Lettera aperta di MiL ai competenti organi diocesani torinesi
alla vigila della prima visita papale nel capoluogo piemontese.
E' noto come il card. Sarah abbia recentemente rese di pubblico domino le illuminate indicazioni ricevute dal S. Padre Francesco all'atto della sua nomina a Prefetto della Congregazione per il Culto divino, fra le quali "che continui la buona opera nella liturgia iniziata da Benedetto XVI”.
Il Cardinale ha chiarito che egli interpretata questa direttiva soprattutto nel senso di una sempre più ampia applicazione dell’esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum Caritatis e del motu proprio Summorum Pontificum, il quale ultimo, come si sa, ha completamente liberalizzato l'antico rito romano (ritus antiquior).
In apparente contrasto con queste chiare e devotissime 'dichiarazioni programmatiche', stiamo da qualche tempo ricevendo da più parti segnalazioni circa l'esistenza di interventi e direttive, che parrebbero in vario modo riconducibili ad organi della Arcidiocesi di Torino, volte a limitare il diritto dei fedeli locali e dei pellegrini di passaggio a fruire liberamente della forma straordinaria del rito romano ai sensi del sopra citato Motu Proprio.
Più segnalazioni parlano di dinieghi di accoglienza ricevuti da gruppi di fedeli accompagnati da sacerdoti idonei che hanno chiesto di celebrare la forma straordinaria in chiese, santuari e cappelle torinesi.
Questi dinieghi sarebbero stati costantemente motivati dai responsabili dei luoghi di culto richiesti di ospitalità citando istruzioni riconducibili ad organismi diocesani.
Ci risulta che in alcuni casi sia il diniego sia le motivazioni siano state messe per iscritto.
Più segnalazioni parlano di dinieghi di accoglienza ricevuti da gruppi di fedeli accompagnati da sacerdoti idonei che hanno chiesto di celebrare la forma straordinaria in chiese, santuari e cappelle torinesi.
Questi dinieghi sarebbero stati costantemente motivati dai responsabili dei luoghi di culto richiesti di ospitalità citando istruzioni riconducibili ad organismi diocesani.
Ci risulta che in alcuni casi sia il diniego sia le motivazioni siano state messe per iscritto.
Molteplici richieste di chiarimenti presentate agli uffici competenti della Arcidiocesi pare siano rimaste sinora prive di risposta.
Per questi motivi, ci permettiamo con tutto il dovuto rispetto, di formulare noi ai competenti Uffici della Arcidiocesi, nella forma della 'lettera aperta', il seguente quesito:
"corrisponde a verità la voce diffusa secondo la quale nella Arcidiocesi di Torino sarebbero impartite dalle Autorità competenti direttive volte ad escludere la celebrazione della forma straordinaria del rito romano da determinate chiese o cappelle, o a consentirla solo a porte chiuse e in assenza di fedeli, ovvero a consentire tali celebrazioni solo in un circoscritto numero di luoghi di culto"?
"corrisponde a verità la voce diffusa secondo la quale nella Arcidiocesi di Torino sarebbero impartite dalle Autorità competenti direttive volte ad escludere la celebrazione della forma straordinaria del rito romano da determinate chiese o cappelle, o a consentirla solo a porte chiuse e in assenza di fedeli, ovvero a consentire tali celebrazioni solo in un circoscritto numero di luoghi di culto"?
Speriamo di ricevere presto una smentita, che, come siamo sicuri, ci permetterà di ringraziare il Signore per la perfetta consonanza fra la prassi applicata nella Arcidiocesi di Torino e la mens liturgica del Sommo Pontefice alla viglia della sua prima visita nel capoluogo piemontese (21-22 giugno).
La Redazione di MiL
Uhmmm....restrizioni e proibizioni del summorum pontificum...
RispondiEliminaVedremo Nosiglia presto cardinale?
Per il momento il Pontefice che lo ha posto alla guida dell'arcidiocesi di Torino è lo stesso che ha liberalizzato nel 2007 il rito antico...
EliminaE' vero che lo ha posto Papa Benedetto XVI, ma ricordo che c'era come segretario di Stato un certo card. Bertone...non proprio un ottimo collaboratore per il Santo Padre e le correnti e i corvi imperversavano anche con un Papa della grandezza di Benedetto XVI. E guarda caso proprio dal card Bertone e suoi adepti giunse in Diocesi di Torino la richiesta di espellere quel buon laico che leggo più sotto ha avuto l'ardire di far notare che con le suppellettili sacre non si mercanteggia. Abito a Torino e mi vergogno di far parte di questa Diocesi così vendicativa e in attento ascolto di chi delle suppellettili sacre gli importa solo per far bella la propria casa e non quella del Signore. In attesa della risposta della Diocesi alla Lettera aperta leggetevi questi articoli! Nosiglia è anche questo.
Eliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/28/torino-quelle-opere-sparite-dal-duomo-di-chieri-e-bertone-restitui-due-candelabri/1127767/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/22/furti-duomo-chieri-minacciato-responsabile-archivi-li-denuncio/1228569/
Sarebbe però opportuno riportare queste segnalazioni nello specifico, altrimenti, messa così, sembra il solito pianto greco dei criptolefebvriani che si aggrumano intorno al gruppo di Rivarolo...
RispondiEliminaLei chiede di essere specifico poi lancia da anonimo accuse generiche verso gruppi non meglio identificati? Faccia nomi e cognomi firmandosi e si prenda le sue responsabilità da uomo.
EliminaX Il vecchio : non credere che quel figuro che si firma Il Nuovo risponderà alle sue, giuste, domande. Quando gli si fa un'osservazione o gli si rivolge un serio quesito si dilegua, si scioglie come plastica al sole. Una curiosità, nel caso fosse torinese, cos'è il gruppo di Rivarolo ? Grazie
EliminaCaro Nuovo e la smetta di vedere fascisti ovunque! Si rilassi un pochino! Piuttosto pensi a quanto sia cialtrone ormai tale alto clero che di alto ha solo l'arrivismo ed uno smisurato carrierismo!
EliminaNon sono a conoscenza di alcun "gruppo criptolefebvriano di Rivarolo". Forse il c.d. "nuovo" avrà incontrato da quelle parti qualche sacerdote che ha rispetto del proprio ruolo e della propria dignità, e non essendovi abituato sarà fuggito scadalizzato.
EliminaA furia di parlar di criptolefebvrismo dinnanzi a posizioni diocesane inaccettabili si induce a concordare con le analisi e le decisioni di mons. Lefebvre. Tafazzismo degli antilefebvriani
EliminaGrazie! Grazie per questo appello. Ma temo non vi risponderanno, nella diocesi di Torino la sordità e la cecità hanno colpito molti. La Sacra Sindone dopo la Visita del Santo Padre verrà ritirata, i pellegrini torneranno a casa e le richieste di celebrare la Santa Messa antica caleranno e il silenzio scenderà su una delle Diocesi che maggiormente ostacola la celebrazione della Messa antica, che ha un ufficio liturgico che non parla e non dà direttive sulla base dei documenti conosciutissimi emanati dalle Congregazioni vaticane competenti. Due esempi: il canto allo scambio della pace è rimasto nella maggior parte delle parrocchie e ad un gesto sacrilego alla Santa Eucarestia conservata in un tabernacolo non è scaturito in questa diocesi nessun atto riparatore, nessuna preghiera. Niente. Oggi è di moda incontrare i rifugiati, pranzare una volta all’anno con loro, andare in un campo rom. Questi gesti di carità possono però affiancarsi a una liturgia secondo le direttive e non secondo “la propria sensibilità”. Che cosa prova il vescovo di Torino a sedersi là dove per secoli si è conservata l’Eucarestia? Ma non è che i suoi collaboratori brillino di competenza in ambito liturgico e non solo. Se risponderanno invece, vi rassicureranno che è tutto a posto dandovi motivazioni rassicuranti. Solo che dovrebbero spiegare perché non ricordano ai propri preti che la stola si indossa sempre sotto la casula, che la Santa Comunione non si distribuisce come fossero figurine ecc. ecc
RispondiEliminaIl vescovo che chiama i diaconi prossimi all’ordinazione sacerdotale invitandoli a non giungere in quel beato giorno in talare, la dice lunga sullo stile di questa Diocesi.
Il vescovo che punisce un laico (notizia apparsa su molti giornali) perché fa notare che le sacre suppellettili della propria comunità non si vendono né si regalano neppure a un cardinale di casa (o attico) in Vaticano…tutto questo fa capire che a Torino le posizioni si sono ribaltate e che è il popolo che chiede di pregare, di poter partecipare alla Santa Messa antica, di avere cura delle cose sacre.
