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mercoledì 28 marzo 2018

Il Governo Ungherese ha finanziato una nuova scuola cattolica a Erbil (Iraq) e ha donato la statua della Madonna di Csíksomlyó

Prosegue senza interruzione alcuna la Via Crucis dei cristiani del Medio Oriente. 
Prosegue senza interruzione alcuna la Via Crucis dei cristiani occidentali fedeli al Magistero immutabile della Chiesa schiacciati dal fiume della " ... confusione, a un livello di stupidaggini , di eresie, di cretinate proclamate con una solennità come se fossero dogmi di fede". 
Grazie a Dio continua senza interruzione alcuna il caritatevole cammino di fede e di carità dei fratelli ungheresi per aiutare i cattolici e i cristiani nel mondo ( v. QUI e QUI). 
Pare che in vista delle prossime elezioni qualche nuvola ( prodotta in laboratorio chimico da ricchi detentori dei poteri mondiali) è stata puntata verso la nobile e generosa Nazione Magiara.
Santo Stefano, Re d'Ungheria, continuerà a proteggere il suo popolo, come ha sempre fatto nei secoli di storia cristiana dell'Ungheria cristiana.
AC

Nuova scuola cattolica a Erbil finanziata dal Governo ungherese 

È stata inaugurata a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno la nuova scuola finanziata interamente dal Governo e dalla Chiesa cattolica ungherese, mentre nel villaggio di Telsquf sono state consegnate delle nuove abitazioni per le famiglie. 

Il 5 marzo l’On. Zoltán Balog, ministro delle risorse umane d’Ungheria, ha inaugurato personalmente il nuovo istituto ad Erbil esprimendo l’auspicio che l’investimento di 650.000 euro permetta a centinaia di bambini di studiare nella nuova scuola dedicata alla Vergine Maria. 
Erano presenti alla cerimonia il Ministro dell’educazione e degli affari religiosi del Governo kurdo, nonché il Sottosegretario ungherese per l’aiuto ai cristiani perseguitati Tristan Azbej
e l’Ambasciatore Péter Heltai responsabile del Programma Hungary Helps. 
La cosa più importante perché i giovani possano restare nella loro terra nativa, è di garantire loro l’educazione. Invece di promuovere l’emigrazione di massa dobbiamo aiutare le famiglie a rimanere a casa e rendere possibile a quelli che sono andati via di ritornare.” – ha affermato l’On. Balog. 

La nuova scuola, gestita della Chiesa caldea cattolica, ospiterà non soltanto i bambini locali, ma anche dei rifugiati. Mons. Bashar Matti Warda, arcivescovo caldeo cattolico di Erbil ha dichiarato: “L'educazione aiuta a crescere, ed è un faro per le comunità cristiane in Medio Oriente”. 

Il ministro ungherese, durante la sua visita in Iraq, ha anche firmato un accordo per la fornitura di medicinali all’ospedale San Giuseppe di Erbil per i prossimi 6-8 mesi. 
È l’unico ospedale della regione dove le malattie croniche vengono curate gratuitamente, un servizio assicurato non solo agli abitanti locali ma anche ai rifugiati. “Anche questo accordo aiuta le persone che vogliono rimanere nella loro città” – ha ribadito l’On. Balog. 

Un altro momento importante della visita del ministro è stato a Telsquf, villaggio iracheno abitato da cristiani, dove ha consegnato a mille famiglie le loro abitazioni, ricostruite grazie ai finanziamenti ungheresi del programma Hungary Helps, così come una chiesa e una casa per la comunità. In questa zona, pur essendo vicinissima al fronte del conflitto, gli abitanti hanno potuto fare ritorno nelle loro case grazie alla ricostruzione. 

Il ministro Balog ha donato alla scuola di Erbil una statua raffigurante la Madonna di Csíksomlyó,santuario prediletto degli ungheresi.

Le speranze e le difficoltà del ritorno dei cristiani sulla Piana di Ninive sono state oggetto di recente del documentario Back to Niniveh, di Elisabetta Valgiusti, presidente dell’Associazione “Save the Monasteries”, prodotto per la EWTN con un contributo di Hungary Helps. Hungary Helps è il programma internazionale del Governo ungherese per le iniziative di assistenza e sviluppo in varie parti del mondo. 

Comprende tutti i programmi di lotta alla povertà, di sostegno ai diritti umani e ai diritti delle minoranze, nonché le iniziative per la sicurezza e la stabilità internazionale. Le aree di intervento più importanti sono nel Medio Oriente l’Iraq, la Siria, il Libano, la Giordania e la Palestina, mentre in Africa l’Egitto, la Nigeria, la Tanzania, il Kenya e la Repubblica Democratica del Congo.

Fonte: Ambasciata d'Ungheria presso la Santa Sede e il SMOM QUI 

Immagine:  Santo Stefano, Re d'Ungheria offre alla Madonna la sua corona regale ( olio su tavola, di Fabrizio Diomedi - 2016 - donata al Primo Ministro ungherese Viktor Mihály Orbán dalla Confraternita del Sacro Cuore di Tolentino il 9 dicembre 2017 v. QUI )