Il cardinale Schoenborn, arcivescovo di Vienna, ci è ricascato: non perde occasione per ricordare che il celibato, che come noto è solo una disposizione ecclesiastica (sottinteso: liberamente abrogabile), va "discusso", il che tradotto significa: "messo in discussione per abolirlo". Riferisce l'ANSA che in un incontro dei vescovi austriaci ieri a Bressanone (ma che ci facevano a Bressanone? Forse che i nostri vescovi fanno le loro assemblee a Pola o ad Ajaccio?) il cardinale ha affermato ''Nella Chiesa occorre un dibattito aperto, anche sul tema del celibato''.
Per meglio inquadrare la questione, ricordiamo che Schoenborn è colui che due anni orsono fece il postino per consegnare nelle mani del Papa una petizione di cattolici austriaci per l'abolizione del celibato; tema rimestato anche di recente, insieme ad altre rivendicazioni, dal famigerato appello di oltre un centinaio di teologi tedeschi.
Nello stesso giorno (coincidenza?) sull'Osservatore Romano ha affrontato il medesimo tema il Prefetto della Congregazione per il Clero. Che, Deo gratias, da qualche mese è il card. Mauro Piacenza e non più l'ex teologo della liberazione card. Hummes, l'arcivescovo di San Paolo che pure lui, subito prima di lasciare il Brasile, aveva fatto la sua bella raccolta di firme per chiedere l'abolizione del celibato (cos'altro aspettarsi d'altronde da qualcuno che nel 2005 aveva detto che come compiti primari il nuovo Papa avrebbe dovuto "fornire risposte ai progressi delle scienze, affrontare l'avanzata della povertà e proseguire nel dialogo con le altre religioni"?).
Ed ecco qui sotto che cosa scrive Piacenza. Speriamo che Schoenborn (e Hummes) siano abbonati all'Osservatore...
Enrico
Questione di radicalità evangelica
di Mauro Piacenza
Residuo preconciliare e mera legge ecclesiastica. Sono queste, in definitiva, le principali e più dannose obiezioni che riaffiorano nel periodico riaccendersi del dibattito sul celibato sacerdotale. Eppure, niente di questo ha reale fondamento, sia che si guardi ai documenti del concilio Vaticano II, sia che ci si soffermi sul magistero pontificio. Il celibato è un dono del Signore che il sacerdote è chiamato liberamente ad accogliere e a vivere in pienezza.
Se infatti si esaminano i testi, si nota innanzitutto la radicale continuità tra il magistero che ha preceduto il concilio e quello successivo. Pur con accenti talora sensibilmente differenti, l'insegnamento papale degli ultimi decenni, da Pio XI a Benedetto XVI, è concorde nel fondare il celibato sulla realtà teologica del sacerdozio ministeriale, sulla configurazione ontologica e sacramentale al Signore, sulla partecipazione al suo unico sacerdozio e sulla imitatio Christi che esso implica. Solo, dunque, una scorretta ermeneutica dei testi del Vaticano II - a cominciare dalla Presbyterorum ordinis - potrebbe condurre a vedere nel celibato un residuo del passato di cui liberarsi. E una tale posizione, oltre che errata storicamente, teologicamente e dottrinalmente, è anche dannosa sotto il profilo spirituale, pastorale, missionario e vocazionale.
Alla luce del magistero pontificio bisogna anche superare la riduzione, in taluni ambienti molto diffusa, del celibato a mera legge ecclesiastica. Esso, infatti, è una legge solo perché è un'esigenza intrinseca del sacerdozio e della configurazione a Cristo che il sacramento dell'Ordine determina. In tale senso la formazione al celibato, oltre ogni altro aspetto umano e spirituale, deve includere una solida dimensione dottrinale, poiché non si può vivere ciò di cui non si comprende la ragione.
In ogni caso, il dibattito sul celibato, che periodicamente nei secoli si è riacceso, certamente non favorisce la serenità delle giovani generazioni nel comprendere un dato così determinante della vita sacerdotale.
Giovanni Paolo II nella Pastores dabo vobis (n. 29), riportando il voto dell'assemblea sinodale, afferma: "Il Sinodo non vuole lasciare nessun dubbio nella mente di tutti sulla ferma volontà della Chiesa di mantenere la legge che esige il celibato liberamente scelto e perpetuo per i candidati all'Ordinazione sacerdotale nel Rito latino. Il Sinodo sollecita che il celibato sia presentato e spiegato nella sua piena ricchezza biblica, teologica e spirituale, come dono prezioso dato da Dio alla sua Chiesa e come segno del Regno che non è di questo mondo, segno dell'amore di Dio verso questo mondo nonché dell'amore indiviso del sacerdote verso Dio e il Popolo di Dio".
