Post in evidenza

Sono sante le carmelitane scalze di Compiègne, ghigliottinate nel 1794 dai rivoluzionari

Mercoledì scorso, Papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto dei martiri di Compiègne: la Beata Teresa di Sant'Agostino e ...

martedì 3 agosto 2010

Il Servo di Dio P. Tomas Tyn e il Vaticano II (III parte)

(segue)

Libertà religiosa, un altro tema scottante, bene vi cito la " dignitatis humanae" tanto per vedere ciò che dice il concilio e che cosa succede nei nostri tristi tempi. Il concilio dice così, pensate a questo: libertas religiosa, la libertà religiosa, integram relinquit traditionalem doctrinam catholicam, cioè lascia integra la tradizionale dottrina cattolica sul dovere degli uomini e delle società riguardo l’unica vera religione, l’unica vera chiesa di Cristo. Insegnamento di tutti i tempi, cioè sia il singolo uomo, sia tutta la società hanno il dovere di favorire la chiesa cattolica. Perché? Per il semplice motivo che tra la verità e l’errore non c’è parità, non c’è uguaglianza di diritti . Lo dice quell’uomo così saggio, così profondo che è il Papa Pacelli, dice appunto: non c’è diritto all’errore. Quindi lo stato e tanto più il singolo uomo ha un obbligo di aderire alla chiesa cattolica. C’è un dovere di credere, mentre al giorno di oggi si dice: uno ci crede, un altro non ci crede, ma sono tutti brava gente, sono onesti, quindi possiamo andare tutti d’accordo.


Niente affatto. Proprio oggi nel vangelo leggeremo queste parole di Gesù: chi crede e sarà battezzato, sarà salvo, chi non crede è già condannato. Pensate a questo.


Quindi niente la religione roussoniana, mi fa specie questo illuminista subdolo il quale scrive all’arcivescovo di Parigi, anche i preti di Parigi non si lasciavano ingannare da simili proposte, il filosofo Jean Jaque Roussou scrive all’arcivescovo di Parigi, adesso ve lo cito un po’ liberamente, dice: monsignore, basta togliere i dogmi e tutto il mondo si prostrerà davanti a Gesù Cristo. Basta quella bazzecola, quella cosa da poco, togliere i dogmi. Vedete come al giorno di oggi si dice: il mio amico che non crede, il mio amico laicista, comunista, brava persona, uomo onesto, buono, dico, anche se fosse buono in tutto, cosa della quale sinceramente dubito molto perché senza la grazia di Dio è difficile, anzi impossibile osservare tutta la legge di Dio, ma anche se fosse buono, almeno in quel punto della sua incredulità buono proprio non è, perché questo? Perché la verità obbliga, c’è poco da fare, la verità obbliga. Tanto più obbliga la verità rivelata che riguarda la nostra salvezza, la salvezza eterna delle nostre anime. In questo senso non analizzo tutto ciò che avevo preparato perché sarebbe troppo lungo, solo questo. Bisogna opporsi soprattutto, ora vi do un programma filosofico, ma non spaventatevi, la confusione comincia con la filosofia, poi si divulga nel popolo cristiano e quindi bisogna restaurare la filosofia sana, nel senso di Leone XIII, Aeterni Patris Unigenitus spiritus, questa apoteosi del tomismo, documento bellissimo il quale raccomanda la sana filosofia di S. Tommaso di Aquino proprio per sconfiggere questo razionalismo e soggettivismo dei nostri tristi tempi.

