Mons. Cesare Nosiglia. La foto non l'aiuta...
Sarà Cesare Nosiglia, presule di Vicenza, il nuovo arcivescovo di Torino. La scelta del Papa verrà resa nota nei prossimi giorni, forse già alla fine di questa settimana. Si conclude così una lunga schermaglia, durata vari mesi, fra il Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e cardinale di Genova, Angelo Bagnasco, che ha visto prevalere quest'ultimo. Un duello in cui, secondo alcuni, avrebbe cercato di ritagliarsi un ruolo anche il Nunzio della Santa Sede in Italia, monsignor Bertello, suggerendo un candidato, il vescovo Francesco Lambiasi, neo-presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata che però non sembra aver mai avuto una seria chance in questo scontro fra vasi di ferro.
Il primo candidato (che godeva della simpatia del Segretario di Stato, che lo ebbe vicario a Vercelli) era l’attuale vescovo di Alessandria, Giuseppe Versaldi, ferrato in psicologia e diritto canonico. Ma a quanto pare il suo nome non è stato gradito dal Pontefice. Nel frattempo, caduta un’ipotetica candidatura Bertello, ha cominciato a farsi avanti il nome di Cesare Nosiglia, ruiniano di ferro, e difeso a oltranza dal Presidente della Cei. Bocciata l’ipotesi Versaldi, la Segreteria di Stato ha pensato a un’altra ipotesi: e cioè a Aldo Giordano, nato a Cuneo nel 1954, studioso di filosofia e teologia, e segretario della Conferenza delle Conferenze Episcopali Europee. Un incarico di grande prestigio, svolto dal 1995 fino al 2008 con successo.
Ma salvo clamorosi ripensamenti dell’ultimissima ora la doppia spinta Bagnasco – Ruini sembra aver prevalso, e sarà Cesare Nosiglia a sedere sulla cattedra di San Massimo. La sua nomina testimonia – oltre che della stima che Benedetto XVI ripone in lui, anche di due elementi importanti nello studio dei rapporti al vertice durante il regno di Joseph Ratzinger. Il primo: sembra chiaro che Angelo Bagnasco, giunto a Genova e alla Presidenza della Conferenza Episcopale grazie a Ruini, si è ampiamente emancipato da questa tutela, e ha guadagnato un importante rapporto personale con il Pontefice. Il secondo elemento è una conferma: quella della stima di cui Camillo Ruini ancora gode presso il Pontefice, e dell’influenza sottile ma persistente del cardinale di Reggio. E nei prossimi giorni se ne avrà un’ulteriore prova con il ritorno a un incarico professionale in ambito Cei dell’ex direttore di Avvenire, Dino Boffo.
Cesare Nosiglia, nato a Rossiglione, in Valle Stura, in provincia di Genova il 5 ottobre 1944, studia nel seminario vescovile di Acqui Terme, ed è ordinato sacerdote il 29 giugno 1968 dal vescovo Giuseppe dell’Omo. Ma non resta a lungo ad Acqui; viene inviato a Roma per approfondire gli studi in teologia, e in effetti consegue la licenza in Teologia all’Università Lateranense e la licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico. Resta a Roma, e viene incardinato nella diocesi, e lavora in parrocchia. Inoltre, riceve un incarico presso l'Ufficio Catechistico Nazionale, dove rimane per vent’anni, dal 1971 al 1991, come vicedirettore e poi direttore.
Il 28 giugno 1986 Camillo Ruini, vescovo di Reggio, viene nominato Segretario della Conferenza Episcopale Italiana; ed è negli uffici di Circonvallazione Aurelia che i due destini si incontrano, e si saldano. Ruini apprezza il lavoro di Nosiglia, e nel 1991 quando il “dottor Sottile” viene chiamato da Giovanni Paolo II a reggere le sorti della diocesi di Roma come pro-vicario prima, e poi come Vicario, si affretta a nominare Cesare Nosiglia vescovo ausiliare, con delega alla catechesi ed alla scuola. E lo stesso Ruini a celebrare l’ordinazione episcopale del suo pupillo, nella cattedrale di San Giovanni in Laterano. E il 19 luglio 1996 viene nominato arcivescovo a titolo personale, un segno di grande stima, tutt’altro che frequente.
Da quel momento incarichi e onori si succedono senza sosta. Durante il Sinodo di Roma ricopre l’incarico di relatore generale e di presidente della commissione post-sinodale. E’ nominato membro della Commissione Episcopale per la dottrina della fede e la catechesi dal 1992 al 1999. Dal 1995 è Segretario della Commissione Episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l’università; dal 2000 ne è presidente. Il Giubileo del 2000 è vicepresidente della Commissione pastorale missionaria del comitato centrale. Nonché Presidente del comitato italiano per la Giornata mondiale della gioventù. A livello nazionale è stato presidente del consiglio nazionale della scuola cattolica. È stato presidente del Oiec (organismo internazionale dell’educazione cattolica) dal 1998 al 2002. Il 6 ottobre 2003 viene nominato vescovo di Vicenza, succedendo così a Pietro Nonis, dimessosi per raggiunti limiti d'età. Prende possesso canonico della diocesi il 30 novembre 2003. Il 25 maggio 2010 viene nominato vicepresidente della Cei per l’area del Nord Italia.
***
Quella del successore del cardinale Severino Poletto è stata una nomina tormentata. Nella primavera di undici anni fa, quando si doveva decidere il successore del cardinale Giovanni Saldarini, l’allora Segretario di Stato Angelo Sodano, originario di Isola d’Asti, convocò una riunione in Vaticano e riuscì a far designare l’allora vescovo di Asti, Poletto, che aveva difeso con forza pochi anni prima il fratello del porporato, Alessandro Sodano, arrestato nell’ambito di un’inchiesta di Tangentopoli nel 1994. Per l’ingegner Sodano, storico esponente della Dc, fu un colpo durissimo, si ammalò e morì. Il tribunale avrebbe riconosciuto l’inconsistenza dell’accusa per tutti gli altri co-imputati e monsignor Poletto ai funerali ebbe parole di fuoco per i magistrati. Qualche anno dopo, Segretario di Stato riuscì a convincere Papa Wojtyla a designarlo a Torino, nonostante il suo nome non fosse presente nella terna preparata dalla Congregazione dei vescovi, allora presieduta dal cardinale Lucas Moreira Neves. Quest’anno in molti erano convinti che il copione si ripetesse, visto il legame particolare che unisce anche l’attuale Segretario di Stato al Piemonte. Ma le cose sono andate diversamente. Mai era successo in tempi recenti che in un processo di nomina episcopale tutti i candidati della terna (in questo caso, una quaterna) arrivassero a un soffio dalla nomina. I nomi presentati dal nunzio in Italia Giuseppe Bertello erano questi: Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini; Aldo Giordano, osservatore permamente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa; Cesare Nosiglia, vescovo di Vicenza; Giuseppe Versaldi vescovo di Alessandria. Il candidato di Bertone era inizialmente Giuseppe Versaldi, da tre anni vescovo di Alessandria. Versaldi, illustre canonista, era stato prezioso collaboratore di Bertone come vicario generale di Vercelli, quando l’attuale Segretario di Stato era arcivescovo di quella città. Ma alla fine, paradossalmente, proprio lo strettissimo legame con Bertone ha finito per nuocergli nella corsa per Torino (ora per lui si parla della possibilità di essere nominato a Novara). Si è dunque passati a considerare la possibilità di monsignor Giordano, giovane outsider, originario di Cuneo, non ancora vescovo. E al momento in cui, un mese fa, si è tenuta la riunione convocata in Segreteria di Stato presieduta da Bertone (vi hanno partecipato anche il Prefetto dei vescovi Ouellet e l’ex Prefetto Re, insieme al “ministro degli esteri” Mamberti), sembrava che Giordano fosse favorito. Non è stato così. Da quella riunione, comunque interlocutoria, è uscito in pole position il vescovo di Rimini, Lambiasi, candidato segnalato soprattutto dal nunzio in Italia Giuseppe Bertello. Benedetto XVI ha però voluto riflettere ulteriormente. E sembra che abbiano pesato non poco i pareri del presidente della Cei Angelo Bagnasco e del patriarca di Venezia, Angelo Scola, i quali, entrambi, avevano segnalato come primo nome per Torino quello del vescovo di Vicenza Cesare Nosiglia, già vigerente di Roma e dunque legato al cardinale Camillo Ruini. Quanto avvenuto sta a indicare che Benedetto XVI ascolta tutti i collaboratori ma si riserva sempre il suo spazio di manovra. Il nome del nuovo arcivescovo di Torino dovrebbe essere reso noto nei prossimi giorni: quanto è avvenuto in questi mesi rappresenta un’indicazione importante anche per la nomina del successore di Dionigi Tettamanzi a Milano, prevista per la prossima primavera.
Grazie a lui abbiamo i catechismi della CEI con le foto di Fidel Castro... cfr. "Venite con Me" e sempre per colpa sua il CARDINALE RUINI non li ha cambiati... e ancora oggi infarciscono i bambini di Italia.
RispondiEliminaLo conosco bene Nosiglia, l'ho avuto come vescovo di settore, e non solo conosco MOLTO bene le sue ideologie che sono assolutamente moderniste! Solo da Vice-gerente a Roma ha virato verso un conservatorismo molto opportunista!
Santità COMPLIMENTI un altro "lupo" alle sue dipendenze, ma questo è assai PERICOLOSO!
La Diocesi di Torino si riassume in tre cifre:
RispondiElimina20% di frequenza alla Messa domenicale
17 (mal contati) seminaristi
1 ordinazione sacerdotale nel 2010
Un reperto archeologico dell'era Woytila è sicuramente il soggetto adatto per raddrizzare le cose, specie se si considera che appena avrà terminato il primo giro di visite pastorali compirà 75 anni e sarà ora di ricominciare il giro.
Nell'attesa che la nomina sia ufficializzata, mi piace ricordare alcuni punti salienti del curriculum di Nosiglia: la Giornata Mondiale della Gioventù durante il Giubileo del 2000 (all'epoca ero agnostico, e ricordo distintamente che la visione in TV di quello scempio mi confortò nella mia visione anticattolica); il rifiuto di far celebrare la Messa Tridentina in Val D'Alpone e l'istigazione (secondo Unavoce) a ibridare con parti del rito nuovo la messa di sempre concessa obtorto collo; infine (notizia di queste settimane) l'opera di sforbiciamento delle TROPPE (sic) messe in centro a Vicenza, in nome della razionalizzazione e della partecipazione (sic) dei fedeli. Ecco un estratto dall'articolo:
Don Pierangelo Ruaro, direttore dell'ufficio diocesano della liturgia e delegato dal vescovo responsabile della Cattedrale è stato incaricato proprio da Cesare Nosiglia di operare la semplificazione delle messe del centro storico riducendone il numero. «Si doveva pensare ad una revisione delle messe, meglio una razionalizzazione - premette -, visto che c'erano delle situazioni molto disequilibrate. Nel giro di poche centinaia di metri quattro messe alla stessa ora, per non parlare di alcune soprattutto di prima mattina poco frequentate. Insomma bisognava fare un po' di ordine». Don Ruaro chiarisce però che non si è trattato di un riordino così, per tagliare un po' di qua e un po' di là. Il mandato è stato preciso: «L'obiettivo principale era quello di curare meglio le celebrazioni insieme a quello di «fare chiesa», cioè di non disperdere i fedeli in tante messe, non frazionarli, ma dare l'opportunità loro d'incontrarsi davvero». E se ci sono tante messe si disperdono, se ce ne sono meno allora si radunano nelle stesse celebrazioni. Ma lo scarseggiare dei fedeli e il calo dei sacerdoti ha influito su questa scelta? «Sì e no - risponde don Ruaro - certo il fatto che c'erano messe poco frequentate ha influito in questa scelta, come pure il fatto che c'erano anche quattro celebrazioni nello stesso orario domenicale».