Il celibato è questione di radicalismo evangelico. Povertà, castità e obbedienza non sono consigli riservati in modo esclusivo ai religiosi. Sono virtù da vivere con intensa passione missionaria. Non possiamo abbassare il livello della formazione e, di fatto, della proposta di fede. Non possiamo deludere il popolo santo di Dio, che attende pastori santi come il curato d'Ars. Dobbiamo essere radicali nella sequela Christi senza temere il calo del numero dei chierici. Infatti, tale numero decresce quando si abbassa la temperatura della fede, perché le vocazioni sono "affare" divino e non umano. Esse seguono la logica divina che è stoltezza agli occhi umani.
Mi rendo conto, ovviamente, che in un mondo secolarizzato è sempre più difficile comprendere le ragioni del celibato. Ma dobbiamo avere il coraggio, come Chiesa, di domandarci se intendiamo rassegnarci a una tale situazione, accettando come ineluttabile la progressiva secolarizzazione delle società e delle culture, o se siamo pronti a un'opera di profonda e reale nuova evangelizzazione, al servizio del Vangelo e, perciò, della verità sull'uomo. Ritengo, in tal senso, che il motivato sostegno al celibato e la sua adeguata valorizzazione nella Chiesa e nel mondo possano rappresentare alcune tra le vie più efficaci per superare la secolarizzazione.
La radice teologica del celibato, dunque, è da rintracciare nella nuova identità che viene donata a colui che è insignito del sacramento dell'Ordine. La centralità della dimensione ontologica e sacramentale e la conseguente strutturale dimensione eucaristica del sacerdozio rappresentano gli ambiti di comprensione, sviluppo e fedeltà esistenziale al celibato. La questione, allora, riguarda la qualità della fede. Una comunità che non avesse in grande stima il celibato, quale attesa del Regno o quale tensione eucaristica potrebbe vivere?
La radice teologica del celibato, dunque, è da rintracciare nella nuova identità che viene donata a colui che è insignito del sacramento dell'Ordine. La centralità della dimensione ontologica e sacramentale e la conseguente strutturale dimensione eucaristica del sacerdozio rappresentano gli ambiti di comprensione, sviluppo e fedeltà esistenziale al celibato. La questione, allora, riguarda la qualità della fede. Una comunità che non avesse in grande stima il celibato, quale attesa del Regno o quale tensione eucaristica potrebbe vivere?
Non dobbiamo allora lasciarci condizionare o intimidire da chi non comprende il celibato e vorrebbe modificare la disciplina ecclesiastica, almeno aprendo delle fessure. Al contrario, dobbiamo recuperare la motivata consapevolezza che il nostro celibato sfida la mentalità del mondo, mettendo in crisi il suo secolarismo e il suo agnosticismo e gridando, nei secoli, che Dio c'è ed è presente.
Fonte: L'Osservatore Romano 23 marzo 2011.
E spero, ma non mi faccio nessuna illusione, che mons. Piacenza sarà ascoltato anche in Svizzera, dove domenica dal suo ambone all`inizio della Messa un parroco ha annunciato che stava per diventare padre, che da sei anni ha uan relazione con una donna che partorirà in maggio, che dopo momenti di dubbio e vergogna si è deciso ad informare il vescovo e informa i suoi parrocchiani che demissionerà in settembre...
RispondiEliminaReazioni ufficiali? Il vescovo domanda di non giudicare il parroco, la portavoce del vescovo, che sostiene la famiglia, informa che sono in molti ad ammirare il coraggio del parroco e che desiderano che resti sacerdote, il canonico della Cattedrale di Friborgo, conosciuto per le sue posizioni in favore di un "assouplissement" del celibato dei preti, ammette che la demissione è la sola soluzione, e la Conferenza episcopale svizzera si dice aperta alla discussione, anche se il suo portavoce ammette che la Svizzera è minoritaria su questo tema nel mondo ...e i media saltano sull`occasione per sparlare di Roma e fare l`abituale quanta falsa equazione: celibato dei preti = pedofilia.
<span>E spero, ma non mi faccio nessuna illusione, che mons. Piacenza sarà ascoltato anche in Svizzera, dove domenica dal suo ambone all`inizio della Messa un parroco ha annunciato che stava per diventare padre, che da sei anni ha uan relazione con una donna che partorirà in maggio, che dopo momenti di dubbio e vergogna si è deciso ad informare il vescovo e informa i suoi parrocchiani che demissionerà in settembre...
RispondiEliminaReazioni ufficiali? Il vescovo domanda di non giudicare il parroco, la portavoce del vescovo, che sostiene la famiglia, informa che sono in molti ad ammirare il coraggio del parroco e che desiderano che resti sacerdote, il canonico della Cattedrale di Friborgo, conosciuto per le sue posizioni in favore di un "assouplissement" del celibato dei preti, ammette che la demissione è la sola soluzione, e la Conferenza episcopale svizzera si dice aperta alla discussione, anche se il suo portavoce ammette che la Svizzera è minoritaria su questo tema nel mondo ...e i media saltano sull`occasione per sparlare di Roma e fare l`abituale, quanto falsa, equazione: celibato dei preti = pedofilia.</span>
<span><span>E spero, ma non mi faccio nessuna illusione, che mons. Piacenza sarà ascoltato anche in Svizzera, dove domenica dal suo ambone all`inizio della Messa un parroco ha annunciato che stava per diventare padre, che da sei anni ha una relazione con una donna che partorirà in maggio, che dopo momenti di dubbio e vergogna si è deciso ad informare il vescovo e che demissionerà in settembre...
