Post in evidenza

Gesù è nato veramente alla fine di dicembre?

Gesù è nato veramente nella data decisa dalla Chiesa. Luigi C. Il Cammino dei Tre Sentieri ,  21 Dicembre 2024 Il professor Michele Loconsol...

lunedì 30 settembre 2019

ULTIM’ORA. Il Papa istituisce le festa della “Parola di Dio” Un primo commento al motu proprio "Aperuit illis"

Sarà celebrata la III domenica del Tempo Ordinario (in occasione della settimana per l'unità dei cristiani...). 
Il provvedimento pontificio (il motu proprio Aperuit illis) è stato pubblicato oggi 30 settembre, memoria di San Gerolamo (che tradusse la Bibbia dal greco al Latino -la Vulgata - e per ciò fu annoverato tra i primi 4 Dottori della Chiesa).
Qui (VaticanNews) la notizia e dettagli di questa riforma del calendario liturgico.



Sul punto una riflessione e una domanda: "si rischia di aumentare la "protestantizzazione" della Chiesa?  Il rischio c'è anche se nel documento viene fatto un richiamo corretto alla dottrina della Chiesa circa la "Parola di Dio" e alla Sacra Scrittura.  

Nel motu proprio Aperuit illisi infatti viene fatto esplicito e corretto richiamo alla
costituzione del Concilio Vaticano II "Verbum Dei" che esplicita chiaramente che non si può separare la Sacra Scritta dalla Tradizione: esse sono necessariamente unite nel Magistero della Chiesa e rappresentano un unica e inscindibile fonte della Rivelazione: 
10. È necessario, pertanto, avere fiducia nell’azione dello Spirito Santo che continua a realizzare una sua peculiare forma di ispirazione quando la Chiesa insegna la Sacra Scrittura, quando il Magistero la interpreta autenticamente (cfr ibid., 10)

11. La Dei Verbum, infine, precisa che «le parole di Dio espresse con lingue umane, si sono fatte simili al parlare dell’uomo, come già il Verbo dell’eterno Padre, avendo assunto le debolezze dell’umana natura, si fece simile all’uomo» (n. 13). È come dire che l’Incarnazione del Verbo di Dio dà forma e senso alla relazione tra la Parola di Dio e il linguaggio umano, con le sue condizioni storiche e culturali. È in questo evento che prende forma la Tradizione, che è anch’essa Parola di Dio (cfr ibid., 9). Spesso si corre il rischio di separare tra loro la Sacra Scrittura e la Tradizione, senza comprendere che insieme sono l’unica fonte della Rivelazione. Il carattere scritto della prima nulla toglie al suo essere pienamente parola viva; così come la Tradizione viva della Chiesa, che la trasmette incessantemente nel corso dei secoli di generazione in generazione, possiede quel libro sacro come la «regola suprema della fede» (ibid., 21). D’altronde, prima di diventare un testo scritto, la Sacra Scrittura è stata trasmessa oralmente e mantenuta viva dalla fede di un popolo che la riconosceva come sua storia e principio di identità in mezzo a tanti altri popoli. La fede biblica, pertanto, si fonda sulla Parola viva, non su un libro.
Inoltre nel motu proprio, se pur di sfuggita, viene richiamato un punto pacifico: è compito dei pastori quello di spiegare la Sacra Scrittura.  
5. i Pastori in primo luogo hanno la grande responsabilità di spiegare e permettere a tutti di comprendere la Sacra Scrittura, Poiché essa è il libro del popolo, quanti hanno la vocazione di essere ministri della Parola devono sentire forte l’esigenza di renderla accessibile alla propria comunità
Quindi sul piano della dottrina, nulla quaestio. 

Però nel motu proprio leggiamo anche un passaggio che desta qualche perplessità sia per le motivazioni esplicitate della scelta della domenica (in occasione dell'unità dei cristiani) sia per i riti di "intronizzazione" auspicati. Questi, ci scommettiamo, saranno occasioni per molti preti che d'ora in poi si sentiranno "autorizzati" ad una (ancor maggiore) ridondanza della c.d. "Liturgia della Parola" a scapito della Santissima Eucarestia (già troppo ignorata e vituperata, al limite del lecito... e a volte oltre).  
Che in un sol colpo il Papa vuole omaggiare gli ebrei e i protestanti? 

Leggiamo insieme: 
3. Stabilisco, pertanto, che la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Questa Domenica della Parola di Dio verrà così a collocarsi in un momento opportuno di quel periodo dell’anno, quando siamo invitati a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani. Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida.

Le comunità troveranno il modo per vivere questa Domenica come un giorno solenne. Sarà importante, comunque, che nella celebrazione eucaristica si possa intronizzare il testo sacro, così da rendere evidente all’assemblea il valore normativo che la Parola di Dio possiede. In questa domenica, in modo particolare, sarà utile evidenziare la sua proclamazione e adattare l’omelia per mettere in risalto il servizio che si rende alla Parola del Signore. I Vescovi potranno in questa Domenica celebrare il rito del Lettorato o affidare un ministero simile, per richiamare l’importanza della proclamazione della Parola di Dio nella liturgia. È fondamentale, infatti, che non venga meno ogni sforzo perché si preparino alcuni fedeli ad essere veri annunciatori della Parola con una preparazione adeguata, così come avviene in maniera ormai usuale per gli accoliti o i ministri straordinari della Comunione. Alla stessa stregua, i parroci potranno trovare le forme per la consegna della Bibbia, o di un suo libro, a tutta l’assemblea in modo da far emergere l’importanza di continuare nella vita quotidiana la lettura, l’approfondimento e la preghiera con la Sacra Scrittura, con un particolare riferimento alla lectio divina.
Il papa rifugge il "proselitismo" (che secondo lui è diverso, forse in peggio, dall'evangelizzazione...)  ma si inventa una ricorrenza per "rafforzare i legami con gli ebrei" (di cui quindi non chiede la conversione). 


In conclusione: nello scritto, a nostro avviso, al netto di alcune imprecisioni, c'è un intento benevolo: ma quanti sacerdoti lo leggeranno in buona fede e lo metteranno in effettiva pratica? Temiamo pochissimi. 
Siamo molto scettici quindi di fronte alla istituzione della domenica della Parola di Dio. Sì, perché l'ha voluta un Papa che si fa benedire dai protestanti e non si inginocchia davanti a Gesù Sacramentato... 
Roberto


Da uno che non si inginocchia davanti a Gesù Sacramentato forse sì... 

9 commenti:

  1. "Parola di Dio" che ci parla degli ... immigrati.

    RispondiElimina
  2. Il compito dei sacerdoti é diffondere la Parola....a cosa serve questa cosa ovvia? Ad un inutile scristianizzazione che sta attuando con la sua politica massonica e sincretista?

    RispondiElimina
  3. 133 La Chiesa « esorta con forza e insistenza tutti i fedeli [...] ad apprendere "la sublime scienza di Gesù Cristo" (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. "L'ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo" ». 162

    Catechismo della Chiesa Cattolica

    RispondiElimina
  4. Con l'Aperuit illis si perpetua il procedimento ambiguo e corruttore del vaticano II: si fanno citazioni altisonanti e tradizionaliste per far passare lo scempio modernista.

    RispondiElimina
  5. Altra invenzione per cambiare la Chiesa Cattolica in setta protestante magari per far dire al Vangelo le ideologie di cui è proclamatore.

    RispondiElimina
  6. Il Vangelo è il massaggio della conversione a Cristo e dei doveri e non quello demagogico dei diritti che danneggiano gli altri. I nemici della Chiesa, massoni e marksisti inventori della teologia della liberazione, nell' esploso bergoglionismo hanno riesumato il vecchio subdolo tentativo di dimostrare che i veri interpreti del Vangelo sono loro. Ma la storia ha dimostrato più volte che è una truffa per arrivare al potere coercitivo.

    RispondiElimina
  7. È fondamentale, infatti, che non venga meno ogni sforzo perché si preparino alcuni fedeli ad essere veri annunciatori della Parola.... molti lettori vanno all'ambone e non hanno ricevuto nemmeno la Cresima.....il "si preparino"... è ambiguo...la Parola non si improvvisa.. bisogna essere allenati per spiegare la "simbolica" del testo....siamo troppo abituati a tagliare il testo come conviene ad essere interpretato....Osea al cap 4 ci ammonisce e michea 3 [11] i suoi capi giudicano in vista dei regali,
    i suoi sacerdoti insegnano per lucro,
    i suoi profeti danno oracoli per denaro.
    Osano appoggiarsi al Signore dicendo:
    "Non è forse il Signore in mezzo a noi?
    Non ci coglierà alcun male".

    [12] Perciò, per causa vostra,
    Sion sarà arata come un campo
    e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine,
    il monte del tempio un'altura selvosa.

    e già si dice che "Novissimi" si nascondono, le verità dell'inferno, del timore del Signore, viene celata... si, viva la Parola di Dio... ma che si legga tutta intera....nello Spirito di Dio

    RispondiElimina
  8. La parola di Dio è questa: ama il prossimo tuo come te stesso e riassume tutta la Bibbia, compresi i 10 comandamenti. Come metterla in pratica sta a noi decidere, ricordando che la parola senza lo Spirito è una scatola vuota e senza una ritualità precisa e universale non è ' religione'

    RispondiElimina
  9. La BIBBIA viene intronizzata al centro dei Concili ecumenici. Perchè non può esserlo in particolari cerimonie nelle Chiese? Paura della Bibbia ebraica (AT)? Basta limitarla alla Torà, lasciando i Profeti ebraici agli Ebrei.. Anzi sostituendo questi nel canone cristiano (NT) con i Padri della Chiesa, orientali ed occidentali. Così finalmente la Tradizione, pure scritta, verrebbe valorizzata, togliendo pure ai protestanti la solita obiezione che questo/quello "non è biblico". Ed anche l'Apocalisse (che non è di Giovanni) andrebbe esclusa come apocrifa.. Un bel libro di poesia paleocristiana certo, ma non di profezie estemporanee, ad uso dei protestanti solo per critiche o minacce ad libitum..

    RispondiElimina