Pubblichiamo un comunicato che ci è giunto, tramite FaceBook, dai richiedenti la S. Messa all'Università di Verona:
"Il vicepresidente del consiglio studentesco Omar Rahman, membro anche del Consiglio di amministrazione dell'Ateneo scaligero ha scritto una lettera al Vicario Generale della diocesi chiedendo, a nome degli organi accademici dell'Università di Verona, che sia celebrata la Messa mensile di San Pio V per gli studenti universitari in base al Motu Proprio Summorum Pontificum.
La curia non ha ritenuto degno rispondere all'Università e a una lettera istituzionale ma ha mandato una semplice email a uno dei richiedenti dicendo che don Mariano Ambrosi ritiene che non vi siano le condizioni.
Don Mariano aveva sempre detto che si sarebbe uniformato alla volontà del Vescovo e il Vescovo Zenti era favorevole. E dunque? Durante l'udienza del 10 giugno il Vicario generale della diocesi don Mario Masina aveva detto che vi erano molti sacerdoti in diocesi che celebravano la Messa per conto loro e aveva indicato don Francesco Marino come celebrante.
Perchè dunque continuano, anche in questi giorni, le Messe "ordinarie" per gli studenti dell'Università di Verona nella chiesa di San Paolo (che funge da cappella d'Ateneo) alcune delle quali si sono svolte e si svolgono ben oltre l'orario di chiusura della Messa in momenti conviviali in canonica? Messe spesso animate dai tamburi e dalle pianole delle ragazze dell'Istituto Don Mazza , che danno bella mostra di sè con gonne corte e pantaloni attillati. Perchè gli studenti che domandano una Messa in rito Antico liberalizzata dal Santo Padre, non possono assistervi?
Tanto piu' che non è don Mariano Ambrosi a celebrarla,come per le altre e non provoca disturbi alla vita parrocchiale di San Paolo. Forse bisognerebbe anche far cessare le altre Messe che da anni si celebrano a San Paolo per studenti, che son tante e impegnative."
La curia non ha ritenuto degno rispondere all'Università e a una lettera istituzionale ma ha mandato una semplice email a uno dei richiedenti dicendo che don Mariano Ambrosi ritiene che non vi siano le condizioni.
Don Mariano aveva sempre detto che si sarebbe uniformato alla volontà del Vescovo e il Vescovo Zenti era favorevole. E dunque? Durante l'udienza del 10 giugno il Vicario generale della diocesi don Mario Masina aveva detto che vi erano molti sacerdoti in diocesi che celebravano la Messa per conto loro e aveva indicato don Francesco Marino come celebrante.
Perchè dunque continuano, anche in questi giorni, le Messe "ordinarie" per gli studenti dell'Università di Verona nella chiesa di San Paolo (che funge da cappella d'Ateneo) alcune delle quali si sono svolte e si svolgono ben oltre l'orario di chiusura della Messa in momenti conviviali in canonica? Messe spesso animate dai tamburi e dalle pianole delle ragazze dell'Istituto Don Mazza , che danno bella mostra di sè con gonne corte e pantaloni attillati. Perchè gli studenti che domandano una Messa in rito Antico liberalizzata dal Santo Padre, non possono assistervi?
Tanto piu' che non è don Mariano Ambrosi a celebrarla,come per le altre e non provoca disturbi alla vita parrocchiale di San Paolo. Forse bisognerebbe anche far cessare le altre Messe che da anni si celebrano a San Paolo per studenti, che son tante e impegnative."
Hmm... Gonne corte e pantaloni attillati? SLURP!! dov'è quest'istituto Don Mazzi? voglio andarci anch'io!!
RispondiElimina"Il vicepresidente del consiglio studentesco Omar Rahman, membro anche del Consiglio di amministrazione dell'Ateneo scaligero ha scritto una lettera al Vicario Generale della diocesi chiedendo, a nome degli organi accademici dell'Università di Verona, che sia celebrata la Messa mensile di San Pio V per gli studenti universitari in base al Motu Proprio Summorum Pontificum.
