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giovedì 18 agosto 2011

La tua messa è come un rock


Da La Bussola


di Antonio Giuliano
17-08-2011
Che in alcune messe da tempo il canto più gettonato sia quello di Claudio Baglioni, colonna sonora di “Fratello Sole Sorella Luna” di Zeffirelli, o che in alcune parrocchie cattoliche la liturgia sia scandita dagli assoli di chitarra elettrica e in taluni casi dai rullanti della batteria, ormai non è una novità. Fa riflettere però che in questi anni non siano stati fatti passi concreti per arginare la trascuratezza dei canti delle celebrazioni e gli abusi liturgici. Soprattutto se l’allarme viene rilanciato da monsignor Valentino Miserachs Grau, 68 anni, che dal lontano 1995 è preside del Pontificio istituto di musica sacra, la scuola di specializzazione del Vaticano. Musicista e compositore, da anni monsignor Miserachs denuncia la sciatteria in voga nelle liturgie che penalizza in modo particolare l’antica e nobile tradizione del canto gregoriano, «ormai ignorato».

Eppure sembra che ci sia una sensibilità maggiore sul tema. Di recente è uscito anche un bel libro La musica nella liturgia di Marco Ronchi (Lindau, pp. 154, euro 15) che offre una serie di indicazioni pratiche per invertire la rotta…
Ma purtroppo la situazione non cambia. È significativo che anche i giornali laici ormai facciano una diagnosi reale del problema: in troppe chiese si ascoltano canti non adatti alla liturgia, per il testo e per la musica. Predominano strimpellamenti di chitarre e ritmi frenetici. L’ho ripetuto migliaia di volte… La verità è che da anni nei seminari non si parla di musica sacra e direi nemmeno di musica. La formazione musicale è considerata un optional. E questo spiega la scarsa sollecitudine dei sacerdoti.

Ma la Chiesa ha sempre avuto questa preoccupazione: i documenti non mancano.
Certo, già il motu proprio di san Pio X, Tra le sollecitudini, nel 1903 intendeva replicare agli stessi abusi di oggi: allora ad entrare nelle chiese era la musica operistica a cui si appiccicava poi un testo sacro. Oggi invece è la musica pop… Poi abbiamo avuto l’enciclica di papa Pio XII Musica sacrae disciplina e il Concilio Vaticano II con la normativa sulla musica sacra che in realtà riaffermava la Tradizione e ammetteva una certa creatività, ma nella pratica ha finito per essere interpretata male. In occasione del centenario del motu proprio di san Pio X anche Giovanni Paolo II nel chirografo Mosso dal vivo desiderio ha ribadito le norme in materia. Peccato però che son rimaste tutte pie esortazioni, nonostante la sensibilità di Benedetto XVI.

Che cosa si dovrebbe fare allora in pratica?
Ci vuole un organismo di vigilanza. Molti si rivolgono a noi per segnalarci abusi. Ma il Pontificio istituto di musica sacra è deputato alla formazione, siamo una scuola di specializzazione del Vaticano. Noi possiamo solo predicare con l’esempio. Compito nostro è quello di formare musicisti: 140 alunni provenienti da ogni parte del mondo, il 60 per cento sono laici. Manca invece un organismo che faccia applicare le norme. La Congregazione del Culto dovrebbe intervenire.

Quali sono i canti poco raccomandabili in chiesa?
Bisogna innanzitutto distinguere la musica da ciò che non lo è. Poi occorre sempre ricordare che non tutta la musica sacra va bene per la liturgia: come ad esempio il Requiem di Brahms, o le Cantate di Bach nate per il culto protestante. Ma anche l’Ave Maria di Schubert è una canzone di ispirazione religiosa, ma non liturgica. Il guaio però è che negli ultimi decenni si sono affermati canti i cui testi spesso non sono sacri ed esprimono una vaga religiosità. E nei ritmi scimmiottano la musica leggera…
C’è anche un abuso di strumenti nella liturgia?
Ma in realtà già la Musicae sacrae disciplina suggeriva altri strumenti non “rumorosi”, come il violino o quelli ad arco, che possono accompagnare le celebrazioni insieme con l’organo. Anche un quintetto di ottoni sarebbe magnifico purché siano complementari e non sostitutivi dell’organo che rimane lo strumento principe nel sostenere e integrare la voce. Non si tratta di un pregiudizio verso altri strumenti: ma l’organo con il suo suono continuativo si adatta meglio. Non è così per il pianoforte e la chitarra che hanno bisogno di un ritmo percussivo… Figurarsi poi la batteria. Per carità, anche la chitarra suonata bene è uno strumento stupendo, ma poco adatto alla liturgia. Poi è vero che ci sono delle liturgie orientali o africane che si avvalgono delle percussioni, ma rientrano nella loro cultura.

