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giovedì 7 ottobre 2010

Mons. Fellay fa il punto della situazione con Roma

Dopo l'intervista del suo primo assistente Pfluger, che abbiamo pubblicato due giorni fa (vedi qui), ora è lo stesso Superiore Generale della Fraternità San Pio X a parlare, in un'intervista rilasciata al sito ufficiale del distretto francese della FSSPX, La Porte Latine. Traduciamo la parte più significativa.


- Durante i suoi viaggi in tutti i continenti, si percepiscono la Fraternità e l'Arcivescovo Lefebvre in modi diversi? Il fondatore e il suo lavoro sono ancora oggetto di una certa sfiducia nei loro confronti o le cose sono in continua evoluzione dal 1970?
Non evolvono molto, a prescindere da alcune eccezioni. Mi sembra molto sorprendente che, in tutto il mondo, la Fraternità sia ricevuta nello stesso modo, cioè aborrita dalla stragrande maggioranza dei vescovi e apprezzata da un piccolo gregge di anime che vogliono restare fedeli. Credo che questa sia una bella illustrazione dell'entità della crisi, come pure della sua profonda unità di natura.

- Anche a Roma si percepiscono dei cambiamenti? L'azione dell'opera di mons. Lefebvre ha avuto un effetto sulle alte istanze della Chiesa?
A Roma, è significativo un certo cambiamento nei nostri confronti, anche se questo effetto non è ancora grande. Mi sembra che il nostro lavoro sia apprezzato da alcuni, mentre è odiato da altri. Le reazioni verso di noi sono molto contrastanti. Possiamo ben vedere che ci sono due campi, una favorevole e gli altri ostili, il che rende abbastanza difficili le relazioni, perché dobbiamo sempre chiederci chi avrà l'ultima parola. Tuttavia, rimane il fatto che coloro che vogliono essere fedeli al Papa ci trattano con rispetto e si aspettano da noi molto per la Chiesa. Ma da lì a vedere effetti pratici, si dovrà attendere ancora!

- Quarant 'anni, è un periodo molto breve e allo stesso tempo è abbastanza lungo per far sì che un gran numero di fedeli non abbiano memoria del Vaticano II. Non si rischia, man mano che ci si allontana dal Concilio, di vivere in una certa comodità, tra sacerdoti o fedeli soddisfatti della nostra [attuale] situazione?
Il pericolo esiste senza dubbio di rinchiudersi in una certa autonomia pratica. Molto di questo atteggiamento deve essere attribuito alla situazione in cui siamo, quella di una Tradizione rifiutata. Ecco perché cerchiamo di ampliare la visione e la preoccupazione dei fedeli parlando loro della Chiesa e di Roma. È molto importante mantenere uno spirito romano. Il nostro attaccamento a Roma non deve essere simbolico, ma molto concreto. Questa situazione è anche una dimostrazione della nostra fede nella Chiesa.

- Un anno fa si sono aperte le discussioni dottrinali tra esperti della Santa Sede e della Fraternità. Siamo ben consapevoli che una grande discrezione circonda questi rapporti e gran parte dei fedeli pregano per il loro esito felice. Senza affrontare i temi nel merito, dovremmo aspettarci presto un ineluttabile fallimento o, piuttosto, un'incontestabile restaurazione?
Visto l'andamento di queste discussioni, non credo che porteranno ad un'interruzione brusca o a una soluzione improvvisa. Si incontrano due mentalità, ma la volontà di entrare in discussione - a livello teologico - è molto reale. Ecco perché, anche se lo sviluppo rischia di essere lungo, i frutti possono essere comunque promettenti.

- Da queste discussioni, bisogna attendersi una ferma condanna del Concilio da parte di Roma, oppure bisognerà alla fine accettarlo senza renitenze? Come immaginare l'uscita da una simile crisi magisteriale?
Mi sembra che, se una condanna del Concilio interverrà un giorno, non sarà domani. Emerge molto chiaramente la volontà di porre rimedio alla situazione attuale. Sullo stato della Chiesa, particolarmente grave, le nostre valutazioni [della FSSPX e di Roma] collimano in molti punti, sia sulla dottrina che sulla morale e sulla disciplina. Tuttavia, la tendenza dominante a Roma è sempre quella di scagionare il Concilio: non si vuole risalire fono al Concilio, si cercano altre cause, ma assolutamente mai il Concilio! Vista la psicologia ambientale, sembrerebbe più facile oltrepassarlo semplicemente ricordando l'insegnamento irrefragabile della Chiesa, lasciando per più tardi la condanna diretta. Io credo che, nel contesto attuale, una condanna sarebbe semplicemente non compresa.

- In un recente libro, Vaticano II, un discorso da fare, un teologo romano, mons. Gherardini, redige una constatazione piuttosto allarmante della Chiesa. Lascia intendere che una lettura del Concilio nella continuità della Tradizione non è così scontata e lancia un appello solenne al Papa affinché sia effettuato un grande lavoro di chiarimento magisteriale. Come dobbiamo accogliere questo libro?
Non bisogna prenderlo come un testo proveniente da noi o destinato a noi. No, si rivolge ai cattolici dall'altra parte e alla gerarchia in carica. Considerato da questo punto di vista, questo libro è di grande importanza perché introduce una messa in questione del Concilio così come viene recepito. Infrange un tabù. Quando lo facciamo noi, scateniamo nei nostri interlocutori un riflesso difensivo che blocca qualsiasi discussione. Ma quando il colpo parte dalle loro fila, rimette molte cose in questione. Vorrei concludere che questo libro è oggettivamente importante e che potrebbe essere una di quelle scintille suscettibili di appiccare un grande fuoco.