RispondiEliminaLa curia non ha ritenuto degno rispondere all'Università e a una lettera istituzionale ma ha mandato una semplice email a uno dei richiedenti dicendo che don Mariano Ambrosi ritiene che non vi siano le condizioni.
Don Mariano aveva sempre detto che si sarebbe uniformato alla volontà del Vescovo e il Vescovo Zenti era favorevole. E dunque?
E dunque?...
Ai "vicari" non ci si deve rivolgere con lettere ma personalmente. Un buon esempio di come comportarsi lo troviamo nel cap.XIII dei Promessi Sposi. Raccomandabile provvedersi (con contratto a chiamata) di uno o più "vecchi malvissuti".
Contattare l'Oratorio San Filippo Neri
RispondiEliminaContinuo a non capire che bisogno ci sia di chiedere il permesso. Qui non si tratta di obbedire o disubbidire ad un vescovo. Quanto piuttosto di rispettare la volonta del Santo Padre. Punto.
RispondiEliminaPossibile che non si trovi un sacerdote che abbia il coraggio (pazzesco!!!!) di celebrare VO nella cappella dell'Ateneo? Ragazzi, andate avanti per la vostra strada. E se necessario minacciate (horribile dictu) di contattare la FSSPX. Ai giovani si perdona molto di più che agli anziani!
<span>Continuo a non capire che bisogno ci sia di chiedere il permesso. Qui non si tratta di obbedire o disubbidire ad un vescovo. Quanto piuttosto di rispettare la volonta del Santo Padre. Punto.
RispondiEliminaPossibile che non si trovi un sacerdote che abbia il coraggio (pazzesco!!!!) di celebrare VO nella cappella dell'Ateneo? Ragazzi, andate avanti per la vostra strada. E se necessario minacciate (horribile dictu) di contattare la FSSPX. Ai giovani si perdona molto di più che agli anziani! </span>
@ REDAZIONE
RispondiEliminaIl "Mi piace" non funziona.
C'è rimedio?
<span>Continuo a non capire che bisogno ci sia di chiedere il permesso</span>
RispondiEliminaSiamo almeno in due.
Se non è massoneria ecclesiastica questa...
RispondiEliminaMonsigor Masina è un osso duro mi sa che vi tocca andare a Venezia
RispondiEliminaA proposito pare che delle quindici firme allegate alcune non fossero molto chiare....
Segnalate il caso alla competente commissione in Vaticano, e cercate intanto un'altra chiesa nei pressi dell'ateneo (con un parroco o rettore cattolici e obbedienti al Papa), disposta a ospitarvi.
RispondiElimina<span>Segnalate il caso alla competente commissione in Vaticano</span>
RispondiEliminaMa per piacere!...
Mi si citi UN SOLO CASO risolto grazie alla segnalazione alle "competenti autorità".
Io credo che bisogna rifarsi alla dottrina della Chiesa. Le autorità sono legittime e vanno rispettate fino a che non agiscano, apertamente, contro le giuste istanze della popolazione.
Se ciò si verificasse (e nella Chiesa cattolica si è ampiamente verificato) sono da ritenersi tirannide, con ciò che - sempre secondo la dottrina - ne consegue...
Forza e coraggio. Ma lasciate stare le considerazioni sulle ragazze che fanno bella mostra di sé, per favore non facciamo del moralismo spicciolo e puntiamo sulle questioni più importanti. Dopodiché, senza bisogno di crociate, l'esempio di uno stile anche esteriormente più consono sarà "contagioso", se praticato con lo spirito giusto. Auguri.
RispondiEliminaquesta mi sembra la via più sensata.
RispondiEliminaCi sono stati dei casi risolti grazie al ricorso a questa via?
RispondiEliminaQuali?
Che "gli organi accademici" di una qualsiasi Università italiana chiedano "che sia celebrata la Messa mensile di San Pio V per gli studenti universitari in base al Motu Proprio Summorum Pontificum" suona talmente incredibile da essere quasi ...miracoloso, se è vero.
RispondiEliminaChe dei cattolici (tantopiù se tradizionalisti o sedicenti tali) ipotizzino, con toni da infantile ripicca, che si smetta di celebrare una o più altre SS.Messe - appunto, per ripicca - mi pare vergognoso.