Stanotte ho sognato che un amico livornese veniva a visitarmi, e vicino a casa mia passavamo accanto ad uno splendido santuario barocco del restavano solo i muri perimetrali e gli affreschi che non potevano esser raschiati via a forza dalle pareti. Dal cielo entrava acqua, l'immensa navata era piena di rovi ed erbacce, le finestre ridotte ad occhiaie vuote, i muri semidiroccati coperti da graffiti. Ecco, questo è quello a cui finirà per assomigliare la Chiesa torinese.
<span>La Diocesi di Torino si riassume in tre cifre:
RispondiElimina20% di frequenza alla Messa domenicale
17 (mal contati) seminaristi
1 ordinazione sacerdotale nel 2010
Un reperto archeologico dell'era Woytila è sicuramente il soggetto adatto per raddrizzare le cose, specie se si considera che appena avrà terminato il primo giro di visite pastorali compirà 75 anni e sarà ora di ricominciare la (inutile) manfrina della ricerca di un successore.
Nell'attesa che la nomina sia ufficializzata, mi piace ricordare alcuni punti salienti del curriculum di Nosiglia: la Giornata Mondiale della Gioventù durante il Giubileo del 2000 (all'epoca ero agnostico, e ricordo distintamente che la visione in TV di quello scempio mi confortò nella mia visione anticattolica); il rifiuto di far celebrare la Messa Tridentina in Val D'Alpone e l'istigazione (secondo Unavoce) a ibridare con parti del rito nuovo la messa di sempre concessa obtorto collo; infine (notizia di queste settimane) l'opera di sforbiciamento delle TROPPE (sic) messe in centro a Vicenza, in nome della razionalizzazione e della partecipazione (sic) dei fedeli. Ecco un estratto dall'articolo:
Don Pierangelo Ruaro, direttore dell'ufficio diocesano della liturgia e delegato dal vescovo responsabile della Cattedrale è stato incaricato proprio da Cesare Nosiglia di operare la semplificazione delle messe del centro storico riducendone il numero. «Si doveva pensare ad una revisione delle messe, meglio una razionalizzazione - premette -, visto che c'erano delle situazioni molto disequilibrate. Nel giro di poche centinaia di metri quattro messe alla stessa ora, per non parlare di alcune soprattutto di prima mattina poco frequentate. Insomma bisognava fare un po' di ordine». Don Ruaro chiarisce però che non si è trattato di un riordino così, per tagliare un po' di qua e un po' di là. Il mandato è stato preciso: «L'obiettivo principale era quello di curare meglio le celebrazioni insieme a quello di «fare chiesa», cioè di non disperdere i fedeli in tante messe, non frazionarli, ma dare l'opportunità loro d'incontrarsi davvero». E se ci sono tante messe si disperdono, se ce ne sono meno allora si radunano nelle stesse celebrazioni. Ma lo scarseggiare dei fedeli e il calo dei sacerdoti ha influito su questa scelta? «Sì e no - risponde don Ruaro - certo il fatto che c'erano messe poco frequentate ha influito in questa scelta, come pure il fatto che c'erano anche quattro celebrazioni nello stesso orario domenicale».
Stanotte ho sognato che un amico livornese veniva a visitarmi, e vicino a casa mia passavamo accanto ad uno splendido santuario barocco del restavano solo i muri perimetrali e gli affreschi che non potevano esser raschiati via a forza dalle pareti. Dal cielo entrava acqua, l'immensa navata era piena di rovi ed erbacce, le finestre ridotte ad occhiaie vuote, i muri semidiroccati coperti da graffiti. Ecco, questo è quello a cui finirà per assomigliare la Chiesa torinese.</span>
Insomma, io ti do questo se tu mi dai quello e se non ottengo ciò che volevo allora dovrai riparare l`oltraggio e darmi un premio di consolazione.
RispondiEliminaÈ senza dubbio sempre stato così, ma, quando leggo i retroscena delle nominazioni, mi viene un disgusto profondo, politica, nepotismo, amicizie, alleanze, sabotaggi, lotte intestine, marchandages, carrierismo, e delle loro qualità di pastori se ne parla?
Sono dei veri uomini di Dio?
Hanno contribuito alla salute delle anime a loro affidate?
Non hanno lavorato per il loro piccolo orgoglio personale, per salire "les marches de la gloire", ma per la Chiesa, nel rispetto della sua Tradizione, della sua Liturgia, della sua Dottrina, uniti veramente a Pietro e a lui leali e obbedienti?
<span></span><span>Insomma, io ti do questo se tu mi dai quello e se non ottengo ciò che volevo allora dovrai riparare l`oltraggio e darmi un premio di consolazione.
RispondiEliminaÈ senza dubbio sempre stato così, ma, quando leggo i retroscena delle nominazioni, mi viene un disgusto profondo, politica, nepotismo, amicizie, alleanze, sabotaggi, lotte intestine, marchandages, carrierismo, e delle loro qualità di pastori se ne parla?
Sono dei veri uomini di Dio?
Hanno contribuito alla salute delle anime a loro affidate? </span>
O hanno tollerato, e forse anche legittimato, i lupi rapaci che portavano e portano i fedeli su altre vie?
<span>Non hanno lavorato per il loro piccolo orgoglio personale, per salire "les marches de la gloire", ma per la Chiesa, nel rispetto della sua Tradizione, della sua Liturgia, della sua Dottrina, uniti veramente a Pietro e a lui leali e obbedienti?
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Il peggio del peggio. Complimenti.
RispondiEliminaCara Luisa, non siamo ingenui: <span><span>politica, nepotismo, amicizie, alleanze, sabotaggi, lotte intestine, marchandages, carrierismo, presumo siano sempre esistiti, fin da quando gli Apostoli si misero a litigare per chi fra loro dovesse essere considerato il primo. Siamo esseri umani. Un tempo però (un tempo finito qualche decennio fa) le qualità pastorali che tu giustamente rammenti erano mediamente più diffuse, quindi un atto di nepotismo poteva tradursi nella scelta di un pastore buono al posto di uno ottimo. Oggi la lotta è tra pessimi e non si vede davvero via d'uscita.</span></span>
RispondiEliminaP.s. mi perdonino gli amici ambrosiani ma sto ancora ridendo per l'idea che Oliveri possa andare a Milano, perchè non sperare i Fellay a questo punto? =-X Preparatevi a Ravasi...
I nomi dei probabili candidati alla sede di Torino sono un'immensa delusione. Il fedele semplice si chiede e chiede sia a questi vaticanisti e sia ai Cardinali di Roma: ma è mai possibile che per una nomina vi fissate solo su pochi "raccomandati" e non aprite i vostri orizzonti e le vostre menti anche su altri nomi, nomi estranei a certi giochi di potere e di partito all'interno della povera chiesa italiana? Ma il Santo Padre che conosce da anni l'andazzo italiano, perchè si lascia convincere da questi suoi collaboratori troppo di parte?
RispondiEliminaIn tutto questo vedo poca attenzione verso il bene delle anime. E ancora una volta ci ritroveremo con vescovi nominati non certo simpatizzanti del Motu Proprio.
Ruiniani, Bertoniani, pro Sodano, etc. etc.: povera Chiesa italiana!
Santità, si liberi al più presto da questi schieramenti di partito che paralizzano le diocesi italiane!!!
Renate
<span>Ricordo Nosiglia quando era responsabile della catechesi a Roma, in Vicariato: totalmente aperto al 'nuovo', anche quando il 'nuovo' era "altro"... per contro, invece, stranamente chiuso e indifferente a mie segnalazioni su 'gruppi' anomali (non mi riferisco solo ai NC che imperversavano nella mia parrocchia e avevano già fagocitato ogni attività pastorale: c'erano sacche di cosiddetta 'meditazione cristiana', vicine ai gesuiti, che erano molto più 'orientaleggianti' che cristiane, agli incontri dei quali era spesso presente).</span>
RispondiElimina<span>Altrettanto 'chiuso' si è rivelato alle mie proposte concrete (erano gli anni '90) sulla necessità del presenza della Chiesa in Internet; cosa che poi si è realizzata non tanto per la consapevolezza e l'impulso dei Pastori, quanto per la nostra iniziativa individuale dal basso</span>
<span><span>Ricordo Nosiglia quando era responsabile della catechesi a Roma, in Vicariato: totalmente aperto al 'nuovo', anche quando il 'nuovo' era "altro"... per questo, era stranamente chiuso e indifferente a mie segnalazioni su 'gruppi' anomali (non mi riferisco solo ai NC che imperversavano nella mia parrocchia e avevano già fagocitato ogni attività pastorale: c'erano sacche di cosiddetta 'meditazione cristiana', vicine ai gesuiti, che erano molto più 'orientaleggianti' che cristiane, agli incontri dei quali era spesso presente).</span>
RispondiElimina<span>Altrettanto 'chiuso' si è rivelato alle mie proposte concrete (erano gli anni '90) sulla necessità del presenza della Chiesa in Internet; cosa che poi si è realizzata non tanto per la consapevolezza e l'impulso dei Pastori, quanto per la nostra iniziativa individuale dal basso</span></span>
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RispondiElimina<p><span>Vi avevo già anticipato: anche Mons. Nosiglia è ligure, come il genovese Mons. Piacenza: Mons. Filoni, il noto sostituto di Bertone e che ha la piena fiducia del Papa (pare proprio di sì, considerato il suo potere!), ha orchestrato questo “misterioso scambio” … Mi unisco ad altri nell’auspicare la promozione di Mons. Filoni … </span>
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<span><span><span>c'erano sacche di cosiddetta 'meditazione cristiana', vicine ai gesuiti, che erano molto più 'orientaleggianti' che cristiane, agli incontri dei quali era spesso presente</span></span></span>
RispondiEliminaA Torino potrà riprendere l'esperienza con i "ricostruttori nella preghiera", pseudosetta fondata dal fu Padre Cappelletto (chi vuol divertirsi, faccia una ricerchina su google). Sotto la Mole, del resto, è rappresentato l'intero ventaglio dello Spirito Vaticanosecondista, da Don Ciotti al Chicco di Senape. Non mancano di proliferare scismatici ortodossi di ogni nazionalità cui vengono concesse chiese in centro, i valdesi coi quali la Curia ecumenizza spesso e volentieri, i Testimoni di Geova che hanno appena costruito un tempio enorme (gli islamici stanno per imitarli), a un tiro di schioppo (anche se canonicamente sotto diocesi confinanti) Damanhur, Bose, la comunità di Viottoli di "don" Franco Barbero, eccetera...eccetera...eccetera...