Il suo cruccio più grande è da sempre il canto gregoriano. È sempre così pessimista sul suo recupero?
Sì. Non vedo la volontà di riportarlo in auge come suggeriscono tutti i documenti della Chiesa. Il gregoriano ha caratteristiche imbattibili: il rispetto assoluto del testo per cui la melodia nasce unicamente per sostenerlo. Infatti il gregoriano ha una libertà ritmica che segue la dinamica della parola. Dal X secolo ad oggi sono migliaia i pezzi disponibili.Ma vedo che ormai si fa di tutto per far dimenticare anche la celebre “Messa degli angeli”… Si adducono scuse risibili come il latino, quando esistono le traduzioni in italiano, e comunque sarebbe un’opportunità rispolverarlo o impararlo. E il gregoriano non è affatto difficile da apprendere: i miei allievi nigeriani l’hanno esportato in Africa e mi dicono che nelle celebrazioni si commuovono…

Ma la musica “moderna” non può essere uno strumento di evangelizzazione?
Mi fanno tenerezza tanti giovani che suonano in chiesa, perché sono animati da buona volontà. Purtroppo nessuno ha mai insegnato loro la grande polifonia sacra o il canto gregoriano. Esiste anche un volume “Celebriamo cantando”, che offre un repertorio dignitoso di canti in italiano. Canti in cui l’assemblea non deve per forza cantare tutto. Deve anche saper ascoltare la corale. Il problema è che non esistono persone qualificate per trasmettere il nostro patrimonio. Per questo ho da tanti anni auspicato la creazione di un organismo pontificio, ma senza risultati pratici. Anni e anni di conferenze in giro per il mondo, ma nessun riscontro. Eppure son convinto che se creo un coro di giovani e faccio conoscer loro il gregoriano, si gaserebbero subito. Perché i giovani ti seguono quando sono coinvolti in progetti di qualità. La bontà oggettiva del gregoriano si impone da sé e non è vittima delle mode musicali del momento.

25 commenti:

  1. musica sacra? in seminario? in Duomo? ma appena vedono mezzo volto più giovane del solito o inscenano una veglia con partecipazione di giovani tutto diventa lecito, permesso, applaudito... terribilmente chic. Gregoriano? abolito.Ah dimenticavo: per l?ave maria di schubert è guerra a aperta: così ce n'è per la madonna e per i crocifissi, relegati al numero di 3 con tanto di plauso generale dei modernisti. Tutto questo in quel di Chiavari

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  2. Più che la creazione di un organismo pontificio, sarebbero da istituire in tutte le diocesi delle scuole di musica sacra. Altrimenti si fa l'ennesimo carrozzone romano e si lasciano le chiese locali in balia dei ras.

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  3. Ieri mattina S. Messa da Madrid. Presiede il card. Bagnasco. Chitarre, batteria, percussioni varie. Canti inascoltabili. Il più bello? Ma l'immancabile verbum panis ovviamente! Canto indescrivibile (per non usare cattive parole), ancor meno cantabile dall'assemblea e che induce i fedeli a credere nell'impanazione anzichè nella transustanziazione.
    Essendo in età da GMG mi son vergognato e ho spento il televisore.
    Grazie mons. Miserachs per le sue confortanti parole. 

