Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

lunedì 2 maggio 2011

"Parola efficace" o parole al vento?


Il blog di Padre Augé, il quale può probabilmente fregiarsi del titolo di unico sito internet al mondo che si sforzi di difendere la riforma liturgica (non consideriamo infatti il moribondo sito Vivailconcilio, pur partito con la compiacente pubblicità di Radio Vaticana e dei quotidiani episcopali di mezza Europa), ha pubblicato un breve estratto dell'ultimo scritto di Andrea Grillo, quel barbuto liturgista savonese che aveva dettato all'amministratore diocesano della sua terra di origine un divieto formale di applicazione del motu proprio.

Ebbene, il buon Padre Augé riporta, come nettare di sapienza e con il titolo involontariamente ironico di "La parola efficace", le poche righe che qui ricopiamo, divertente epitome dell'incapacità di questi scribi ad esprimere concetti di senso compiuto. Altro che parola efficace: è una parola afasica ed involuta, a conferma del fatto che solo se rem tene, verba sequentur; se la res ti sfugge, produrrai solo aria fritta. Questa è la crema dei nostri liturgisti, incapaci perfino di scriver tre righe senza anacoluti (esaminate la prima frase...):

Enrico

“Celebrare con la parola e parlare con il sacramento mi pare che questa possa risultare, alla fine, la provocazione più semplice ma anche più adeguata per esprimere la nuova condizione del rapporto tra i due elementi che abbiamo considerato. Invece, molto spesso, ancora oggi restiamo troppo vanamente celebrativi per mancanze di parole e troppo pesantemente verbosi per mancanza di celebrazione …”

20 commenti:

  1. Oramai siamo arrivati ad una situazione di saturazione delle parole dove oramai l'uso e l'abuso delle parole ha causato un cortocircuito dove il significato di ogni parola è debole se non nullo!!! Comunque approfitto di questo post per fare una domanda OT ho sentito di confratelli sacerdoti che celebrano la Santa Messa con il Messale cosiddetto di "transizione" cioè quello del 1965 con rubriche semplificate, alcune parti della Messa in italiano e Canone in Latino. Tutto ciò è lecito oppure no? Ho visto sacerdoti usare anche il rituale in italiano di quegli anni per il Sacramento dell'Unzione degli Infermi... Scusate l'OT

    RispondiElimina
  2. Mi sembra la predica del mio cappellano alla domenica: o cita episodi della sua vita per illustrare il Vangelo, oppure parla per dieci minuti d'orologio ( equivalenti a venti minuti psicologici :'( ) in modo simile, usando parole di senso compiuto per comporre frasi senza senso compiuto. In entrambi i casi la predica è spesso la parte più tremenda della S.Messa.

    RispondiElimina
  3. Se esprimessi qui il mio salace commento sarei di sicuro bannato, quindi...lascio agli altri immaginarlo!!

    RispondiElimina
  4. il pur interessante blog del padre Augè presenta una media molto bassa di commenti; spesso a commentare è uno solo che ripete più volte le sue idee. Quando però si trattano argomenti legati al messale antico, il numero dei commenti commenti schizza in alto!

    RispondiElimina
  5. OT: avviso importante!
    Il Patriarca Elio della COCGU (Chiesa ortodossa Cattolica Greca Ucraina) 
    ha SCOMUNICATO tanto il Beato Giovanni Paolo II quanto il regnante Pontefice Benedetto XVI, entrambi per apostasia!!
    Non ci posso credere!!!
    questo il link:
    http://uogcc.org.ua/it/actual/article/?article=4558

    RispondiElimina
  6. :-[  caro padre Augè, non me ne voglia, ma non so perchè, mentre leggevo l'intero articolo, mi venivano in mente le parole e la scena di Giovanni capitolo 6....
    PAROLA E SACRAMENTO: Gesù nel capitolo di Giovanni, tenta proprio di insegnare e di inserire questa Parola e il nuovo Sacramento dell'Eucarestia, le sue parole sono taglienti, incomprensibili, provocatorie: "chi non mangia la mia carne non avrà la vita eterna...."
    - come può costui darci la sua carne da mangiare?
    "le mie parole sono VITA"....
    la conclusione quale è?
    che Pietro avverte il Maestro:" Signore, IL TUO LINGUAGGIO(=PAROLA) E' DURO.... MOLTI DEI NOSTRI SE NE STANNO ANDANDO VIA!!"