Quello che sta succedendo è la prova provata che nelle nomine importanti vengono scelti i più fedeli al Concilio ed al suo spirito. Il papa, che per 25 anni è stato all'ex Sant'Uffizio, conosce bene la situazione italiana ed i pesonaggi, va avanti con la sua ermeneutica di continuità al Vaticano II e chi crede che qualche pizzo o candeliere in più possa prersagire ad una riforma si sbaglia di grosso. Egli è e resterò sempre uomo del concilio e non facciamoci illusioni e non aspettiamoci niente così staremo meno male.
RispondiEliminaPost scriptum Oggi il 99°/° dei vescovi e preti sono conciliaristi e contro la Tradizione. 40 anni di bombardamento ed imbonimento durante la formazione dei seminari hanno portato a questo. E' come se i 1965 anni precedenti non esistessero più e nei fatti non esistono. Ripeto nonfacciamoci illusioni.
RispondiEliminaSi era alla vigilia del Motu Proprio. Ill vescovo di Vicenza non solo cestina una richiesta di indulto, ma, altresì, fa sapere, (testuali parole) : Che, fino a quando, Qualcuno più in alto di lui, non si assumerà, lui, l'altolocato, in modo pubblico, la responsabilità di obbligarlo a fare altrimenti, non se sarebbe parlato più.
RispondiEliminaAllo stesso modo la reintroduzione della liturgia deve venire "spinta" dal basso ...
RispondiEliminaUn amico che conosce bene, dall'interno, il seminario di Vicenza mi disse che la derisione del Papa e l'opposizione alla dottrina cattolica (anche su punti fondamentali, come la verginità della Madonna) da parte dei superiori erano all'ordine del giorno. Nel refettorio addirittura campeggiava un quadro inneggiante alla teologia della liberazione, che raffigurava Cristo circondato da contadini e guerriglieri armati con cartelli a favore della riforma agraria. Messo a parte di questi fatti, Nosiglia prima finse di impressionarsi, poi si schierò decisamente a favore dei superiori del seminario. È l'abile politica del clero progressista: assumere pubblicamente una posizione conservatrice o comunque moderata, per assicurarsi la promozione a più alti incarichi; e privatamente divulgare la loro ideologia, che è opposta per diametrum a quella cattolica.
RispondiElimina"La foto non l'aiuta", scrivete. Ma è una foto d'arte!
RispondiEliminaUlteriori conferme che a Torino non si troverà spaesato. Grazie al cielo, è anziano, certi traumi alla sua età..han fatto bene.
RispondiEliminaInsomma il sistema dei "raccomandati", da noi si dice del "piston", funziona nella Chiesa come ovunque.
RispondiEliminaRaccomandati da chi? Perchè? Per il bene che hanno fatto e fanno alle anime o per tutt`altro?
Che pena e disgusto ( lo so, sono troppo ingenua) immaginare i vari card. Bertone, Ruini, Bagnasco, mons. Filoni, (eminenza grigia ahinoi ascoltata dal Papa), "marchander", lottare per il proprio favorito.
Certe nomine recenti del Papa in Francia e in Belgio sono state molto deludenti e sorprendenti, in Italia il Papa conosce a memoria il panorama vescovile italiano, se dovesse nominare un vescovo ostile al Summorum Pontificum ma favorevole ai novatores anche più radicali, progressista di fondo, sarà difficile non arrivare a certe conclusioni che personalmente per il momento rifiuto.
Purtroppo da queste parti quando un prova a spingere, si trova a cader giù nel vuoto... :'(
RispondiEliminaCarissimi, Torino non è Bruges o una diocesi sperduta nelle Ardenne.
RispondiEliminaE' il bastione e il retroterra da cui partono le scorribande moderniste sull'italico suolo. E' la Diocesi di Imperia, mutatis mutandis, del progressismo, con tutte le suffraganee a seguire a ruota. Se il Papa si è fatto sfuggire quest'occasione, saranno dolori per tutti, non solo per noi sfigati subalpini.
A chi affidare Torino?
RispondiEliminaalla Divina Misericordia, alla Provvidenza....all'Uomo della Sindone! ;)
Se Nosiglia è davvero l'artefice dei Catechismi CEI della serie "Venite con me"....c'è poco da stare allegri....
Quei Catechismi sono tutti da rifare!
C'è da chiedersi quanto davvero il Papa possa fare dal momento che in nome del Concilio è dogma ACCONTENTARE TUTTI....
Mi perdoni Santo Padre, tanto alla fine si accetterà e si accoglierà ugualmente qualsiasi Persona Ella riterrà degna di occupare un simil posto, e "noi" non siamo per l'elezione diretta del Vescovo, ma ci affidiamo ai Superiori!
Tuttavia è sempre più chiaro che il "piccolo gregge" fa comodo quando si tratta di chiedergli sacrifici, rinuncie, obbedienza, riempire le Chiese, mansuetudine.... salvo poi ignorarlo quando mette in guardia i Superiori, profeticamente, dai "servi indegni"....
Mi riperdoni nuovamente la franchezza, Santo Padre, sono una maldestra figlia di santa Caterina da Siena che non sapeva tacere le ingiustizie del suo tempo...e sia fatta la volontà di Dio non la nostra!
Ci benedica tutti!
il papa ha scelto. fidiamoci di lui, non solo quando fa comodo.
RispondiEliminaFino ad ora, quando ha fatto comodo??
RispondiEliminaNon abbiamo altra scelta, carissimo, che attendere l' età della pensione (la nostra, non quella del Vescovo) ed andare a vivere in Riviera, dove l' aria è più salubre, in ogni senso.
RispondiEliminaSicuro sicuro che abbia scelto il Papa e non qualche manina o manona?
RispondiEliminaBasta con questi commenti maliziosamente contro il Santo Padre! E' troppo comodo esaltarlo quando fa scelte che corrispondono alle idee di qualcuno e denigrarlo (sia pure "submissa voce") quando fa scelte diverse. Il Papa sa benissimo come agire, e non si lascia condizionare da nessuno. A mio giudizio, Benedetto XVI è il più grande Papa dell'ultimo secolo.
RispondiEliminaLa ringrazio per la strigliata. Adesso, per il bene della mia anima, vado a godermi la conferenza di Enzo Bianchi che la Diocesi di Torino ha organizzato e pubblicizza in primo piano sul sito diocesano: www.diocesi.torino.it. Quale spiritualità per l'uomo contemporaneo? Non certo le muffe tridentine, cui meglio si confanno mutismo e rassegnazione.
RispondiEliminaUna domanda. Se Sua Santità non si lascia condizionare da nessuno, quali sono (meglio, sarebbero) a suo parere le motivazioni oggettive della scelta? Perchè Nosiglia per Torino, e non un altro più giovane, o più legato alle sue visioni ermeneutiche e liturgiche?
<span><span>Nel giro di poche centinaia di metri quattro messe alla stessa ora, per non parlare di alcune soprattutto di prima mattina poco frequentate. Insomma bisognava fare un po' di ordine.</span></span>
RispondiElimina<span><span></span></span><span><span>L'obiettivo principale era quello di curare meglio le celebrazioni insieme a quello di «fare chiesa», cioè di non disperdere i fedeli in tante messe, non frazionarli, ma dare l'opportunità loro d'incontrarsi davvero.</span></span>
1. Non potevano curarle "meglio" tutte e quattro? Che affermazione idiota!!!
2. Ormai VERAMENTE non sanno più cos'è La Messa. Aprono e chiudono come i centri commerciali.. Che schifo.
Mi perdoni la Redazione se procedo nell'OT e invito tutti a visionare una foto del pubblico della predetta conferenza (di spalle si riconoscono il fratacchione di Bose e, mi pare, un noto sacerdote e teologo diocesano):
RispondiEliminahttp://www.diocesi.torino.it/diocesitorino/allegati/26721/conferenza%20Bianchi%20(foto%20Bussio).jpg
Il panorama la dice lunga sulla iuventutem del cattolicesimo in salsa torinese!
Ma non era già GPII fino a qualche anno fa?.. O Paolo VI qualche decennio fa? O Giovanni XXIII un po' qui un po' là?
RispondiEliminaCerto che durano poco, questi "ultimi secoli".
naturalmente parlo me caro "Don".... assumendomi ogni responsabilità per ciò che scrivo...
RispondiEliminanessuna malizia ma franchezza, la malizia è ben altra cosa: è quando il Papa nomina perchè sia applicata una certa riforma e perchè magari venga anche messo in pratica il suo MP....e questi "Eletti" che si presentano favorevoli al Papa, quando sono "Eletti" poi fanno l'esatto contrario, un caso analogo lo abbiamo con un certo Vescovo Marx, se non erro, "Eletto" da Benedetto XVI e che si sta rivelando un anti-ratzingheriano....ergo, chi è più malizioso?
C'è la parabola di Gesù sul servo che dice una cosa e ne fa un'altra e viceversa molto elequente.... ;)
Dal mio canto ho anche scritto che alla fine si accoglierà e si obbedirà alle scelte del Pontefice, ma dove sta scritto che bisogna tacere l'ingiustizia?
Non sarebbe il caso di leggere anche fra le righe l'ingiustizia che il Popolo di Dio SUBISCE?
Non è forse questo uno dei SUCCESSI ottenuti dal Concilio che il Popolo di Dio diventasse PROTAGONISTA?
Se il Papa sa davvero di agire bene (mi riferisco al Pontefice in generale anche passati di recente ) perchè sta bacchettando continuamente, seppur con mitezza, la disobbedienza nella Chiesa ed ha sottolineato che la Chiesa è in CRISI?
Dopo di che obbediamo pure...
A me non interessa se Nosiglia o Pinco Pallino o Tizio o Caio o Sempronio..... mi interessa che il "piccolo gregge" venga ASCOLTATO come è insegnato anche dal Vangelo... e che i Vescovi eletti siano davvero SERVITORI ed applichino le richieste del Pontefice...come del resto è richiesto anche a noi di fare.....ricordiamoci l'elezione straordinaria di Ambrogio a Milano come avvenne e perchè avvenne....
sono cambiati i modi, ma l'essenza dovrebbe rimanere integra!
Ultimo secolo: nel senso di quello corrente, di secolo o del precedente ?