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  4. <p><span>Volevo informare i molti amici-lettori di questo seguitissimo blog, che insieme ad alcuni giovani amici dell’Associazione “Maria SS. Dell’Elemosina” di Biancavilla (Ct), il 26 agosto prossimo stiamo promuovendo una santa Messa solenne e una conferenza spirituale con la straordinaria presenza di don Nicola Bux sul tema "Adorare Dio in Spirito e Verità - riflessioni sul libro dell'autore:m Come andare a Messa e non perdere la fede". </span>
    </p><p><span>E' la prima volta, dai tempi della riforma liturgica, che a Biancavilla si celebra in forma straordinaria e nella grande Basilica Santuario. Nell'occasione si celebra in ringraziamento per i 60 anni di sacerdozio del Santo Padre Benedetto XVI.</span>
    </p><p> 
    </p><p><span>Piccola nota storico-devozionale su Biancavilla:</span>
    </p><p><span>La Comunità venera come Patrona principale e Protettrice la Madre di Dio, raffigurata nelle sembianze di un’icona bizantina del sec. XIV (in greco “Elèusa”, in latino “Elemosina”), recata da una colonia di profughi greco-albanesi, in fuga dall’invasore turco, che sul finire del ‘400 fondò la città ai piedi dell’Etna, a 30 km da Catania (tra il mare e la montagna).</span>
    </p><p><span> </span>
    </p><p><span>Avremmo molto piacere di accogliere amici provenienti da varie parti della Sicilia e anche d'Italia. </span><span> </span>
    </p><p><span></span> 
    <span>


    </span>
    </p><p> 

    </p><p> 
    </p><p><span>Chiedendo, per quanto possibile, di dare notizia dell’evento anche attraverso il blog, rinnovo le più vive congratulazioni per il proficuo lavoro di apostolato.</span>
    </p><p><span> </span>
    </p><p><span>Un affettuoso saluto nel Signore.</span>
    </p><p><span> </span>
    <span>Alessandro Scaccianoce</span>
    <span>tel. 340 669 57 41</span>
    <span>alexscax@interfree.it</span></p>

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  5. Da decenni si lamenta la situazione della Musica Sacra in chiesa, ma di concreto non si e' fatto molto. Qualcosa si e' mosso con la "legalizzazione" della Messa Tridentina, che ha fatto riscoprire il fascino della Musica Sacra preconciliare a tanti giovani, che scevri da assurdi pregiudizi hanno riportato in auge Gregoriano e polifonia.

    Le scuole diocesane di musica sacra non serviranno a nulla se a dirigerle ed a gestirle ci saranno chitarristi e canzonettisti; occorrera' gente preparata.

    Poi non dimentichiamo la scarsa se non inesistente preparazione musicale degli attuali sacerdoti, spesso di ostacolo a chi vuol fare musica in chiesa seriamente!

    Occorrerebbe iniziare dai seminari, le prediche sulla bellezza della buona Musica Sacra molti di noi musicisti da chiesa seri le sanno a memoria e le sentono da troppo tempo, annoiandosi terribilmente... che questi predicatori vadano ad istruire i sacerdoti!

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  6. Qualche mese fa ho letto sul Timone un bell'articolo su queste musiche sessantottine che ancora infestano le nostre Messe.
    L'autore era Giannicola D'Amico che credo essere lo stesso autore di un bel libro, consigliato dalla Redazione qualche mese fa, che mi sono ben procurato.
    Purtroppo gli uffici liturgici diocesani non condividono ciò che ha detto Miserachs, o lo fanno solo a parole.
    Gli idoli restano Frisina e Parisi, senza dire dei canti dei Movimenti e simili altre pagliacciate.....

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  7. Bisognerebbe in primo luogo che la competente Autorità indicasse quali sono i canti liturgici (=leciti per l'uso durante le celebrazioni liturgiche) e quali non lo sono, dichiarando che «sono liturgici solo i canti il cui testo è contenuto nel messale, nel lezionario o nel rituale»: quindi via tutta la fuffa accumulata in questi decenni, da Claudio Baglioni a "Io lo so, Signore" al "Santo zairese" e via elencando.
    Poi bisognerebbe che i compositori si mettessero finalmente a comporre melodie per cantare i testi liturgici: il gregoriano è bellissimo, e dovrebbe essere obbligatorio nelle chiese più grandi e meglio attrezzate, ma nelle nostre parrocchie di periferia o di campagna, o alla messa "bassa" come si fa a cantarlo? Nella maggior parte dei casi il celebrante deve fare anche il cantore... e quando c'è qualcuno che canta, pur con tutta la sua buona volontà, non è in grado di andare più in là di "Noi canteremo gloria a te"...
    In pratica, io affermo che bisogna utilizzare "il metodo" del gregoriano: la musica a servizio della Parola (i testi liturgici o sono per la maggior parte testi biblici o sono direttamente ispirati al testo biblico), non il contrario. Ad esempio: se gli orridi foglietti de "La messa della domenica", oltre per l'antifona del salmo responsoriale, proponessero una semplice melodia per l'antifona d'ingresso e di comunione, non sarebbe già un passo avanti?
    In questo modo si rieducherebbe il senso musicale della gente, e pian piano si potrebbe arrivare anche a recuperare il gregoriano, per esempio quello semplice del "Graduale simplex". Ma se non si procede per gradi, non si arriverà da nessuna parte.

