Anche stamane ci occupiamo della Francia, figlia primogenita della Chiesa, e dei nostri cugini francesi : " vedendo come trattano i vescovi tradizionali (anche in Italia) mi sa che tra poco le cose andranno ancor peggio anche qui da noi in Italia".
Teniamo bene a mente che un Arcivescovo italiano , certamente ispirato dallo Spirito Santo e dall'umano buon senso, avrebbe voluto affidare una brutta chiesa parrocchiale periferica, anni '70, al locale Coetus Fidelium che celebra con l'antico messale, a norma del Motu Proprio Summorum Pontificum, con lo scopo di "rendere cattolici gli spazi interni di quella brutta chiesa-magazzeno".
In poche parole i fedeli del Coetus avrebbero "cattolicizzato" gli spazi interni di quell'edificio "anonimo" realizzando , secondo i desiderata arcivescovili, le migliorie cattolico-devozionali della chiesa parrocchiale che poi sarebbe stata affidata alla loro cura per due decenni (non dimentichiamoci che una Comunità Religiosa - che non usufruisce neppure dell'8/1000- è stata capace di trasformare in una bellissima chiesa un vecchio capannone industriale nei pressi di Rimini... ).
Il collettivo del Consiglio pastorale parrocchiale purtroppo ha urlato ,agitando un pugno chiuso, NO alla saggia proposta dell'Arcivescovo avendo prontamente intuito che il buon senso liturgico-ecclesiale del Coetus sarebbe stato assai contagioso per i bravi parrocchiani...
In poche parole i fedeli del Coetus avrebbero "cattolicizzato" gli spazi interni di quell'edificio "anonimo" realizzando , secondo i desiderata arcivescovili, le migliorie cattolico-devozionali della chiesa parrocchiale che poi sarebbe stata affidata alla loro cura per due decenni (non dimentichiamoci che una Comunità Religiosa - che non usufruisce neppure dell'8/1000- è stata capace di trasformare in una bellissima chiesa un vecchio capannone industriale nei pressi di Rimini... ).
Il collettivo del Consiglio pastorale parrocchiale purtroppo ha urlato ,agitando un pugno chiuso, NO alla saggia proposta dell'Arcivescovo avendo prontamente intuito che il buon senso liturgico-ecclesiale del Coetus sarebbe stato assai contagioso per i bravi parrocchiani...
Così i bravi fedeli del Coetus sono andati a "salvare" un'altra chiesa...
Peccato ! L'edificio "anonimo" anni '70 se fosse stato "cattolicizzato" dai fedeli del locale Coetus sarebbe diventato un'icona, un esempio da seguire per tutta l'italica nazione !
Eppure prevediamo che in un futuro non troppo lontano i Vescovi affideranno sempre più "chiese da salvare" ai nostri gruppi ( che non hanno bisogno di fatue strutture virtuali perchè sono saldamente incardinati nelle rispettive Diocesi e nelle rispettive Parrocchie ) e, scusate l'immodestia, sono gli unici capaci di farlo perchè posseggono la grande ricchezza dell'amore per il Sacro e per l'Ideale!
Peccato ! L'edificio "anonimo" anni '70 se fosse stato "cattolicizzato" dai fedeli del locale Coetus sarebbe diventato un'icona, un esempio da seguire per tutta l'italica nazione !
Eppure prevediamo che in un futuro non troppo lontano i Vescovi affideranno sempre più "chiese da salvare" ai nostri gruppi ( che non hanno bisogno di fatue strutture virtuali perchè sono saldamente incardinati nelle rispettive Diocesi e nelle rispettive Parrocchie ) e, scusate l'immodestia, sono gli unici capaci di farlo perchè posseggono la grande ricchezza dell'amore per il Sacro e per l'Ideale!
Bar o moschea?
Vescovi divisi sulle chiese in disuso
Vescovi divisi sulle chiese in disuso
di Matteo Matzuzzi, da La Nuova Bussola Quotidiana del 17.07.2015
Il rettore della grande moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, era stato franco: «Le moschee che attualmente esistono qui non sono sufficienti. Il loro numero deve riflettere quello dei fedeli della nostra religione».