RispondiEliminaReazioni ufficiali? Il vescovo domanda di non giudicare il parroco, la portavoce del vescovo, che sostiene la famiglia, informa che sono in molti ad ammirare il coraggio del parroco e che desiderano che resti sacerdote, il canonico della Cattedrale di Friborgo, conosciuto per le sue posizioni in favore di un "assouplissement" del celibato dei preti, ammette che la demissione è la sola soluzione, e la Conferenza episcopale svizzera si dice aperta alla discussione, anche se il suo portavoce ammette che la Svizzera è minoritaria su questo tema nel mondo ...e i media saltano sull`occasione per sparlare di Roma e fare l`abituale, quanto falsa, equazione: celibato dei preti = pedofilia.</span></span>
non ci resta che pregare...........
RispondiEliminaAuguro di tutto cuore alla Chiesa svizzera la stessa fine di quella belga...scusate, ma certe cose non si possono sentire...
RispondiEliminaDio solo sa quanto abbiamo bisogno di un nuovo San Gregorio VII, o di un Pier Damiani, o di un San Pio V per rimettere le cose a posto...
Che Dio benedica, protegga e faccia crescere la FSSPX e la FSSP, le uniche realtà cristiane rimaste in quel povero Paese, che fu terra di grandi santi, e ora è un putrescente deserto modernista...ciò che non hanno fatto i calvinisti, l'han potuto fare quelli che, all'interno della Chiesa Cattolica, dovevano guidare e proteggere il gregge...
Quanto infine ai media (e, purtroppo, non solo a loro...vedasi preti, teologi, e, appunto, cardinali), ricordo che i maggiori casi di pedofilia e in genere di infedeltà al celibato sono avvenuti e avvengono in maggioranza proprio da parte di quegli stessi membri del clero "moderni" e "aperti" che ammirano e fanno parlare in funzione progressista e antiromana...
Quello senza dubbio, per avere sacerdoti, tanti, ma soprattutto santi...ma chi è in alto (non come noi semplici fedeli), oltre a pregare, deve anche passare all'azione: rivedere l'insegnamento e la disciplina nei seminari, fermare i seminaristi indegni e immaturi, deporre i chierici immorali (altro che "coraggiosi"!), smentire quei teologi e quei cardinali che diffondono false opinioni...
RispondiEliminaPadre Pio e Padre Tyn dicevano, sia su seminaristi e sacerdoti, che sui fedeli, meglio pochi ma buoni...e io mi fido più di questi due illustri figli di San Francesco San Domenico che si sondaggisti o opinionisti vari...
cardinale Scemborn, cardinale Scemborn... quo usque abutere patientia nostra?
RispondiEliminaaldilà dlele polemiche, brixen bressanone fa parte della diocesi di innsbruck, per questo si sono legittimamente riuniti lì. essere cattolici significa anche non soffermarsi su confini politici tra gli stati spesso tracciati nel segreto dei riunioni massoniche.
RispondiEliminaA mio parere, tale vescovo e tali sacerdoti che scrivono petizioni per abolire il celibato non sono dei gran confessori, altrimenti avrebbero davanti un quadro non molti idiliaco delle convivenze tra marito e moglie. Un amico sacerdote mi diceva appunto che ringrazia il cielo di aver avuto la vocazione sacerdotale, perchè confessando mariti e mogli non viene una gran voglia di accasarsi. Naturalmente era una battuta, ma ridendo e scherzando pulcinella si confessava. Perche il vescovo e i sacerdoti di prima, si vogliono complicare la vita? Se chiedessero un parere a mio marito gli direbbe chiaramente che tornando in dietro si farebbe frate! ;) Beh! mica perchè sono così cattiva, ma perchè la vita famigliare con tanti pargoli attorno è si gioiosa, ma molto impegnativa, non so se rimarebbe posto per occuparsi dei fedeli, della Messa, del catechismo, degli esercizi spirituali...etc...etc...
RispondiEliminalamentacri va bene, in molti casi è necessario. Ma non dimentichiamo che abbiamo il gravoso compito di fare penitenza per noi ma anche per quei sacerdoti che hanno tradito Nostro Signore e che ora diventati papà pretendono di continuare ad occuparsi delle cose sante. Non che diventar papà renda impuri. A rendere impuri è il modo adulterino e lussurioso con il quale questi preti diventano papà. E dopo che la relazione more uxorio viene alla luce un vescovo aspetta diversi mesi prima di "licenziare"? E nel frattempo si continua a dire messa, celebrando in stato di peccato mortale?
