Ancona. Quaranta giorni fa i fedeli della Città Dorica ebbero il cuore lacerato da infinita sofferenza allorchè il loro Arcivescovo aveva comunicato: "Con profondo dolore vi do notizia che nella serata del 22 marzo 2018, nella chiesa parrocchiale di San Francesco alle Scale, mani ignote e sacrileghe hanno forzato il tabernacolo e derubato due pissidi con la SS. Eucaristia. É un terribile gesto che offende gravemente Dio e lacera in profondità il cuore della nostra Chiesa locale, perché non c’è nulla di più prezioso, nella Chiesa di Dio, della Santa Eucarestia.
É un atto inaudito, compiuto volutamente per sottrarre le Sacre Specie e utilizzarLe per chissà quali fini sacrileghi.
Chi ha compiuto questo gesto è incorso nella scomunica, la cui assoluzione è riservata solo alla Santa Sede, data la gravità dell’atto (scomunica latae sententiae secondo il can 1367 del CIC).
I nostri cuori si uniscono nella preghiera di riparazione e di adorazione, nella richiesta di conversione per chi ha oltraggiato il Signore Gesù presente nella SS. Eucaristia. Invito tutti i sacerdoti, in questa settimana, a celebrare una santa Messa per la remissione dei peccati, e a vivere un momento di adorazione con la propria comunità, possibilmente il giovedì santo 29 marzo. Io stesso celebrerò l’Eucaristia il 23 marzo alle ore 18.00 nella chiesa di S. Francesco alle Scale e con la comunità parrocchiale sosterò orante davanti alla SS. Eucaristia, per adorare e chiedere misericordia" (Cfr.Comunicato dell'Arcivescovo Mons. Angelo Spina QUI ).
Difatti, specie nella sera del Giovedì Santo, tantissimi fedeli hanno accolto l'invito del loro Arcivescovo pregando e vegliando davanti al Santissimo Sacramento e diverse famiglie hanno fatto voto di onorare con una degna condotta di vita Gesù presente realmente nelle Specie Eucaristiche.Fra le più diffuse, recenti forme riparatorie e devozionali verso la Santissima Eucaristia c'è quella di astenersi dall'insana pratica della "comunione sulle mani". (MiL ha dedicato tanti articoli sull'argomento. Fra gli ultimi QUI e QUI).
Per tutta risposta a tanta ammirevole e rinnovata devozione eucaristica di tante buone anime nella Parrocchia della Sacra Famiglia (Salesiani di Don Bosco, corso Carlo Alberto) «sabato 21 e domenica 22 aprile 2018, è stata annunciata ( da parte di don N - omettiamo il nome del religioso per carità cristiana- N.d.R.) alla prefestiva del sabato e di don V ( omettiamo il nome del religioso per carità cristiana- N.d.R.) la domenica, alla messa delle 11,30) la distribuzione della comunione SOLO ed ESCLUSIVAMENTE ( maiuscole originali N.d.R.) sulla mano.
Il
provvedimento non sembra avere carattere provvisorio od occasionale ma
permanente.
In particolare uno dei sacerdoti attualmente in servizio in parrocchia don A... ( omettiamo il nome del religioso per carità cristiana- N.d.R.) imponeva ai fedeli , già da tempo e con regolarietà, la Comunione sulla mano. Se ti accostavi con la bocca ti faceva cenno di no e ti appoggiava l'Ostia sulla mano.
La presente,
lontana dall'avere scopi delatori è stata scritta con la sola ed unica
intenzione di dare al Santissimo Sacramento tutto il rispetto, l'onore e l'amore che Gli è dovuto. Grazie. Cordiali saluti. Un parrocchiano.»
Un altro fedele ci ha scritto: « Esco ora dalla messa. Hanno di nuovo imposto la Comunione sulla mano annunciandolo dall'altare prima di distribuirla:
"Abbiamo disposizione ( come??? da chi ??? La
tattica dei rivoluzionari, con la tonaca o senza, è sempre la stessa:
diffondere false informazioni citando delle presupposte disposizioni
dei superiori. ) di dare (sic!) la Comunione sulla mano, a meno che non ci siano impedimenti fisici importanti. Infatti, ad una signora con handicap che stava in fila più avanti di me, l'hanno data sulla bocca. Il sacerdote ha giustificato: "per motivi più che ragionevoli" e l'ha presentato come un vantaggio aggiungendo: che una volta si doveva fare digiuno prima della Comunione, che si doveva andare a messa solo la domenica. Quindi ha invitato noi fedeli a non brontolare per il provvedimento.