55 commenti:

  1. Dice mons. Fellay:

    Ecco perché cerchiamo di ampliare la visione e la preoccupazione dei fedeli parlando loro della Chiesa e di Roma. È molto importante mantenere uno spirito romano. Il nostro attaccamento a Roma non deve essere simbolico, ma molto concreto. Questa situazione è anche una dimostrazione della nostra fede nella Chiesa.

    *********************
    Ottimo!
    assai più veritiere queste parole di tanti striscioni "siamo con il Papa" salvo poi girargli le spalle sull'applicazione della Riforma....
    Grazie mons. Fellay!

    Riguardo anche alla questione del Concilio, dice bene monsignore: ....Io credo che, nel contesto attuale, una condanna sarebbe semplicemente non compresa....
    esatto!!! credo che sia la stessa cosa che pensa il Pontefice se non altro da come ha impostato lo stesso Summorum Pontificum che pur denunciando l'errore di vietare la Messa antica, non ha colpevolizzato NESSUNO, eppure i responsabili hanno ben un nome, ma certe condanne "mell'attuale situazione NON SAREBBERO COMPRESE, non gioverebbero a nessuno... non aiuterebbero..."

    Riguardo all'ODIO che si nutre ancora verso la FSSPX ne abbiamo parlato alcuni Thread più sotto....
    purtroppo è così e lo sforzo maggiore dobbiamo farlo proprio noi, "piccolo gregge", il Papa infatti parla a noi e ci spinge verso una autentica ecclesialità.... coraggio allora e andiamo avanti così, Benedetto XVI lo disse appena eletto Papa: con strumenti insufficienti, ma con questi il Signore manderà avanti la sua Chiesa...
    ;)

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  2. Però, sarebbe proprio un gran bel PAPA!
    W Sua Eccellenza <span>Mons. Fellay</span>

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  3. Be, ma anche chi ha teso la mano merita di essere giudicato un gran bel papa! ;)

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  4. Non ho letto tutta l'intervista, ma solo i passi qui riportati che contengono osservazioni in buona parte realistiche ed interessanti. Poche chiose:
    1) Lo sviluppo dei colloqui punto per punto sarà lungo e difficoltoso per lo scontro di diverse mentalità, cioè impostazione teologica. Bypassare i singoli problemi posti dai documenti conciliari con una più aperta e comprensiva discussione sulla nota del concilio e sul concetto di tradizione vivente avrebbe potuto render più veloce la conclusione. La tesi di mons. Gherardini.
    2) La Fraternità riconosce l'importanza fondamentale dell'opera di questo teologo, che non ha risparmiato la sua critica a Lefebvre, ma ha pure compreso il dramma in cui si dibatteva: il testo sul Vaticano II, rivolto non a difendere i lefebvriani ma la Chiesa, la sua verità e la sua unità, sarebbe stato un' ottima base per i colloqui.
    dottrinali.
    3) Non è realistico - e qui almeno in parte Fellay nutre vane speranze - che la Chiesa condanni il concilio domani o dopodomani o fra un secolo. La Chiesa potrà riconoscere che certe tesi del Concilio sono espresse in modo equivoco, con linguaggio nuovo che rende meno visibile la Verità sempre creduta; che la pastoralità dell'assise non implica l'assenso pieno ma permette il dubbio e la discussione; che alcune affermazioni han bisogno di spiegazione e formulazione meno precaria ecc. ecc. Pertanto la Chiesa, dopo alcune indispensabili precisazioni,  fra un secolo si limiterà a tacer sul Vaticano II.

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  5. ....si limiterà a tacere, come su tutto ciò su cui è meglio....stendere  un velo pietoso !

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  6. <span>Parole, parole, parole...</span>

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  7. Ottima intervista, condivido la profonda analisi di Mons. Fellay e apprezzo tantissimo il suo amore sincero per la "Romanitas".......
    Ma mi ha colpito un punto: quando si parla dell'atteggiamento che suscita la Fraternità SPX: mi sono ricordato del Vangelo e di quello che è scritto di Gesù:
    "Egli è quì per la rovina e la risurrezione di molti in Israele.... segno di contraddizione......"
    "Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra, non sono venuto a portare la pace, ma una spada, d'ora in poi in una stessa casa di divideranno padre contro madre, nuora contro suocera, ed i nemici dell'uomo sono quelli della sua stessa casa......."
    Ho citato a memoria, ma come si vede Gesù Cristo è così e i veri suoi discepoli non possono che essere segno di contraddizione..... questo fa vedere che ci troviamo difronte ad autentici discepoli di Gesù
    Da apprezzare la prudenza di Mons. Fellay sul Concilio quando dice che non ritiene affatto opportuna una sua condanna.... anche perchè il Concilio in se stesso (e questo è un mio parere) è semplicemente da relativizzare.... il Concilio è stato il cavallo di troia dei modernisti è ciò che fa male non è stato il cavallo in se (che anzi fu interpretato come un dono lasciato dai greci per i troiani) ma è stata la distruzione di troia (cioè della Chiesa) operata nel nome del Concilio dai suoi nemici ad essere la vera sciagura.....
    don Bernardo
    P.S. preghiamo, preghiamo preghiamo (secondo me l'unità c'è gia) ed è anche inutile stare troppo a discutere del sesso degli angeli

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  8. Madre di Dio! "Una condanna sarebbe semplicemente no compresa" ????????????????
    Quí si tiene il rovesciamento delle proporcioni. Il problema affrontato dal concilio puote essere riassumto in queste parole del card. Lercaro:  <span>«la rivelazione divina è necessaria per un progresso degli uomini in una conoscenza che sia sempre più umana. E il progresso conoscitivo umano, anche profano, può contribuire all’esplicitazione ed evoluzione omogenea dello stesso dato rivelato». E' vero che le poneva in forma interrogativa, ma il rifiuto di capire il valore evangelico del rispondere SI ha portato alla falsa idea che Lefebvre aveva di tradizione, la su idea equivocata della tradizione identificata col modello posttridentino. </span>Paolo VI stesso l'haveva sbugiardata.
    NO compresa?????????
    Come no comprendeva chi preferiva al deserto indicato dal Signore, il pane e le cipolle di Faraone. 

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  9. Caro inopportuno lascia perdere le "proporcioni" e il buon Lercardo che pensava di salvare il mondo con gli altari a forma di tavola calda........ 

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  10. E razzolava con la feccia della massoneria.

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  11. Che fai donAreki, offendi nostra madre (<span>la distruzione di troia (cioè della Chiesa)</span> )?

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  12. Areki mio, attento ai paragoni, la casta meretrice è dietro l'angolo. Pace e bene.

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  13. Ottima osservazione Areky :-D
    a tal proposito, se volete leggere qualcosa in proposito, cliccate qui:
    <span>Perchè Paolo VI modificò la Liturgia? e chi era mons. Bugnini?</span>

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  14. <span>Ottima osservazione Areky :-D  
    a tal proposito, se volete leggere qualcosa in proposito, cliccate qui:  
    <span>Perchè Paolo VI modificò la Liturgia? e chi era mons. Bugnini?</span></span>
    <span><span></span></span>
    <span><span></span></span>

    RispondiElimina
  15. io segnalo anche questi, su aargomenti che non si possono più onestamente ignorare :

    http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.com/2010/10/il-libro-che-ha-fermato-la.html
    http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.com/2010/08/trasfigurazione-del-signore-e.html

    molto utili, anzi necessarie, per tutti coloro che non hanno mai saputo niente del mitico CVII, e però continuano a straparlarne come pappagalli ammaestrati, al servizio del potere e del pensiero dominante, modernista e  menzognero, che tiene in scacco la Chiesa da 45 anni, dall'alto al basso .
    E in modo provvidenziale, per quanto doloroso, a tutti gli ignari dei fatti storici degli ultimi 60 anni, che siano in buona o in malafede, tali letture dovrebbero far bene aprire gli occhi su tutti i retroscena del grande evento che -a detta di taluni- dovrebbe cancellare il valore storico di tutti i 20 conciili precedenti, per inaugurare una nuova chiesa, nata nel 1962 (che si rivela purtroppo come la "nuova chiesa eterodossa di Roma", secondo le visioni della B. Emmerich).
    E' ora che tutti prendiamo una decisione di grave responsabilità: preferiamo aprire gli occhi o tenerli chiusi ancora per decenni ? vogliamo che si faccia Luce su tutta la storia recente della Chiesa, o continuare a vagare a tenotni (e parlare confusamente) nel buio ?

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  16. Inopportuno, il tuo linguaggio spagnoleggiante, e le tue idee, rivelano sempre più chiaramente chi è il tuo sommo maestro.

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  17. Buio accendi la lampadina. Sostituire non vuol dire eliminare, ma mettere al posto di e se non ci vedi la differenza allora hai un paraocchi grosso così!
    certo che se qualcuno al posto di darsela a gambe avesse lavorato in tal senso, mantenere viva internamente la fiammella della tradizione ( come il Card. Siri) forse ( e secondo me sicuramente) oggi ci sarebbero più Messe VO e meno problemi.
    Matteo Dellanoce

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  18. Grazie Caterina per quel testo.
    Ne estraggo qiesto passaggio:

    "Queste non sono considerazioni faziose, ma la considerazione delle intenzioni  dell'artefice "oscuro" della riforma, padre Annibale Bugnini... il quale scriveva nel 1967:
    "La questione non è semplicemente quella di restaurare una valida opera maestra, ma, in molti casi, sarà necessario provvedere a nuove strutture per riti interi. E' una questione di rinnovamento completo, quasi direi  DI RIFONDAZIONE, e in certi casi si tratterà di una CREAZIONE NUOVA....
    Non stiamo lavorando per dei musei, vogliamo una liturgia viva per gli uomini del nostro tempo".

    Più chiaro di così!
    E l`autore continua dicendo :
    "In verità, come è facilmente dimostrabile, Paolo VI non era di queste intenzioni, eppure lasciò fare e finì egli stesso per adeguarsi alle iniziative di Bugnini...."
    Non so se Paolo Vi non era di queste intenzioni, non so se non fece che adeguarsi, i risultati dei suoi tentennamenti, dei va e vieni fra il suo ufficio e il Consilium...e di altri incontri con chi non era cattolico, li abbiamo sotto gli occhi.