RispondiEliminaParce Domine, parce. Perdona il tuo popolo Signore e prima ancora perdona i tuoi ministri per gli orribili sacrilegi che commettono profanando il tempio costruito dalla tua stessa mano, cioè il corpo umano. Parce Domine, parce. Il mio digiuno di oggi o Signore, per quanto poco valga, te lo offro in espiazione di un così orribile sacrilegio compiuto da questo tuo ministro. Mentre il mio digiuno di domani te lo offro per i medesimi sacrilegi compiuti da altri tuoi ministri. Povero Cuore del mio Gesù, lacerato ed offeso propio da coloro che hai unto per consolarlo!
Cuore sacerdotale di Gesù, donaci sacerdoti santi, che siano angeli per purezza di vita e di pensieri.
Bressanone non fa parte della diocesi di Innsbruck (eretta 8/12/1968), bensì di quella di Bolzano Bressanone, che è molto più antica (sec. 6 col nome di Sabiona sede trasferita a Bressanone Brixen nel sec. 10). Bastava consultare l'Annuario Pontificio in rete, prima di sparare cavolate su confini politici e massoneria!!
RispondiElimina....cos'e' questa storia con il celibato???? Nessuno li obbliga a diventare sacerdoti!!! Sono ben liberi di scegliersi la propria vita!!!! O dento...o fuori!!!!
RispondiEliminaVorrei tirare scherzosamente le orecchie a Placentinum che ha cambiato il cognome di Sua Eminenza da Schoenborn, che in tedesco significa "nato bello" in Schemborn che - italianizzato - vorrebbe significare "nato scemo"...! Ad ogni modo l'Eminenza non è nuovo a sparate del genere. Sarebbe stato meglio se l'avessero lasciato a insegnare a Friborgo: probabilmente avrebbe provocato danni minori. Il suo atteggiamento esprime bene l'aria che si respira in Austria, in Svizzera, in Belgio, Olanda... dove il protestantesimo, favorito dalla dottrina del Concilio Vaticano II, ha influenzato la cultura e il comportamento dei cattolici, in particolare dei preti. Pensiamo alle gravi difficoltà che deve affrontare il vescovo di Coira, Mons. Vitus Huonder, per la sua fedeltà al Papa e alla dottrina della Chiesa Cattolica. C'è proprio da pregare.
RispondiEliminaSono pronto a mangiarmi le palle se il sig. Schoenborn non verrà presto promosso alla guida di qualche importantissimo dicastero vaticano.
RispondiEliminaSTRANA INFATTI LA COINCIDENZA....fa riflettere.
RispondiEliminaIpotesi 1: semplice casualità
Ipotesi 2: a Roma si sapeva dell'incontro e dei temi che si sarebbero toccati e a risposto per via...diplomatica
Certezza unica: pregare tanti per la S. Chiesa, le spinte scismatiche si fanno sempre più vive.
<span>STRANA INFATTI LA COINCIDENZA....fa riflettere.
RispondiEliminaIpotesi 1: semplice casualità
Ipotesi 2: a Roma si sapeva dell'incontro e dei temi che si sarebbero toccati e ha risposto per via...diplomatica
Certezza unica: pregare tanti per la S. Chiesa, le spinte scismatiche si fanno sempre più vive. </span>
<span>STRANA INFATTI LA COINCIDENZA....fa riflettere.
RispondiEliminaIpotesi 1: semplice casualità
Ipotesi 2: a Roma si sapeva dell'incontro e dei temi che si sarebbero toccati e a risposto per via...diplomatica
Unica certezza : pregare per la S. Chiesa, le spinte scismatiche si fanno sempre più vive. </span>
"Il celibato è questione di radicalismo evangelico". Nel merito, questo del Card. Piacenza è un articolo chiaro, ma anche bello!
RispondiEliminaAltra cosa è la questione dei c.d. "viri probati", padri di famiglia forti nella fede cui affidare - sacramenti a parte!- la gestione operativa nel caso di parrocchie/unità pastorali ormai abbandonate.
Card. Piacenza, ad multos annos!
RispondiEliminaReverendo non capisco il Suo intervento , ho letto due volte l'Editoriale e non ho trovato alcun cenno sulla Diocesi di Innsbruck ecc ecc ecc
RispondiEliminaBisogna mettersi l'anima il pace e come ben disse Areki, continuare a camminare per la nostra strada, in compagnia della Chiesa trionfante che ci guarda e ci saluta e ci incoraggia!
RispondiEliminaDetto questo: Scemborn è un discepolo di B16, il quale sul celibato (nonstante frettolose e goffe smentite) ben si espresse nei tempi nefasti del Concilio, ambedue la pensano allo stessissimo modo, "il celibato è una legge chiesastica" per cui... così come ha dedotto l'ottima Luisa!