Allora nell’ottocento appena cominciava, ora ne vediamo i velenosi frutti. Soprattutto opporsi al soggettivismo, care sorelle è terribile, al giorno di oggi praticamente non c’è filosofo di nome che abbia il coraggio di difendere il realismo epistemologico, una cosa molto semplice; realismo epistemologico vuol dire che la nostra mente umana è a contatto con la verità oggettiva, cioè che il tavolino che vedo davanti a me, realmente c’è. Il deteriore teosofismo dei nostri tempi ci vorrebbe far credere che tutto è un fenomeno, quindi non è che il tavolino esiste, appare a me che il tavolino ci sia, se poi a voi appare qualcosa di diverso avete democraticamente il diritto di dissentire. Invece non è così, vedete come il democraticismo, questo famoso pluralismo ecc., si rifà a queste orrende dottrine del soggettivismo, le quali poi conducono al disprezzo della verità. La verità, questo fine della intellettualità umana, è anche il fine di tutto l’uomo, S. Bonaventura mi perdoni, c’è anche un giusto pluralismo teologico, quindi anche S. Bonaventura è un teologo molto ortodosso, ma voi sapete che litigava con S. Tommaso su un punto delicato, cioè in che cosa costituisce la beatitudine eterna, cioè il fine ultimo dell’uomo. S. Bonaventura diceva la carità, l’amore e la gioia in Dio, S. Tommaso diceva: no, è la visione dell’essenza divina, quindi l’attenzione dell’intelletto. Quindi il nostro intelletto è destinato alla visione del volto di Dio, quindi la verità, care sorelle, è qualcosa che obbliga vitalmente sul piano morale. Perciò niente soggettivismo, niente poi nella prassi democraticismo e pluralismo, ma obbligo morale davanti alla verità. Questo è valido tanto a livello ecclesiastico, quanto a livello laicale, cioè è la stessa natura umana creata da Dio per conoscere la verità. E’ una vera e propria perversione dei fini naturali dell’intelligenza umana è pensare che la nostra intelligenza non sia fatta per conoscere il vero, ma per dubitare, discutere se una cosa appare come appare o se appare diversamente.

La liturgia, anche qui il concilio dice così nella "Sacrosantum concilium ": linguae latinae usus salvo particulari curae, in ritibus latinis servetur. Benissimo, dive tutto, vedete: l’uso della lingua latina tranne i diritti particolari,( al giorno di oggi tutti hanno dei diritti particolari) deve essere conservato, voi pensereste: deve essere tolto, no, poiché a quanto pare al giorno di oggi non si ricorre mai al latino, invece no, qui dice che deve essere conservato l’uso della lingua latina, nei riti, al plurale, quindi c’è una pluralità di riti latini, anche il nostro santo ordine aveva uno stupendo rito che è stato non soltanto conservato, ma molto promosso da sua santità S. Pio V.

Quando il sommo Pontefice nell’anno di grazia 1570 promulgò il nuovo messale tridentino, vedete il sano pluralismo del sommo Pontefice, al giorno di oggi ci si adira, si dice: è una persona autoritaria, che schiacciava i poveri cristiani, invece il cardinale Ratzinger ci ha rallegrati con un articolo pubblicato sull’"Avvenire" intitolato: l’attualità, o la modernità nientemeno che di S.Pio V. S. Pio V quando rinnovò il messale, ha conservato ed ha promosso tutti i riti che avevano più di 200 anni di tradizione. Pensate il rispetto di questo Papa, che si accusa di autoritarismo, aveva per i riti particolari. Ebbene, tanti ordini religiosi che avevano degli stupendi riti, ed anche il nostro ordine aveva uno splendido rito, tanti ordini religiosi, contrariamente alla lettera del concilio, hanno rinunciato ai propri riti, mentre il concilio esorta proprio a conservarli. Sono delle cose urtanti, vedere come un concilio insegna e come noi le abbiamo interpretate, così bisogna tornare alla lettera del concilio.

