La Nuova Bussola Quotidiana ha pubblicato oggi stesso, per la penna di Andrea Zambrano, un interessantissimo pezzo sull'ampia intervista video rilasciata al direttore Riccardo Cascioli dal Card. Gerhard Ludwig Müller, già Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nella quale il porporato esprime anche alcune sintetiche ma assai ficcanti considerazioni circa il paventato ridimensionamento del Motu Proprio Summorum Pontificum (qui, qui, qui e qui i nostri post più recenti sul tema). Le riflessioni del Card. Müller travalicano anche il pur cruciale e fondamentalissimo ambito della liturgia tradizionale, per stigmatizzare l'autoritarismo che va sempre più diffondendosi come stile di governo nella Chiesa, e la sconcertante mancanza di rispetto nei confronti dei fedeli che misure come quelle preconizzate mettono tristemente in luce.
Grazie, dunque, a La Nuova Bussola Quotidiana per questo nuovo, importante contributo, ultimo di una serie di pezzi assai puntuali sull'attacco al Summorum Pontificum: tema la cui importanza è ormai indiscutibilmente attestata dalla mole davvero impressionante di reazioni suscitate nella blogosfera.
Il CardinaleMüller in difesa della Messa in latino: «Rispetto per i fedeli»di Andrea ZambranoIntervistato dalla Bussola, il prefetto emerito della Cdf Müller ha parlato anche dei timori di una stretta del Papa sul Summorum Pontificum, difendendo l'uso della Messa in forma straordinaria: «Benedetto XVI ha saputo riconciliare, questo invece sarebbe autoritarismo. I fedeli vanno rispettati, non possono essere trattati come bambini di prima elementare. E poi ci vuole prudenza: le sfide oggi sono il secolarismo e il nichilismo, non iniziative come queste che aumenterebbero solo la tensione».Nel corso della sua intervista al direttore della Nuova Bussola Quotidiana Riccardo Cascioli, il cardinal Müller ha risposto anche a una domanda inerente al temuto provvedimento di Papa Francesco che potrebbe limitare fortemente la liberalizzazione della Messa in forma straordinaria codificata dal Summorum Pontificum di Benedetto XVI. E sul motu proprio del predecessore di Bergoglio, il prefetto emerito della Cdf ha detto: «Papa Benedetto è stato saggio: ha fatto una buona riconciliazione tra le due forme. La Chiesa ha autorità per regolare gli elementi esteriori della liturgia, non ovviamente la sostanza. È per questo che in queste situazioni serve prudenza: non si può, con autoritarismo, proibire invece di andare incontro a tanti fedeli sensibili alla liturgia antica».Müller ha aggiunto: «Si parla sempre di dialogo, di dialogo sinodale etc etc…, ma se si agisce con un autoritarismo che non ha precedenti nella nella storia della Chiesa si viene meno alla prudenza e al rispetto verso questi gruppi di fedeli che desiderano celebrare la Santa Messa in questa forma, che, ripeto, è la stessa sostanza, ma è la forma utilizzata fino a Papa Giovanni XXIII».Il cardinale tedesco ha così raccolto l’appello dei gruppi stabili preoccupati per le voci di una revisione del Summorum Pontificum emerse in ambito assemblea Cei (leggi qui l'appello alla preghiera del Coordinamento dei gruppi stabili): «Questa opposizione non ha alcun senso, se non quello di provocare nuove reazioni e nuovi problemi e tensioni nella Chiesa. Invece di calmare la situazione e concentrarsi sulle grandi sfide del Cristianesimo di oggi, che ci impongono di reagire al secolarismo e al nichilismo, ci si occupa di creare nuove tensioni dentro la comunità dei fedeli».Müller ha sottolineato che «è molto importante il rispetto verso i fedeli. I fedeli non possono essere trattati come bambini di prima elementare, come hanno fatto in San Pietro quando hanno tolto le Messe celebrate da sacerdoti con pochi gruppi di fedeli in varie lingue, compreso quella in latino e in Forma Straordinaria. San Pietro è la chiesa di tutti i cristiani: se arriva, che so un francese, è giusto che abbia la possibilità di assistere alla Messa in latino o nella sua lingua».