Perchè ciclicamente Scemborn ritorna con questo mantra? perchè vuole "creare un movimento dal basso" ovvio, quel movimento quel, [I]modus facendi[/I], tanto auspicato da B16 (ma secondo però un suo criterio). Per cui sguinzaglia i suoi satrapi affinché non ora ma chissà fra qualche anno o in un prossimo pontificato affossi definitivamente questo ultimo "tabù" o ultimo baluardo così come il programma "modernista" alla fine del '900 si prefiggeva.
Ma, gli obbedientissimi rev.di e frati (quelli che vessano e maltrattano i fedeli che si azzardano a recitare il Confiter prima della comunione ai fedeli, perché non c'è scritto nelle rubriche del '62, per esempio) subito obietteranno dicendo: il divinissimo Pontefice ha ribadito dell'importanza del celibato più di una volta, ovvio che sì! ma crede così tanto nel celibato che qualche anno prima del 2000 lui stesso Giuseppe Ratzinga, concedeva a sacerdoti anglicani che desideravano entrare nella chiesa Cattolica (la ri-) l'ordinazione Sacerdotale cattolica MA con moglie e figli! Senza parlare del caso recente degli anglicani (gli ex vescovi anglicani ora preti cattolici).
Non ci resta che pregare la Santa Vergine che faccia qualcosa lei così come nel 1571, quando tutto sembrava perduto un "cambio il vento" ha permesso ad una piccola flotta di abbattere i loro nemici più forti e convinti di vincere!
Regina delle Vittorie del Santo Rosario
SALVACI!
<span>Bisogna mettersi l'anima il pace e come ben disse Areki, continuare a camminare per la nostra strada, in compagnia della Chiesa trionfante che ci guarda e ci saluta e ci incoraggia!
RispondiEliminaDetto questo: Scemborn è un discepolo di B16, il quale sul celibato (nonstante frettolose e goffe smentite) ben si espresse nei tempi nefasti del Concilio, ambedue la pensano allo stessissimo modo, "il celibato è una legge chiesastica" per cui... così come ha dedotto l'ottima Luisa!
Perchè ciclicamente Scemborn ritorna con questo mantra? perchè vuole "creare un movimento dal basso" ovvio, quel movimento quel, modus facendi, tanto auspicato da B16 (ma secondo però un suo criterio). Per cui sguinzaglia i suoi satrapi affinché non ora ma chissà fra qualche anno o in un prossimo pontificato affossi definitivamente questo ultimo "tabù" o ultimo baluardo così come il programma "modernista" alla fine del '900 si prefiggeva.
Ma, gli obbedientissimi rev.di e frati (quelli che vessano e maltrattano i fedeli che si azzardano a recitare il Confiter prima della comunione ai fedeli, perché non c'è scritto nelle rubriche del '62, per esempio) subito obietteranno dicendo: il divinissimo Pontefice ha ribadito dell'importanza del celibato più di una volta, ovvio che sì! ma crede così tanto nel celibato che qualche anno prima del 2000 lui stesso Giuseppe Ratzinga, concedeva a sacerdoti anglicani che desideravano entrare nella chiesa Cattolica (la ri-) l'ordinazione Sacerdotale cattolica MA con moglie e figli! Senza parlare del caso recente degli anglicani (gli ex vescovi anglicani ora preti cattolici).
Non ci resta che pregare la Santa Vergine che faccia qualcosa lei così come nel 1571, quando tutto sembrava perduto un "cambio di vento" ha permesso ad una piccola flotta di abbattere i loro nemici più forti e convinti di vincere!
Regina delle Vittorie del Santo Rosario
SALVACI TU!
</span>
La mia è una risposta ad Eraclio73
RispondiEliminaFino a quando certi individui supereretici dovranno restare alloro posto e inquinare la Santa Chiesa? Ogni volta che quel falso pastore dice o fa qualcosa semina scompiglio ed eresia ,che nemmeno martin lutero sarebbe stato capace di tanto! Speriamo che incontri la donna della sua vita, rinunci al celibato, e torni alla vita da laico (almeno fara' meno danni).
RispondiEliminaIn attesa che il Santo Padre si decida a nominare suo collaboratore con diritto di successione in "nostro" don Camillo, e affermando la mia più assoluta avversità al matrimonio dei preti, vorrei chiedere ai sapienti che intervengono in questo blog, certo non posso osare di rivolgere una domanda di chiarimento all'Eminentissimo Cardinal Piacenza, come si può giustificare che la sacrosanta affermazione del celibato in tutti i suoi valori teologici che ben conosciamo, improvvisamente scompaia nella Chiesa Cattolica di Rito Orientale e nei sacerdoti uxorati che, sempre più numerosi, arrivano dalla morente Chiesa anglicana. Qualche incongruenza mi sembra ci sia anche con i diaconi permanenti della Chiesa Cattolica di Rito Latino, che ricevono lo stesso Sacramento dei sacerdoti, l'Ordine, anche se in un grado diverso.
RispondiEliminaLuisa, teologhessa in chiffon, per fortuna nella tua Svizzera brilla la tua immensa luce!