In sintesi, questo comunicato desta più di una perplessità, chissà se vi sarà l'occasione per approfondire.
<span>Cosa intenti per stile anche esteriormente più consono"?
RispondiEliminaE' stata fatta una richiesta in base a quanto stabilito dal Papa.
Viene risposto che non sussistono le condizioni.
Quali?
Questa Curia, che se ne strafotte delle disposizioni del Papa è una Curiaa non più appartenente alla Chiesa cattolica. E' scismatica ed è eretica.
Non ha più, pertanto, motivo di esistere come tale.
Diciamo le cose come sono: non è più cattolica e alle sue decisioni non si deve più alcun assenso, ad essa non va più fatta alcuna richiesta, di nessun tipo. Appartengono ad altra parrocchia.</span>
Celebrare dove si è in grado di farlo. Difendere questo DIRITTO con TUTTI I MEZZI.
La nostra religione non è "cosa loro".
Che brutto il termine messa per conto proprio, questo è vero spirito antiliturgico:
RispondiElimina<span>Messa in latino riflette le nostalgie di tanti delle generazioni passate </span><span>e se giovani sono invece <span>gente vecchia, vecchia dentro,</span></span>
<span>Retriva tanto da invocare una messa sconosciuta al 99% della popolazione, quasi che </span><span>D-o non si sia mai spogliato chenoticamente della sua condizione!</span>
<span>Residui di vecchiezza o di gioventù immatura sono quelli che vogliono un Dio lontano, da pregare soltanto,</span>
<span>ma che non vada per le nostre strade </span><span>e soprattutto che non puzzi, </span><span>che non molesti, Il povero è invece D-o in terra.</span>
<span>I tradizionalisti sono gente </span><span>convinta di un passato che non conoscono, che vagheggiano perchè lo pensano </span><span>meglio del presente in cui non sanno vivere.</span>
<span><span>I tradizionalisti sono ridicoli. </span>Tanti sghignazzano delle abitudini curiali e papali,</span>
<span>Per fortuna tanta gente la pensa pari pari a quello che scrive Aldo Maria Valli.</span>
<span>A <span>I tradizionalisti non serve Dio, ma un rito e un'autorità.</span></span>
<span><span><il></il></span><span>questione di identità, tradizione, </span><span>non certo di sequela del Uomo-Dio, quello che si è svuotato per essere radicalmente povero.Povero anche di traizione e di identità malintesa..</span></span>
Ministrante...
RispondiEliminaAvvicinati allo schermo... please...
Chenoticamente... Ma parla come magni che sembri Cetto LaQualunque!
RispondiEliminaSignor Ministrante,
RispondiEliminaspero vorrà perdonarmi la franchezza nell’obiettare, pur non avendo il piacere di conoscerla di persona, che il suo intervento lo trovo puro qualunquismo.
Esistono certamente alcuni "tradizionalisti" che amano vantarsi di questo titolo, dimenticando forse che l'importante è cercare di vivere nell'imitazione di Cristo. Le ricordo però che da Cristiani non sta a noi giudicare. Lasciamo all'altissimo decidere se, quando e come porre ad ognuno di noi la scelta di accettare il dono della Vera Fede.
Posso testimoniare però monti casi, tra cui il mio, di avvicinamento al Rito Romano Antico per l'esigenza di rendere grazie al Signore, specialmente nel Suo giorno e nelle feste comandate, nella forma più dignitosa possibile, soprattutto, ma non solo, come segno tangibile della fede nel fatto che sull'Altare del Signore avvenga un MIRACOLO ogni qual volta il Sacerdote consacra il Pane e il Vino "In Persona Christi".
Lasciare la parrocchia del mio quartiere per seguire quella che nel mio piccolo, ho vissuto come una chiamata, non è stata certo una decisione facile. Lascio ad altri più preparati le discussioni su validità o non validità del nuovo rito o sull'opportunità o non opportunità del Vetus Ordo. Il mio percorso di riavvicinamento alla chiesa è partito con una confessione alla "maniera nuova" (de visu, e in onestà anche un tantino troppo informale) e mi ha portato alla partecipazione assidua alla Messa Solenne nel Rito Extraordinario (che, mi si scusi la parentesi, io trovo veramente straordinaria, nell'accezione comune della parola).