Praticamente, è un cambiamento conveniente!"».
Ovviamente ci rivolgeremo all'Ufficio Liturgico Diocesano per chiedere spiegazioni di quanto ci è stato segnalato dai parrocchiani circa il "cambiamento conveniente" della distribuzione della Santa Comunione nella chiesa dei Salesiani di Ancona: in netto contrasto con quanto stabilito dalla CEI e con quanto è stato affermato di recente dal Papa sulla libertà riservata al fedele di ricevere l'Eucarestia nei modi previsti dalla legge ecclesiastica e liturgica.
Chiediamo pure ai Lettori di pregare soprattutto in questo mese mariano per quei poveri parrocchiani vittime di orgogliosi pastori che proclamano solo se stessi e le proprie ideologie e, facendo finta di non conoscere le disposizioni della Chiesa, iniettano nei buoni fedeli i virus letali della discordia, della divisione e della confusione.
Rimaniamo sempre a disposizione per ulteriori segnalazioni o chiarimenti.
Sia Lodato e ringraziato ogni momento
il Santissimo e Divinissimo Sacramento
AGGIUNTA
Dopo la pubblicazione di questo post un altro fedele ci ha informati: "Già proprio così...oggi ero presente alla messa in quella parrocchia e il sacerdote mi ha obbligato a prendere l' Eucarestia in mano...me lo ha detto a voce nonostante la mia resistenza..
Nella mano...nella mano...e lì l'ha messa e premuta con forza..."
Dal CVII in poi, la sovversione liturgica e dottrinale, spacciata per magistero autentico, oggi misericordiosamente recrudescente, è stata sempre attuata con arbitrarie imposizioni prive di verità e carità.
RispondiEliminamotus in fine velocior.
RispondiEliminaSiano lodati Gesù e Maria! "abbiamo ricevuto disposizioni" ...sì, dall'inferno. Al sito Unavox http://www.unavox.it/messa.htm#MARCHE potete trovare la S. Messa cattolica, quella che piace a Dio, secondo quanto stabilito dal Concilio di Trento.
RispondiEliminaAve Maria
Ai cari fedeli non li obbliga nessuno ad andare a una "Messa" invalida. Cercassero veri preti e vere messe valide!
RispondiEliminaMa questo va contro la Redemptionis Sacramentum che indica la comunione in bocca come modo ordinario che non si può rifiutare mai neanche laddove le conferenze episcopali nazionali permettono la comunione sulla mano. In tal modo i due prelati contravvengono a quanto indicato dalla Chiesa esercitando qualcosa che non appartiene loro: imporre una modalità facoltativa di ricezione del SS e vietandone la modalità ordinaria.
RispondiEliminaVorrei sapere perché in alcune Chiese di Genova, durante la Consacrazione il sacerdote pronuncia le parole, sacrileghe e blasfeme, "questa santa cena". Mi.piacerebbe una risposta da qualche consacrato...ammesso che ne esistano ancora di autentici, e non passati al "nemico". Fino a un paio di anni fa, ho sempre sentito dire "questa santa Eucarestia". Stiamo a giocare sulle parole per non consacrare davvero? Stiamo a profanare? Le parole sono pietre...stiamo cercando di lapidare Cristo? Questa è la mia convinzione.
RispondiEliminaIo sono convinto che in ogni parrocchia "schedino" i fedeli che prendono la Santa Eucarestia con la bocca. Quando io e la mia famiglia ci comunichiamo, il sacerdote e quelli intorno ci guardano con un misto di stupore ed orrore. Non importa.
RispondiEliminaAbbandonate in MASSA quella parrocchia.
RispondiEliminaEgregi, consiglio ai fedeli di detta Parrocchia di stampare e portare al Vescovo (e far conoscere al Parroco) l'udienza generale del Santo Padre del 21.3.2018 in cui ribadisce la facoltà del fedele di comunicarsi in piedi o in ginocchio, in bocca o in mano (dove è permesso) a sua preferenza. Esistono norme chiare ma i Vescovi hanno bisogno a volte dell'appoggio dell'autorità...