E visto che costruirne di nuove costa e i permessi non sempre sono semplici da ottenere, perché non usare le tante chiese vuote che costellano la provincia francese?
«É un problema delicato, ma perché no?», ha scritto nel suo libro “Lettera aperta ai francesi”.
Dopotutto, ricorda, l'esempio che potrebbe essere replicato su larga scala c'è già, a Clermont-Ferrand, dove la cappella del Buon Pastore da oltre trent'anni è stata ceduta in gestione gratuita alla comunità musulmana.
In fin dei conti, precisavano i maggiorenti locali, «è lo stesso Dio». ( Insostenibile, nauseabonda eresia N.d.R.)
Viste le immediate – e considerato il contesto, inattese – polemiche, Boubakeur ha fatto marcia indietro, dicendo che si trattava di falsità e che lui mai s'era spinto così avanti.
Il direttore del periodico francese La Vie, Jean-Pierre Denis, ha ironicamente commentato in un editoriale apparso qualche giorno fa sul sito: «Sono rimasto sorpreso, lo confesso, dal modo in cui i media hanno ripreso la menzogna. Salvo poi vedere che tali idee sono messe nero su bianco nel suo libro, a pagina 270-271».
Una reazione popolare c'è stata: più di quarantamila francesi hanno firmato la petizione “Giù le mani dalla mia chiesa”, lanciata solo pochi giorni fa.
Tra i primi a siglarla, venticinque tra politici della destra gollista e diversi intellettuali.
Anche l'ex presidente Nicolas Sarkozy s'è associato all'appello.
Un sondaggio di cui ha scritto il Washington Post ha sottolineato come l’80 per cento dei sostenitori del partito di Sarkozy sia contrario alla proposta del rettore della Grande moschea parigina.
Percentuale che sale all’83 per cento se si prendono in considerazione gli elettori del Front National.
Ma anche tra i socialisti (58 per cento) è netta la maggioranza di coloro che non vogliono il cosiddetto “passaggio di proprietà” tra edifici di culto.
Quel che non era prevedibile, però, è la spaccatura interna alla Chiesa cattolica locale.
Diversi vescovi, fin dal giorno in cui Boubakeur aveva lanciato le sue proposte, avevano reagito con toni duri.
Il vescovo di Fréjus e Tolone, monsignor Dominique Rey, parlava senza mezzi termini di «offesa alla nostra memoria collettiva», tirando in ballo «la nostra cultura e le nostre radici». Rey aggiungeva che «gli edifici di culto non sono né intercambiabili né omnicultes».
Sulla stessa lunghezza d'onda il vescovo di Pontoise, Stanislas Lalanne: «Sono assolutamente contrario all’ipotesi che le chiese siano vendute ai musulmani e convertite in moschee. Capisco il bisogno di contare su luoghi di culto per pregare, ma la proposta di Boubakeur è una risposta sbagliata».
Ma qualche voce in dissenso s'è levata.
Monsignor Michel Dubost, responsabile del Dipartimento per gli Affari religiosi della Conferenza episcopale francese, ha fatto sapere di preferire che le chiese in disuso diventino moschee piuttosto che bar o ristoranti.
Dubost ha di fatto contestato la petizione, affermando che il modo migliore per «difendere le chiese dal destino» è di «partecipare alla messa regolarmente».
Sul punto, però, non concorda monsignor Lalanne (che è anche membro del consiglio permanente della stessa Conferenza episcopale): «Le chiese sono luoghi sacri che, anche se non accolgono ogni giorno i credenti, non possono essere utilizzati per un altro scopo che non sia l’espressione della fede cristiana. Le chiese sono utilizzate dalle comunità cristiane per celebrare i matrimoni, i battesimi e i funerali. Non dobbiamo giocare con i simboli. Quei luoghi sono la memoria di generazioni e generazioni che vi si sono recate a pregare»
Foto: Un Imam, ospite di un Convento Francescano italiano -non commissariato- "insegna" ai bambini e ai giovani cattolici a pregare alla maniera musulmana. Brutto presagio ?
Ormai viene tollerato tutto nelle Chiese in nome di una falsa apertura alle differenze. Che dobbiamo fare ormai?
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