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lunedì 24 febbraio 2020

Un altro vescovo cattolico, veramente pastore: Mons. Suetta (Ventimiglia): "chiese aperte, Messe pubbliche sospese, ma i sacerdoti celebrino e i fedeli preghino per implorare la protezione del Signore"

Tra le lodevoli eccezioni tra i vescovi di cui abbiamo parlato nel post di poco fa (la bella Lettera del vescovo di Reggio Emilia Mons. Massimo Camisasca  pubblicata QUI ieri e il Messaggio del Vescovo di Pavia Corrado Sanguineti) segnaliamo anche Mons. Antonio Suetta.
Oltre a dare disposizioni di buon senso in ottemperanza con l'ordinanza della Regione Liguria  (chiese aperte ma sospesione delle Messe con corso di popolo, del catechismo, degli incontri e delle riunioni parrocchiali, dei convegni di formazione del clero e dei fedeli a livello diocesano, della benedizione delle famiglie) il vescovo ligure ha indirizzato un accorato messaggio alla diocesi da vero pastore: ha invitato i fedeli alla preghiera per invocare la protezione del Signore affinchè guarisca i malati e preservi i sani e ha  esortato i sacerdoti a celebrare la S. Messa anche individuale con la particolare intenzione (ed uso del previsto formulario) per implorare la liberazione dalla malattia. 
L'invito alla preghiera è quello che i fedeli si aspettano dal loro pastore. 
  

Carissimi,
mi rivolgo a voi insistendo sulla necessità della preghiera affinché il Signore conceda la grazia della guarigione ai malati, consoli il dolore di chi è nel pianto e preservi l’umanità intera dal flagello della malattia e da ogni tribolazione.
Raccomando, che, pur nella impossibilità di partecipare alla sante celebrazioni, soprattutto l’inizio della Quaresima, si intensifichi la preghiera e si inizi il sacro tempo penitenziale secondo le indicazione della Chiesa: ascolto della Parola di Dio, astinenza dalle carni e digiuno (secondo le modalità stabilite), celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, meditazione e opere di carità e misericordia.
Esorto tutti i presbiteri a celebrare personalmente e quotidianamente la Santa Messa offrendola, in spirituale comunione con tutti i fedeli, con la particolare intenzione (anche con il formulario previsto dal Messale Romano, quando le
norme liturgiche consentono) di implorare dal Signore la liberazione da ogni male.
Se non vi sarà – come spero – un prolungamento della situazione di allarme e cautela si potrà celebrare il Rito delle Ceneri il primo giorno utile e cioè lunedì 2 marzo p.v.
Accompagno questo momento di fatica e di preoccupazione con la mia affettuosa Benedizione è un rinnovato augurio di Buona Quaresima.
+ Antonio SuettaVescovo di Ventimiglia – San Remo

4 commenti:

  1. Anche l'arcivescovo di Milano ha dato un bel messaggio. E anche a Milano le chiese rimarranno aperte.

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  2. A proposito di formulari di messe: nel messale tradizionale tra le messe votive c'è quella "Tempore mortalitatis" (n. 23). Nel messale di Paolo VI invece non c'è alcun formulario per simili situazioni, ci sono solo due formulari generici "Pro infirmis" e "Pro morientibus" tra le "Missae in variis circumstantiis publicis" (nn. 32 e 33). Ancora una volta la tradizione si dimostra ben ancorata nella realtà, mentre la rivoluzione vive nel proprio mondo.

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    1. Non v'è nessun formulario nel messale confezionato a tavolino dai modernisti perché essi credono che ormai la scienza, il progresso e la modernità abbiano definitivamente trionfato su ogni tipo di infermità, di sciagura naturale. La soppressione delle Rogazioni e quindi delle processioni previste per la benedizione dei campi è solo un esempio di come loro intendono le cose. Per loro era troppo arcaica, medievale, ridicola.
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      È tutto sarà "come prima".
      Non aspettiamoci che Apparecchio alla morte di Sant'Alfonso diventi un best seller!
      A meno che Nostro Signore Gesù Cristo non decida diversamente.

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    2. Non c'è nessun formulario perché chi ha ideato e promulgato il nuovo "messale" non aveva Fede.

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