RispondiEliminaConosco alcuni sacerdoti cattolici ma di rito orientale (eparchia di Lungro, ad esempio), oltre a preti ortodossi, sposati e che esercitano pienamente e santamente il ministero unitamente alla cura della loro famiglie.
RispondiEliminaDavvero non riesco a capire perche ci si scagli contro l'abolizione del celibato! Che cosa mai toglieranno poi i preti sposati a quei preti che il matrimonio, per una ragione o per l'altra non vorranno mai contrarre?
Perchè mai la libertà che Dio Onnipotente ha concesso a ciascuno di noi deve essere tolta da altri uomini?
Mi piace la posizione della Chiesa Orientale (Cattolica ed Ortodossa) ma ancor più la quella della Chiesa Vetero Cattolica che consente l'ordinazione di Diaconi, Presbiteri e Vescovi sposati e celibi ed inoltre ammette la possibilità di contrarre il matrimonio anche in dopo l'ordinazione (cosa non concessa al clero cattolico orientale ed ortodosso). Inoltre nelle Chiese Cattolica Orientale ed Ortodossa il clero sposato è considerato un po' di "serie B" e non è consentita la consacrazione episcopale
SCEMBRON starebbe a significare che il Card Schoemborg un po' "scemo", così, tanto per capire?
RispondiEliminaTanto poi, se ci scappa qualche "scappatella", beh , pazienza, ci si confessa e tutto finisce lì, senza i problemi di una famiglia "regolare".
RispondiEliminaComplimenti vivissimi!
Proibito rendersi conto di avere scelto una strada che non si riesce più a percorrere?
RispondiEliminaProvare per credere che cosa significa accorgersi dopo anni di santo ministero di avere intrapreso una strada troppo faticosa da sopportare e cercare di rimediare in modo onesto!
Ammesso che si creda ancora, alla confessione, al perdono, al peccato...
RispondiEliminail santo padre dovrebbe aver il coraggio di togliere la porpora cardinalizia a questo schonbrog fa solo danni ,ma questi sono i tempi dell anticristo
RispondiEliminaNon mi pare che la prassi della Chiesa VeteroCattolica (e di quella Anglicana...che, insieme, consentono anche altre belle cose come l'ordinazione femminile, o il credere o meno alla Transustanziazione e alla Presenza Reale) sia stata osservata nella Tradizione, Orientale e Occidentale...e visto che si parla di Chiesa Ortodossa, ricordo che bisogna sposarsi prima dell'ordinazione diaconale, e quando si rimane vedovi, bisogna entrare in monastero; e, non è vero che il clero celibatario non esista in Oriente: sono anzi molto diffusi, e considerati, gli Ieromonaci (l'equivalente dei sacerdoti regolari)...
RispondiEliminaIl "matrimonio dei preti" non è mai esistito nella storia della cristianità, se non nella prassi protestante...e, francamente, di seguire i protestanti, non ne ho punto voglia...
E ti pareva che non c'entrava l'anticristo!
RispondiEliminaL'abominio della desolazione non lo cita ancora nessuno?
O qualche apparizione o rivelazione privata apocalittica?
E mi raccomando: non dimentichiamo lo pseudo Malachia, o il mille-e-non-più-mille, o Nostradamus.
Nonché, naturalmente e soprattutto, il complotto demo-pluto-giudaico-massonico (ce n'è già uno più sopra, che scrive che se Bressanone è in Italia, la colpa è dei massoni).
A volte mi chiedo seriamente se la Tradizione debba temere di più i modernisti, o i tradizionalisti.
Enrico
http://www.youtube.com/v/67Lom28KSlg" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140
RispondiEliminaeccovi una messa del famoso cardinale
....intervento assolutamente necessario grazie!
RispondiEliminaps. Enrico detto tra noi ma tu ci credi veramente che la lettura che noi diamo dei "segni dei nostri tempi", sia poi così assolutamente esagerata o da manicomio?
caro enrico perchè tanto disappunto ,se non c è lo zampino del diavolo cos è?,
RispondiEliminaQuesto video è veramente esilarante......
RispondiEliminaTolto il pallio, mi sembra un musical americano anni 70 con questo Scemborn nella parte del protagonista.
Non era domenicano?
Caro confratello Sciomborg (non so se si scrive così) effettivamente era Domenicano, ma tolto il Domini (del Signore) c'è rimasto solo il..... "cano"......
RispondiEliminacioè è rimasto un povero "cane" della vigna del Signore.......
ma siamo in quaresima perciò preghiamo per i sacri pastori traviati........
ma non vi vergognate????? E osate dichiararvi veri cristiani!!!!
RispondiEliminadovreste vergognarvi per come giudicate gli uomini di Chiesa!!! e si che Cristo disse.....non giudicate ecct.ecct.
RispondiEliminacari amici il papa dovrebbe riformare il novus ordo e rimettere l altare come una volta e recitare il credo in latino , cosa ne pensate ?
RispondiEliminahttp://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-se-i-musulmani-chiedono-le-chiese-vuote-delleuropa-1297.htm vi segnalo un articolo riguardo ai segni dei tempi
RispondiEliminacaro davide ma che giudicare ?se questo cardinale fa sacrilegio noi abbiamo il dovere di dirlo .ditemi il video di quella "messa" dei giovani cos è ?non capisco questo vuol abolire il celibato ,non ha detto forse GESù CRISTO "chi mi vuol seguire rinneghi sè stesso prenda la sua croce e mi segua " o mi sbaglio ,poi il celibato in un certo modo non lo istituisce SAN PAOLO o no ?vi ringrazio
Onestamente, don Camillo: sì.
RispondiEliminaSarà che io sono uno spirito per natura assai scettico, per non dire blasé; ed in questo, ritengo davvero che la ratio debba sostenere la fides. Ma soprattutto, basta veramente una minima cognizione di storia per vedere che in tutte le epoche la Fede ha incontrato problemi, persino più gravi di quelli odierni. D'altronde la vita è una milizia, ed il buon Dio ci saggia proprio in quel modo. La vittoria finale è assicurata, ma giustamente il merito sta nel combattere strenuamente per il bene. Facciamolo quindi senza isterismi.
Non solo: questo continuo millenarismo caratterizza, per regola generale, le sette e i disadattati. Ab extra, ci copre di ridicolo; ad intra, fa temere a molti di noi di non essere, diciamo così, dal lato giusto.
Enrico
Caro Fabio, scusa il mio sfogo che non era a te rivolto in particolare.
RispondiEliminaSon ben d'accordo che il diavolo, il grande tentatore, agisce. Ma da sempre, non solo oggi. Sicut leo rugiens, obambulat, quaerens quem devoret. Ma il tuo riferimento era all'anticristo: un concetto che richiama prospettive apocalittiche ed escatologiche.
Ecco, quel che voglio dire è che di fronte all'evidenza del male e del peccato non occorre saltare alla conclusione che siamo alla fine dei tempi; è anche necessario un certo senso della misura: Schoemborn ha fatto un'uscita, certo discutibilissima, sul celibato; ma non ha fatto danzare una prostituta sull'altare della sua cattedrale (cosa peraltro già avvenuta, nel 1793 a Notre Dame: eppure il mondo non è ancora finito...)
Enrico
E invece giudichiamo, guarda un po'! Fattene una ragione e risparmiaci commenti così ipocriti.
RispondiEliminaEnrico
Gesù diceva "Non giudicate", però diceva anche "Guai a chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli"...e mmò, com la mettemo?
RispondiEliminaE il "dovreste vergognarvi", lo vorrei sentire anche per quei sacerdoti concubinari, quei teologi eretici e quei vescovi compiacenti con entrambi...
Non so, ovviamente, cosa pensi il Cardinale nel suo cuore o nella sua mente, io non lo giudico, ma non posso certo tacere e non dire che si tratti di un'uscita fortemente inopportuna, per usare un eufemismo...
Penso che se Gesù fosse disceso sulla Terra oggi, nei suoi "Guai a voi" rivolti agli ipocriti (tra cui c'erano non solo i farisei, quelli che potremmo definire fedeli laici, ma anche scribi e leviti, i sacerdoti), avrebbe messo anche un "Guai a voi, ipocriti, che concedete interviste compiacenti e ne ricavate prime pagine e applausi. Avete già ricevuto la vostra ricompensa"...perchè è questo che i modernisti (tanto più se teologi o persino cardinali), fanno, in buona (speriamo) o cattiva fede...ricevono il plauso del mondo per le loro "novità" (e sappiamo cosa San Paolo pensi delle novità teologiche)...salvo poi venire scaricati quando il vento cambia (vedasi l'esempio di Daneels o Zollitsch l'anno scorso)...
Gesù diceva "Non giudicate", però diceva anche "Guai a chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli"...e mmò, com la mettemo?
RispondiEliminaE il "dovreste vergognarvi", lo vorrei sentire anche per quei sacerdoti concubinari, quei teologi eretici e quei vescovi compiacenti con entrambi...
Non so, ovviamente, cosa pensi il Cardinale nel suo cuore o nella sua mente, io non lo giudico, ma non posso certo tacere e non dire che si tratti di un'uscita fortemente inopportuna, per usare un eufemismo...
Penso che se Gesù fosse disceso sulla Terra oggi, nei suoi "Guai a voi" rivolti agli ipocriti (tra cui c'erano non solo i farisei, quelli che potremmo definire fedeli laici, ma anche scribi e leviti, i sacerdoti), avrebbe messo anche un "Guai a voi, ipocriti, che concedete interviste compiacenti e ne ricavate prime pagine e applausi. Avete già ricevuto la vostra ricompensa"...perchè è questo che i modernisti (tanto più se teologi o persino cardinali), fanno, in buona (speriamo) o cattiva fede...ricevono il plauso del mondo per le loro "novità" (e sappiamo cosa San Paolo pensi delle novità teologiche)...salvo poi venire scaricati quando il vento cambia (vedasi l'esempio di Daneels o Zollitsch l'anno scorso)...