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  8. A me piace dare una letta, quando mi è possibile, a quanto scrivete. Io sono una mamma pertanto quando i miei figli non ascoltano cerco di fare del mio meglio per intervenire. Non è semplice lo ammetto solo che io ho un'arma che purtroppo molti poveri, alti prelati non hanno: il battipanni.
    Non so se la cosa vi fa sorridere o piangere, ma io penso che ci siano delle difficoltà oggettive tra quello che i vari dicasteri vorrebbere fare e quello che possono fare, senza contare i muri che separano gli uffici a Roma da quelli delle diocesi. In uno dei post è citato San Pio X. Chi conosce il magistero di S. Pio X? Badate bene che io abito vicino alla sua casa natale e al santuario in cui lui andava a pregare da bambino.
    Pio X è considerato obsoleto vi basti leggere la "Quam singulari" e la lettera dei vescovi del Triveneto pubblicata l'inizio di giugno dell'anno scorso. Lo stesso tema, indicazioni opposte, stesse motivazioni. S.E. Mons. Cannizares ha confermato l'attualità della Quam Singulari sull'Osservato Romano e lo ha fatto perchè E' volontà del Santo Padre, ma i nostri sacerdoti hanno detto che è sua opinione personale.
    Il problema dove sta? Sempre e solo nel cuore.
    Come potete pensare che amino un certo tipo di canto, preghiera, se non hanno nemmeno rispetto dell'Ostia?
    Anche stamattina sono entrata nella cappellina del mio paese e la chiave del tabernacolo dove si trova? SEMPRE al solito posto: ......sul tabernacolo.
    Abbiamo bisogno di una nuova rinascita, ma Dio è sempre partito dagli ultimo pertanto cerchiamo di non essere tra i primi.
    Il resto ve lo dico la prossima volta.

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  9. <span>

    Dal 1974, dapprima come organista, successivamente come direttore di coro, svolgo il servizio liturgico in un importante santuario mariano del trevigiano. Nella programmazione dei brani da eseguire durante la S. Messa, mi sono sempre attenuto a quanto disposto dalla "Sacrosanctum Concilium" e dalla successiva istruzione "Musicam Sacram". Per ogni solennità, in cui faceva servizio la corale, avevo fatto imparare alla stessa l'introito gregoriano, così che potesse costituire una specie di "timbro" o chiave di lettura della festa celebrata. Mi sembrava una cosa buona, aderente ai voti conciliari. Mi sbagliavo. Da diversi anni capivo che la dozzina di frati minori che reggono il predetto santuario (sebbene io abbia avuto sempre cura di far partecipare l'assemblea nelle risposte alle monizioni del celebrante, al salmo responsoriale, all'alleluia, al Santo, alla dossologia finale del canone, al pater noster, all'embolismo ecc.) con malcelata insofferenza mal sopportavano le mie scelte musicali. Poco prima della domenica delle Palme di quest'anno, il rettore mi invita a non cantare più "Pueri Hebraeorun" in gregoriano, ma di scegliere un canto più solenne. Cosa dovevo fare? Obbedire? Accontentarlo eseguendo un canto che nulla avesse a che fare con l'ingresso del giorno delle Palme, ma più gradito al "liturgo"? Potevo benissimo farlo, tanto quel santuario non è la "mia bottega", ma la loro.
    Ho preferito scrollarmi la polvere da sotto le scarpe, lasciare la direzione del coro ad un giovane più manipolabile dai "buoni e santi" frati e frequentare, come semplice fedele, una cappella della FSSPX. Sì, perché se uno vuole partecipare alla messa domenicale V.O. secondo il Summorum Pontificum, in diocesi di Treviso non ha altra possibilità che frequentare la FSSPX: le Sacre Curie tarvisine sono contrariate dal Motu Proprio.
    Il risultato è quello di aver trovato una serenità interiore, di ascoltare prediche si si rifanno alla buona e santa dottrina cattolica che da anni non sentivo e, udite, udite: ascoltare perfino richiami al Magistero di B XVI. Mentre nelle altre chiese i punti di riferimento sono il Card. Martini e il priore di Bose e se proprio si vuole citare il magistero di un papa, c'è solo GP II.
    </span>

