Luigi
All’economia fa bene la conversione non
l’utopia
Un’enciclica: Fratelli Tutti. Un evento internazionale promosso dal Vaticano: The Economy of Francesco. Una riunione del Forum Economico Mondiale: The Great Reset. I massimi poteri della Terra, ecclesiastici e temporali, si riuniscono per discutere sul futuro del nostro mondo. Si tratta nientemeno di “resettare” l’economia e la società, cioè di cancellare quelle vigenti, aprendo quindi la via a una nuova era storica. Perciò approfittano del grande scompiglio creato dalla pandemia da COVID-19.
Quali sarebbero le caratteristiche di questa nuova era? Per esaminarne contenuti e possibili conseguenze, l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà, insieme alla Nuova Bussola Quotidiana e all’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa, ha organizzato lo scorso 18 novembre il convegno virtuale “Poveri Tutti”, trasmesso in diretta da diversi canali online, e tuttora disponibile sulla rete.
Moderato da Federico Catani, della TFP italiana, hanno partecipato al convegno l’economista Ettore Gotti Tedeschi, Julio Loredo, direttore della TFP italiana, Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Van Thuân, e Riccardo Cascioli, direttore della Nuova Bussola Quotidiana.
“L’economia è uno strumento che dovrebbe servire a soddisfare i bisogni dell’uomo – ha esordito Gotti Tedeschi – ma proprio per questo può esser usata per non soddisfarli, anzi per spaventare e influenzare”. L’economia non è una scienza, ha continuato il noto economista. Perciò, quando è utilizzata per fini “politici”, destinati cioè a influenzare, può esser tentata di inventarsi utopie. Se è poi utilizzata per fini “morali” e inventa utopie che sono incorporate nel magistero della Chiesa, il rischio è che queste utopie possano diventare eresie. In Fratelli Tutti, sono sottintese più utopie economiche. Tutto ciò è in palese contrasto con l’enciclica di Papa Benedetto Caritas in Veritate, secondo cui quando le cose non funzionano non sono gli strumenti che vanno cambiati ma il cuore dell’uomo. Se invece della conversione dell’uomo la Chiesa propone utopie, possiamo prevedere di diventare Poveri Tutti, economicamente e anche spiritualmente.
Nel suo intervento, Julio Loredo ha spiegato come un sano consumismo sia il vero motore di una società, sia nel campo economico sia in quello culturale e spirituale. “L’uomo ha bisogno di consumare – ha detto il direttore della TFP – Cioè di avere tutto quanto conviene al proprio benessere dettato dalle appetenze della sua natura”. Il consumo stimola a lavorare e a svilupparsi. Ovviamente, alcuni lavoreranno di più e, quindi, avranno più da consumare. Questo è un bene, poiché così la società trae beneficio dai più capaci, dai più efficienti, dai più produttivi, in una parola dai migliori. Altrimenti la società deperisce, cade nell’anticonsumismo, scivolando quindi nella povertà cronica, pigra e sclerotizzata. Una società in queste condizioni, ha concluso Loredo, tende in ultima analisi alla barbarie.
Stefano Fontana ha esaminato due parole-chiave della Chiesa di oggi: Fratellanza e sinodalità, due vie attraverso le quali essa dovrebbe incontrare il mondo e portare il messaggio di salvezza di Gesù Cristo. La fratellanza in particolare è il tema specifico dell’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco. Però le cose non sono così semplici come vengono proposte oggi dalla Chiesa e nella Chiesa. Bisogna verificare se il concetto di fratellanza che la Chiesa oggi propone sia conforme alla sua dottrina o non sia, invece, frutto di un’ideologia mondana. Fontana ha quindi precisato il vero significato della parola fraternità nella Dottrina sociale della Chiesa, salvo poi esaminare come lo stesso concetto viene assunto e sviluppato nell’enciclica di papa Francesco. Infine, il direttore dell’Osservatorio Van Thuân si è soffermato sulla fraternità come ambito di dialogo con le altre religioni che l’enciclica propone con forza nel solco della dichiarazione di Abu Dhabi. Dall’esame è emerso che la fratellanza dell’enciclica Fratelli tutti presenta considerevoli elementi di discontinuità con la concezione tradizionale della Chiesa e della retta ragione e che il dialogo su questo tema con le altre religioni è molto difficile e pericoloso proprio per la radicale diversità nel modo di considerare la fratellanza.
In conclusione, Riccardo Cascioli, direttore della Nuova Bussola Quotidiana, ha trattato il tema dell’ecologia, un leit motiv della sinistra ambientalista e anche del pontificato di Papa Francesco. Questa ecologia implica una svolta antropologica che consiste nel fatto che l’uomo si concepisce all’interno di una più ampia «comunità vivente», perdendo quindi la sua specificità ontologica. Da molto tempo anche nel mondo cattolico è cresciuto un pensiero che indica nell’antropocentrismo giudaico-cristiano la radice degli squilibri ambientali, accusandolo di giustificare la spoliazione delle risorse della terra, che invece appartengono a tutte le creature. In realtà si tratta di una visione distorta del pensiero cattolico: riconoscere che l’uomo è vertice della Creazione, l’unico essere vivente creato a immagine e somiglianza di Dio, significa anzitutto che la chiave dell’equilibrio sta nel rapporto tra l’uomo e Dio. Quando è vissuto in modo corretto, secondo la Rivelazione cristiana, anche il rapporto con il resto del Creato diventa sano.
Il convegno è stato trasmesso in diretta, ed è adesso disponibile sui canali delle associazioni promotrici.