Così scomparsa del latino, voi sapete chi è interessato a far scomparire il latino, è scomparso dalle scuole medie, poveri figlioli, che dimenticano questa lingua e soprattutto qui in Italia che rimane veramente la culla della cultura europea, ebbene in Italia è di primo ordine la lingua latina, vitalmente necessaria per qualunque persona che voglia riconoscersi in qualche sublimità di cultura anche umana oltre che religiosa. Quindi vedete: cui prodest? Nel mio paese si diceva: non c’è bisogno del ginnasio, del liceo classico, anzi bisogna proprio sopprimerlo, per quale motivo? Perché la lingua latina è la lingua degli imperialisti, Cesare Augusto, l’imperialismo, quindi la lingua latina è imperialista, bisogna sopprimerla. Poi abbiamo la fortuna che c’è la lingua russa che è la lingua del primo paese socialista, quindi se impariamo questa, non c’è più desiderio di imparare quella latina. Similmente qui nelle scuole medie, cui prodest? Quale partito, care sorelle, si è dato da fare per eliminare il latino? Lo sappiamo tutti quali macchinazioni ci sono dietro a questo.

Ma almeno nella chiesa cattolica la lingua latina dovrebbe essere veramente promossa e veramente coltivata. Poi c’è stato tutto quell’affievolimento che voi conoscete della pietà eucaristica, questo veramente tremendo, vedete il Signore non ci abbandona, il Signore è sempre con noi nella sua Divina Presenza, così commovente, così umile, così nascosta, proprio l’ultimo grado dell’umiliazione del Servo di Javè, come insegna Isaia, questa presenza nascosta sotto le Sacre Specie , l’umiltà del nostro Salvatore il quale ha assunto la natura umana proprio per farsi umile. Vedete Iddio non può essere umile, lo sapete care sorelle, perché Dio essendo sopra a tutto non può riconoscere secondo verità dei limiti che non ha ed è per questo che ha voluto assumere la nostra povera natura umana per poter umiliarsi, è una cosa bellissima, è proprio come se Dio volesse farsi umile come l’uomo deve farsi umile. Così questa bellissima, grandissima presenza, questa scekinà per usare questa parola ebraica, quella tenda piantata in mezzo al popolo e che ci accompagna lungo tutto il cammino nel deserto fino alla patria celeste. Allora vedete care la pietà eucaristica segna sempre i tempi forti della Chiesa. Quando la Chiesa è prospera, è in ginocchio davanti all’Eucarestia.

Che cosa succede al giorno di oggi? Quei bellissimi altari, con Gesù Sacramentato in mezzo, non ci sono più. Ci sono i tavolini davanti e Gesù spostato in disparte in un angolino spesso anche abbastanza squallido, poi non ci si inginocchia più dinanzi al Santissimo. Proprio l’altra volta, io ho dei bravissimi chierichetti lì a S. Giacomo, dei bravi ragazzi veramente, non è colpa loro, nessuno ha insegnato a loro. Andiamo lì facendo un’altra strada davanti al Santissimo, messo anche lì un pochino in un canto, mi inginocchio naturalmente, i ragazzi vanno via imperterriti. Dico: ma sapete, lì c’è Gesù, quindi bisogna fermarsi, inginocchiarci, dicono: padre, nessuno ce lo ha insegnato. Ebbene, adesso ve lo insegno io, così un’altra volta ci inginocchiamo tutti insieme. Vedete l’uomo non è mai così grande come quando si fa piccolo, come quando si inginocchia davanti al Tabernacolo. Non è cari che il Signore ci abbandona, Lui rimane sempre in mezzo a noi, il problema è che potremmo essere noi ad abbandonarlo e questo sarebbe veramente spaventoso. Vedete dunque quello che è orrendo proprio questa indifferenza, insensibilità all’Eucarestia e persino la profanazione dell’Eucarestia.

