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mercoledì 21 dicembre 2011

“Basta canzonette in chiesa!”

di Piraino, Simone Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele
Fonte: CulturaCattolica.it del venerdì 16 dicembre 2011 (il sottolineato è nostro)

Ragionamenti sulle parole del M° Riccardo Muti.
"Basta canzonette in Chiesa!”.



Sono passati più di sei mesi dall’appello di Riccardo Muti, eppure il monito del grande direttore d’orchestra napoletano risuona ancora nelle nostre orecchie e scatena dibattiti. Dalla stampa ai conservatori; dai vecchi ai giovani, fin dentro le parrocchie.
La questione della musica in chiesa è di fondamentale importanza. Perché la musica è espressione della cultura umana, è espressione di chi siamo noi. Di più: è espressione della nostra fede!
Musicofili e artisti della musica spingono nella direzione indicata dal maestro; molti altri, invece, contestano questa concezione e continuano a suonar “canzonette” liturgiche. Ognuno ha la “sua” verità, il “suo” gusto: evviva il relativismo!Forse, però, trattandosi di materia ecclesiastica, ci si dovrebbe comportare meno da “cattolici adulti” e lasciarsi guidare.
Non dimentichiamo (qualcuno l’ha fatto) che la Chiesa Cattolica è guidata dal successore di Pietro. Che dice il Papa in tal senso? Ebbene, innumerevoli sono state le circostanze in cui Benedetto XVI ha espresso il suo “parere” (nel 2009 è stato pubblicato un libro con i suoi interventi sulla musica). E ogni volta che il Papa parla della musica, un altro termine, come fosse inscindibilmente legato, emerge: cuore! “La musica del cuore”, “L’orecchio del cuore”, “La musica che fa vibrare le corde del cuore”.
In questo breve pensiero ad alta voce, chi vuole capire e seguire questo Papa, è arrivato ad un bivio: o pensa che Benedetto XVI ci stia parlando del “cuore romantico” e allora giudica a seconda del numero di stelline che appare nei suoi occhi ogni volta che ascolta qualcosa, oppure che il Papa si riferisca al “cuore biblico”: in questo caso, più che stelline, lacrime e sorrisi, ci aiuta molto San Paolo quando, nella Lettera ai Romani (2, 14-15), scrive:“Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori”.
Attenzione alla trappola relativistica: la legge del cuore è universale. È uguale per ogni uomo!Ecco: dovremmo dare un giudizio solo partendo da questo criterio.
Adesso propongo un raffronto partendo proprio dalle parole di Muti, perché come è vero che il cuore è universale e anche vero che esso va educato!
‘‘La storia della musica deve molto alla Chiesa e non mi riferisco solo al periodo gregoriano che è strepitoso, ma anche ai giorni nostri. Ora io non capisco le chiese, tra l’altro quasi tutte fornite di organi strepitosi, dove invece si suonano le canzonette. Probabilmente questo è stato apprezzato all’inizio come un modo di avvicinare i giovani, ma è un modo semplicistico e senza rispetto del livello di intelligenza delle persone. Perché allora mettere quattro o cinque ragazzi di buona volontà a strimpellare delle chitarre o degli strumenti a plettro con testi che non commento? E poi - continua Muti riferendosi proprio al “cuore” - se si sente l’Ave Verum di Mozart in chiesa, sicuramente anche la persona più semplice, più lontana dalla musica può essere trasportata in una dimensione spirituale. Ma se sente invece canzonette è come stare in un altro posto’’.

Provare per credere: musica scadente e melensamente sentimentalisata, testo newage, panteistico e soprattutto acattolico e acristiano, e diremmo pure anche blasfemo: "Voi siete Dio" (per ascoltare, si veda qui anche su youtube)
testo:
Tutte le stelle della nottele nebulose e le cometeil sole su una ragnatela
è tutto vostro e voi siete di Dio.
Tutte le rose della vitail grano, i prati, i fili d’erbail mare, i fiumi, le montagne
è tutto vostro e voi siete di Dio.
Tutte le musiche e le danze,i grattacieli, le astronavii quadri, i libri, le culture
è tutto vostro e voi siete di Dio.
Tutte le volte che perdonoquando sorrido, quando piangoquando mi accorgo di chi sono
è tutto vostro e voi siete di Dio. E’ tutto nostro e noi siamo di Dio.
Tutte le volte che perdonoquando sorrido, quando piangoquando mi accorgo di chi sono
è tutto vostro e voi siete di Dio.
E’ tutto nostro e noi siamo di Dio.
Tutte le stelle della notte,Le nebulose e le comete,Il sole su una ragnatela,
E’ tutto vostro e voi siete di Dio!
Tutte le rose della vita,Il grano, i prati, i fili d’erba,Il mare, i fiumi, le montagne,
E’ tutto vostro e voi siete di Dio!
Tutte le musiche e le danze,I grattacieli, le astronavi,I quadri, i libri, le culture,
E’ tutto vostro e voi siete di Dio!
Tutte le volte che perdono,Quando sorrido e quando piango,Quando mi accorgo di chi sono
E’ tutto vostro e voi siete di Dio E’ tutto nostro e noi siamo di Dio.
Per gli altri interventi (2010) di Muti sull'argomento e in difesa della musica (veramente) sacra, si possono vedere i nostri precedenti post qui, qui e qui

1 commento:

  1. Già in preparazione al Congresso Eucaristico di Bologna del 1997 il profetico card. Biffi ( autore del canto “ Gesù Signore”) stilò un elenco molto dettagliato di canti che contenevano errori liturgico-teologici al limite della blasfemia e spiegò che (credendo nel grande potere formativo della musica) il canto spesso aiuta a rafforzare e a memorizzare un principio qualunque esso sia, quindi cantando in chiesa certe “castronerie” ( le definì) voleva dire rafforzare l’errore e favorirne la diffusione. Celebre fu la provocazione del porporato bolognese: “Ai cristiani da sempre si chiede di porgere l’altra guancia, e ben si fa; ora stufi di quello che sentono cantare in chiesa gli si chiede di porgere l’altro orecchio…ancora un poco e dei Cristiani non ci resta più niente!”

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