Nel pomeriggio di ieri, gli Amici del CNSP hanno diramato un appello alla preghiera affinché le paventate modifiche del Motu Proprio Summorum Pontificum (delle quali abbiamo ripetutamente parlato: ved., per tutti, qui e qui) non abbiano corso. Siamo lieti di riprenderlo, facendolo nostro e invitando anche tutti i nostri lettori ad aggrapparsi al Rosario affinché quello che sembra un pericolo davvero incombente sia del tutto sventato.
IL SUMMORUM PONTIFICUM IN PERICOLO: UN APPELLO DEL CNSPCari Amici,come tutti Voi, il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum sta seguendo con crescente apprensione le voci, sempre più dettagliate, circa un imminente, pesante ridimensionamento delle disposizioni contenute nel Motu Proprio Summorum Pontificum, emanato il 7 luglio 2007 dal Sommo Pontefice Benedetto XVI, dal quale la nostra piccola organizzazione trae il suo stesso nome.Non vogliamo riproporre qui il contenuto di quelli che, purtroppo, non possono più considerarsi semplici rumors, essendo ormai diventati quasi vere e proprie anticipazioni. Confidiamo, però, che vi sia ancora spazio perché la saggezza trionfi, e ciò che sembra profilarsi all’orizzonte non veda mai la luce.Molti fra i nostri Amici ci chiedono se e che cosa sia possibile fare per prevenire o reagire a quanto pare imminente. E’ certamente prematuro proporre oggi specifiche iniziative, anche se è giusto esprimere sin d’ora tutta la determinazione del Populus Summorum Pontificum, in Italia e nel mondo intero, a difendere con ogni mezzo lecito e legittimo il Motu Proprio e, in particolare, i principi cardine che lo animano: la perenne validità del Messale tradizionale, numquam abrogatum, e la piena liberalizzazione del suo uso, secondo quanto diposto dall’art. 2 del Motu Proprio.Ai nostri cari Amici, a quanti hanno la bontà di considerarci un utile sostegno nel loro apostolato liturgico, diciamo con chiarezza che il CNSP sarà con entusiasmo al loro fianco, in tutte le lecite e legittime iniziative che vorranno intraprendere – nel pieno rispetto verso i nostri Pastori, ma nel sereno esercizio della libertà che il diritto riconosce a tutti i battezzati – per affermare, difendere e diffondere, a vantaggio di tutta la Chiesa, la grandezza della sua millenaria tradizione liturgica e i ricchissimi doni spirituali nuovamente offerti a tutti i fedeli dalle provvidenziali disposizioni del Motu Proprio Summorum Pontificum.Sin d’ora, poi, ci sentiamo pressati a rivolgere a tutti voi un vibranteAPPELLONon vi è nessuna iniziativa, nessun progetto umano, nessuna azione o manifestazione pubblica che, per quanto necessaria o addirittura indispensabile, possa avere la forza della preghiera e conseguirne i mirabili effetti. Non vi è nessun difensore, nessun avvocato, che possa assumere la nostra causa meglio e più efficacemente di Maria Santissima, Nostra Signora.Per questo invitiamo con tutto il cuore i fedeli del Populus Summorum Pontificum d’Italia ad iniziare subito, oggi stesso, la recita individuale o collettiva del Santo Rosario con la specifica intenzione che le norme del Motu Proprio Summorum Pontificum mantengano la loro piena validità così come sono oggi formulate, e che nessuna modifica venga apportata loro, se non per rendere ancora più diffusa e disponibile alla santificazione dei fedeli la pia e devota celebrazione della liturgia tradizionale.Non c’è dubbio che, affidandoci all’infallibile protezione della Madonna, qualunque cosa possa accadere, saremo con Lei vincitori e potremo superare ogni difficoltà.