Adesso non insisto, ma il Pontefice stesso accennò a questi fenomeni, chiedendo proprio perdono al popolo cristiano per gli scandali causati da alcuni sacerdoti indifferenti nei riguardi del SS. Sacramento. Io stesso ho visto delle pagliacciate enormi, non oso soffermarmi perché sono cose bruttissime. Ultima cosa, che fare, allora arriviamo proprio alla terapia. Che cosa dobbiamo fare? Come vedete il concilio è veramente " sacrosanctum concilum" , va bene? Possiamo dirlo forte, nel concilio non c’è neanche una lettera, neanche una virgola che sia sbagliata, cioè tutto quello che il concilio dice è interpretabile e quindi da interpretare alla luce della sacra tradizione e così interpretato risulta assolutamente attendibile e santo. L’unica difficoltà ed è qui che c’è una forma indiretta del concilio è che in un’epoca in cui bisognava proprio insegnare dottrinalmente, chiaramente, definire e anche se fosse necessario, scomunicare, proprio in un’epoca così pericolosa il Concilio si prese questo strano lusso di essere pastorale, senza essere dottrinale.

Questa cosa ha causato molti equivoci, basta citare una sola cosa che può esemplificare un po’ tutte, il Cardinale Michele Brown, un grande teologo veramente, il Cardinale Brown al concilio insisteva … (finita la cassetta)

22 commenti:

  1. <p><span>Quando la Chiesa è prospera, è in ginocchio davanti all’Eucarestia.</span><span> </span>
    </p><p><span>Che cosa succede al giorno di oggi? Quei bellissimi altari, con Gesù Sacramentato in mezzo, non ci sono più !</span><span> </span>
    </p><p> :'(
    </p>

    RispondiElimina
  2. <span><span>........oh....        
    <span>(finita la cassetta)    <span>     :'(      ....</span></span>        
    <span><span>eh....cara Redazione, il discorso di p. Tyn che ci stava dando di nuovo i raggi di quel Sole di Vita eterna che è Gesù Eucaristico, Gesù sempre Presente in mezzo a noi fino alla fine del mondo.....</span></span>        
    è rimasto troncato.,... e noi passerotti affamati di Pane di Vita eterna, rimaniamo a bocca aperta, in sospeso a guardarci l'un l'altro, appesi a quelle stupende parole che ci indicano dove saziare le nostre anime che hanno fame e sete del DIO VIVENTE  !        
    .....e che fame arretrata, tanta fame che i pastori OGGI  non vogliono più saziare; ci danno pietre al posto del Pane, ci danno sociologia, politica sociale ed ecologica, galateo social-interculturale, tutto per la VITA MATERIALE e socializzante, tutto per l'aldiqua....e della VITA ETERNA non ne vogliono nè parlare nè sentir chiedere, ma noi fedeli affamati e denutriti, vogliamo SOLO  DIO ! DIO E' TUTTO: E GESU' SUO FIGLIO E NOSTRO SIGNORE, è solo Lui che può saziare la nostra fame e sete di Verità e amore, NON le scienze umane filantropiche che competono all'ONU e alla FAO e ai governi e agli economisti  !        
    Quando torneranno a capirlo questo i sacerdoti che non capiscono più che cos'è la FAME DELL'ANIMA  ?        
    QUANDO ?        
    <span>(finita la cassetta)! già.....e rimaniamo col cuore trafitto di nostalgia per l'Eterno Amore che da quel Sole di Vita Eterna nel Santo Sacramento s'irradiava in tutti i cuori, in tutta la Chiesa e le dava Vita Divina ed Eterna, mediante la Santa Liturgia, quella che Gesù aveva donato alla sua Chiesa, e che non riconosciamo più.....e P. Tyn lo raccontava con quel suo candore di anima santa.....</span>        
    <span>e la cassetta è finita di colpo....</span>        
    e noi non "andiamo in pace", NON  abbiamo più pace, finchè il Signore non ci darà LA SUA PACE,   quell<span>a<span> che il mondo (o la Chiesa mondanizzata) pacifinto-mondialista-inclusivo</span></span></span>    
    <span><span> non può dare  !</span>        
    :'( </span></span>

    RispondiElimina
  3. Beh... Padre Tomas è ancora tra noi! Nella comunione dei santi. E credo stia aiutandoci.
    La pace del cuore la dà Gesù. Senza quella noi siamo rabbiosi. E la rabbia, pur motivata, di per se stessa è un autogol.
    Oppure siamo disperati. Altro autogol. Non ritengo il passato "tutto buono" ed il presente "tutto uno schifo".
    Quello che cerco di fare è di riconoscere e detestare il peccato, convertendomi.
    Convertendo il mio cuore, Gesù agisce. Ed inizia a convertirsi la Chiesa... Fidiamoci, ringraziando Dio che ci rendiamo conto di questo spaventoso errore che c'è in molte derive postconciliari. E chiedendo perdono al Signore di qualche autogol.   

    RispondiElimina
  4. Extra Ecclesiam nulla salus3 agosto 2010 alle ore 09:16

    <span>"Possiamo dirlo forte, nel concilio non c’è neanche una lettera, neanche una virgola che sia sbagliata, cioè tutto quello che il concilio dice è interpretabile e <span>quindi da interpretare alla luce della sacra tradizione</span> e così interpretato risulta assolutamente attendibile e santo. L’unica difficoltà ed è qui che c’è una forma indiretta del concilio è che in un’epoca in cui bisognava proprio insegnare dottrinalmente, chiaramente, definire e anche se fosse necessario, scomunicare, proprio in un’epoca così pericolosa il Concilio si prese questo strano lusso di essere pastorale, senza essere dottrinale". </span>
    <span>Ma se nel concilio VII non c'è una virgola sbagliata e neanche una lettera, come è possibile che in 40 anni la maggior parte della Chiesa sia andata dietro alla ermeneutica della discontinuità? Il non definire, l'ambiguità di certi testi sono alla base della cattiva interpretazione dei testi stessi. Se tutto è interpretabile lo è sia in un modo che in un altro. Se non si definisce una volta per tutte la dogmaticità o la pastoralità dell'ultimo concilio si rischia sempre di fare una riforma soggetta ad interpretazione soggettiva appunto. Ora il nostro Santo Papa sta cercando di riformare la Chiesa attraverso la ermeneutica della continuità, Paolo VI non ha agito così. Chi ci assicura che un altro Papa segua l'interpretazione della tradizione? Per fortuna che sulla Chiesa <span>portae inferi non praevalebunt. </span>Lo Spirito Santo ha un bel da fare.</span>

    RispondiElimina
  5. Il concilio ha dette delle cose, il post-concilio ne ha fatte altre... Infatti, continuo a sostenere, e sempre lo sosterrò, che il 99% della responsabilità del travisamento del dettato conciliare fu causato dall'interpretazione e dall'applicazione fuorvianti e destabilizzanti che Paolo VI, seguendo la moda progressista in voga in molti episcopati dell'Europa centro-settentrionale, ha voluto dare al concilio. I suoi atteggiamenti, i suoi comportamenti pubblici, i suoi discorsi e, soprattutto, le molteplici riforme che egli ha prodotto (Curia Romana, corte pontificia, S. Messa, libri liturgici e via dicendo) hanno prodotto, nell'arco di pochissimi anni, uno sconquasso ed una rivoluzione religiosa tali, che, appena 7 anni dopo la conclusione del concilio, il pontefice dichiarava che il fumo di Satana era entrato nella Chiesa. La rivoluzione modernista di Paolo VI ha dato una impostazione tremendamente progressista all'intera Chiesa e da allora il Cattolicesimo non è più riuscito a recuperare la sua giusta rotta, in quanto il pontefice fu subito seguito e imitato, nei comportamenti come negli insegnamenti, da quasi tutti i vescovi del mondo. Certamente Giovanni XXIII non aveva intenzione di rivoluzionare la Chiesa in questo modo quando decise di indurre il 21° concilio ecumenico. Dobbiamo tutto a papa Montini, purtroppo. Egli cedette e si arrese al modernismo e non si rese conto della profondità e gravità degli atti che andava via via compiendo, men che meno valutò le conseguenze terribili dei suoi provvedimenti. Troppa fiducia nella bontà dell'uomo egli aveva. Paolo VI fu, a mio avviso, il peggior pontefice degli ultimi secoli, colui che promosse e avviò la demolizione della Chiesa. Possiamo solo sperare nelle parole di Cristo: "portae inferi non praevalebunt", consolandoci col pensiero che tutto ciò era previsto ed era stato profetizzato da molti (Vergine di La Salette e Fatima, Beata Caterina Emmerich, ecc...).