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  10. Caro Renzo grazie per la tua testimonianza.........
    Preghiamo per questa martoriata Chiesa cattolica che al suo interno deve convivere con gente di mentalità protestante.....
    Che il Signore benedica la Fraternità San Pio X per il bene che fa.........
    Più passa il tempo e più mi vado convincendo che la radice di questa situazione è nella mentalità "cerchiobbottista" incominciata con il Concilio Vat. II dove il magistero ha perso la sua chiarezza ed univocità e ha usato una pericolosa ambiguità........ introducendo nella Chiesa tanti errori e lasciando impuniti tanti eretici......
    don Bernardo

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  11. Caro Renzo, ha tutta la mia comprensione e solidarietà. Io cerco di non parlare di musica sennò mi vien male. Tanti auguri di cuore.

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  12. Secondo me si sbaglia strada: il problema non è tanto nella musica, ma nella fede sottostante, meglio, nella teologia sottostante e che produce determinate manifestazioni.

    Semplificando al massimo: se N.S.Gesù Cristo non è il "centro" del mio pensiero e della mia opera qualsiasi canto, esecuzione e scelta farò, sarà sbagliata e non produrra frutti spirituali.

    P.S.: il pianoforte può arrivare a Dio con una ricchezza di espressioni che nessun altro strumento possiede; se non sappiamo usarlo, o se lo usiamo inopportunamente, non è colpa sua!

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  13. <span>Per tornare a cantare in gregoriano e a riscoprire la potenza evangelizzatrice dell'organo e della polifonia nelle case religiose, nei seminari, nelle cattedrali e nelle parrocchie, è necessario affidarsi a maestri musicisti preparati. I maestri non mancano di certo, ma: 1) a nessuno interessa che costoro esercitino il loro mestiere; 2) nel caso remoto in cui questi maestri vengano chiamati ad insegnare musica a clero e fedeli, si pretende che lo facciano gratis. Morale della favola...  
     
    Se qualcuno ritiene che le mie affermazioni sono false, mi contatti pure. Sono sempre disponibile ad accettare un incarico di insegnante di musica, organo, canto gregoriano e polifonia nei seminari, negli studentati e nelle parrocchie.  
     
    Ricordo anche che la Musica Sacra è materia obbligatoria per tutti i seminari d'Italia a seguito dell'ultima Ratiuo Studiorum del 2006. Ma ad oggi mi risulta che (forse) solo il seminario di Napoli ha introdotto questo corso.  
     
    Saluti.</span>

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  14. Caro Renzo
    citano anche Benedetto  XVI a dire il vero, ma la domanda che mi pongo è: lo si cita in obbedienza o si prende una frase qui, una lì per fargli dire quello che ci fa più piacere? Qui siamo di chiaro stampo modernista, ma posso dire con certezza e con cognizione di causa che, lì dove veramente conta, lo sanno e comprendono.
    A tutti i trevigiani dico di avere pazienza i nodi arrivano sempre al pettine e Dio conosce le strade e i modi per farli arrivare nel modo milgiore. Forse non è il nostro, ma non sta a noi decidere. In questi ultimi anni ho potuto constatare diverse cose. La prima è la velocità con cui le tenebre stanno emmergendo. La seconda è vedere come sempre più cattolici si stiano svegliando, anche se sono sempre pochi e la terza è vedere come il nostro clero si stia sfilacciando in quanto incapace di resistere.
    Io penso che siamo agli inizzi per cui rimaniamo legati a Cristo e alla Madre e non guardiamo a terra o davanti , ma solo in alto.
    Voglio condividere una riflessione che facevo qualche tempo fa con un sacerdote. Io, personalmente, non sono stupita per quello che sto vedendo attorno a me o per i dicsorsi che sto sentendo. E' logico che prorpio nella terra di San Pio X vi sia un attacco così potente che va nella direzione opposta al suo magistero e quando si dice che è un Papa obsoleto o preconciliare mi chiedo se non si commetta un peccato contro lo Spirito. Il magistero del Santo Padre è ispirato dallo Spirito e gli insegnamenti di un  papa non potranno mai andare contro quelli di un altro papa bensì saranno nella continuità. Lo sta facendo anche Benedetto XVI.
    Io , personalmente, non sono troppo sorpresa e credo che ne dovremo vedere delle belle ancora.
    A presto.

