Nel discorso ai partecipanti all’incontro promosso dall’Ufficio catechistico nazionale della Conferenza episcopale italiana, tenuto nella Sala Clementina ieri 30 gennaio, il Santo Padre Francesco ha affermato: «O tu stai con la Chiesa e pertanto segui il Concilio, e se tu non segui il Concilio o tu l’interpreti a modo tuo, come vuoi tu, tu non stai con la Chiesa».
Con filiale rispetto e devozione, ci permettiamo di dichiararci d’accordo solo a due precise condizioni:
1. che il sostantivo sia al plurale: i Concili ecumenici riconosciuti dalla Chiesa Cattolica sono ventuno e non vi è una norma canonica secondo la quale un Concilio successivo abroghi quello precedente;
2. che il riferimento al ventunesimo Concilio ecumenico sia ai documenti (quattro costituzioni, nove decreti e tre dichiarazioni… questi sconosciuti…) – rettamente interpretati alla luce della Sacra Scrittura, della Tradizione perenne e del Magistero immutabile – e non allo «spirito» (termine che ci richiama più l’alta gradazione alcolica che sta ottenebrando molte alte gerarchie).
Ricordiamo che ogni fedele cattolico è tenuto ad accettare il supremo magistero (tutto il bimillenario supremo magistero) a condizione che la volontà sia manifestata e dedotta «dal carattere dei documenti, o dall’insistenza nel proporre una certa dottrina, o dalla maniera di esprimersi» (costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, § 25).
E se questo significa «non seguire il Concilio», con le parole di San Tommaso Moro «abbiamo con noi, però, tutti i Santi ed i Dottori della Chiesa».
Salva reverentia.
L.V.
guardatevi dal lievito di Bergoglio
RispondiEliminaBergoglio dunque, in linea con la neochiesa, giudica vincolante il Concilio Vaticano II, che non è un Concilio dogmatico, e condanna chi non lo segue, mentre giudica non vincolanti gli altri Concili, che invece sono dogmatici, e non condanna, anzi approva, quelli che non li seguono e fanno e insegnano tutto il contrario!!
RispondiEliminaSapete bene quale'e' il punto e perché il Papa ha detto ciò. Spesso si parte da una semplice "critica costruttiva" per poi criticare quasi tutto il Concilio per poi arrivare al sedevacantismo e dire che fu un Concilio "protestante-massonico" e poi arrivano i vari don Minutella e compagnia bella che stanno portando migliaia di fedeli a non ricevere i sacramenti perché "invalidi" (??). Ecco perché bisogna vigilare. Dal "mi piace la messa di San Pio V" al "il Papa è eretico il concilio va abolito la sede è vacante" è un attimo. Questo è, e lo sapete anche voi.
RispondiEliminaMi sembra un mescolone che va fuori tema. Resterei sui fatti. Il CVII. Questo è il punto. Tra l'altro spiegato chiaramente nell'articolo. Queste cose il Santo Padre le sa bene: solo che il metodo gesuita modernista che abbiamo imparato a conoscere dal 2013 ci viene sempre riproposto infallibilmente. Una falsa Chiesa si è sostituita a quella di sempre proponendo un Magistero liquido a sovverchiare il Magistero perenne dei papi. Finché non si fara chiarezza su alcuni documenti eterodossi del CVII e non si porra' termine al ricorso del cd. Spirito del Concilio' (già condannato peraltro da GPII e BXVI) la Barca di Pietro non potrà che continuare a imbarcare acqua e contemporaneamente a deviate dalla retta via i fedeli.
EliminaE quindi quelle migliaia di fedeli che non ricevono i sacramenti perchè invalidi li cacciamo tutti e non se ne parla più?
RispondiEliminaSecondo il bergoglismo quelli che non ricevono più i sacramenti sono quelli da salvare, poiché ostinati, non si perdonano i propri peccati. La Chiesa è misericordia!
RispondiEliminaPapa Francesco il migliore che abbiamo avuto sino ad oggi
RispondiEliminaSecondo me voi di messa in latino dovreste mettervi d'accordo. Cioè: seguire il Papa smettere con sta messa in latino, ed essere un po' più disposti verso i lefebvriani, in modo da fare capire a questi che sbagliano e che celebrare il rito nuovo non è male se coadiuvato da belle accolite
RispondiEliminaNon concordo con Lei. La messa di San Pio V è riformabile ma non sostituibile con una fatta a tavolino con copia incolla con il rito falso degli Anglicani. Pertanto sebbene non invalida la nuova messa non è però "buona". Si perdono le grazie cui attingere dal vecchio rito che ha radici apostolic he è patrizie. Finché non si ritornerà alla vera liturgia non si arrestera' questa, apostasia dilagante. Ricordo che Lex Orandi è Lex Credendi. Come si prega, si crede. Tirate voi le conclusioni.
EliminaNon concordo. La messa di San Pio V è riformabile ma non sostituibile con una fatta a tavolino in un copia incolla con il rito falso degli Anglicani. Pertanto sebbene non invalida la nuova messa non è però "buona". Si perdono le grazie cui attingere dal vecchio rito che ha radici apostoliche e patrizie. Finché non si ritornerà alla vera liturgia non si arrestera' questa, apostasia dilagante. Ricordo che Lex Orandi è Lex Credendi. Come si prega, si crede. Tirate voi le conclusioni.
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