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  19. Interessante la frase "non vuol dire eliminare, ma mettere al posto di", potrebbe anche spiegare il fatto della non abrogazione del Messale del 1962.
    Se nel 1969 si fosse fatta una semplice modifica del rito romano tramandato, come se ne erano fatte prima (includendo, forse, anche la riforma del 1965), il problema non si sarebbe posto per l'evidenza stessa dei fatti; trattandosi ovviamente di modifiche nell'ambito dello stesso messale, il nuovo "elimina" il precedente senza bisogno di alcuna abrogazione (i due messali sono lo stesso messale, perciò non occorre abrogare l'edizione precedente).
    Invece, la riforma del 1969 è diversa nel senso che sin dall'inizio si percepisce la possibilità (auspicata o meno) di usare in contemporanea i due messali. La legislazione però mette il nuovo al posto del vecchio (senza "l'eliminazione" di sopra e senza abrogazione formale) e nel 2007 questa descrizione dei fatti viene sottolineata dalla somma autorità legislativa.
    Come qualificare il nuovo? Beh, visto che liturgicamente c'è sviluppo e non rottura (ermeneutica della continuità) il nuovo va considerato legittimo (l'autorità ha il potere di introdurlo) ed essendo nato a Roma per l'utilizzo nell'area storica del rito romano, il nuovo è il rito romano ... no? beh, forse non il rito romano ma almeno una sua forma ...

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  20. ...è vero caro Matteo, sostituire non vuol dire eliminare, ma è proprio il Summorum Pontificum di Benedetto XVI che pur non citando queste parole di Paolo VI, le corregge.....
    sostituire significa, etimologicamente: mettere una cosa al posto di un altra.....e nelle parole di Paolo VI e nei fatti, quell'Altra che era la Messa antica, DOVEVA SPARIRE....infatti fu Paolo VI a dare l'indulto per i sacerdoti anziani, ma a fare in modo che nei seminari quell'Altra Messa NON VENISSE PIU' CELEBRATA... ;)
    la sostituzione doveva, secondo Bugnini e company, lentamente ELIMINARE quell'Altra....soppiantarla... per questo Benedetto XVI, nella complessa situazione e per non fare i nomi dei responsabili, parla di UN RITO UNICO IN DUE FORME ENTRAMBE LEGITTIME....
    Una legittimità che solo fino a tre anni non solo era impensabile, ma si era accusati di TRADIMENTO del Concilio a chi chiedeva e difendeva il Rito Antico....
    Tu dici "se si fosse...ci sarebbero state più messe VOM".... e citi il cardinale Siri che neppure lui riuscì nella sua Genova a diffondere il VOM....
    Forse non comprendi che seppur c'era stato l'indulto, chi chiedeva quella autorizzazione veniva messo ai margini della vita ecclesiale...e non aveva alcuna possibilità di servire in Parrocchia nella quale era vietato parlare di Messa antica....
    Quindi, è vero, non facciamo le pulci alle parole, ma non stiamo a difendere neppure ciò che non è difendibile!
    Gli errori sono stati fatti, pazienza, cerchiamo di superarli PERDONANDO e guardando avanti, ma non per questo tacendo su ciò che è accaduto!
    ;)

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  21. Ecco come Paolo VI espose il suo pensiero sulla Santa Messa :"......bisogna fare della Messa una tranquilla, ma impegnativa palestra di sociologia cristiana".
    La palestra di sociologia cristiana col sodale Bugnini fu poi effettivamente fatta, ma non fu certo nè una palestra impegnativa, ne tantomeno tranquilla.
    Per fortuna l'essenzialità del sacrificio nella Messa di Paolo VI rimase nonostante tutto miracolosamente intatta, ma per celebrare cattolicamente questa Messa paolina bisogna sudare sette camicie per venir fuori dalla palestra e dalla sociologia. Altro che tranquillità......
    Forse il povero Paolo VI riformando la Santa Messa ha voluto fare un passo un tantino più lungo della sua gamba..... si credeva un gigante, invece il suo nome sarà consegnato alla storia in un altro modo......

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  22. Si adesso dobbiamo pure ringraziare Paolo VI che bontà sua non ha eliminato la Santa Messa dalla religione cattolica, ma bontà sua l'ha solo sostituita con il pastrocchio della riforma bugniniana....
    don Bernardo

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  23. Ma infatti, caro Areki, sta diventando sempre più ridicolo difendere l'indifendibile.... e l'ho provato sulla mia pelle, l'amico don Camillo ben conosce dalle tante chiacchierate il persorso sassoso che un pò tutti stiamo percorrendo, nei meandri di situazioni che fino a "ieri" erano sconosciute....

    Il Vangelo ci insegna a perdonare 70 volte 7 e noi con il Papa siamo pronti a perdonare, lo stiamo facendo, ma per perdonare è necessario che si conosca COSA C'E' DA PERDONARE... :-D

    Sempre dal libro del quale ho riportato i fatti, sopra c'è il link, riporto questo passo che ancora a leggerlo mi fa venire i brividi, e si che il perdonare qui è davvero opera DIVINA!!!

    - In verità, come è facilmente dimostrabile, Paolo VI non era di queste intenzioni, eppure lasciò fare e finì egli stesso per adeguarsi alle iniziative di Bugnini....
    E' scandaloso apprendere che nel 1967 il Concilium che stava ancora lavorando, diede alla luce un formulario che chiamò "Missae normativa", elaborato con la collaborazione di ben sei protestanti, e che fu portato ai vescovi per l'approvazione....
    Il bello è che i vescovi infatti NON accettarono questo formulario e che anzi, scatenò come era giusto che fosse, molte reazioni contrarie che alla fine esso venne ritirato ma non gettato, bensì tenuto nel cassetto in attesa di "tempi migliori"...
    Con astuzia luceferina il testo venne ritoccato qua e là senza modificare la sostanza che aveva invece ottenuto la negazione dei Padri, e portato davanti a Paolo VI il quale, incredibilmente, lo approvò con il nome di "Novus Ordo Missae"...
    Era il trionfo dell'ala progressista-modernista, ce l'avevano fatta, avevano vinto la loro battaglia!


    ebbè!

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  24. Sono Assolutamente d'accordo con Dante Pastorelli.

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  25. <span><span>Matteo, geniale! La frase "non vuol dire eliminare, ma mettere al posto di" è interessantissima e potrebbe anche spiegare il fatto della non abrogazione del Messale del 1962.</span>  
    <span> 
    Se nel 1969 si fosse fatta una semplice modifica del rito romano tramandato, come se ne erano fatte prima (includendo, forse, anche la riforma del 1965), il problema non si sarebbe posto per l'evidenza stessa dei fatti; trattandosi ovviamente di modifiche nell'ambito dello stesso messale, il nuovo "elimina" il precedente senza bisogno di alcuna abrogazione (i due messali sono lo stesso messale, perciò non occorre abrogare l'edizione precedente).  </span>  
    <span>Invece, la riforma del 1969 è diversa, nel senso che sin dall'inizio alcuni percepiscono la possibilità di usare in parallelo i due messali. La legislazione però mette il nuovo al posto del vecchio (senza "l'eliminazione" di sopra ma anche senza abrogazione formale) e nel 2007 questa descrizione dei fatti viene riconosciuta anche dalla somma autorità legislativa.   
    Ma allora, cosa esattamente è il nuovo? Come qualificarlo? Non è semplicemente il rito romano tramandato tout court. Il Santo Padre, evidenziando che liturgicamente c'è sviluppo e non rottura (ermeneutica della continuità) indica le origini del nuovo nell'ambito del rito romano; inoltre il nuovo è stato ideato a Roma per l'utilizzo nell'area storica del rito romano. Perciò anche il nuovo è il rito romano ... no? beh, forse non il rito romano ma almeno una sua forma ... E visto che tutti i sacerdoti di rito romano devono avere il diritto di celebrare secondo i due messali, tanto vale parlare di due forme dello stesso rito (e così si rende anche omaggio a chi per 40 anni ha sostenuto - e ancora sostiene - che essendo due edizioni dello stesso messale, il secondo elimina il primo: tra questi Papa Montini che infatti non abrogò il vecchio messale).  
    E forse, in estrema sintesi, se non vogliamo dire che il messale del 1969 è un nuovo "rito vaticano", si potrebbe spiegare la relazione intercorrente tra le due forme dell'unico rito romano così:  
    Il rito romano tramandato fino all'edizione del messale di papa Giovanni XXIII sussiste nel messale del 1969.  </span></span>

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  26. Cito da Amerio, Zibaldone di Romano Amerio in merito all'obbedienza le parole di Rosmini all'amico don Michele Parma:" io metidando la Provvidenza l'ammiro, ammirandola l'amo, amandola la celebro, celebrandola la ringrazio, ringraziandola m'empio di letizia. E come farei altrimenti se so per ragione e per fede che tutto ciò che avviene è voluto o è permesso da Dio, è fatto da un eterno, da un infinito, da un essenziale amore? E chi potrebbe corrucciarsi all'amore?" ( commento tratto da Timone " Che esempio straordinario!). E Rosmini era appena stato  condannato subdolamente per alcune sue posizioni.
    Oggi Rosmini è Beato. Ci sono voluti x anni ma MAI ha disobbedito. La disobbedienza genera mancanza di reciprocità. E se tu compi un gesto simile, sia che sei tradizionalista sia neomodernista, fai un danno. Le parole di Paolo VI alla luce della non defezione tradizionalista avrebbero assunto una luce ben diversa e chiara anche nella sua connotazione sociologica. E' assolutamente vero che la Chiesa non è del mondo ma non dimentichiamoci che è nel mondo. E questa è una chiara e netta modalità di operare che ci distingue dai protestanti!
     I frutti della retta applicazione del VII si stanno vedendo! Perchè è bene ricordare che Papi, Cardinali, Santi e Sacredoti sono presenti ancora oggi NELLA Chiesa. Non sbraitano, non si stracciano le vesti, lavorano nel silenzio e nell'obbedienza.
    Buona giornata a tutti ed auguri sinceri al prof. Pastorelli!
    Matteo Dellanoce

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  27. "I frutti della retta applicazione del Vat. II si stanno vedendo" ....... già, proprio così: li vediamo tutti ogni giorno......

