Una buona notizia da un principato con un Principe cattolico....
ROMA, lunedì, 19 settembre 2011 (ZENIT.org).- Con il 52,3% di “no” e il 47,7% di "sì”, domenica 18 settembre i cittadini del Liechtenstein hanno bocciato il referendum in cui si chiedeva la depenalizzazione dell’aborto.
Nonostante una campagna internazionale a favore dell’aborto e i sondaggi che prevedevano una vittoria del fronte favorevole alla liberalizzazione della interruzione volontaria di gravidanza, i cittadini del Liechtenstein si sono opposti in maggioranza.
Attualmente nel Principato l'aborto è vietato ed è punibile con una pena fino ad un anno di detenzione, anche se praticato all'estero. Da anni non ci sono state condanne.
Il testo di legge proposto nel referendum proponeva la depenalizzazione dell'interruzione di gravidanza entro le prime 12 settimane con una modifica in tal senso del codice penale.
Chiedeva anche il diritto di abortire dopo questo termine se il feto presenta un grave pericolo di handicap fisico o mentale.
In Parlamento solo una minoranza aveva accettato l'iniziativa per legalizzare l’aborto. In agosto, il principe ereditario Alois si era espresso contro la liberalizzazione dell’interruzione di gravidanza.
Anche la Chiesa cattolica aveva espresso la propria contrarietà. In occasione della festa nazionale, l'Arcivescovo di Vaduz Wolfgang Haas si era persino rifiutato di officiare la Messa in segno di protesta contro l'aborto.
Ora che il referendum è stato respinto i due partiti di governo Unione patriottica e il Partito borghese progressista hanno annunciato che proporranno una modifica del Codice penale. L'aborto sarà vietato, ma non sarà più punibile penalmente se praticato all'estero.
Il principato del Liechtenstein conta oltre 35.446 (dati 2008) con una densità demografica di 209 persone per chilometro quadrato, ed ha un reddito pro-capite tra i più alti d’Europa.
ROMA, lunedì, 19 settembre 2011 (ZENIT.org).- Con il 52,3% di “no” e il 47,7% di "sì”, domenica 18 settembre i cittadini del Liechtenstein hanno bocciato il referendum in cui si chiedeva la depenalizzazione dell’aborto.
Nonostante una campagna internazionale a favore dell’aborto e i sondaggi che prevedevano una vittoria del fronte favorevole alla liberalizzazione della interruzione volontaria di gravidanza, i cittadini del Liechtenstein si sono opposti in maggioranza.
Attualmente nel Principato l'aborto è vietato ed è punibile con una pena fino ad un anno di detenzione, anche se praticato all'estero. Da anni non ci sono state condanne.
Il testo di legge proposto nel referendum proponeva la depenalizzazione dell'interruzione di gravidanza entro le prime 12 settimane con una modifica in tal senso del codice penale.
Chiedeva anche il diritto di abortire dopo questo termine se il feto presenta un grave pericolo di handicap fisico o mentale.
In Parlamento solo una minoranza aveva accettato l'iniziativa per legalizzare l’aborto. In agosto, il principe ereditario Alois si era espresso contro la liberalizzazione dell’interruzione di gravidanza.
Anche la Chiesa cattolica aveva espresso la propria contrarietà. In occasione della festa nazionale, l'Arcivescovo di Vaduz Wolfgang Haas si era persino rifiutato di officiare la Messa in segno di protesta contro l'aborto.
Ora che il referendum è stato respinto i due partiti di governo Unione patriottica e il Partito borghese progressista hanno annunciato che proporranno una modifica del Codice penale. L'aborto sarà vietato, ma non sarà più punibile penalmente se praticato all'estero.
Il principato del Liechtenstein conta oltre 35.446 (dati 2008) con una densità demografica di 209 persone per chilometro quadrato, ed ha un reddito pro-capite tra i più alti d’Europa.
Wolfgang Haas... Un eroe, per chi conosca la sua storia. Un mistero perchè un Vescovo del suo genere non sia ancora stato elevato alla porpora... Lo vedrei molto bene al posto di Levada.
