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giovedì 12 luglio 2018

Giovannino Guareschi: una Messa di Requiem a cinquant'anni dalla morte

Il prossimo 22 luglio si compiranno cinquant'anni dalla scomparsa, a Cervia, di Giovannino Guareschi, l'indimenticato inventore del Mondo Piccolo e del suo parroco, Don Camillo. Il grande scrittore riposa da mezzo secolo nel cimitero di Roncole Verdi, in provincia di Parma, dove egli viveva e dove tuttora vive il figlio Alberto, o meglio Albertino, così immortalato in innumerevoli pagine del padre insieme alla sorella Carlotta, la Pasionaria, scomparsa nell'ottobre del 2015.

I lettori di Messainlatino non hanno bisogno di particolari commemorazioni per celebrare la memoria di Guareschi: essi lo conoscono bene perché Don Camillo, il Cristo con cui dialogava, e tutti i personaggi del Mondo Piccolo, comunisti inclusi, a iniziare da Peppone, fanno naturaliter parte del bagaglio culturale di quanti amano e praticano la liturgia tradizionale. Al grande scrittore padano, poi, il nostro blog ha dedicato più d'un post (trovate qui, qui e qui i principali).

Guareschi non nascose mai il suo sconcerto per la soppressione della S. Messa di sempre, come non derogò mai alla sua fede monarchica: alle esequie, il suo feretro venne avvolto nel Tricolore con lo Scudo di Savoia, e non si fatica ad immaginarlo tra i fedeli che partecipano al rito narrato nel suo La Messa clandestina.



Guareschi sarà ricordato nell'imminenza del cinquatenario della morte con una S. Messa di Requiem, ovviamente in rito antico, che sarà celebrata sabato 21 luglio, alle h. 10, nella Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo a Roncole Verdi (Pr), grazie alla generosa disponibilità del Parroco.



L'iniziativa è stata promossa dalla Delegazione Provinciale di Parma dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore delle Reali Tombe del Pantheon, dalla Delegazione per l’Emilia-Romagna degli Ordini Dinastici di Casa Savoia, e dal Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum. Ci auguriamo che tanti fedeli possano essere presenti al sacro rito, e unirsi nella preghiera per dimostrare la gratitudine del Populus Summorum Pontificum al grande scrittore, che con la sua opera contribuì a mantenere vivo e vitale l'amore per la Liturgia tradizionale, preparandone così il rifiorire in virtù del provvidenziale Motu Proprio di Benedetto XVI.

ER