    RispondiElimina
  6. Dimenticavo: fu Paolo VI a introdurre la moda dello straccionismo liturgico, poi portato alle estreme conseguenze durante il pontificato del santosubito grazie al "geniale" Piero Marini. Il pauperismo demagogico dei paramenti e delle cerimonie introdotto dalla manìa pseudo-protoevangelica di Montini fu immediatamente adottato da tutti i chierici del mondo. Quindi, dobbiamo a lui anche la moda delle casule arcobaleno e delle mitrie di plastica oggi tanto in voga. Dobbiamo a lui anche la passione per il sociale tanto di moda tra i preti d'oggi e dobbiamo a lui anche la smània ecumenica adottata da vescovi e preti di tutto il mondo.

    RispondiElimina
  7. Non sono d'accordo sulla primissima parte del tuo scritto, ovvero sulla scrittura e interpretazione del Vaticano II...
    Vero che esso è stato interpretato malissimo e in maniera ultra progressista, ma cosa volevamo aspettarci da un Concilio i cui i periti principali erano già stati allontanati dalle cattedre salvo poi essere richiamati in pompa magna? No, Giovanni XXIII sapeva benissimo a cosa andava incontro, molti furono i massoni e ultramodernisti che esultarono non appena fu eletto al soglio di Pietro, il Papa "buono" era in realtà un bergamasco molto vigile e furbo (vedi le microspie a Padre Pio, l'occultamento volontario di Fatima, e i profeti di sventura). Cosa, inoltre, si voleva aspettare da gentaglia come: Alfrink, Suenens, Congar, Chenu, Balthasar, Rahner ecc?
    Mi chiedo poi, perchè scrivere Nostra Aetate? (lo sanno ormai pure i muri che Jules Isaac volle fortissimamente quel documento di rivincita verso il Cristianesimo e che Bea da pio gesuita si trasformò in un torvo ariete che sfondò tutto...solertissimo nei suoi frequenti viaggi a New York dove riportava tutte le vittorie conciliari ai circoli massonico ebraici)....quindi non prendiamoci in giro sul fatto degli scritti e dell'interpretazione dei documenti del C.V.II.
    Inoltre il Beatissimo Padre Pio XII fece dei sondaggi per indire un Concilio ma capì che la situazione vescovile era drammatica (in primis in Francia e Olanda per via dei vescovi ultramodernisti che la infestavano) e subito desistette scrivendo, invece, quello che doveva essere l'ultimo baluardo contro gli eretici, il terzo Sillabo come amava chiamarlo Franco Amerio, l'<span>Humani Generis</span> che, purtroppo, a poco servì se non ad essere calpestata da tutti, un pò come la Pascendi e il Syllabo.

    RispondiElimina
  8. Infatti oggi la Chiesa è tutto (ecumenica, impegnata nel sociale, rinnovata) fuorchè prospera...chi si inginocchia ancora davanti a Gesù Sacramentato? Si riceve addirittura la Particola Sacra in mano!

    RispondiElimina
  9. <span>come è possibile che in 40 anni la maggior parte della Chiesa sia andata dietro alla ermeneutica della discontinuità? </span>

    <span>come è possibile  ?......?</span>
    :'( :'( :'(

    RispondiElimina
  10. insomma: a Paolo VI dobbiamo molto ! ;)

    RispondiElimina
  11. E non solo a lui, purtroppo ...