RispondiEliminaNotizia splendida, magari potessimo avere anche noi chi si preoccupa tanto della salute spirituale dei propri cittadini!
RispondiEliminaDov'è il mistero? Sarebbe stato sorprendente avere Sua Eminenza Haas e Mons. Ravasi...
RispondiEliminaIl Signore benedica il piccolo Liechtenstein, il principe Alois e il coraggiosissimo vescovo Haas!
RispondiEliminaBè, non esageriamo... Abbiamo avuto Burke e Ravasi insieme all'ultimo concistoro,no? Piuttosto la caratura culturale e lo spessore dottrinale di Haas sono elevatissimi, stupisce che Nostro Signore Il Papa si faccia abbindolare da un trombone come Ravasius e Si dimentichi il Liechtenstein il povero Volfango...
RispondiEliminaCredo poi che Haas sarebbe un perfetto prelato di curia, ma governare una diocesi, specie una come quella da cui ha dovuto andarsene (Coira) non è facile per una che era Tradizionalsta anche prima di Benedetto XVI... infondo mettere un ultraconservatore in una sede svizzera è alquanto spregiudicato, Huonder sta gestendo la situazione molto meglio.
Il Signore non ci chiede di vincere le battaglie contro il mondo, ci chiede di combattere dalla Sua parte. Non resteremo delusi.
RispondiEliminaUna bellissima notizia finalmente! :-D
RispondiEliminaPiccolo esempio di un tesuto sociale e statule, legittimamente governato, in campo civile e religioso.
RispondiEliminaCredo sia necessario ritornare ad avere chiara l'esigenza della legittimita'. Governa chi ne hai i titoli, per storia e bonta' di intenti.
E' anche un esempio di come "piccolo sia bello".
La multeplicita' delle ricchezze locali sono oggi svilite sotto coltri di menzogne, vedasi il caso italiano con la retorica risorgimentale e unitaria.
Vorrei ricordare che un altro discendente da una famiglia storicamente cattolica, i Borbone Parma, in Lussemburgo ha tentato con tutti i mezzi di fermare l'entrata in vigore di leggi pro eutanasia. Il parlamento x questo sovrano ostruzionismo gli ha tolto ampie prerogative.
Pochi siti cattolici hanno solidarizzato con la resistenza, per altro costosa del Granduca.
ma cosi' va' il mondo.
Chiedo la cittadinanza onoraria!!!
RispondiEliminaEbbravo il "principe cattolico" defensor fidei!!
RispondiEliminaDifende, giustissimamente, la vita ma pure asilo sicuro ad una marea di elusori ed evasori fiscali che hanno ridotto il nostro povero paese così come lo ha definito il nostro amatissimo premier: "Italia paese di ....."
Una bella notizia anche se non capisco cosa c'entra la precisazione che il Liechtenstein ha un reddito pro capite tra i più alti d'Europa.
RispondiEliminaIl principe fa' gli interessi del suo paese. Non esiste al mondo idea di tassare imprese e persone con aliquote impossibili. Capitali e imprese andranno dove vengono garantiti livelli di pressione fiscale decenti e servizi assicurati.
RispondiEliminaIn Ticino, moltissime imprese italiane delocalizzano. Servizi, tasse ragionevoli, strade senza buchi.. ( Como provvedera' a chiuderle nel 2012!!!!).
Direi che sarebbe meglio iniziare a lavorare seriamente, e dare risposte alla gente che si impegna e nn crea problemi. Il nostro paese e' ridotto male x mille motivi, nn ultimo la scelta di usare l'euro con i tassi bassi che garantiva x indebitarsi sino all'impossibile.
Irresponsabilita' totale e la si paghera' presto.
Lei ha proprio capito tutto del sito e del comune sentire di chi lo frequenta, almeno su certi temi. Le consiglieri di emigrare verso il sito di qualche centro sociale, dove sicuramente sarebbe ben accolto e si troverebbe certamente meglio.
RispondiEliminaE' l'intercessione di questo piccolo residuato dell'europa cristiana che ancora trattiene il braccio della giustizia divina dall'abbattersi, meritatamente, su questo disgraziato continente
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