RispondiEliminaHo l'impressione (correggetemi, vi prego, se sbaglio) che la nunziatura mandi lettere di consultazione sempre ai "soliti noti". Meglio sarebbe se i nomi dei consultabili, circa l'idoneità dei candidati all'episcopato, venisse per "arriffa". Si eviterebbe così di consultare gli amici e gli amici degli amici. ;)
RispondiEliminaVi prego............ ditemi che è un incubo! Nosiglia a Torino è una scelta deludente. Qui a Torino c'è bisogno di vescovi santi... non carrieristi! Santi e sani, non malati modernismo mascherato da buonismo.... Il Papa che fa? Quasi, quasi, rimpiangiamo Poletto...
RispondiEliminaSuvvia...è un ruiniano! Farà delle splendide omelie sull'aborto. La materia prima non manca: l'ospedale S. Anna è il più grande abortificio della penisola (forse d'Europa), hanno anche iniziato a sperimentare la RU486.
RispondiEliminaIscrivetevi al prossimo conclave, visto che di per sè potrebbe essere nominato Papa anche qualunque laico battezzato: vedo che ci sono in questi post molti Papi che sanno insegnare a Benedetto XVI come fare il Papa. Leggendo questio ultimi divertenti post mi vengono in mente quelli di "Noi Siamo Chiesa"... all'inverso! Però in una cosa sono uguali: la stessa arroganza e saccenteria di chi vuole insegnare al Papa!
RispondiEliminaAppunto, Luisa; arrivati a questo punto, troppe nomine deludenti non possono essere un caso. A che gioco sta giocando il papa? parlo da conservatore e promuovo i progressisti. Ormai comincio a essere d'accordo con l'ospite dell'inizio: inutile sperare, così non rimarremo delusi.
RispondiEliminaSempre in attesa di una Sua cortese risposta su quali siano le qualità oggettive che fanno di Nosiglia un buon candidato per Torino.
RispondiEliminaInterrogarsi sui perchè di una scelta è ancora possibile? Oppure si viene tacciati di sedevacantismo se non ci si limita alle comarate di Tosatti e Tornielli sulla cordata ululà e la corrente ululì?
Che senso ha che il papa bacchetta, se poi si tira da solo la zappa sui piedi? non ci credo più ad un ricatto persino per sedi abbastanza "secondarie" come Torino -non me ne vogliano i torinesi!
RispondiEliminaMa perché un cattolico nemico dell'aborto deve essere ruiniano? non dovrebbero essere antiabortisti tutti i vescovi, a prescindere? quanto è caduta in basso la nostra fede cattolica...
RispondiEliminaNon conosco Mons. Nosiglia, e non mi interessano i pettegolezzi, visto che questi non mancano su nessun Vescovo, e spesso sono infondati: semplicemente mi fido del Papa.... cosa che altri tanto "papisti" (quando fa comodo a loro!) non mi sembrano disposti a fare. Una cosa è certa: a Torino ci vuole un Vescovo che lavori molto sul piano della pastorale vocazionale e favorisca l'unione del clero. Queste eigenze diocesane il Papa senz'altro le conosce, perché è molto attento alle diocesi italiane ed ha buona memoria. Tanto più che è stato a Torino pochi mesi fa.
RispondiEliminasolo la Chiesa torinese ?
RispondiElimina....sarebbe ancora un'ipotesi rosea !
*DONT_KNOW*
Come si fa a recuperare le vocazioni e a favorire l'unione se manca il presupposto a tutto questo, vale a dire la retta dottrina? Ci vogliono pastori che tornino a ribadire, senza ambagi e senza diplomazia, le verità fondamentali della nostra fede. Altrimenti si fa la fine di un altro Vescovo (si dice il peccato ma non il peccatore), che giunse in una diocesi dicendo: "Riempirò il seminario" e se ne andò, svariati anni dopo, lasciandolo più vuoto di come l'aveva trovato.
RispondiEliminaquando fa comodo ....
RispondiEliminaovvero ? ? ?
"fa comodo" <span> A CHI, </span> per la precisione ?
e quale sarebbe il suddetto "comodo" ?
Se non le interessano i pettegolezzi, la prossima volta che si parla del Card. Saldarini si astenga dall'intervenire, per cortesia. Accetterei inoltre di miglior grado le sue reprimende se un buon 50% dei suoi commenti passati non fossero giudizi gratuiti su questo o quel vescovo, simpatico o antipatico, ortodosso o eterdosso che possa essere. Infine, visto che lei stesso proponeva Badini Confalonieri come possibile buon candidato per Torino, non venga adesso a fare l'ingenuo e a dire che non vede le differenze tra questi e Nosiglia.
RispondiEliminaBe', intanto siamo ancora alle indiscrezioni, anche se date ormai per certe. Nosiglia non è un amico della Messa Gregoriana, questo è sicuro: a Vicenza, impossibilitato a vietarla ex abrupto, si è "accontentato" di farla celebrare per un certo periodo da un prete che ne traduceva in italiano parti estese... Oggettivamente però non credo, purtroppo, che l'atteggiamento verso il "rito straordinario" costituisca l'elemento dirimente per le nomine episcopali.
RispondiElimina<span>mi interessa che il "piccolo gregge" venga ASCOLTATO come è insegnato anche dal Vangelo...</span>
RispondiEliminama interessa ancora a qualche pastore che il piccolo gregge venga ascoltato ?
QUANTO interessa ancora a qualcuno di loro la salus animarum ?
QUANTI di loro aspirano alla santità e cercano di ispirarne il desiderio e indicarne la via, con l'esempio personale, ai fedeli affidati loro come gregge da pascolare, al seguito di Nostro Signore ?
<span>A mio giudizio, Benedetto XVI è il più grande Papa dell'ultimo secolo.</span>
RispondiElimina???
Forse voleva dire Benedetto XV?
Per chiuderla con gli sproloqui su "chi si vuol sostituire al Papa", mi permetto anche di ricordare che stiamo discutendo non di affermazioni in materia di fede o morale, ma della nomina di un Vescovo di Santa Romana Chiesa, atto papale che richiede da parte della mia coscienza lo stesso assenso che la nomina di un amministratore di un condominio di proprietà dello IOR. Non entra in gioco l'infallibilità, e il diritto di critica (premessa la dovuta obbedienza da prestarsi al vescovo attuale e futuro) è ammesso, in alcuni casi addirittura necessario.
RispondiEliminaNon so bene a chi si riferisca il suo tono arrogante. Userò comunque, dopo questo post, un'altra intestazione, in modo tale da non essere confuso con altre definizioni analoghe. Lei consumi pure nel suo livore, se le piace.
RispondiElimina<span>semplicemente mi fido del Papa</span>
RispondiEliminaEh si, anche noi: magari Benedetto XVI potesse assumere la Cattedra di San Massimo ad interim !!...sarebbe OTTIMO.
E' di Nosiglia che siamo meno entusiasti. Il guru del catechismo da libercoli CEI.. con Gandhi e Martin Luther King.
Quella roba ha formato generazioni e generazioni di...agnostici.
Se si prende la briga di cliccare sul suo nick attuale ("don") e poi su "mostra dettagli", escono fuori tutti i commenti da Lei fatti, seppure con nicknames differenti. Una buona parte sono giudizi estemporanei su questo o quel vescovo, mi colpì dolorosamente a suo tempo il tono liquidatorio utilizzato per Saldarini, l'unico cardinale un po' decente da Fossati in poi (se tanto le piace Ballestrero, affari suoi).
RispondiEliminaSe invece c'è un motivo valido per cui js-kit attribuisce a lei commenti di altri, la prego di accettare sin d'ora le mie scuse.
Mi permetto di scriverle pubblicamente perchè il sistema di commenti non permette messaggi privati.
Poi mi sembra normale interrogarsi su chi sia questa persona e su che cosa abbia fatto in passato.
RispondiEliminac'è sempre qualcuno più papista del Papa...
RispondiEliminaMa quel qualcuno di certo non verrà mai fatto vescovo, purtroppo.
RispondiEliminaLei è molto deludente "Don"..... come vede lei può ragionevolmente criticare i nostri contributi, noi non possiamo con il suo perchè non è un contributo ma il solito predicozzo mediocre che evita il cuore del problema e attribuisce agli interlocutori ciò che non hanno detto ne fatto ossia: attaccare il Papa o dire al Papa cosa deve fare.....
RispondiEliminaquesta è una conclusione sua è una sua interpretazione che non corrisponde però al cuore del problema... problema che lei, luciferinamente, tenta sempre di evadere!
Com'è umano lei...
RispondiElimina<span><span><span>Mi unisco ad altri nell’auspicare la promozione di Mons. Filoni … </span></span></span>
RispondiElimina...a Nunzio Apostolico nello Yemen.
<span>Rinvio senza esitazione a Don il suo "maliziosamente" che esiste solo nella sua comprensione e interpretazione di ciò che </span><span>ha letto, nessuna malizia ma, come lo ha già scritto Caterina, franchezza, lucidità e osservazione della realtà di certe nomine recenti che lasciano "songeurs", come capire la nomina del vescovo di Bruges più che progressista? </span>
RispondiEliminaSe accogliamo con gioia certe nomine,e lo diciamo, quando altre decisioni suscitano come minimo perplessità, ebbene, allo stesso modo, ci esprimiamo.
Perdonatemi se intervengo ancora, ma quando io dicevo "non solo quando fa comodo", intendevo poprio quello che si legge nei tanti commenti che si stanno susseguendo. Mi spiego meglio. In questo blog si è molto sensibili verso la Tradizione, verso la corretta interpretazione delle indicazioni dei Padri Conciliari, la sensibilizzazione verso una buona liturgia e tanto altro (cerco di essere sintetico), il che a mio avviso è lodevolissimo e comunica tutto l'amore per questi tesori di cui la Chiesa dispone. Però, io credo che nessuno in questo blog, pur con tutta la buona fede del mondo, possa arrogarsi la presunzione di sapere cosa passi per la testa del Papa e quali siano le sue sensibilità, e di conseguenza essere in grado di giudicare quando una sua decisione scaturisca da un suo intervento diretto o quando è il frutto di una pressione esterna. Non si può, ma questa è sempre una mia opinione, osannare il pontefice, con commenti che sanno tanto di teste che annuiscono, quando promulga il motu proprio o cambia il maestro delle celebrazioni pontifice, e poi scuotere la testa in segno di rassegnazione quando una sua decisione tradisce le nostre aspettative giustificandola con le pressioni che ha intorno. Questo per me è "comodo". Meno comodo è fidarsi, anche quando noi non capiamo. Ci sarà pure un motivo se Benedetto XVI non è venuto a chiedere consiglio a me o a voi per la nomina del successore di Poletto. D'altronde è proprio in questa sede che si spiega come non fosse necessaria l'introduzione della lingua volgare nella liturgia dato che il Mistero non va capito, quanto accolto e adorato. Tanto più allora si può fare un gesto di fiducia per qualcosa di molto meno importante (relativamente al Mistero di Dio che si fa carne) come la nomina di un vescovo da parte del papa.