I benefici di questo percorso oggi li vivo ogni giorno come fedele, marito e padre. Modestamente, ma secondo gli insegnamenti ricevuti da Santa Madre Chiesa, sono convinto che ciò che avvicina al Signore, non può che provenire dai doni dello Spirito Santo.
Le perdono quindi il suo sfogo nei confronti dei tadizionalisti, che voglio credere dettato "in buona fede" dalla scarsa conoscenza delle realtà di vita cristiana che vengono vissute intorno alla celebrazione della "Messa in latino" (cosa a cui se vuole può facilmente porre rimedio venendo a partecipare a qualche celebrazione con il cuore aperto al Signore).
La rendo noto però che, avendo in piena sincerità dichiarato la mia Vera Fede di fronte a lei in questa occasione, se dovesse in futuro fare nuovamente simili affermazioni su chi ha sentimenti "tradizionalisti", quando saremo al cospetto dell'Altissimo non potrò che testimoniare che lei ha parlato contro chi segue il Signore.
Sperando con il cuore che ciò non debba mai avvenire, domenica prossima le dedicherò una preghiera dopo aver ricevuto il Santissimo Corpo di Cristo.
Sinceramente, G.
<span></span>
questo articolo rimentte in campo uno dei problemi: LA POLITICA!
RispondiEliminafino a quando la messa tridentina sara' un semplice strumento politico in mano a forza nuova, piuttosto che agli ex an piu' duri........ la vedo male.
L'arma dell'indifferenza viene sempre più usata dalle curie come unico sistema per annientare e vanificare la diffusione della Messa in forma straordinaria. Vescovi e vicari hanno capito che non è necessario mettersi contro, anche perchè i documenti pontifici non lo consentono, così si limitano a fare orecchie da mercante, sperando che i fedeli demordano.
RispondiEliminaProbabilmente la stessa cosa sta accadendo anche a noi di Mirano (Venezia): dopo aver costituito un gruppo di fedeli interessati alla Messa antica con tanto di raccolta di firme nella parrocchia di S. Leopoldo Mandic, siamo stati ricevuti dal cancelliere vescovile presentando le firme e persino una lettera autografa di raccomandazione da parte del sacerdote da noi individuato come celebrante (padre Konrad zu Loewenstein). Eppure, ora, a distanza di quasi due mesi, non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta.
Consiglio comunque agli studenti veronesi di perseverare illimitatamente, eventualmente ricorrere all'Ecclesia Dei: chi la dura la vince!
L'argomento "politica" non c'entra un fico. Il fatto che alcuni movimenti politici strumentalizzino la messa VO - il che è purtroppo vero - non autorizza a fare l'equazione partecipanti Messa straordinaria = militanti estrema destra, lo ritengo offensivo.
RispondiEliminaTutti mi darebbero del pazzo se dicessi che la messa di Paolo VI è quella a cui vanno SOLO i girotondini, dai cattolci adulti o che so io e io mi guardo bene dal pensarlo.Chissà perché non avviene il contrario...
Chi frequenta anche salutariamente messe VO sa benissimo l'estrazioine dei partecipanti èmolto più sfaccettati di quanto una pigra (o interessata) vulgata vuol fare apparire.
Caro Francesco B., innanzitutto non vedo il motivo di chiedere in curia il permesso: basta trovare un sacerdote disponibile a celebrare la Santa Messa, il Motu Proprio parla chiaro. A meno che non vi siate recati dal cancelliere per chiedergli di indicarvi un sacerdote in grado di celebrarla.
RispondiElimina<span> </span>A tal proposito, però, Le racconto una storiella che un uccellino mi ha riportato. Prima di voi miranesi, un anno fa o poco più, in curia a Treviso si è recata una delegazione di Una Voce a chiedere, a mente del Motu Proprio S.P., una celebrazione domenicale stabile in città a Treviso della Forma Extraordinaria della S. Messa, in luogo della celebrazione che si tiene il primo sabato del mese, nel nascondimento carbonaro della chiesetta degli Oblati.