Io definirei tutto questo con una sola parola: CIALTRONERIA
EliminaIo non faccio commenti.Preghiamo la Vergine Maria che è Madre della chiesa intervenga con potenza ,lei è la nostra speranza ,preghiamola con la novena "Maria che sciogli i nodi"
EliminaIn diocesi torinese in nome dell'ecumenismo si sono concesse ben quattro chiese agli ortodossi, una al patriarcato di Mosca, una a quello di Costantinopoli, una agli ortodossi Romeni e una ai copti egiziani, mentre i copti etiopi (forse perchè i più poverelli) si sono dovuti accontentare della cripta della parrocchia del Patrocinio di S. Giuseppe. Il Vescovo mons. Nosiglia manda regolarmente ai musulmani auguri di buon ramadan e aid el fitr. I valdesi sono coccolati e protagonisti delle settimane dell'ecumenismo. Gli unici a dover vagare da una chiesa all'altra venendo regolarmente cacciati (pare a volte per intervento di zelanti sacerdoti) sembra siano i fedeli legati al rito antico se mai osano uscire dalle mura della Misericordia, dove peraltro è scoraggiata qualunque iniziativa pastorale che non sia la (molto mal tollerata e opinabilmente celebrata) messa domenicale (della serie: zitti e mosca). Possibile che vi siano chiese che ospitano incontri di Taizé ma vengono sprangate dopo che vi si celebrano messe vetus ordo? Dov'è la sollecitudine paterna verso fedeli che hanno la sola colpa di voler pregare secondo il costume immemorabile della Chiesa?
RispondiEliminaBisognerebbe portare a conoscenza di questa situazione il Prefetto della Congregazione del Culto Divino; e anche in fretta. Potrà farlo la Redazione?
RispondiEliminae si vuol credere ancora che il prefetto della congregazione per il culto divino non sa ??
RispondiEliminabisognera' informarlo ?
Secondo me sanno benissimo in vaticano ma gli piace a parole garantire dignità nella liturgia ma in pratica godono nel vedere anarchia
EliminaLo sapranno pure, ma quando il popolo di Dio segnala di continuo e chiede chiarezza... chissà che non si decidano! Il continuare a farlo, insistere con dolcezza, segnalare è sempre utile. Confermo che le attese sono lunghe, che non rispondono (e questo silenzio fa male). Anche davanti a questi scandali: rimproverare dei fedeli e un sacerdote per la celebrazione della Messa antica dovrebbe far decidere di mandare un Visitatore o ricordare al vescovo di Torino che esistono Norme e Documenti che lui o ignora o non ritiene importanti. E' incredibile e fa male tutto questo, soprattutto l'indifferenza e la "non fraternità" di questa Curia torinese.
RispondiEliminaIo dunque spero che il card. Sarah sia informato.
Non essere muliebre!
EliminaPrendiamo i nostri fucili e frecce e cioè i Rosari ed i digiuni.
Il vescovo vestito di bianco cadrà sotto i colpi dei militi della penitenza.
Allora meriteremo un Papa.
Affidiamoci alla Giustizia Divina per nostra umile richiesta di intercessione verso Maria Auxilium Christianorum.
RispondiEliminaLa Giustizia Divina è anche proporzione perfetta tra il piccolo ed il grande in un'ineffabile bellezza.
Il salmo 82/13,14 dice :" (Gli empi)hanno detto :occupiamo come nostra eredità il Santuario di Dio.
O mio Dio riducili come ruota ,come pagliuzza al ludibrio del vento.
Deus Meus ,pone illos ut rotam et sicut stipulam ante faciem venti!
Quindi Volpi potrebbere stare a Bergoglio come i Francescani dell'Immacolata stanno alla Chiesa cattolica.
Potrebbe il Signore accogliere le nostre preghiere per un sollecito decesso anche perchè se chiediamo con
la dovuta disposizione un Papa il Signore non ci darà un cialtrone.
Se chiediamo il Pane, il Signore non ci darà un sasso.
Preghiamo il Signore affinchè ci dia un Papa!
Rimettiamo il problema al centro: la Diocesi di Torino. Vescovo e Curia c'erano già con Papa Benedetto XVI e la Liturgia era calpestata perché i suggerimenti e le proposte già allora erano inascoltate; totalmente inascoltate e totalmente indifferente il loro atteggiamento. Oggi come allora.
EliminaAttendiamo una risposta da questa Diocesi così come saggiamente richiesto, anche se la risposta l'hanno già data ai molti pellegrini che chiedevano di poter partecipare alla Santa Messa antica.
Figliolo,ma a questi empi non importa nulla dei cattolici bruciati e crocifissi ,sai quanto gliene può fregare della Messa Vera in Diocesi Taurinense....
EliminaLa Diocesi di Torino è purtroppo finita, da un passato memorabile di Santi Sacerdoti ora è ridotta a un un raduno di clero hippye ... il delirio e l'ideologia sono ovunque, ai tempi il Papa Benedetto veniva definito da un professore della facoltà teologica torinese "Cretino ed ebete".... guai ad insistere troppo sulla parola "vocazione" ... guai a parlare di talari etc... dopo le ordinazioni del 2012 il vicari generale disse che furono "un errore del sistema". Immaginiamo dunque che cosa è il clero, salvo fatto rarissimi casi, torinese... il direttore dell'ufficio liturgico che dice che il messale non va seguito, è un canovaccio sul quale improntare la creatività liturgica, suoi collaboratori e collaboratrici a dire in giro che il culto delle reliquie è stato abolito dal Vaticano II ... messe all'insegna della sciatteria più assoluta, una cattedrale tenuta in maniera pietosa ... più uno disprezza le cose belle e il sacro è meglio è, io ho visto con i miei occhi preti a fare facce di disgusto davanti a pianete nemmeno fossero immondizia ... tutto è tollerato, abusi a non finire, codice e rubriche inesistenti ma una sola cosa no: La Messa in Latino !! NO !!! e' roba da fanatici, roba da spostati, un prete disse che se c'è la messa in latino allora dovremo andare in giro con la clessidra perchè non è al passo con i tempi .... viene vista come un culto satanico, anzi, peggio, perchè sarebbero in grado di giustificare anche quello ... sono sicuro però che tutto ciò deve finire, non si può e non si deve andare avanti così; dunque su le maniche e confidare nel Signore !!!
RispondiEliminaConcordo pienamente, questa Diocesi è in questo stato. I giovani ordinati del 2012 e comunque coloro che vestono la talare sono derisi, guardati male, ora emarginati. Chi commette reati, chi conduce una vita non secondo le regole di un buon sacerdote (leggi: luoghi di vacanza) ha invece il lasciapassare e la sicurezza di non essere mai consigliato a cambiare vita. Che pena. I laici che ricordano cos'è la Sacra Liturgia al vescovo, al vicario, al parroco: segno della deriva anche perché tali laici sono bollati come antiquati e stop. Neppure si prova a dialogare, c'è una durezza di cervice a credere di essere nel giusto quando tutto attorno cade.Speriamo in qualche decisione dal basso e dall'Alto.
EliminaAlla faccia quanto sono antiecumenici là a Torino!!!! La Messa Vetus Ordo è qualcosa di altri tempi?!?...E che cosa pensano allora delle Divine Liturgie Ortodosse in greco e paleoslavo?!?
EliminaConfermo la situazione descritta. Sono personalmente in possesso di copia di due lettere con le quali i titolari di due chiese del centro storico di Torino rifiutano (peggio: ritirano), anche se con molta cortesia, l'accolgienza a un gruppo di fedeli per la celebrazione della Messa VO dichiarando che il motivo del loro rifiuto deriva da orientamenti a loro chiaramente manifestati dalla curia.
RispondiEliminaIn una (8 gennaio 2015) si dice testualmente: " tenuto conto del pensiero dominante in Curia circa tali manifestazioni, che oramai sono purtroppo fuori del tempo, non ci consiglia di prendere posizioni che possano essere in contrasto col pensiero dominante, tale posizione potrebbe infatti danneggiare in qualche modo il nostro Rettore";
nell'altra: "Spiacente, quindi, di non poter ora aderire alle Vostre esigenze religiose, anche per non incorrere subito nei “fulmini Curiali”.
Queste lettere sono agli atti e pronte per essere trasmesse alla Commissione Eccledia Dei, e alle Congregazioni competenti. Sto valutando se - omettendo i nomi di persone e istituzioni coinvolte - non inviarle a questo sito per la pubblicazione. Preghiamo tutti perchè al situazione torinese si risolva nella pace.
"incorrere subito nei fulmini curiali"??? rifiutare accolgienza a persone che vogliono celebrare una Messa???? "tale posizione potrebbe daneggiare il nostro Rettore"??? ma la DIocesi Torino cosa è ? Una comunità cristiana o la fossa dei leoni??? Il regno del terrore?
RispondiEliminaLe trasmetta e speriamo per il futuro, anche se la vedo dura. Grazie
RispondiEliminaLa situazione della diocesi torinese è veramente così come descritta da alcuni commentatori (anche peggio)...Duomo in un pomeriggio feriale: entro in un confessionale (l'unico attivo) con luce rossa, come se fosse occupato, ma è libero, con la porta chiusa...un presunto confessore, in piedi (forse vuole uscire in quel momento, forse si è già stufato) mi guarda stupito e mi chiede se voglio confessarmi (cos'altro avrei voluto?!)...m'inginocchio e, visto che dalla sua bocca non esce una sillaba, enuncio le mie miserie; poi mezzo minuto di insignificanti parole di questo sacerdote(?)senza nessun segno distintivo del suo ministero (maglione e pantalone moderno) et violà, è tutto finito! Non un segno della Croce nè un Atto di dolore, nè una piccola penitenza, non è stata mai pronunciata la parola Dio, nè Cristo, nè Vergine Maria, nè un qualunque Santo o Padre della Chiesa! Inutile dire che non mi sono sentito ascoltato, nè assolto...ma, questa è la grana di cui è fatto il clero modernista a Torino, più che altrove. Da oltre cinquant'anni non si vede più un prete con la talare, e Nosiglia è fermo nell'osteggiarla!
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