    RispondiElimina
  12. Vedo che la Redazione ha cancellato il mio commento e ha fatto bene perché era un commento forte pur veritiero. Ammetto che frasi ben più forti hanno scritto santi e poeti cattolici (es.Dante,Savonarola ecc.)  sui papi e sugli uomini di chiesa.
    Ma forse è meglio nascondere la polvere sotto lo zerbino...e lasciare che continui ad andare tutto in malora.
    Se non si ha l'umiltà di riconoscere le cause del male e rimuoverle a che serve discutere?

    RispondiElimina
  13. Anche il mio su Paolo VI è stato cancellato...meglio edulcolorare....

    RispondiElimina
  14. Padre Giovanni Cavalcoli,OP3 agosto 2010 alle ore 15:30

       Cari amici,
       sono il postulatore nella causa di beatificazione del Servo di Dio Padre Tomas Tyn. Visto l'interesse che il suo discorso ha suscitato in voi, vi invito a visitare i siti a lui dedicati: www.studiodomenicano.com e www.arpato.org  Mi permetto anche di suggerirvi la lettura del mio libro "Padre Tomas Tyn, un tradizionalista postconciliare", Edizioni Fede&Cultura, Verona 2007.
     Anch'io, come voi, mi rammarico per non aver potuto acquisire il seguito del discorso, oggi forse
    irrimediabilmente perduto, a meno che non  mi giunga un'altra copia, cosa non impossibile, perchè i discorsi di P.Tomas venivano spesso registrati da più persone contemporaneamente. Ad ogni modo, ringraziamo il Signore per questo sorso di sapienza che P.Tomas ci offre. Il fatto che voi lo abbiate apprezzato vuol dire che siete già in sintonia con lui, il che poi non vuol dir altro che essere in piena sintonia con la nostra Santa Madre Chiesa Cattolica. Pertanto mi rallegro vivamente con voi per questa vostra fede robusta nonostante le tentazioni alle quali oggi spesso è sottoposta persino da parte di coloro che dovrebbero rafforzarla e difenderla.
       Quanto a Paolo VI, penso anch'io che non abbia fatto abbastanza per opporsi all'ondata di interpretazione modernista del Concilio, benchè nei suoi atti o personali o mediante la CDF (Congregazione per la Dottrina della Fede) non manchino interventi tesi alla confutazione degli errori - pensate solo all'Humanae Vitae -. Ciò che gli è mancato è stato il coraggio di esonerare dall'insegnamento o comunque di censurare i teologi eretici, i quali pertanto hanno avuto la possibilità di infischiarsi degli interventi della CDF. Tuttavia anche in questo campo la CDF ha fatto alcuni significativi interventi, pescando però, come si suol dire, i pesci piccoli e lasciando liberi i grossi.
       Quello che è  auspicabile è che il Papa pubblichi un elenco delle dottrine
     vincolanti del Concilio  sotto forma di canoni, come hanno sempre fatto i concili del passato, corredandoli cion la relativa nota  teologica (vedi l'articolo di Don Morselli), così che possiamo sapere con certezza  ciò che dobbiamo tenere per fede. In tal modo si porrà fine alle strumentalizzazioni moderniste mostrando come il Concilio sia in linea con la Tradizione.   P.Giovanni

         

    RispondiElimina
  15. Mons. Principe Vescovo3 agosto 2010 alle ore 20:34

    Famoso fu la blasfemo quanto irriguardosa frase di martin lutero quando affermava: Togliete la Messa-togliete la Chiesa...
    cosa hanno fatto i nostri negli anni 70? Hanno tolto la Messa riformandola con una pur sempre valida ma lontana anni luce dall'altra ricca di pietà e ornamenti datagli nel corso dei millenni... una sontuosa opera Divina sostituita con una tutta umana... e cosa è successo? Alla Chiesa d'improvviso son mancati gli anticorpi e il fumo di satana è potuto entrare e sconquassare tutto il Sacro edificio... io  per modesto mio avviso, credo che se la Messa non fosse mai stata riformata oggi giorno ben poco si sarebbe parlato del concilio... ma hoimè, la Messa è stata riformata e con essa anche il cuore dei fedeli, del popolo.