Il Vicario Generale mons. Rizzo si dimostrò ben disposto a concederla (se lo comanda il Papa...disse..), ma chiese alla delegazione l'elenco dei richiedenti. La delegazione non aveva con sé la famigerata lista e, dispiaciuto (disse lui), non potè accogliere l'istanza presentata da Una Voce.
Ora voi vi siete recati con la lista delle firme richieste, in più, l'avete accompagnata da una lettera autografa di quel sant'uomo di Padre Konrad della Fraternità San Pietro (non di un lefebvriano cattivo, secondo canoni dei preti progressisti tarvisini). A due mesi di distanza non avete ancora ricevuto risposta. Mettetevi il cuore in pace: non la riceverete mai da Gardin e Rizzo!!! Non perdete tempo, rivolgetevi all'Ecclesia Dei.
<span> </span>P.S. Però, quanto piacere avrei se la curia tarvisina semntisse queste mie convinzioni e vi accordasse la celebrazione.
a questa domanda non c'è mai alcuno che risponda, soprattutto gli illusi che fanno la proposta di ricorrere alle autorità.
RispondiEliminaSig. Renzo, è evidente che ci siamo rivolti alla Curia perchè il parroco di S. Leopoldo Mandic non ha voluto saperne di ospitare Messe in forma straordinaria nella sua chiesa, sappiamo benissimo che, in teoria, non occorrerebbero permessi di sorta, ma non possiamo neppure fare un colpo di stato e occupare una chiesa abusivamente senza il consenso del parroco!
RispondiEliminaLa cosa che lei imputa a noi potrei benissimo rigirarla io a lei: perchè non vi siete ripresentati dal vicario con in mano la lista di firme? Noi l'abbiamo fatto. Noi attenderemo ancora fino al 10 novembre, poi ci rivolgeremo nuovamente al cancelliere e, successivamente, faremo tutto ciò che ci sarà da fare, non escluso anche il ricorso all'Ecclesia Dei.
E' vero, non occorre il "permesso" del Vescovo per celebrare la Messa Antica, ma e' consuetudine informarlo per chiedere il suo "benestare", altrimenti il Sacerdote che si azzardasse (!) a dire la Messa senza tale nullaosta potrebbe passare dei guai...
RispondiEliminaCon questi subdoli mezzucci diversi Vescovi tengono in scacco tante richieste di Messe Antiche... vergogna!
Ce ne sono stati, bisogna insistere presso Ecclesia Dei e soprattutto dare ampio risalto alla notizia attraverso i media (web e carta stampata); la cattiva pubblicita' non e' molto amata dai porporati, e ultimamente molti si sono "convertiti" alla Messa Antica per essere ben visti a Roma....
RispondiEliminaSig. Francesco, ho solo riportato un fatto che mi è stato riferito da persona presente all'icontro e degna di fede, non che io ero partecipe all'appuntamento con il Vicario Generale, se fossi stato interpellato non mi sarei mai presentato senza la lista dei richiedenti.
RispondiEliminama cosa c'entra? stavo parlando del modo di vestire...
RispondiEliminaLa richiesta era fatta secondo tutti i crismi dato che il Vicario ci ha accolto in Curia e aveva fissato la data. E' stato don Mariano a dire di no al Papa e al suo Vescovo.Inoltre la Curia non ha risposto a una lettera inviata dall'Università da quello che era vicepresidente del consiglio studentesco e che prossimamente sarà presidente, nonchè membro del Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo scaligero. Piu' richiesta di così? I preti veronesi imparino a fare i preti cattolici piuttosto!!!
RispondiEliminaMa, allora, era una richiesta personale o fatta "a nome degli organi accademici dell'Università di Verona", magari autorizzata da previa delibera?
RispondiEliminaGrazie delle delucidazioni.
Era una Messa richiesta dagli studenti e ha avuto l'appoggio del presidente del consiglkio studentesco. Gli altri organi accademici erano d'accordo. La Messa Tridentina viene celebrata in altri Atenei in Italia e nel mondo. E' una richiesta secondo i canoni del Motu Proprio, tanto che era stata accolta. Ma i sacerdoti a volte hanno timore di dimostrasi cattolici
RispondiElimina