RispondiEliminaUn altro incarico a Dino Boffo? Magari non sarà stato davvero pederasta (solo magari...), ma una condanna definitiva per molestie telefoniche a sfondo sessuale questa ce l'ha tutta e provata da carte AUTENTICHE! Perfetto, avanti con questi esempi di spiccata moralità e professionalità...
RispondiEliminaSuvvia, Don, devo ricordarle certi suoi commenti in cui non disdegnava ciò che oggi chiama pettegolezzi?
RispondiEliminaSu mons.Fisichella a Siena ad esempio, su mons. Rauber, su monsignor Forte e la sua mania di autocelebrarsi, e questo del 28/2:
"E' bene sottolineare che è ora di finirla di parlare di "sedi cardinalizie" o di "uffici di curia cardinalizi": finché si procede così non si va verso il meglio, ma verso il peggio. Certe diocesi "cardinalizie" sono le più malmesse come vocazioni, e i vescovi stanno a guardare senza far nulla....peché allora fare cardinali questi? Non ci sono persone più meritevoli, magari in diocesi più piccole?"
Allora, quando lei si esprime tutto è ok, quando son altri sono pettegolezzi ?
Caro Ospite, seppur con le migliori intenzioni, lei fa una terrificante insalata mista, confondendo il mistero liturgico con il "mistero" di certe nomine papali, che richiederebbe all'osservatore esterno la stessa "fiducia" circa quel che avviene di fronte a lui.
RispondiEliminaSe permette, "quel che passa per la testa del Papa" e "quali sono le sue sensibilità" non sono frutto di speculazioni di qualche lunatico tradizionalista, ma sono contenuti espressi in decenni di discorsi e scritti, prima da Cardinale, poi da Pontefice, e infine - cosa più importante di tutte - dai suoi atti concreti.
Se io annuisco perchè il Papa riporta la Croce al centro dell'altare, non è per un mio gusto personale o perchè sono un papista appecoronato, ma perchè so che sta facendo una cosa giusta. Da quel gesto posso inoltre inferire cosa egli pensi in materia di liturgia. Quindi se un domani (Deus avertat) lo vedessi celebrare suonando il bongo, scuoterei la testa, a) perchè starebbe facendo una cosa sbagliata, e b) perchè tale comportamento sarebbe totalmente incoerente con tutto quanto da lui dimostrato con scritti, parole e soprattutto fatti. Non mi siederei col mento tra le mani a ponzare: non capisco, ma mi adeguo, lui sa sempre quel che fa, mica han chiesto il mio parere per scrivere la Sacrosantum Concilium, devo fidarmi. Poi magari dietro il sipario c'è Milingo con una pistola puntata che lo costringe a fare tam tam: ma è appunto quel che andiamo dicendo da 60 posts, il problema è la politica, sono le manine e le manone.
E aggiungo: spero siano >60 posts di speculazione sul nulla, e Tosatti abbia preso una delle sue consuete topiche; in tal caso andrò in pellegrinaggio riparatore dalla Madonna di Belmonte.
RispondiEliminaNosiglia non è un uomo di Bertone, non vorrei che l'astuto Cardinale salesiano abbia spifferato il tutto per far far a noi lo sporco lavoro che lui, per opportunismo, non vuole fare, ossia BRUCIARE IL CANDIDATO. Infatti è da quando che fu spostato a Vicenza che sapeva sarebbe stato "promosso" (promessa per una <span>diminutio capitis</span>). Nosiglia rappresenta le vecchia gestione dei Vescovi avanguardisti poi con l'età più conservatori (i famosi pompieri che in giovinezza furono piromani) i figli del Cancilio prescenti dal Cardinale RE amici di Ruini, che ricevettero tutti da GP2 l'incarico di essere fino alla morte "i rinnovatori liturgici", cfr. le omelie di GP2 alle ordinazioni episcopali in San Pietro ogni 6 di gennaio). Il candidato di Bertone a quanto mi è stato detto (or ora da un prete accanto a me) dovrebbe essere un'altro, assai più tradizionale (ma non certo alla Olivieri).
RispondiEliminaComunque, se così fosse, ricordo al Cardinale salesiano leggente, che questo modo di agire (sentire la voce del popolo) non si può usare a piacimento (una volta il popolo ha ragione, un'altra volta il popolo blogghista ha torto) perchè se salta Nosiglia DEVE SALTARE PURE PALOMBELLA!
Scusami, tengo a precisare che non ti ho dato del tradizionalista speculante o del papista appecoronato nel mio post. Poi, ti dico che in linea generale ho compreso quello che vuoi dire, ma permettimi un'osservazione. Stiamo parlando della nomina di un vescovo. In particolare ora si fa riferimento alla nomina del titolare di una diocesi importantissima in italia e forse una delle più importanti al mondo (Torino) che, a detta di molti, vive profonde difficoltà e lacerazioni (una di queste la pastorale vocazionale). Ora, considerando che la nomina di un vescovo è di fondo un gesto d'amore nei confronti di un popolo che attende un pastore (ti rammento le bellisime parole che si usano nella monizione con cui il nuovo vescovo viene presentato alla diocesi), se le cose stessero veramente come le prospetti tu, non ti sembra parimenti GRAVISSIMO che un pontefice, assecondando pressioni e giochi di potere in Vaticano, mettese da parte il proprio discernimento personale in materia, pur di mantenere calme le acque intorno a lui?? Per amore della verità, di cui è custode (a mio avviso non solo in materia dogmatica, ma anche nel discernmento pastorale), sarebbe suo compito procedere alla nomina di colui che egli stesso ritiene più idoneo (in quanto successore di Pietro e vescovo di Roma). Io proprio non riesco a pensare in questi termini a Benedetto XVI che, proprio come si sottolinea in questa sede, è uomo di grande coerenza. Per questo dico: fiducia.
RispondiElimina... e preciso, proprio perchè per amore della verità, per amore anche di quel popolo che sta aspettando da lui un nome, nome che non merita di venir fuori da semplici equilibri ruiniani-bertoniani.
RispondiEliminaPosso capire, caro Guy, la tua delusione, ma, permettimi, non mi pare corretto essere così prevenuti nei confronti del Santo Padre. Cosa ne sappiamo noi delle reali possibilità di scelta, delle motivazioni, della disponibilità di persone. Quando io, parroco, devo scegliere un lettore, un catechista, un collaboratore, non lo posso creare dal nulla, scelgo tra quelli che ci sono. Non trovo l'ottimo? Non fa niente sceglierò il meno peggio. Non saranno né le mie scelte, né quelle del Papa a salvare o a disfare la Chiesa. Di scelte sbagliate in questi ultimi 50 anni ne sono state fatte a quintali, eppure la chiesa resiste, la tradizione apostolica è salva.
RispondiEliminaRagazzi, "la c'è la Provvidenza" disse Renzo.
Cerchiamo di prepararci a Ravasi cullandoci nella speranza che Dio da lassù può sempre intervenire all'ultimo momento, e lo preghiamo vivamente di mandarci questa volta un Arcivescovo che sia almeno cattolico, e non uno che passa gli ultimi anni prima del pensionamento a studiare da imam :-P
RispondiEliminaYemen?
RispondiEliminaNo no, per carità... meglio in IRAN... a uno che vi fu mandato nel 1974 per le ben note benemerenze acquistate in campo liturgico ( =-X ) il posto piacque talmente tanto che... R.I.P
Reverendo,
RispondiEliminaquel che lei dice è giustissimo. Lo so che Cristo ha già vinto e la Croce è cardine intorno a cui girano il mondo e la storia e non viceversa. Sono anche ultrasicuro che la Chiesa sarà restaurata, secondo i tempi previsti dalla Provvidenza che non sono i nostri.
Ma da padre, guardo i miei figli che andranno a catechismo tra cinque-sei anni, non sapendo ancora se studieranno fidel castro o un catechismo ortodosso, e mi chiedo: davvero le terne di cui si è discusso erano le meno peggio?Senza scomodare nè Oliveri nè Schneider, ma nemmeno Negri, Fisichella o Betori: non c'era nulla di meno peggio in tutta la Chiesa Cattolica?
Poi, ribadisco quanto detto chilometri più sotto: volesse il Cielo che tutto si riduca a una bolla di sapone, magari orchestrata da Bertone, e che noi si stia parlando del nulla. Andrei di corsa a Belmonte in pellegrinaggio.
Auguro ai torinesi che Il Card. Ouellet riceva da Dio il dono del Consiglio, agisca con discrezione e fermezza, trovi il giusto candidato, fosse pure Mons. Nosiglia. E se fosse Nosiglia, auguro a lui ed ai torinesi il dono della conversione, il dono meraviglioso del saper ricominciare da capo, di sorprendersi e di sorprendere sulle ali dello Spirito. Lo auguro al clero torinese, che con un Nosiglia sbalazato da callo si troverebbero certamente capiti, ma al contempo spiazzati. Mentre con un Nosiglia ancora in sella al ronzino conciliarista che cavalca, si troverebbero certamente confermati, ma inutilmente prorogati in un vicolo cieco ormai vecchio come è invecchiato lo spirito "innovatore" che è quanto di più vecchio circoli. E chiedo, per intercessione dei santi patroni, degli angeli custodi e della Vergine Maria, che Gesù sostenga e fortifichi il Card. Ouellet, che dopo essersi "scaldato" nella palestra torinese, troverà un nuovo arduo cimento varcato il Ticino, sulle terre di Ambrogio. Anche lì si spera, un po' si teme, molto ci si affida al Padre.
RispondiEliminaBertone sa navigare in Internet?
RispondiEliminaE quando, purtroppo, non si vede la coerenza, come in Belgio, ma non solo, come la mettiamo? Perchè dovrei sopprimere la riflessione che sorge spontanea? Perchè il Papa ha nominato van Keesel a Bruges? Non sapeva? Si è fidato di mons. Leonard? O sapeva?E se sapeva quali possono essere state le sue ragioni per dare a quella comunità all`agonia un vescovo che appena installato si è dichiarato favorevole al matrimonio dei sacerdoti e si è mostrato aperto all`accessione delle donne al sacerdozio?Purtroppo non possiamo "endormir" la ragione confrontata a scelte incomprensibili e che sembrano incoerenti.
RispondiEliminaGrazie per il "luciferino"....spero di convertirmi e diventare un angelo come Lei
RispondiElimina<span>E quando, purtroppo, non si vede la coerenza, come in Belgio, ma non solo, come la mettiamo? Perchè dovrei sopprimere la riflessione che sorge spontanea? </span>
RispondiElimina<span>Perchè il Papa ha nominato van Keesel a Bruges? Non sapeva? Si è fidato di mons. Leonard? O sapeva?</span>
<span>E se sapeva quali possono essere state le sue ragioni per dare a quella comunità all`agonia un vescovo che appena installato si è dichiarato favorevole al matrimonio dei sacerdoti e si è mostrato aperto all`accessione delle donne al sacerdozio?</span>
<span>Purtroppo non possiamo "endormir" la ragione confrontata a scelte incomprensibili e che sembrano incoerenti.
</span>
Certamente nella nomina di un Vescovo non c'è di mezzo l'infallibilità, ma paragonarla a quella di un amministratore di un condominio di proprietà dello IOR mi sembra un po' esagerato, caro Guy. Tanto è vero che mentre la nomina di un pastore di una qualsiasi sperduta diocesi suffraganea è esclusivo compito del Papa, non credo che Egli si occupi di amministratori di condomini, compresi quelli di proprietà dello IOR.
RispondiEliminaNon mi pare che combattere l'infanticidio che va sotto il nome di aborto sia un difetto, anzi! O forse per voi sono più importanti i merletti?
RispondiEliminaCaro Guy,
RispondiEliminase può essere di conforto posso confermare che ciò che dicono le catechiste spesso lascia il tempo che trova (senz'offesa), è più importante quello che imparano a casa nel catechismo parallelo dei genitori. E una Messa antica di tanto in tanto fa ancor più bene alla crescita dei pargoli! ;)
Ognuno può dire ciò che vuole....quindi anch'io esprimere la mia opinione cara signora... e amen.
RispondiElimina<p><span>Perdonate la modestia, ma come spiegarvi che CHI COMANDA è Mons. FILONI, l’operativo nella Segreteria di Stato - Modernista mascherato da Tradizionalista -, i giochi cercherà di condurli LUI che gode di ampissima fiducia del Papa. Riuscirà? All'eminenza grigia non interessa la Congregazione del Clero –lì non si fanno catechesi neocatecumenali- ma Torino è un buon boccone ….</span></p>
RispondiEliminaNon ho elementi per avvalorare la tesi di Don Cristiano, ma SE Mons. Filoni FOSSE tanto potente da sembrare onnipotente, la situazione mi ricorda un po' quella del Card. Vettore nel libro di O'Brien "Il nemico"... Fantacuria? Quel che preoccupa è lo scarso abbandono alla Volontà del Padre (arte in cui Benedetto XVI è provvidenzialmente davvero magistrale) per imporre la propria.
RispondiEliminama com'è possibile che questo inquietante personaggio che "conduce i giochi" da finto tradizionalista, e da "dietro le quinte", goda di così ampia fiducia da parte del Papa ? non era allora già noto al card. Ratzinger per quello che effettivamente sta mostrando di essere (un'"eminenza grigia" realmente determinante) ?
RispondiEliminaScusate, ma dove e quando avete visto la maschera "tradizionaiista " di mons. Filoni?
RispondiEliminaNon è forse dal suo ufficio che partono le direttive per sabotare il Summorum PontificumP ?
<span>Scusate, ma dove e quando avete visto la maschera "tradizionaiista " di mons. Filoni?
RispondiEliminaNon è forse dal suo ufficio che partono le direttive per sabotare il Summorum Pontificum ?</span>
Dell'ultimo secolo???? Più di San Pio X e Pio XII? Ma via, su!!! E' meglio di GPII e Paolo VI, questo sì
RispondiEliminaSenza dubbio, ma allora sia corente.
RispondiElimina<span><span>All'eminenza grigia non interessa la Congregazione del Clero –lì non si fanno catechesi neocatecumenali-</span></span>
RispondiEliminaEffettivamente, la Congregazione del Clero non ha ancora approvato le catechesi neocat (Arguello dixit), ma che importa? È da 40 anni che non sono approvate, eppure i nc catechizzano, catechizzano, e il loro angelo custode Filoni veglia a che niente e nessuno si metta di traverso, apre le porte e srotola il tappeto rosso.
E se invece il successore di Poletto fosse l'attuale ausiliare di Genova, Mons. Palletti? Non vecchio (54 anni), di nidiata siriana, nominato ausiliare da Bertone e confermato da Bagnasco: insomma, metterebbe tutti d'accordo!
RispondiEliminaLa volete sapere una cosa su Nosiglia?
RispondiEliminaEbbene, egli è sì nato a Rossiglione, ma per un fatto contingente, già pochi giorni dopo la nascita è tornato nel suo vero paese che dista 4 km....
Sapete di che paese si tratta?
Dello steso identico paese in cui lo stesso anno è nato anche Oliveri (sic!).
I due infatti non solo hanno frequentato insieme le scuole, ma sono anche entrati insieme in Seminario, sono stati ordinati sacerdoti lo stesso giorno e hanno concelebrato (sic!) la loro prima Messa nella parrocchia del paese...
Ho riferito ciò senza voler dare un giudizio su nessuno dei due, solo per raccontare un aneddoto simpatico...
Proprio così: come ho già scritto in un altro post, nella nostra Diocesi Oliveri e Nosiglia erano considerati i dioscuri di Campo Ligure. Coetanei, compagni si studi e poi di messa, spediti insieme a specializzarsi a Roma. Formazione eccellente: l'allora arciprete di Campo, l'indimenticato mons. Pietro Grillo (1882-1971) fu un autentico apostolo della Tradizione. Per non parlare del vescovo che li ordinò e li inviò a Roma, mons. Giuseppe Dell'Omo: amico e pupillo del cardinale Siri, si meritò il titolo di "Lefebvre del Piemonte". E difatti fu dimissionato d'ufficio dalla S.Sede, dopo feroci lotte col suo clero modernista. La mamma di mons. Nosiglia, tra l'altro, di cognome va proprio...Oliveri!
RispondiElimina..........dalla foto mi sembra..antipatico...viscido!!!
RispondiEliminaTanto per alcuni il Papa non va mai bene:
RispondiEliminaGiovanni XXIII voleva l'aggiornamento (Sia ANATEMA!)
Paolo VI (con il Concilio ha rovinato la Santa Chiesa, aiuto!)
Giovanni Paolo I è durato troppo poco per parlarne male...
Giovanni Paolo II era troppo moderno ed era solo un uomo di spettacolo...
Benedetto XVI cede ai compromessi...
Lutero non parlerebbe diversamente!!!
Ha mai letto certi scritti di Lutero?..
RispondiEliminaSe devo prendere lezioni di coerenza, non vado certyo ad imparare da lei
RispondiEliminaVedo con piacere che la signora Luisa vuol dare lezioni di coerenza anche al Papa.... non soltanto a me. Vuo,l dire che sono in ottima compagnia!
RispondiEliminaLe prenda da chi vuole , Don, ma le prenda, il "se" è di troppo, che lei sia piccato sull`orgoglio perchè preso in flagrante "delitto" di incoerenza, laddove dice di non amare i pettegolezzi allorquando sembra non dissegnarli affatto..., è comprensibile.
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<span>Le prenda da chi vuole, Don, ma le prenda, il "se" è di troppo, che lei sia piccato sull`orgoglio perchè preso in flagrante "delitto" di incoerenza, laddove dice di non amare i pettegolezzi allorquando sembra non disdegnarli affatto..., è comprensibile.</span></span>
L`orgoglio è un pessimo consigliere signor Don, vedo che non ha digerito la mia osservazione sulla sua palese incoerenza, sa i pettegolezzi che lei non ama quando sono gli altri a farli secondo lei....salvo poi a deliziarsene quando ne è lei l`autore.
RispondiEliminaMa per ritornare ad essere seri, lei ha forse una spiegazione ragionevole e coerente sulla scelta da parte del Papa per Bruges, di un vescovo iperprogressista le cui posizioni non erano un segreto.
Mai sentito parlare di transizione prima del cambiamento definitivo?
RispondiEliminaEcco! Se ne ha sentito parlare capirà perchè si manda prima uno un po' attempato che prepari la strada! e che! Voleva che ci mettesse subito Williamson a Torino?
Pazienza, ci vuole pazienza, virtù un tantino dimenticata!
MD
DON! Ma è pazzo? accusare di incoerenza la supertradizionalista svizzera?
RispondiEliminaMD
Potrebbe candidarsi a Segretario di Stato...peccato che sia donna! Comunque quanto a orgoglio vedo che lei non difetta e mi fa piacere... almeno non sono l'unico superbvo. Sono in su buona compagia
RispondiEliminaSi faccia furba, per fabvore: addirittura parla di "flagrante delitto di incoerenza". Ma non vede che figra sta facendo con i suoi post?
RispondiEliminaPure misogeno!!!!!
RispondiEliminaOcchio, Don, la redazione vigila! Tra poco, ZAC! I campioni non si toccano!
MD
Ma no che non l'ha letti...ma qualcosa doveva pur scrivere.
RispondiEliminaSuvvia Bartimeo, spieghi lei, che è paladino degli oppressi in questo forum (e visto che il Don, in evidente difficoltà, non sà spiegare), il perchè della nomina di De Keesel a Bruges.
RispondiEliminaSpieghi, spieghi, dica, dica!
Invece di scadere ad un livello molto mediocre di "comunicazione", potrebbe risalire e darci <span>una spiegazione ragionevole e coerente sulla scelta da parte del Papa per Bruges, di un vescovo iperprogressista le cui posizioni non erano un segreto. </span>
RispondiEliminaGrazie.
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RispondiElimina<span>Invece di scadere ad un livello molto mediocre di "comunicazione", caro Don, potrebbe risalire e darci <span>una spiegazione ragionevole e coerente sulla scelta da parte del Papa per Bruges, di un vescovo iperprogressista le cui posizioni non erano un segreto. </span>
Grazie. </span></span>
Le spiegazioni dovrebbe darle Lei visto che è così ben informata su tutto e su tutti, Vescovi, Cardinali, manovre diplomatiche ecc. Di certo il Santo Padre sa benissimo che in certe situazioni dovrà accontentarsi del meno peggio.... non tutte le situazioni ecclesiali sono identiche, non c'è sempre l'ideale
RispondiEliminaRagazzi, cosa volete insinuare, che Lutero voleva bene al Papa?
RispondiEliminaOvviamente no: ma che non si limitava a dire "toh, cede ai compromessi", "vuole un aggiornamento".
RispondiElimina:D hahahaha.. beccato :-P :-P :-P
RispondiEliminae non hai visto le altre su google images.. Pauuuuuura!!!!
RispondiEliminaIo mi affido allo Spirito Santo ... sono mica tradizionalista con la S di superman sotto la maglietta!
RispondiEliminaPoi so anche dissentire. Ma mi hanno insegnato " Con Roma, a volte senza, ma mai contro ROMA"! Qui vedo che sempre e comunque CONTRO!
De Kessel a Bruges ... e che ne so! Non vivo di gossip ma di semplice Ora et Labora! Benedettini! Merce rara!
MD
Se le chiedo una spiegazione seria, che potrebbe farmi capire che cosa ha motivato Benedetto XVI a nominare quel vescovo e non un altro, amabile Don, è perchè io non l`ho, ho solo la sorpresa, l`incomprensionee le domande, è molto triste se la sola risposta, e apparente sua spiegazione, è che il Papa ha scelto il meno peggio, sorvolo sulla sua ironia.
RispondiEliminaAllora se vuole fare domande e ricevere chiarimenti si rivolga direttamente al Papa.... invece di farlo passare per incoerente in questi post
RispondiEliminaSignor Don, le lascio volontieri l`ultima parola, alla quale sembra tenere molto anche se è per ilustrarsi con il nulla, comunque è comicamente palese che lei non ha affatto digerito di essere stato confrontato con le proprie incoerenze.
RispondiEliminaLa ringrazio vivamente, non per l'ultima parola a cui forse tiene più lei che il sottoscritto, ma per aver messo a nudo le mie incoerenze alla luce delle sue perfette coerenze "cattoliche", tipiche di chi rispetta il Papa quando gli fa comodo. Comunque, se non le chiedo troppo, vorrei sceglierla come Padre Spirituale per la redenzione della mia povera anima
RispondiEliminasiamo fritti... con Nosiglia non cambierà nulla. Sarebbe già stato difficile per un vescovo super-tradizionalista di cambiare qualcosa a Torino, figuriamoci con uno come questo... In una diocesi in cui i giovani preti che vestono la talare sono convocati personalemente dal vescovo per le dovute reprimende, e altri vengono personalmente ripresi, sempre dal vescovo, perchè "corre voce che tu celebri la Messa troppo devotamente.... devi smettere di chinarti sul calice alla consacrazione... lo so che le rubriche lo prescrivono...ma non si fa più!!", in un seminario in cui i seminaristi vengono sgridati perchè tengono in camera una piccola acquasantiera; in una città dove non esiste praticamente una chiesa in cui le parole della Messa non vengano variate a piacimento, canone compreso; in cui molti parroci celebrano in sola stola; >Ci vorrebbe il commissariamento!!!!
RispondiEliminaDon, per favore, ti hanno beccato, può capitare a tutti di essere incoerenti, ma adesso piantala di prendertela con Luisa. Dovrai celebrare la Messa oggi, vivila con spirito di riconciliazione. ;)
RispondiEliminaconcordo sul clima anti tradizionale. da segnalare che in diocesi berica scorazza un prete, direttore della caritas, un certo Sandonà, che perde tempo ad organizzare convegni politici sul federalismo...dire Messa e confessare è troppo retrò...
RispondiEliminaperfino nel sentire di questi preti se di tradizione si parla, essa rispecchia le consuetudini promanate dallo spirito del Concilio, di cui si fanno tanto mirevoli interpreti...
almeno Vicenza può sperare in un altro pastore! ma con una tale accozzaglia di preti iper conciliaristi, farebbe poco...
"corre voce che tu celebri la Messa troppo devotamente.... devi smettere di chinarti sul calice alla consacrazione... lo so che le rubriche lo prescrivono...ma non si fa più!!"
RispondiEliminaE' questa la realta' ecclesiale e di conseguenza pastorale. Se non si seguono tali direttive non scritte non si diventa sacerdoti e nemmeno vescovi.
FdS
Te non vivi di gossip e intanto le anime con De Keesel se ne vanno all'Inferno...ah già, a te che importa, penserai pure che è vuoto...
RispondiEliminaVicenza:
RispondiEliminaConvocato per domani, lunedì 11 ott. alle ore 12, dal Vescovo,
il capitolo della cattedrale ... chissà cosa vorrà comunicarci l'Arcivescovo Vescovo di così importante ....
indovina indovinello !!!
Povera Torino...
RispondiEliminaLa capisco bene, ho lo stesso problema.
RispondiEliminaLi mandi a catechismo a Montalenghe.
Oppure faccia come i miei genitori con me. Catechismo di San Pio X a memoria e trottare!
Se non fosse per la distanza, li manderei davvero a Montalenghe. E visti gli ultimi eventi, li seguirei anche la domenica.
RispondiEliminaIl Catechismo di S. Pio X comunque è già li che aspetta.
Almeno ci sarà speranza per Vicenza.
RispondiEliminaRibadisco, siamo fritti. Però c'è una speranza: resta al futuro vescovo, se non erro, un cinque anni di governo. Il seminario di spopolerà, i giovani preti sempre più puniti, come quello che aveva ravvivato la fede di una parrocchia delle cintura e che è statto trasferito di autorità a fare il viceparroco in un zona di forntiera con l'accusa "in due anni mi hai riportato indietro la parrocchia di cinquantanni"!!! (cioè era tornata piena di gente che ci pregava...): lasceranno in massa la diocesi per altri lidi più tolleranti, e che per questo magari finiscono sui gionali con accuse infamanti (di conio nazista come sempore quando si accusamo preti scomodi di pedofilia); i vecchi, pax eis, moriranno, e andranno in cielo a turasi le orecchie quando scopriranno che gli angeli non cantano "Donna del Silenzio" "Simbolum" e Casa di dio popolo in festa alleluiaallulia"...E allora il vuoto sarà subito riempito da chi sarà rimasto: FSSP, ICRSP, IBP, Francescani dell'immacolata e via così... beati quelli che vivranno, perchè vedranno meraviglie!!
RispondiEliminaHa 66 anni, ne ha come minimo 9 di buono per far danni (anche se i primi anni li passerà a far nulla, in fase di "ambientamento").
RispondiEliminaFSSP, ICRSP, IBP, FI: piuttosto che farli entrare, qualunque vescovo della risma di quelli entrante ed uscente nominerebbe ausiliare un parroco neocatecumenale. Per i prossimi dieci anni le succulente alternative per restare cattolici in Piemonte saranno i ghetti indultisti (niente parrocchie ovviamente, quindi per i sacramenti si va ad elemosinare dai modernisti) o la FSSPX.
Non è mica vita questa.
<span>Ha 66 anni, ne ha come minimo 9 di buono per far danni (anche se i primi anni li passerà a far nulla, in fase di "ambientamento").
RispondiEliminaFSSP, ICRSP, IBP, FI: piuttosto che farli entrare, qualunque vescovo della risma di quelli entrante ed uscente nominerebbe ausiliare un parroco neocatecumenale. Per i prossimi dieci anni le succulente alternative per restare cattolici in Piemonte saranno i ghetti indultisti (niente parrocchie ovviamente, quindi per i sacramenti si va ad elemosinare dai modernisti) o la FSSPX.
Non è mica vita questa.</span>
Per il resto, faccio mio il tuo auspicio. Sicuramente tra una ventina d'anni, dopo che l'attuale diocesi si sarà estinta, ci sarà qualche possibilità di tornare a respirare. Mi spiace solo per le vittime sacrificali di tutta la vicenda, i sacerdoti giovani ed ortodossi e i seminaristi seri (e ce ne sono più di quanti si pensi).
Ricordo al frate francese che gli istituti di Ecclesia Dei per poter operare hanno bisogno del permesso del Vescovo, che NON riceveranno, perchè Godzilla se a Vicenza si è un po' barcamenato (per paura che potesse saltare la sospirata promozione) a Torino toglierà la maschera (mal messa) di Vicenza per affossare con la sua spocchia tutto ciò che è vagamente Tradizionale. Spero che il Santo Padre blocchi questa nomina.
RispondiEliminaUn po' di melina nel ritardare la nomina, ma ci siamo. Poletto ha convocato i giornalisti alle 12 per comunicare il nome del successore; Nosiglia a Vicenza ha indetto (per la medesima ora?) una riunione del capitolo diocesano.
RispondiEliminaSe nemmeno Bertone è riuscito a imporsi per impedire questa nomina decotta, siamo al si salvi chi può. Ieri in TV ho visto il Papa affaticato, quasi affranto. La vedo veramente brutta.
E comunque, auguri a Poletto per il suo progetto di sovrintendere dalla sua villa a Moncalieri ai lavori in Curia del suo successore. Si aspettava un suo protetto, e invece...marameo! Non che le cose cambino nella sostanza; meet the new boss, the same as the old boss.
RispondiElimina<span>Ieri in TV ho visto il Papa affaticato, quasi affranto.</span>
RispondiEliminapunti di vista, perchè io l'ho visto che sorrideva e bendiceva tutti con le sua manine da pianista... anzi era assi brioso! perchè se Bertone non ha messo il "suo" candidato allora Godzilla è diretta emanazione di B16, e non può certo dire che non lo conosca, visto che è stato tanto tempo a Roma come Vicegerente...
Comunque, la nomina di Lanzetti ad Alba era un segnale.
RispondiEliminaE questa è un segnale per Milano, bello, Forte (Bruno) e chiaro.
Ma qui si fanno solo dei commenti sulle nomine episcopali, certo! Mica si vogliono sparare sentenze! Nooo...
RispondiEliminaDunque, leggendo gli ultimi post si può affermare che: Versaldi passerà i primi anni (non si sa bene quanti, ipotizzo due o tre secondo le intenzioni di chi ha scritto) a non fare nulla, nel frattempo i<span>l seminario di spopolerà, i giovani preti saranno sempre più puniti...</span><span> allora il vuoto sarà subito riempito da chi sarà rimasto. Probabilmente ci sarà un parroco neocatecumenale come ausiliare. I veri cattolici, possono già cominciare ad avvicinarsi a</span><span><span>i ghetti indultisti. Tutto questo, naturalmente, mentre Poletto starà a guardare dall'altro cercando di boicottare il suo successore. </span></span>
<span><span>Già... è tutto chiaro... cavolo, Benedetto XVI deve proprio avere le bende agli occhi, oppure deve essere ostaggio dei suoi stessi palazzi! Come ha fatto a non accorgersi di un errore così grande! </span></span>
<span><span>Ma questi, ripetiamolo bene, sono solo commenti... mica vogliamo insegnare a Benedetto XVI a fare bene il suo magistero? No di certo, abbiamo il nostro di Magistero che ci basta.</span></span><span> </span>
Nosiglia, non Versaldi. La bile ti ha fatto leggere le terne al contrario :-D
RispondiEliminaPer tua informazione, comunque, il seminario è già spopolato.
Infatti: seminario spopolato, giovani preti tiranneggiati... non sono previsioni, è già la realtà: nelle sacrestie il Papa è apertamente deriso. Mesi fa Parocchia di S. Agnese, omelia domenicale del Parroco durissima: "se non state composti alla comunione, prenderanno piede certe esagerazioni di cui si parla in questio giorni: volete che torniamo alla comunione in ginocchio???" ( a chi alludeva il rev.? a mons Fellay??). Domenica, Rosario pomeridiano al Santuario della Consolata, cuore religioso della Diocesi "... e non abbandonarci alla tentazione....", subiot dopo Messa delle 19.30 "beati noi inviati alla mensa del Signore"... "noi", gli altri no!?!. Il sabato, prefestiva a S. Massimo, Parroco celegra in camice e stola. Due domeniche fa, Parrocchia della Gran Madre: niente genuflessioni alla consacrazione del pane, niente lavabo, pane e vino offerti insieme, calkce già preparato....; i seminaristi confessano che in tema di eucarestia per passare l'esame imparano a memoria le teorie eretiche del docente, sperando di dimenticarle in fretta.....Sempre alla Consolata, lotta a coltello per confessrami in ginocchio: "guarda che ti trovi meglio seduto" , "preferirei stare in ginocchio", "insisto", "sto bene così"... etc etc... Altro confessionale: la formula liturgica è "come va la sua vita"....mi verrebbe da rispondere "bene grazie, e la sua".... Non bisogna essere profeti di sventure per capire dove tutto questo va a parare....
RispondiEliminaPerchè ... uno scomunicato le anime dove le porta? In Paradiso?
RispondiEliminaNon contraddirti che è meglio!
MD
In effetti visto il nick tu sei uno di quelli che ha il mandato per stabilire chi va o non va all'inferno ....
RispondiEliminaMD
Deo gratias!
RispondiEliminaMD
Voi invece a furia di leggerlo lo contestate nel merito ma avete lo stesso metodo. Tradiprotestanti!
RispondiEliminaMD
Per certa gente Cristo si è fermato ad "Eboli" ...
RispondiEliminaMD
A quelli che piuttosto che ubbidire faccio io i vescovi! E che! Vuoi mettere la fatica di seguire la SANTA MADRE CHIESA?
RispondiEliminaMD
Frequentiamo gli stessi luoghi di desolazione. Se penso ad altri dieci anni di peregrinazioni per trovare una messa decente extra Misericordia o un confessionale funzionante, mi viene da piangere.
RispondiEliminaQuel che mi amareggia di più, è che tutto sommato Poletto nei due anni di prorogatio aveva mollato un po' la presa, e qualche germoglio (qualche talare, qualche pianeta, un po' di pratiche devozionali sparse qua e là) iniziava a vedersi.
MI sa che sei fuori ... a Milano se torna, per dirla alla romana, a Scola!
RispondiEliminaMD
Bene! Un uomo di cui ha fiducia! certo! meglio don Camillo ... quello fotocopia va da sè! L'originale ti avrebbe già dato due legnate!
RispondiEliminaMD
l'unica buona notizia di questa giornata.
RispondiEliminaHo capito tutte queste considerazioni, ma a questo punto vorrei una vostra risposta (organica e definitiva) su come reputate l'operato del Papa in materia di nomine, dato che mi sembrate molto informati a riguardo. In particolare vorrei sapere: se a vostro giudizio egli sa di questi problemi, se non li ritiene importanti, se li ritiene importanti ma preferisce far finta di nulla, se è impazzito e dopo aver promulgato il motu proprio preferisce promuovere vescovi progressisti, se è condizionato da terzi, in questo caso da chi sarebbe condizionato e perchè, soprattutto perchè preferirebbe, in tal caso e a vostra detta, ammazzare una diocesi (la sentenza su Nosiglia mi sembra questa), pur di placare le acque intorno a se. Se non chiarite questo giuro che non riesco a capire le vostre posizioni. Vi ringrazio.
RispondiElimina"roma sarà la sede dell'Anticristo"
RispondiEliminaSe lo capissimo, saremmo nelle pantofole e nella testa del Papa. Son le stesse dolorose domande che ci facciamo anche noi. Solo che anzichè discuterne ed aiutarci a capire, ci viene chiesto un assenso a priori, zitti e mosca. Troppo facile.
RispondiEliminaP.S. le ipotesi e le conseguenze che Lei descrive, sono soltanto e solo sue, non le attribuisca ad altri per favore, men che meno che a me. Io mi son limitato, in estrema sintesi, a ricordare che la mia diocesi è un malato grave (cosa fuor di dubbio spero) e a constatare che, per fatti passati e voci correnti, il medico mandato a curarla non è forse lo specialista adatto alla bisogna. Ho inoltre sottolineato che la cosa non è coerente con il percorso di questo pontificato - peraltro non è l'unica "buca" che ha preso, pensiamo al caso wagner, al riconoscimento dei neocat, al vescovo d Bruges sopra ricordato. Tutti atti non coperti da infallibilità.
COnfermo quello che dice Guy Fawkes: anche io non presumo di essere nella testa del Papa e sono sicurissimo che fa quello che ritiene migliore, essendo circondato da lupi. però è mio diritto di fedele fare presente la situazione della diocesi, fare sentire la mia voce (non sempre arrivano sino al trono le voci degli ultimi...), lamentarmi... protestare anche (sempre nell'obbedienza), e magari chiedere al S. Padre: "perchè"? Sono sicuro che lui avrebbe una risposta esauriente, che mi direbbe forse che ci sono ragioni che sicuramente io non vedo per le quali Torino deve fare ancora un po' di Purgatorio, e che lui soffre con noi di questa situazione... Inoltre, siccome so che questo blog è tenuto 'sotto sorveglianza', credo importante che certe situazioni vengano rese note, e che certe sensibilità ferite siano divulgate... E Torino è grave: basti pensare che persino in ambienti considerati tradizionalisti iniziative troppo 'audaci' vengono soffocate sul nascere, come ad es. la riaccolta di firme per la Parrocchia personale, o che Torino è l'unica città visitata dal card. Castrillon Hoyos che non ha potuto avere un pontificale, e nemmeno una Messa solenne, perchè persino in ambiente tradizionale sono state preventivamente considerate "non opportune e pericolose"!!!!!
RispondiEliminaChe schifo Nosiglia a Torino.
RispondiEliminaIl "nulla" inviato a far nulla nella sede di Torino !
RispondiEliminaQuesto significa non voler bene ai poveri fedeli della capitale piemontese.
Questo significa buttarli sempre più nelle braccia dell'ateismo e delle sette.
Un vescovo non fa nulla ?
Che venga promosso !
Un vescovo che dorme sempre facendo finta di non vedere, di non sentire ... alle malefatte del clero progressista.
Il Vescovo che si sveglia solo per contrastare quei poveri cristi che hanno fede e chiedono un poco di preghiera e una liturgia più sana.
Se sono ridotti a fare queste nomine ... allora siamo alla frutta !
Ne aggiungo una io. Chiesa di San Giovanni Battista a Bra, tutte le Domeniche da questa estate: niente più due candelieri sull'altare (non parliamo delle sei all'altare maggiore...).
RispondiEliminaOra c'è una lucernetta di ottone che fa tanto sinagoga.
Confermo parola per parola, avendole vissute sulla mia pelle, le parole di f. marie des anges. Torino vive il paradosso di essere una delle prime città italiane ad aver beneficiato stabilmente di una messa dell'indulto (fin dal 1990-91!) eppure di avere una delle comunità tradizionaliste più chiuse in sè stesse e frammentate della Penisola, tanto che oltre la S. Messa domenicale non si riesce ad andare, come se il Motu Proprio non avesse avuto alcun effetto. Causa della situazione è ovviamente anche il clima di intimidazione costante esercitato per un decennio da chi avrebbe volentieri voluto chiudere baracca e burattini. Solo che adesso il bambino nato gracile e tenuto debole non riesce quasi a tenersi sulle gambe.
RispondiElimina<span>Confermo parola per parola, avendole vissute sulla mia pelle, le parole di f. marie des anges. Torino vive il paradosso di essere una delle prime città italiane ad aver beneficiato stabilmente di una messa dell'indulto (fin dal 1990-91!) eppure di avere una delle comunità tradizionaliste più chiuse in sè stesse e frammentate della Penisola, tanto che oltre la S. Messa domenicale non si riesce ad andare, come se il Motu Proprio non avesse avuto alcun effetto, mentre altrove, anche dove le gerarchie sono ostili o indifferenti, fioriscono pellegrinaggi e pontificali e le messe si moltiplicano. Causa della situazione è ovviamente anche il clima di intimidazione costante esercitato per un decennio da chi avrebbe volentieri voluto chiudere baracca e burattini. Solo che adesso il bambino nato gracile e tenuto debole non riesce quasi a tenersi sulle gambe.</span>
RispondiElimina<span><span>Confermo parola per parola, avendole vissute sulla mia pelle, le parole di f. marie des anges. Torino vive il paradosso di essere una delle prime città italiane ad aver beneficiato stabilmente di una messa dell'indulto (fin dal 1990-91!) eppure di avere una delle comunità tradizionaliste più chiuse in sè stesse e frammentate della Penisola, tanto che oltre la S. Messa domenicale non si riesce ad andare, come se il Motu Proprio non avesse avuto alcun effetto, mentre altrove, anche dove le gerarchie sono ostili o indifferenti, fioriscono pellegrinaggi e pontificali e le messe si moltiplicano. Causa della situazione è ovviamente anche il clima di intimidazione costante esercitato per un decennio da chi avrebbe volentieri voluto chiudere baracca e burattini. Solo che adesso il bambino nato gracile e cresciuto debole non riesce quasi a reggersi sulle gambe.</span></span>
RispondiEliminaCredo dipenda anche da una certa mentalità torinese: quella della consentaneità organizzata e obbediente al potere, del conformismo, dell'esageruma nen...Oserei dire che quella della Misericordia, per inerzia, isolamento e diffidenza rispetto al resto del mondo della tradizione, scarsa preparazione telogica e liturgica (incolpevole, l'hanno voluta tenere così) che la rende debole nella argomentazioni con i progressisti, non è nemmeno una vera e propria comunità tradizionale... ( salva qualche eccezione) Ed è un enorme occasione sprecata! Basta pensare che per fare un pontificale i benedettini di S. Madeleine hanno opprotunamente evitato la Misericordia, che la notizia della loro visita è stata opportunamente tenuta nascosta, e che praticamente nessun 'misericordino' ci è andato.
RispondiEliminaBisognerebbe che, magari in connessione con questo cambio di episcopato, i tradizionalsiti torinese dessero qualche segno di sapere assumere anche altre inziative: insomma di essere vivi, non ad esaurimento nella riserva indiana...
Concordo con quel che dici; purtroppo questa nomina complica parecchio le cose anzichè semplificarle.
RispondiEliminaSe vuoi continuiamo a parlarne in privato: gfawkes1975@gmail.com
Avete notato, cari Confratelli, che non appena si è legata, piccola, piccola, debole, debole, una vocina che il Papa avrebbe potuto designare Mons.Oliveri a Torino, il grandde, autorevole e possente Corriere della Sera, ha dedicato ben due articoli con lo scopo di colpire il Vescovo di Albenga?
RispondiEliminaCoincidenze ?
<span>Avete notato, cari Confratelli, che non appena si è levata, piccola, piccola, debole, debole, una vocina che il Papa avrebbe potuto designare Mons.Oliveri a Torino, il grande, autorevole e possente Corriere della Sera, ha dedicato ben due articoli a quella piccola e insignificante Diocesi con lo scopo di colpirne il Vescovo?</span>
RispondiElimina<span>Coincidenze ?</span>
meglio che il dibattito resti pubblico! certe cose si devono sapere!!!
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