    RispondiElimina
  16. Mons. Principe Vescovo ha perfettamente ragione ed ha individuatoil cuore del problema.Se fosse rimasta la Messa di sempre lentamente anche le deviazioni che ci sono state sull'interpretazione del Vaticano II sarebbero rientrate nell'alveo ma così non è stato.Paolo mesto e Bugnini han privatio milioni di fedeli di un tesoro  splendido e ci hanno rifilato una messa di bassa lega si è scambiato l'oro con il rame, il pofido con l'argilla.
    Che dire... migliaia,forsemilioni di opersone, hanno perso la fede per causa loro e di questo un giorno ne risponderanno a Dio quando saranno adunati nella  valle di Giosafat...

    RispondiElimina
  17. <span>...abbiamo ancora coraggio di tenere Gesu....nel cantuccio.....?? VERGOGNA!! ancora nessuno fa niente! da qui bisogna ripartire.....altrimenti sono solo chiacchere! </span>

    RispondiElimina
  18. ANDRA' SEMPRE PEGGIO PERCHE' LA CHIESA E GOVERNATA DA PIE ESORTAZIONI E NON DA DIRETTIVE CHIARE E TONDE.

    RispondiElimina
  19. <span>...infatti...lo vediamo tutti i giorni...niente da sperare.....perche abbiamo sostituito Dio... con i vescovi...preti...suore..cardinali...</span>

    RispondiElimina
  20. Non so perché la redazione abbia cancellato alcuni commenti, ma come ammettoni gli stessi autori erano piuttosto forti e, forse, con parole non proprio confacenti alla dignità di colui che, per quanti difetti possa avere, è pur sempre il Sommo Pontefice. Per quello che può valere il mio invito, chiedo di usare termini anche duri, ma sempre rispettosi verso il Papa.Per esperienza personale so che molti nemici della S.Messa di sempre si attaccano ad espressioni a volte pesanti dettata da foga polemica (quante volte per farsi udire bisogna alzare la voce!!!) per rinfacciare a noi spirito divisore - diabolico - mancanza di rispetto, di giudicare,idee preconcette (invece loro!). Penso sia bene evitare di dare ai neomodernisti qualsiasi tipo di appiglio per rigirare la frittata. Vi assicurano che seguono questo sito anche se non osano sciverci perché non sanno argomentare ma solo attaccarsi al tabù del Concilio!

    RispondiElimina
  21. <span>se la Messa non fosse mai stata riformata oggi giorno ben poco si sarebbe parlato del concilio...</span>
    e il Concilio ha avuto, a quanto pare, l'effetto nefasto, immediato, preponderante di avviare la Chiesa a quella riforma della Liturgia che Pio XII previde come suicida, seguendo i moniti di Maria Santissima!
    speriamo di essere in tanti, sempre di più, a vedere questa amarissima realtà e a dirlo a voce alta, sempre più forte e convinta, perchè è la pura verità, e la Verità ci farà liberi !

    RispondiElimina
  22. ....finchè Dio non interverrà in modo diretto e palpabile, visibile ma misterioso, in un modo che non possiamo prevedere....
    Prima sì, per un bel pezzo lascerà che la Chiesa percorra a precipizio tutta la china discendente sulla quale si è avviata 48 anni fa, sedotta dalle sirene del mondo, poi, quando tutto sembrerà perduto (come vide la beata Emmerich), la risolleverà dal fango in cui sarà tutta immersa e la porterà "in più spirabil aere", con la sua Grazia Salvifica, mantenendo fede alla promessa "Non praevalebunt !

    RispondiElimina