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  28. ma quando finirà 'sto ritornello del <span>darsela a gambe ?</span>
    ....che è il solito argomento mistificatore, utile per gettare fango su coloro che sono rimasti FERMI A CUSTODIA INCROLLABILE DEL DEPOSITUM FIDEI, mentre tanti altri si lanciavano nella avventurose derive molto "creative", sospinti dai venti di primavera di nuove (fasulle)pentecosti ?
    quando si smetterà di falsificare parole e fatti storici e mentire sapendo di mentire, a danno di chi non sa nulla dei fatti veri, ma<span>  </span>(dopo avergli disattivato possibilmente l'uso della retta ragione, cancellando il principio di identità/non contraddizione) , <span><span>deve essere indottrinato </span><span>dal verbo modernista dominante, </span>proclamato e inculcato<span> </span>da cento cattedre ecclesiali e social-politiche (a braccetto), da 50 anni in qua ?</span>

    RispondiElimina
  29. <span>ma quando finirà 'sto ritornello del <span>darsela a gambe ?</span>  
    ....che è il solito argomento mistificatore, utile per gettare fango su coloro che sono rimasti FERMI A CUSTODIA INCROLLABILE DEL DEPOSITUM FIDEI, mentre tanti altri si lanciavano nelle avventurose derive molto "creative", sospinti con entusiasmo dai venti impetuosi di nuove (fasulle)primavere pentecostali ?  
    quando si smetterà di falsificare parole e fatti storici e mentire sapendo di mentire, a danno di chi non sa nulla dei fatti veri, ma<span>  </span>(dopo avergli disattivato possibilmente l'uso della retta ragione, cancellando il principio di identità/non contraddizione) , <span><span>deve pur  essere indottrinato ad ogni costo </span><span>dal verbo modernista dominante, </span>proclamato e inculcato<span> </span>da cento cattedre ecclesiali e social-politiche (a braccetto), da 50 anni in qua ?</span></span>

    RispondiElimina
  30. <span>cerchiamo di superarli PERDONANDO....</span>
    e come,, scusi ?1?
    Caterina, stiamo attenti, che a rigor di termini,<span> si perdona chi è pentito e chiede perdono,</span> non CHI PERSEVERA OSTINATAMENTE NELL'ERRORE, -peccato o menzogna eretica che sia- come se nulla fosse !
    Non credo proprio che Dio perdoni chi non si pente e non vuole assolutamente raddrizzare le vie storte !
    O sbaglio  ?

    RispondiElimina
  31. Se si cambiassero le lenti degli occhiali, si mettesse da parte il pregiudizio forse noterebbe l'amico Don Bernardo che ciò che ci appare non è poi così male! Processi di avvicinamento con le reatlà ortodosse, nuovi punti di incontro con le Chiese protestanti, azioni congiunte per la difesa della vita ... la PAZIENZA, atto d'amore, è nutrimento della speranza! Ed un seme prima di dar frutto deve marcire, produrre l'albero ecc ecc ecc! lavorare, pregare e sperare ... criticare lo fanno bene i giornalisti. Ed un mio Prof. diceva:" un giornalista è un fallito del Liceo classico"! lamentarsi, criticare, tutti sono buoni. Ma se mettiamo da parte il nostro IO forse riusciamo a vedere le cose per quello che sono e non con occhi deformanti.
    Matteo

    RispondiElimina
  32. <span>lavorano nel silenzio e nell'obbedienza.  </span>
    beh..... *DONT_KNOW*
    nel silenzio sì, molti.....
        nell'obbedienza, avrei qualche dubbio.....su molti !

    RispondiElimina
  33. Chiedo scusa. Stare FERMi e darsela a gambe sono la stessa cosa. La TRADIZIONE non può stare ferma altrimenti nega se stessa! Mentre la tradizione ( come la intese GPII ed oggi BXVI) deve camminare. Il dono fatto dal Papa alle pecorelle smarrite dela Fraternità ha come significato quello di permettere ai Vescovi di raggiungere la tradizione nel "nuovo mondo" e di essere Lievito e sale! Altrimenti rimane melanconia e nostalgia!
    Comunque fate e dite quello che volete. Ma almeno non decontestualizzate l'agire. Altrienti siete esattamente identici ai modernisti!
    MD

    RispondiElimina
  34. "....con la dottrina non si scherza.
    Se Papa Ratzinger è a conoscenza delle eresie e delle vergognose pratiche eretiche di tanti vescovi e li lascia a loro posto, dovrebbe imitar Cristo: dal rovesciar i tavoli e dalla cacciata violenta dei ladroni del Tempio sino alla morte per difender la Verità. I piccoli segnali? Chi ha il binocolo?
    Non mi sembra che questa "politica" abbia sortito effetti positivi sull'unità della Chiesa e la difesa della sana dottrina. L'ha tentata? bene. Effetti negativi? si passa a provvedimenti seri."
    (repost)

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  35. "Rendiamoci conto che intere chiese locali non son più in comunione sostanziale e questo è frutto della malvagia opera di certi presuli.
    Il vero problema è questo. Se lo si vuol vedere e affrontare da parte delle autorità ecclesiastiche bene, in caso contrario ci penserà Nostro Signore, prima o poi, e guai ai complici! "
    (id.)

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  36. ...il perdono è GRATUITO....se colui che deve essere da noi perdonato 70 volte 7 non si ravvede, è poi un problema SUO davanti a Dio....e a noi non riguarda più ;)
    l'importante è che noi conosciamo cosa ci sia da perdonare....