RispondiEliminaLJC
Ma siete sicuri che si tratti della Parrocchia della Sacra Famiglia di Ancona e non di quella di Osimo???
RispondiEliminaLCJ
MiL nel caso specifico sta parlando di quella di Ancona... se poi accade anche a Osimo fateci sapere...
Eliminapenso sia giusto e onesto chiedere Lumi riguardo una scelta del genere. Quanti di chi commenta è andato dal signor Parroco della parrochia dei salesiani di Ancona e chiedere la motivazione per il quale...?
RispondiEliminaNon occorre avere dei colloqui privati con l'illuminato Parroco: la Liturgia insegna essendo docente di ogni aspetto della vita pubblica e privata dei fedeli. Nessun colloquio privato col Parroco: se ha qualcosa da spiegare lo faccia pubblicamente in presenza dei fedeli ( e dei giornalisti). Se ha un minimo di cristiano coraggio.
EliminaPurtroppo posso testimoniare che non é l'unico caso... il parroco della chiesa che frequento io, da anni (da quando c'è stato l'allarme per l'influenza aviaria nel 2009) impone la comunione sulla mano e si rifiuta di darla in bocca. I poveri ignari che arrivano da altre parrocchie per svariati motivi (turisti, messe di suffragio, etc...) vengono bloccati dal sacerdedote proprio mentre sono pronti a ricevere l'ostia e gli viene chiesto di mettere le mani. Di recente una donna, probabilmente straniera, in quanto si capiva che faticava a comprendere quanto il sacerdote cercava di dirle in proposito, si è messa in ginocchio e lui ha rifiutato e imposto di prendere l'Ostia con le mani. La donna è andata via imbarazzatissima e scuoteva la testa come per dire: non è possbile, che ho fatto di male?
RispondiEliminaA chi bisogna denunciare questo comportamento?
Il documento “Redemptionis Sacramentum” emesso dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti del 25.03.2004 al n. 92 recita testualmente: “Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, se un comunicando [...] vuole ricevere il Sacramento sulla mano,gli sia distribuita la sacra Ostia”. Dunque, la distribuzione in bocca è la FORMA ORDINARIA E SULLA MANO SOLO UNA CONCESSIONE e la scelta spetta al fedele E NON A CHI DISTRIBUISCE LA S. COMUNIONE!
RispondiEliminaQuanti abusi dettati dall’ignoranza o, probabilmente, da qualcos’altro!...
piccoli uomini che verranno spazzati via con tutta la loro superbia
RispondiEliminaEsistono norme liturgiche chiare e precise a riguardo e sono raccolte nell'Istruzione Redemptionis Sacramentum, che ogni ministro celebrante deve mettere in pratica. Al Capitolo IV del citato detta le "Disposizioni per ricevere la santa Comunione".
RispondiElimina[90.] «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi»,e confermato da parte della Sede Apostolica. «Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme».[176]
[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che «i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli».[177] Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un
28/3/2014 Istruzione Redemptionis sacramentum
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20040423_redemptionis-sacramentum_it.html 17/47
fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi.
[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca,[178] se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli.[179]
[93.] È necessario che si mantenga l’uso del piattino per la Comunione dei fedeli, per evitare che la sacra ostia o qualche suo frammento cada.[180]
[94.] Non è consentito ai fedeli di «prendere da sé e tanto meno passarsi tra loro di mano in mano»[181] la sacra ostia o il sacro calice. In merito, inoltre, va rimosso l’abuso che gli sposi durante la Messa nuziale si distribuiscano in modo reciproco la santa Comunione.
[95.] Il fedele laico «che ha già ricevuto la Santissima Eucaristia, può riceverla una seconda volta nello stesso giorno, soltanto entro la celebrazione eucaristica alla quale partecipa, salvo il disposto del can. 921 § 2».[182].
Inoltre il Canone 212 dice che i fedeli non sono solo "liberi di far conoscere" i loro bisogni spirituali ai loro pastori, ma in modo più enfatico: "Hanno il diritto e talvolta a volte il dovere di manifestare ai pastori sacri la loro opinione su questioni che riguardano al bene della Chiesa. "
L'abuso liturgico, perché di questo si tratta, va denunciato al vescovo nella cui diocesi si verifica il fatto e nella speranza che non sia stato, proprio lui il vescovo, a impartire la "disposizione".