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  15. Concordo su tutto e aggiungo: la crisi della musica sacra è figlia della crisi liturgica, la quale, a sua volta è stata generata dalla sempre più scarsa considerazione  nei confronti dell'Eucarestia; d'altronde come diceva la buonanima di Bugnini, "dobbiamo tegliere anche la più piccola pietra d'inciampo nel dialogo con i protestanti" e la presenza reale di Nostro Signore nell'Ostia consacrata era un macigno nel nostro cammino ecumenico verso di loro.
    Dopo quasi mezzo secolo penso sia giunto il tempo di un primo bilancio.
    Il risultato? Abbiamo asfaltato la strada per andare incontro con le braccia spalancate agli eretici (come un tempo erano definite le chiese riformate) e loro sono rimasti fermi sulla soglia della loro casa, ormai vuota, ad aspettarci.
    Da noi invece il vento della "nuova pentecoste" ha prodotto: chiese, conventi, istituti religiosi e seminari quasi vuoti.

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  16. Il libro di Ronchi è la solita aria fritta.......
    La musica può essere solo funzionale ,nel contesto per cui è stata concepita: quello del rito Tridentino.
    Questo è tutto!!!!

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  17. Domenica scorsa, ho detto al mio parroco che durante la Messa, quando si canta, non è bene utilizzare chitarre, tamburelli e maracas e che in questo modo, faccio fatica a partecipare alla Liturgia e gli ho detto anche che quando esco dalla chiesa sono rintronata. Sapete cosa mi ha risposto?!  " Sappi, che un Cantico dice: Lodate il mio Dio con i TIMPANI, cantate al Signore con CEMBALI...."  A questo punto, in base alla risposta datami dal mio parroco, ho bisogno di un tuo consiglio, caro don Bernardo, perchè la risposta che mi ha dato questo sacerdote mi ha causato confusione. In effetti, il Cantico di Giuditta dice proprio così. 

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  18. La prassi musicale degli antichi ebrei, cui si fa riferimento nel Cantico di Giuditta, non ha nulla a che fare col canto della S. Messa cattolica romana nella storia. Peraltro sono cose ben diverse il canto nel culto comunitario (la Messa) e l'eventuale canto come espressione di una preghiera individuale al di fuori della Messa.

    Presso gli antichi ebrei solo le cerimonie del Tempio prevedevano l'accompagnamento di strumenti musicali e percussioni (la cosidetta "orchestra" del Tempio), e il loro uso era riservato solo ad alcune famiglie di "professionisti", pagati, che si tramandavano da una generazione all'altra il mestiere di musicista del Tempio. Nelle sinagoghe invece la realtà era ben diversa: il canto dei salmi, dei canti alleluiatici e antifonali era privo di accompagnamento, ed è proprio a quest'ultima prassi che fecero riferimento i primi cristiani sparsi nelle varie regioni dell'Impero. Inoltre l'assenza degli strumenti musicali nel culto della Chiesa primitiva era intesa anche come segno di lutto per la perdita del Tempio a seguito della sua distruzione da parte dell'imperatore Tito. Poi, solo in età carolingia si cominciò ad utilizzare l'organo a canne nella liturgia, per emulazione di quanto accadeva alla corte imperiale di Bisanzio.

    Morale: cara Stella, di' al tuo parroco che prima di sparare cavolate vada a farsi un corso di storia della Musica Sacra!

    Saluti.

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  19. Ma ai tempi di Giuditta non conoscevano il pianoforte e il susafono, altrimenti li avrebbero pure citati.
    Consiglia al parroco di far suonare la fanfara dei bersaglieri alla messa parrocchiale: si avrà una iniezione di vigore nella esangue liturgia e i fedeli andranno via a passo di carica.........
    Poi inviti il complesso "Le Pussycats" a cantare a un'altra Messa e i fedeli andranno via con un altro passo.....
    !!!!

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  20. Ottimo il consiglio da dare al aprroco di frequentare un corso della storia della Musica Sacra...
    Ma uno che pontifica con tale sicumera con una parrocchiana sa già tutto...!

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  21. Grazie mille per la tua chiarissima spiegazione Praecentur! Ne avevo veramente bisogno. Quando il mio parroco mi ha citato quel Cantico, dentro di me, facendo una battuta ho detto:" Meno male che Giuditta non ha citato anche le maracas e la batteria, altrimenti stavamo freschi!".  Il mio parroco mi aveva confuso le idee, anche se io continuo a non pensarla come lui, riguardo i timpani e i cembali da suonare in chiesa. <span> di' al tuo parroco che prima di sparare cavolate vada a farsi un corso di storia della Musica Sacra!  Caro Praecentor, penso proprio che seguirò il tuo consiglio e sono curiosa di vedere che faccia farà....</span>
    Ciao!
    <span> </span>

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  22. @ Stella
    Se vuoi, cita al tuo parroco anche il Salmo 149, dove al versetto 2 si dice: "Lodino il suo nome con danze, con timpani e cetre gli cantino inni", mentre poi ai versetti 5-8 si dice: "Esultino i fedeli nella gloria, sorgano lieti dai loro giacigli. Le lodi di Dio sulla loro bocca e la spada a due tagli nelle loro mani, per compiere la vendetta tra i popoli e punire le genti; per stringere in catene i loro capi, i loro nobili in ceppi di ferro".
    Digli quindi che ha ragione a voler usare cembali e tamburelli, e volendo può pure ballare, però appena finito deve armarsi di una bella spada e andare in giro a tagliare un po' di teste (come, tra l'altro, fece proprio Giuditta con Oloferne).
    Fuor di metafora: è molto pericoloso estrapolare dalla Bibbia frasi a casaccio e pretendere di intepretarle letteralmente. Si può andare incontro a brutte sorprese.

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  23. Sì, concordo con te Archie! E' vero che è pericoloso estrarre dalla Bibbia frasi da interpretare letteralmente, ma sai, in quel momento tu cerchi di fidarti di quello che ti dice il parroco, in quanto sai che lui conosce (o almeno dovrebbe...!) la Sacra Scrittura ed io in quel momento ho provato a fidarmi della risposta datami da parte sua, anche se avevo seri dubbi e mi trovavo in completo disaccordo con lui. Loro la Scrittura l'hanno studiata e per l'appunto, dovrebbero conoscerla, a meno che, non l'hanno studiata alla maniera protestante, boh! Tu cosa ne pensi: arrivata a questo punto, forse dovrei cominciare anche io a fare ciò che ha fatto Giuditta?!  :-P :-P :-P :-P :-P

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  24. E' una risposta idiota. Scusami, ma proprio idiota. A parte una lunga serie di osservazioni di organologia e filologia musicale che qui non è proprio il caso di fare, è ragionevole fargli notare che le cose sono un po' cambiate e che c'è stato un po' d'aggiornamento nel corso di (dico a caso, non me ne ho a male, anzi!, se qualcuno mi corregge) tremila anni. he la pastorizia e ancor più il nomadismo son marginali alla nostra esistenza, che quando uno ha malditesta prende un'aspirina (in genere) e che non ci si veste con pelli di animale.... Non è convinto? Quando ha mal di denti, suggeriscigli di cavarsi il dente con della corda di budello animale e di non andare da dentista....

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  25. <span> Quando ha mal di denti, suggeriscigli di cavarsi il dente con della corda di budello animale e di non andare da dentista....</span><span><span>            </span></span>Mi è piaciuta anche la tua battuta, Luis (almeno qualcuno mi fa' ridere un po'!)! Comunque, io penso anche che questi sacerdoti strumentalizzino molto la Parola di Dio (cosa molto grave, in quanto non viene annunciata secondo la verità) e quelli che ci rimettono nel dargli ascolto, siamo sempre noi. Da certe risposte sacerdotali, tu pensa cosa ci viene insegnato! E ancora, non finisce qui, perchè penso che continueremo a sentirne e a vederne delle "belle" con preti come questi. Povera me....!

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