facile anche essere coerente, controcorrente, e mantenere questa direzione se molti sono di un’altra opinione».Però si capisce da queste parole che lui aveva la percezione che non sarebbe stato un papato di tranquillità, ma di lotta: se lo aspettava?«Chi crede che ci possa essere un papato di tranquillità credo che abbia sbagliato la professione».Però forse non immaginavate che questa lotta sarebbe nata proprio all’interno del Vaticano, con scandali sessuali, morali, economici. Una crisi più pesante del previsto?«La parola scandalo certamente è un po’ forte, ma vero è che durante il pontificato ci sono stati molti problemi, Vatileaks, poi lo Ior. Ma è ovvio che, come direbbe Papa Francesco, il cattivo, il maligno, il diavolo non dorme. È chiaro, cerca sempre di toccare, di colpire dove i nervi sono scoperti, e fa più male».Sta dicendo che ha sentito la presenza del diavolo in quegli anni?«L’ho sentito in realtà molto contrarie, contro Papa Benedetto».
Nessun commento:
Posta un commento