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  37. Non si preoccupi, Inopportuno, che preferiscano il deserto lo si vede benissimo, basta guardare le nostre chiese. Dubito sia il deserto voluto dal Signore!

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  38. Alla sua storia, Areki. Mi consenta.

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  39. Ragionamento fuori luogo, la persona che si ravvede và perdonata perchè se perdoni senza che la persona si penta fai una falsa Carità (che si fa nella Verità) e il soggetto non capirebbe l'errore in cui è incorso, anzi acquisirebbe maggiore convinzione di essersi comportato bene...
    Magari si perdona in cuor proprio ma faccia a faccia con l'errore bisogna sempre avere fermezza.

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  40. Tradizione del nuovo mondo? Non ti sembra di aver alzato un po troppo il gomito?
    Ma leggi ciò che scrivi?

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  41. I processi di avvicinamento si fanno nella Verità o a discapito di essa?
    Difesa della vita? Ma se la Chiesa ha rifiutato da 50 anni a questa parte di formare rettamente le coscienze, proclamando la libertà (vera o presunta) delle stesse di praticare anche l'errore, che razza di pietose battaglie di retroguardia si voglion fare oggi, quando la stragrande mancanza delle medesime e de-formate coscienze vota in massa a favore del divorzio e dell'aborto (ma ovviamente guai a toccare il tabù della sacrosanta democrazia e del pluralismo), e li pratica allegramente?

    Altri frutti? La riforma liturgica? Il diaconato permanente? Le donne lettrici all'ambone? Svegliaaaaa!!! Chiese e seminari sono vuoti! La Chiesa Cattolica in alcune diocesi, le più fedeli al Concilio, si sta estinguendo!!

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  42. <span>I processi di avvicinamento si fanno nella Verità o a discapito di essa?  
    Difesa della vita? Ma se la Chiesa ha rifiutato da 50 anni a questa parte di formare rettamente le coscienze, proclamando la libertà (vera o presunta) delle stesse di praticare anche l'errore, che razza di pietose battaglie di retroguardia si voglion fare oggi, quando la stragrande maggioranza delle medesime e de-formate coscienze vota in massa a favore del divorzio e dell'aborto (ma ovviamente guai a toccare il tabù della sacrosanta democrazia e del pluralismo), e li pratica allegramente?  
     
    Altri frutti? La riforma liturgica? Il diaconato permanente? Le donne lettrici all'ambone? Svegliaaaaa!!! Chiese e seminari sono vuoti! La Chiesa Cattolica in alcune diocesi, le più fedeli al Concilio, si sta estinguendo!!</span>

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  43. Speriamo nel "prima" il poi rischia di essere molto lungo. e nel frattempo noi stiamo morendo.

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  44. Il tuo amico don Camillo sa bene che testa dura sei, e quanto il tuo amore per il "Papa" ti abbi resa assolutamente cieca! Ma come ti dissi più volte di persona anche B16 deve obbedire a Pietro, e a me pare che da G23 in poi questi ultimi Papi abbiamo utilizzato sì o'obbedienza, ma quella gesuita, cioè una obbedienza DIALOGATA!

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  45. Rafminimi13@libero.it8 ottobre 2010 alle ore 19:34

    se certo che DIO approvi? Mi riferisco a ciò che elenchi come frutti del Concilio, in positivo

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  46. La riluttanza nei confronti della fsspx non è nient' altro che la riluttanza nei confronti di ogni posizione "radicale" e "integrale" da parte del mondo occidentale.
    Nulla di nuovo nè di eclatante, nè tantomeno di escatologico.
    Personalmente, da frequentatore delle messe della fsspx, non mi interessa più discutere di questioni teologiche o liturgiche sulle quali ho competenze minime. 
    Spero piuttosto, aldilà di interviste che si susseguono ma che non aggiungono un' oncia alla situazione,che quanto prima la FSSPX si sottometta in tutto e per tutto al Vescovo di Roma e trovi una regolare sistemazione canonica nella Chiesa Cattolica.

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  47. In effetti non sempre rileggo! Ma stavolta, caro il mio oste, ho riletto" Ed ho scritto tradizione NEL " nuovo mondo" ... con rispetto parlando dovresti cambiare la badante!
    Matteo Dellanoce

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  48. Quid est Veritas ... VIR .... Uomo! Questa è la Verità! Non altro! Se la Verità è dissociata dall'uomo allora non ci siamo!
    L'uomo! ma vi rendete conto che l'umano prima e l'uomo stanno scomparendo dall'orizzonte del contemporaneo?
    Stiamo belli distanti e nel mentre noi stiamo distanti qualcuno ( il signor Satana) gode una cifra nel plasmare le esistenze e le provette ,... che bravi! Rutti di un pezzo
    MD

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  49. La cosa più bella è che di fronte all'evidenza o vi arrampicate sui vetri o non commentate!
    Trsiti! Anzi tristissimi!
    Matteo dellanoce