    Ed ecco l'insegnamento del Cristo che taglia OGNI PAROLA SUPERFLUA: Egli non dice a Pietro: "valli a fermare, PARLIAMONE!! SPIEGHIAMOCI!!"
    NO! Gesù dice un secco: VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI?
    Quando Pietro risponde con quelle magnifiche parole "Signore, e dove vuoi che andiamo? TU SOLO HAI PAROLE DI VITA ETERNA"
    ci dimostrano che la PAROLA che dobbiamo intendere e che accompagna il SACRAMENTO non è la NOSTRA, non deve essere la NOSTRA spiegazione, ma la Parola che abbiamo appena letto dalla Scrittura!

    NON SERVONO ALTRE PAROLE caro padre Augè, serve LA FEDE INCONDIZIONATA AL MISTERO E AL SACRAMENTO, serve il SILENZIO, momenti di SILENZIO attraverso il quale interiorizzare quella PAROLA LETTA e che nella Eucarestia è sublimazione stessa della Parola DELL'UNICO VERBO che non perisce ma che da vita....
    serve IL SILENZIO di fronte al Mistero dei Misteri, affinchè chi lo accoglie possa ASCOLTARE davvero la Parola udita e IL VERBO FATTO CARNE E DONATO A NOI...
    se continueremo noi a parlare, quando potremmo davvero ASCOLTARE ciò che Gesù-OSTIA SANTA ha da dirci?

    RispondiElimina
  7. Anacoreta dell'Anacoluto2 maggio 2011 alle ore 10:49

    HO TROVATO DEI COnfratelli

    RispondiElimina
  8. Prima molti italiani forse non capivano il latino, ma capivano precisamente cosa stava accadendo sull'altare, oggi molti italiani fanno fatica a capire l'italiano di certi "dotti"(?) sacerdoti e non capiscono nemmeno che succede sulla tavola imbandita. Eppure dicevano che volevano andare in contro al mondo, facendosi capire meglio, mentre nessuno ci capisce più nulla. BOH! Misteri del nuovo parlare ecclesiastico.

    RispondiElimina
  9. Ovviamente NO, perchè quel messale era solo ad experimentum, e soprattutto il MP parla espressamente dei libri liturgici nell'edizione del '62.

    RispondiElimina
  10. Sembra il temino di uno scolaretto che si vuole far bello agli occhi della maestra.

    RispondiElimina
  11. Nobis quoque peccatoribus2 maggio 2011 alle ore 13:07

    Il Nostro puo' esser considerato "Viva vox Hannibalis".

    Il nostro liturgista conosce l'espressione latina "ex opere operato"?

    FdS

    RispondiElimina
  12. Incuriosito, ho comprato il libro.
    SORPRESA!
    Contiene moltissime critiche (ovviamente implicite) al liturgismo conciliarista.
    Cerchiamo di farne buon uso.

    RispondiElimina
  13. bravissima   Caterina !

    RispondiElimina
  14. da qualche parte avevo letto di un sito (francese mi pare, ma la memoria pur avendo 48 anni non è piu buona) dove si potevano estrarre a casaccio pezzi di frasi per costruire un periodo (ovviamente privo di senso) ma che avrebbe suonato perfettamente coerente con una qualsiasi dichiarazione di esponenti della intellighentzia "cattolica" francese.

    E questa frase mi sembra che incoroni perfettamente questo modo di pensare.

    usare immagini retoriche (sono certo che ve n'è una che prevede l'incrocio fra due termini di una frase) per non dire ASSOLUTAMENTE NULLA. Quasi come una delle tante prediche che sentiamo in chiesa oggidì (basta sentire la S.Messa la domenica su Rai UNO) :-D

    RispondiElimina
  15. gentile enrico, grazie di questa perla! Una risata li seppellirà.

    RispondiElimina
  16. http://www.catho.org/cgi-bin/pipotron


    Per chi conosce il francese, è cattolico e vuol farsi due
    (sane) risate ;)

    RispondiElimina
  17. bla bla bla bla bla. Otrmai abbiamo la nausea di tutto questo modernisticume

    RispondiElimina
  18. Uno che tenta di essere cristiano2 maggio 2011 alle ore 18:48

    La cosa che mi fa più pensare è che la Preghiera della Chiesa dei nostri tempi è monopolio esclusivo di persone come l'autore di queste righe. Innovano la liturgia e i riti convinti che solo loro sanno come parlare di Dio all'uomo moderno e come far arrivare in maniera giusta le preghiere dell'uomo moderno a Dio. Poi leggi quello che scrivono per giustificare quello che fanno e allora sorgono tanti dubbi sulla concezione che loro hanno di se stessi...

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione