Il resoconto del Pellegrinaggio toscano di sabato scorso (ormai all'undicesima edizione), dal nostro amico Francesco.
QUI per il privilegio concesso dell'Indulgenza Plenaria per i partecipanti.
QUI qualche articolo di MiL sulle edizioni precedenti.
L
Sabato 29 settembre 2018, organizzato dal Coordinamento Toscano Benedetto XVI, si è tenuto l’XI pellegrinaggio al santuario della Madonna delle Grazie di Montenero (LI) dei gruppi toscani di fedeli legati alla tradizione liturgica latino-gregoriana, alla giornata hanno partecipato anche pellegrini giunti da fuori regione.
Il pellegrinaggio ha avuto inizio con l’ascesa dei fedeli verso il santuario durante la quale è stato recitato il S. Rosario; alle 11:30 monsignor Nicola BUX del clero dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto, consultore della Congregazione per le Cause dei Santi, assistito dai canonici dell’Istituto di Cristo Re e Sommo Sacerdote che hanno curato tutto il servizio liturgico, ha celebrato una S. Messa solenne in terzo per la festa della Dedicazione di S. Michele arcangelo; la corale Divini Cantores di Lucca diretta dal M°. Marco Tomei ha cantato la Missa sine nomine di Tommaso Ludovico Grossi da Viadana e altri brani di Palestrina, Felice Anerio e Mozart; durante l’omelia il celebrante ha ricordato ai fedeli che la missione della chiesa cattolica è quella di annunciare Cristo e non parlare di migranti e di ecologia.
Al termine della celebrazione, molto partecipata, i pellegrini e il clero si sono spostati in un ristorante attiguo al santuario per il pranzo.
La bella giornata di fede e devozione alla Vergine si è conclusa nella sala S. Giovanni Gualberto del santuario dove, introdotto dal canonico Federico Pozza ICRSS e preceduto da un breve e applaudito intervento dell’avvocato Marco Sgroi del Coordinamento nazionale Summorum Pontificum che ha salutato i pellegrini intervenuti invitandoli al VII pellegrinaggio “ad Petri sedem” che si terrà dal 26 al 28 ottobre 2018, mons. Bux ha tenuto una conferenza dal titolo La Santa Eucarestia nella crisi della Chiesa cattolica. Nella sua relazione il presule pugliese ha ricordato che il laicato consapevole che promuove il recupero della bellezza liturgica è segno delle forze che dall’interno rigenerano la chiesa, istituzione divino-umana che non dobbiamo mai considerare qualcosa d’altro rispetto a noi. La crisi della Chiesa cattolica, nella sua parte umana, consiste nel voler inseguire le mode e, d’altro canto, il rimanere nella verità di sempre è il segreto per rimanere giovani. Mons. Bux ha inoltre fatto presente, citando Benedetto XVI, che la crisi consiste innanzitutto e principalmente in un crollo della liturgia e, quindi, anche dell’eucarestia; «con questo crollo molti preti non sanno più quale sia la natura della liturgia», «io prete non posso fare quello che voglio, io prete sono [come] un pubblico ministro dello stato che deve amministrare un rito processuale in tribunale, avete mai visto un giudice o un avvocato che si inventa lui le procedure del processo?». La CEI, ha proseguito, ha commissionato uno studio per capire come i migranti si sentono accolti, avrebbe fatto meglio a preoccuparsi di sapere come mai i cattolici non vanno più a messa oppure quale idea essi abbiano di Gesù Cristo. La relazione si è conclusa con l’invito a resistere a questa specie di apostasia che ha preso piede nella chiesa e a rendere ragione, nella carità e nel rispetto, di ciò in cui crediamo e speriamo perché così rimarranno confusi gli avversari.