<span>Poveracci, che pena.....
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Non voglio certo parlare per Luisa e Don Camillo (con cui, peraltro, mi sono a volte trovato d'accordo, ma a volte in profondo disaccordo), però, visto che prima di voi ho commentato anche io, ebbene, io, Luisa, Don Camillo, di cosa ci dovremmo vergognare?
RispondiElimina<span>Non voglio certo parlare per Don Camillo (con cui, peraltro, mi sono a volte trovato d'accordo, ma a volte in profondo disaccordo) e Luisa, però, visto che prima di voi ho commentato anche io, ebbene, io, Luisa, Don Camillo, di cosa ci dovremmo vergognare?</span>
RispondiEliminaVergognatevi di giudicare! Detto da chi verosimilmente appartiene a quel movimento il cui iniziatore ha rifiutato gran parte della Tradizione, la Liturgia e l`insegnamento della Chiesa perchè non andavano bene per la sua opera, la liturgia cattolica giudicata "una catastrofe", da chi definisce chi non è neocat "i cristiani della domenica", sarebbe anche comico se non indicasse uno dei paradossi della Chiesa di oggi in cui chi disobbedisce, dietro una facciata luccicante, chi ha stravolto Liturgia e Dottrina, si erge a modello e da lezioni a chi testimonia la sua Fede, a chi non crede che la Chiesa è rinata con il Vaticano II.
RispondiElimina<span>Vergognatevi di giudicare! Detto da chi verosimilmente appartiene a quel movimento il cui iniziatore ha rifiutato gran parte della Tradizione, la Liturgia e l`insegnamento della Chiesa perchè non andavano bene per la sua opera, la liturgia cattolica giudicata "una catastrofe", da chi definisce chi non è neocat "i cristiani della domenica", sarebbe anche comico se non indicasse uno dei paradossi della Chiesa di oggi in cui chi disobbedisce, dietro una facciata luccicante, chi ha stravolto Liturgia e Dottrina, si erge a modello e da lezioni a chi testimonia la sua Fede, a chi non crede che la Chiesa è rinata con il Vaticano II.</span>
RispondiEliminaClaudio Sincair, sa perchè la strada a volte pare impercorribile? Perchè si è smesso di pregare. Non è accollandosi un peso in più (la famiglia è una cosa seria, mica è ritrovarsi con l'amata per una scapatella) che il sacerdote riduce il peso della sua scelta (che probabilmente non ha ponderato bene o non ha avuto un direttore spirituale ben preparato), ma è pregando ed affidandosi a Dio. Certo che se il sacerdote invece di pregare e far penitenza (come consigliava il santo Curato d'Ars) si fa prendere dal mondo, altrochè strada impossibile. La stessa cosa vale per gli sposi, forse che anche noi non siamo tentati dal mondo che ti dice che devi seguire le sensazioni, i brividi, fare cio che ti piace....invece devi cambiare pannoloni, il marito ti torna stanco dal lavoro, i soldi non bastano, la scuola ti fa lo sgambetto, etc..etc. Ma cosa pensano sti vescovi e sti sacerdoti, che la vita difficile ce l'hanno solo loro? Si sono dimenticati che viviamo in una valle di lacrime? Che abbiamo una croce da portare? Sono forse in grado questi piagnicolosi sacerdoti di portare due croci quando a malapena riescono a portare la loro? Vivono sull'isola che non c'è, perchè la realtà è che qualsiasi strada tu prenda (è bene prendere quella che Dio ti indica) hai una croce da portare e tale croce si porta non trovando alternative fuori, ma con l'aiuto di Dio. Pregare, affidarsi, mettere da parte se stessi. Bisogna diventare virili, perchè il Regno di Dio non è per gli smidollati.
RispondiEliminaMi scuso ho sbagliato il cognome è Sinclair.
RispondiEliminaHerr kardinal è matto, chi glielo fa fare a chiedere il celibato? Non ne sa proprio nulla dell'avere una donna i casa!!! E infatti pensa veramente che potrebbe ancora uscire la sera per celebrare le sue messe-disco-dance in mezzo a tante cosce al vento e gioventù? Np, suvvià Herr kardinal...si vede proprio che del mondo vero non sa niente!!!
RispondiElimina<span>Herr kardinal è matto, chi glielo fa fare a chiedere l'abolizione del celibato? Non ne sa proprio nulla dell'avere una donna i casa!!! E infatti pensa veramente che potrebbe ancora uscire la sera per celebrare le sue messe-disco-dance in mezzo a tante cosce al vento e gioventù? Np, suvvià Herr kardinal...si vede proprio che del mondo vero non sa niente!!! </span>
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