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  50. <span>D.- In un recente libro, Vaticano II, un discorso da fare, un teologo romano, mons. Gherardini, redige una constatazione piuttosto allarmante della Chiesa. Lascia intendere che una lettura del Concilio nella continuità della Tradizione non è così scontata e lancia un appello solenne al Papa affinché sia effettuato un grande lavoro di chiarimento magisteriale. Come dobbiamo accogliere questo libro? </span>(rev. Niklaus Pfluger, Fsspx):R. - Non bisogna prenderlo come un testo proveniente da noi o destinato a noi. No, si rivolge ai cattolici dall'altra parte e alla gerarchia in carica. Considerato da questo punto di vista, questo libro è di grande importanza perché introduce una messa in questione del Concilio così come viene recepito. Infrange un tabù. Quando lo facciamo noi, scateniamo nei nostri interlocutori un riflesso difensivo che blocca qualsiasi discussione. Ma quando il colpo parte dalle loro fila, rimette molte cose in questione. Vorrei concludere che questo libro è oggettivamente importante e che potrebbe essere una di quelle scintille suscettibili di appiccare un grande fuoco.

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  51. <span><span>D.- In un recente libro, Vaticano II, un discorso da fare, un teologo romano, mons. Gherardini, redige una constatazione piuttosto allarmante della Chiesa. Lascia intendere che una lettura del Concilio nella continuità della Tradizione non è così scontata e lancia un appello solenne al Papa affinché sia effettuato un grande lavoro di chiarimento magisteriale. Come dobbiamo accogliere questo libro? </span></span>
    <span>R.(rev. Niklaus Pfluger, Fsspx):</span>
    <span> - Non bisogna prenderlo come un testo proveniente da noi o destinato a noi. No, si rivolge ai cattolici dall'altra parte e alla gerarchia in carica. </span>
    <span>Considerato da questo punto di vista, questo libro è di grande importanza perché introduce una messa in questione del Concilio così come viene recepito. Infrange un tabù. Quando lo facciamo noi, scateniamo nei nostri interlocutori un riflesso difensivo che blocca qualsiasi discussione. </span>
    <span>Ma quando il colpo parte dalle loro fila, rimette molte cose in questione. Vorrei concludere che questo libro è oggettivamente importante e che potrebbe essere una di quelle scintille suscettibili di appiccare un grande fuoco.</span>

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  52. questo invito a sottomettersi deriva dalla solita diffusa, granitica e fumogena mistificazione, che immerge i fedeli ignari e sprovveduti nella confusione !
    Egr. C.C.,  la FSSPX E' RIMASTA sempre in comunione col Papa, in quanto Pietro, Vicario scelto da Cristo, in quanto costantemente impegnato nel pascere il Gregge<span> secondo il Divino Mandato di Nostro Signore</span> (che NON AVEVA DATO IL PERMESSO di stravolgere la Lliturgia!): essa celebra<span> una cum il Papa</span> (ovvero con i papi e con la Chiesa di sempre, quella di tutta la storia, fino alla fine);
    la FSSPX NON SI E' isolata, ma E' stata isolata da quelle strutture di potere che, a partire dalle riforme di Paolo VI, come un ingranaggio fatale hanno dovuto funzionare <span>necessariamente</span> fino agli eventi del 1988, che sono stati qui ampiamente esposti e ripetuti e rispiegati in lungo e in largo (principalmente dall'ottimo Pastorelli) e che sono sempre rileggibili da chiunque abbia buona volontà di sapere e NON RIFIUTI I FATTI per partito preso, impugnando peraltro le verità storiche, una volta conosciute e riconosciute !
    che senso ha dunque, dire "si sottometta al Vescovo di Roma" ?
    vogliamo una buona volta decidere se preferiamo la verità o le menzogne propagate dalla disinformatjia di regime, tese concordemente a tenere il gregge di Cristo sotto narcosi, onde poterlo sempre manipolare e manovrare a piacimento ?

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  53. grazie per ora della sua cortese e rticolata risposta: spero che il dibattito continui, con diversi interventi, sulle questioni di non poco peso da lei suscitate (non nuove, ma sempre aperte), sulle quali c'è molto di opinabile, a mio avviso.

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  54. <span>grazie per ora della sua cortese e articolata risposta: spero che il dibattito continui, con diversi interventi, sulle questioni di non poco peso da lei suscitate (non nuove, ma sempre aperte), sulle quali c'è molto di opinabile, a mio avviso.</span>

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  55. Nobis quoque peccatoribus10 ottobre 2010 alle ore 14:24

    Caro Inopportuno,

    <span>«la rivelazione divina è necessaria per un progresso degli uomini in una conoscenza che sia sempre più umana. E il progresso conoscitivo umano, anche profano, può contribuire all’esplicitazione ed evoluzione omogenea dello stesso dato rivelato».</span>
    <span></span>
    <span>La rivelazione divina e' in realta' diretta alla salvezza dell'uomo dal peccato per portarlo alla vita eterna.</span>
    <span></span>
    <span>Altra convinzione modernista e' che Il Signore Gesu' Cristo abbia redento l'uomo sic et simpliciter e che quindi egli non debba far nulla per guadagnar la vita eterna. Con il Suo Sacrificio Egli ci ha invece dato la possibilita' della salvezza prima negata. Ci ha aperto un porta che sta a noi, con la fede e le opere, raggiungere.</span>
    <span></span>
    <span>Il Card. Lercaro era intimo del venerabile Ortolani. Quindi in un certo senso tutto si tiene. </span>
    <span></span>
    <span>FdS</span>

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione