Verrà resa nota a breve la nomina, quali membri della Pontificia Commissione Ecclesia Dei (che come si sa è l'ente vaticano che sovrintende la forma straordinaria della Liturgia e i rapporti con i tradizionalisti), di due importanti acquisti: don Almiro de Andrade, FSSP, e P. Vincenzo Nuara, o.p. (insieme nella foto, nel corso di una celebrazione solenne a Trinità dei Pellegrini: al centro P. Nuara, alla sua destra don Almiro).
Don Almiro de Andrade, portoghese ma perfettamente a suo agio con la lingua italiana, è assistente del Parroco P. Kramer della parrocchia personale di Trinità dei Pellegrini e già attualmente, di fatto, "segretario del Segretario" dell'Ecclesia Dei, mons. Pozzo. Appartenente alla Fraternità S. Pietro è, a nostra conoscenza, il primo caso in cui un sacerdote appartenente ad una delle cosiddette Comunità Ecclesia Dei (ossia gli istituti tradizionali in piena comunione con Roma, che appunto dipendono dalla Pontificia Commissione eponima) viene chiamato a far parte a pieno titolo di quel dicastero.
P. Vincenzo Nuara è ben noto, per almeno un triplice ordine di ragioni (tutte e tre a sua gloria): essere stato allontanato dalla sua diocesi di origine, Acireale, in odio alla Messa tridentina, ch'egli aveva preso a celebrare; per avere organizzato già per due volte il più importante convegno sul motu proprio, l'ultimo dei quali conclusosi tra l'altro con un solenne Pontificale in S. Pietro; e per avere infine portato la Messa tradizionale a Radio Maria.
Ogni rafforzamento dell'Ecclesia Dei, anche e specialmente sotto il profilo delle 'risorse umane', è di per sé da salutare con molto favore; ancor più poi conoscendo le persone che entreranno a far parte della squadra. 'Le leggi son': il motu proprio Summorum Pontificum è stato una sorta di Editto di Costantino volto a far cessare le persecuzioni; un 'decreto di emancipazione' che ha voluto spezzare le catene della schiavitù in cui era tenuto il rito immemoriale. Ora occorre 'chi pon mano ad esse' e rafforzare poteri ed effettivi della Commissione Ecclesia Dei affinché il motu proprio trovi effettiva applicazione. Questo è un ottimo passo in quella direzione.
Ho un sogno per questo 2010: che cessino le persecuzioni contro noi! Non è possibile che tra cattolici dobbiamo combatterci gli uni contro gli altri, tradizionalisti contro progressisti e viceversa. Basta! Queste categorie non devono esistere più! I cattolici dobbiamo essere soltanto CATTOLICI!!!
RispondiEliminaChe il Signore ci aiuti a ritrovare l'unità nella nostra Chiesa e che lo Spirito Santo possa ispirare il nostro amatissimo Benedetto XVI a trovare la soluzione giusta per risolvere questo problema che ci lacera da tanti decenni.
<span style="">
RispondiEliminaVORREI AVVERTIRE la Redazione che c`è un imbecille o un`imbecille che sta cercando di prenderci in giro, firmando i suoi commenti come Dante Pistorelli.
Ho verificato i nomi e i luoghi da lui-lei citati : sono inesistenti.
Vi ringrazio di provvedere al cancellamento.
Immagino che il primo "commento" di questo thread obbedisce alla stessa intenzione trollesca.
</span>
Dietro il nick di Dante Pistorelli si cela sicuramente un colto burlone (che può risultare più o meno gradito ai destinatari della sua satira...) che si serve di toponimi falsi ma verosimilli, coniati a orecchio...<!--EndFragment-->
RispondiEliminaIo credo che potete accontentarvi dell'editto di Costantino, sperando che no agognate segretamente all'editto di Teodosio (e alle azioni di Tessalonica). Però io credo cche il paragone sia calzante anche per un'altra cosa: voi volete la chiesa di Costantino; ma l'epoca costantiniana è tramontata, no c'è più...
RispondiEliminaPace e bene.
no c'è più?
RispondiEliminail dramma però (o la tragedia) attuale è che no c'è più neanche la grammatica, rifondata nel '68 perchè quella tradizionale era repressiva, nè la lingua italiana corretta, nè la logica, completamente sparita dalle menti (s)ragionanti che non sanno che farsene dell'intera storia della Chiesa e dell'uomo, dal 300 d.C. al 1962, con tutte le migliaia di Santi, che sono da considerare persone inutili e inesistenti ai fini della civiltà cristiana!
Per ora siamo ancora alle prese con qualche fan di Massenzio, o inopportuno. Ma d'altronde non si può immaginare che il giorno dopo la promulgazione dell'editto di Milano le persecuzioni siano cessate di colpo. Ci sarà voluto qualche annetto per convincere tutti nell'impero che i cristiani andavano lasciati in pace. La Chiesa di Costantino comunque non la vogliamo. Un laico e per giunta non battezzato che si mette a interferire nelle decisioni ecclesiastiche non ci piace. Probabilmente la cosa piace più a te che a noi, inopportuno.
RispondiEliminavorrei capire il significato di quel celebrante al centro della foto con il capo coperto. Mai visto in questo modo., chi mi spiega il significato e perchè ha il capo coperto da quel cappuccio? grazie
RispondiEliminaSi accede e recede dall'altare capite cooperto. Per i religiosi, come P. Nuara, con il cappuccio dell'abito
RispondiEliminaBravo inopportuno, così va meglio. Se non esageri sembri proprio un vero progressista ignorante
RispondiEliminaSpindoctore, no fare spirito di patata. Bada che i<span>l Concilio Vaticano II ci ha liberato dal considerare "cristianesimo" l'ideologia della sudditanza al poterre teocratico, dell'egemonia confessionale e dell'assoggettamento ideologico. Perciò è stato un kairòs, un tempo propizio della primavera dello Spirito Santo. Si tratta di scegliere (Ez. 36,16-32) : o con lo Spirito o con le ossa spolpate.</span>
RispondiEliminaPace e bene, fratello.
E' imperativo evitare ogni insulto (tra l'altro ingiustificato). Anche se Inopportuno dovrebbe spiegarci che c'entri Tessalonica: la repressione di Teodosio era mica a sfondo religioso.
RispondiEliminamica inopportuno è un... francescano? Saluta Pace e Bene... C'è pure un francescano maltese contro il Motu Proprio... ma non ricordo il nome...
RispondiEliminaNon mi scandalizzo certo se il rev. Naura mangia carne al venerdi'.. lo fanno qusi tutti... credo
RispondiEliminaTuttavia vorrei riportare lo sgomento di jean Guitton (fronte quasi progressista) su tale provvedimento di Paolo VI, di cui per altro era amico.
Cosi' per ampliare un po' il discorso.....le riforme di Paolo VI davvero hanno colpito al cuore della pieta' popolare.
Il devozionismo ottocentista e la religiosità popolare impregnata di paganesimo sono le tare da cui ci ha liberato Paolo 6°.
RispondiEliminaQuesto Pistorelli sarà anche un goliardo (divertente), ma passare agli epiteti contro di lui, che non ha lanciato epiteti a nessuno, è un eccesso. Ma se anche questo Pistorelli fosse quel che la contumelia ai suoi danni asserisce egli sia, andare a verificare l'esistenza di un teologo chiamato Spadadefora è forse segno di speciale acume?
RispondiEliminaAl mittente insulti e addebiti. Redazione, perché non cancelli il commento di Luisa, che contiene un esplicito insulto in due generi e un implicito insulto in un genere solo?
RispondiEliminaNon riuscivo a apire perchè Dante Pastorelli si fosse trasformato in "Pistorelli". Ora apprendo che si tratta di due persone diverse, sono un inguaribile ingenuo! Però rileggendo i commenti alcuni sembrano proprio dell'illustre professore. Commentando il post sul bilancio del 2009 per il mondo tradizionalista, anche se sono perfettamente d'accordo con chi invita ad essere semplicemente cattolici senza alcuna ulteriore qualifica, apprezzavo l'ottimismo che finalmente si manifestava. Il Pistorelli stroncava subito l'entusiasmo e questo mi sembrava in linea con Pastorelli. Evidentemente riesce ad imitarlo proprio bene. Comunque, a parte qualche accento per i miei gusti troppo lugubre, sento molto la mancanza dell'originale.
RispondiEliminaTornando all'argomento di questo post, ottima la notizia dei riforzi all' Ecclesia Dei, sia per la quantità che pe la qualità. Molto calzante il paragone con l'Editto di Costantino, anche se ha fatto storcere il naso ai soliti dotti. Per il nuovo anno mi accontenterei che da parte tradizionalista cessassero i continui appunti all'operato del Santo Padre, visto che la nostra uscita dalle catacombe è soltanto merito Suo.
Ne dubito fortemente che jean Guitton fosse un devozionalista tardo ottocentesco e magari impregnato di paganesimo era un uomo libero che aveva anche il coraggio di scrivere che la riforma di Paolo VI - liturgica - poteva fallire. E questo qualche decennio fa', in pieni tempi conciliari.
RispondiEliminaHo portato un esempio concreto su un punto che pur legittimo, possa avere dei spunti anche oggi di approfondimento.
Per il resto credo siano rimaste molte rovine, perche' un conto e' restaurare, un conto rivoluzionare. E Benedetto XVI infatti deve provvedere urgentemente alla riforma della riforma.
No inopportuno, no, adesso esageri di nuovo, si vede che sei dei nostri.
RispondiEliminaPer la redazione: chiedo scusa, ma non capisco dove fosse l'insulto: l'ignoranza era una constatazione di "non sapienza" almeno grammaticale; Forse, da amante del latino, avrei potuto derivare l'apprezzamento da "nescire", la cui prima persona singolare dell'indicativo presente, tuttavia, dalle vostre parti mi pare suoni anche peggio. Comunque non ripeterò, prometto!
La devozione e la pietà popolare ci hanno propiziato molte grazie, forse immeritate. Dalla loro diminuzione derivano molti mali.
RispondiEliminaIl potere civile se vuole essere tale deve indicare la via della salvezza, non per sua scoperta ma per debito riconoscimento.
FdS
Spindoctor: l'insulto (ingiustificatissimo) era il "progressista"
RispondiEliminaDunque qualcuno crede ancora alla primavera dello spirito... altro che Teodosio, ci vorrebbe.
RispondiElimina<p>Osservo che la persona che si firma Dante Pistorelli suscita l`ammirazione e la difesa di alcuni, ebbene io continuo a considerarlo come l` ho considerato, sono senza dubbio sprovvista del pur minimo senso dell`humour, ma non mi diverte chi non ha altro scopo che quello di disturbare, storpiando il nome di una persona che stimo e che rispetto e volendo in realtà allontanarci dal senso del discorso pendendoci per i frondelli.
RispondiElimina<p>Al guest che ironizza sul fatto che sarei andata a verificare l`esistenza di Spadadefora, vorrei dire che senza dubbio quel commento mi è sfuggito, e non intendo ricercarlo...precisando ancora che se il tale colto e gogliardo ha scritto Spadadefora e non Spadafora, si tratta ancora di un`altra delle sue storpiature, prese in giro, che apprezzate.
<p>Comunque trovo molto sgradevole che la Redazione tolleri i commenti di chi si serve, storpiandolo, del nome di una persona.
Infatti li avevamo cancellati già da stamattina. Per quanto l'umorismo sia comunque benvenuto, (e lo Spadadefora... è sublime), usare il nick simile ad altro commentatore ingenera confusione, come si è visto, e siamo intervenuti.
RispondiEliminaE' naturale che Luisa non abbia il senso dell'umorismo, essendo svizzera. Ma nella vita bisogna anche sapersi divertire e far divertire. Peccato che i Redattori abbiano cancellato gli interventi del Pistorelli, cui vogliamo inoltrare il nostro invito a tornare tra noi. Non se la prenda, caro Pistorelli, nemo propheta in patria: non ci lasci in balia degli opposti grigiori neokatto e paraleffy.
RispondiEliminaPosso anche azzardare la fonte dello Spadadefora: è "Un sacco bello" di Verdone. Per la precisione l'episodio dell'hippy-mistico Ruggero che il padre tenta di reinserire nella vita normale.
RispondiElimina<span style="border-collapse: separate; color: #000000; font-family: Arial; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-family: Verdana; ">
RispondiElimina<p>...personalmente ritengo che il personaggio satirico"Pistorelli" non sia da classificare nella specie dei troll nocivi al blog, e per questo esporrò la mia opinione:
<p><span style=" ">(Lode della satira, liberamente condivisibile o criticabile in questo contesto-blog.)</span>
<p>......>
</span></span>
E chi ci dice che Pistorelli volesse storpiare il nome di qualcun altro. Anzi stato un galantuomo: avrebbe potuto scrivere con lo stesso esatto pseudonimo o lo stesso esatto nome di qualcun altro. Mica c'è il monopolio dei nomi! Non ha usato parole volgari contro nessuno, non ha ingiuriato nessuno, a differenza, per esempio, della signora Luisa, quindi perché dannarsi tanto l'anima!
RispondiElimina<p><span style="">Da parte mia ci ho messo poco a capirlo, ma finalmente ora tutti si sono accorti che…<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span>
RispondiElimina<p><span style="">dietro il nick “Dante Pistorelli” si celava uno spassoso burlone, fine artista della caricatura, o meglio un<span> </span>caratterista,<span> </span>attento lettore del blog e osservatore dei dialoganti<span> </span>sulla scena, dotato di notevole cultura a base letteraria-umanistica, e di ottimo orecchio linguistico e stilistico, nonché senso del teatro; dev’essere lo stesso autore che ci ha regalato la parodia di don concilio trasformato in<span> </span>“don coniglio” (gustosissimo, nel thread su Rimbaud) e che più volte si presenta con la maschera mimetica di D. Pastorelli che diventa Pistorelli ; (il vero prof. Pastorelli non rinuncerebbe mai alla sua vera identità, avendo sempre stigmatizzato gli anonimi e, rigoroso e integralmente leale com’è ai propri ideali e alla concreta opera prestata alla Tradizione in prima linea, a viso aperto senza SE e senza MA, è fiero del suo autentico nome e cognome, che non nasconderebbe mai!).</span>
<p><span style="">Con la garbata caricatura del prof., (che speriamo l’accetti con indulgenza), <span> </span>sottolineando il suo carattere severo e intransigente su posizioni nette e dichiarate, nonché con le frequenti notifiche e rammarichi per richieste di interventi pro-Tradizione inoltrate alle autorità (sempre disattese), il burlone raggiunge finora il massimo della sua arte, rendendo il personaggio quasi identico all’originale, ricorrendo a gustosi toponimi inesistenti ma verosimili<span> </span>(molti ci son cascati quando ha nominato un certo paese di Castelluccio Valserchio: credibile perchè esiste la Valserchio, ma non il binomio con Castelluccio, casomai Castelnuovo, prov.<span> </span> Lucca!;<span> </span> così a proposito dei preti di Novara ha fatto il nome di un mons. Castellero che non esiste, ma Castellero è nome di una località dell’astigiano, dunque attendibile all’orecchio inesperto…e così via).</span>
<p>.......>
<p>
RispondiElimina<p>Però, dare dell`imbecille a qualcuno è un insulto, farsi prendere per i frondelli, storpiare il nome di un visitatore stimato di questo blog, non è un insulto, è fare satira, intelligente, ammirevole, sublime!
<p>NO, non è una forma di troll, sublime, colta e raffinata, che cerca pur sempre di creare confusione come ogni troll che si rispetta, è dicere verum ridentem!
<p>Ricordo che Dante Pastorelli è uno dei soli ad avere il coraggio di firmare i suoi commenti con il suo nome e cognome, facile e molto poco ammirevole storpiare il suo nome.
<p><span style="font-family: Verdana; "><span style="">cara Luisa, è proprio da Orazio che apprendiamo questo:</span></span>
RispondiElimina<p>quid vetat ridentem dicere verum?
<span style="">
RispondiEliminaLei è libero di ridere degli exploits di chi storpia il nome di una persona, stimata e conosciuta, io sono libera di considerarlo altrimenti.
Che poi sia la verità che il tale scriverebbe ridendo, preferisco sorvolare.
Vedo solo una differenza di forma fra il troll neocat e il troll storpiatore di nomi, direi che il secondo è molto più pernicioso e efficace.
Comunque buon divertimento, io mi fermo qui, ho già fatto consacrato troppo tempo e fatto troppo onore a chi non lo merita.
</span>
comunque...
RispondiEliminase da una parte qualche "oraziano" ritiene che alcuni commenti satirici possano giovare a sdrammatizzare le querelles tra opinioni di bloggers spesso in forte contrasto, suscitando un sorriso e riconducendo le posizioni estreme ad una visione più conciliante.... ma d'altra parte la Redazione prevede che tale elemento umoristico possa diventare offensivo o fonte di confusione e far scadere il livello di serietà del blog, ...allora sarà meglio rinunciare!
<span>Si accede e recede dall'altare capite cooperto...</span>
RispondiElimina<span>grazie Redazione per la delucidazione.</span>
<span></span>
Anche l'imperatore Augusto offriva sacrifici nel tempio, come pontefice massimo,
RispondiEliminavelato capite!
Aveva il senso del sacro più dei sacerdoti del 3. millennio o era un povero...tradizionalista?
Io credo però que il fine imitatore no ha fatto notare quanto è antiquata la teologia pastorelliana: beninteso, no lui, che è brava persona e lo saluto caramente. E' una teologia manualistica e ottocentesca, che fa più danni a sè che agli alltri e lo espone anche a brutte figure: per quanto l'anonimo della benedizione fosse cafone, dal basso de la sua cafoneria aveva ragione e voi no avete fato bene a no farlo notare al Pastorelli. Pace e bene.
RispondiEliminapiù inopportuno di così....!!!!
RispondiEliminaNo, sono i tradizionalisti che hanno ubbie paganeggianti.
RispondiEliminaDesde Mèxico, esperando la confirmaciòn de esta noticia.
RispondiEliminaPedro Rodrìguez Ocampo.
Ppedro1o@yahoo.es
Se la teologia di Pastorelli è antiquata lo è anche Cristo! Per piacere collegare il cervello alla tastiera!
RispondiEliminaGrazie
Matteo Dellanoce
...e te pareva!
RispondiEliminagià...adesso ricordo: appunto nelle sale kikiane si insegna
che il Santo Sacrificio di Gesù Vittima Divina immolata sull'altare dal 33 d. C. fino al 1968...è un "rito pagano":
il normale abominio quarantennale delle catechesi NC!
Chi usa più il termine sattisfattorio? No è il caso di trovare un termine equivalente della vostra bella lingua italica?
RispondiEliminaQuesto inopportuno è, lui sì, un vero apocrifo: l'Inopportuno di infausta memoria non si firmava con l'iniziale maiuscola? Nei contenuti, invece, è coerente con l'Inopportuno d'antan. Forse un po' più sbarazzino.
RispondiEliminaSe la notizia risulterà fondata credo che si tratti più che di un semplice rafforzamento di un vero e propio corazzamento. La Chiesa di Dio ne avrebbe propio bisogno.
RispondiEliminaAntonello
L'umorismo va benissimo. Ma vi pregheremmo di non ingenerare confusioni sull'identità dei commentatori
RispondiElimina<span>Il devozionismo ottocentista e la religiosità popolare impregnata di paganesimo sono le tare da cui ci ha liberato Paolo 6°.</span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Bene. Le tare hanno forgiato tanti santi. Da cosa sono state sostituite? E tali nuovi prodotti cosa hanno forgiato? Carrieristi? Gay e pedofili? Sciatti e ladri? Quante vocazioni attirano?</span>
<span></span>
<span>Beh, occhio alla realtà.</span>
Peccato, mi sarebbe piaciuto poter leggere i simpatici interventi del Signor "Pistorelli".
RispondiEliminaNon disperiamo. Magari il Pisto fa come il Pasto. Sembra che se ne sia andato una volta per tutte, e poi invece riappare.
RispondiEliminaLei è seriamente convinto che carrieristi, gay, pedofili, ladri, sciatti e, aggiungerei, aguzzini nella storia remota e recente della Chiesa pre Vaticano II non fossero di casa? Ed è seriamente convinto che nella Chiesa post Vaticano II la santità sia merce introvabile? Forse non le è chiara non solo la storia della Chiesa ma anche la differenza tra cristianesimo e manicheismo. Occhio alla realtà, appunto.
RispondiEliminaPastorelli è una degnissima persona e la sua teologia è quella riconducibile al Catechismo di san Pio X, né più né meno.
RispondiEliminaCondivido completamente l'opinione del Sig. Matteo Dellanoce, quanto all'uso del termine "satisfattorio", sarebbe d'altronde opportuno, a puro titolo esemplificativo, rammentare come gli "atti satisfattivi" (che si configurano in quei comportamenti dovuti, da tenersi ai fini dell'adempimento di un obbligo) costituiscano voce assolutamente consueta presso qualsiasi giurista, nonché presso qualsiasi studente di materia civilistica.
RispondiEliminaIo credo che no date davvero buono esempio se riducete la materia teologica a puro e semplice ragionamento giuridico.
RispondiEliminaIl Concilio c'è stato proprio per liberare la chiesa da questo tipo di ragionamenti; e questa è cultura spicciola, che dice pure Ratzinger, no necessariamente Martini e gli altri progressisti. Il catechismo: no vi sto mica dicendo di prendere il Catechismo Olandese, basta il CCC: citatemi la parola satisfattorio nel CCC e divendo lefevriano o materboniconsigli o virgomaria come voi. Soddisfazione, poi, è parola psicanalitica, ma voi ottocentisti sembrate restate ancora prefroidiani, colle vostre devozioni che una volta ho nominato effeminizzanti (no è insulto).
Ho già detto che Pastorelli è una degnissima persona. Pace e bene.
<span>Io credo che no date davvero buono esempio se riducete la materia teologica a puro e semplice ragionamento giuridico.
RispondiEliminaIl Concilio c'è stato proprio per liberare la chiesa da questo tipo di ragionamenti; e questa è cultura spicciola, che dice pure Ratzinger, no necessariamente Martini e gli altri progressisti. Il catechismo: no vi sto mica dicendo di prendere il Catechismo Olandese, basta il CCC: citatemi la parola satisfattorio nel CCC e divendo lefevriano o materboniconsigli o virgomaria come voi. Soddisfazione, poi, è parola psicanalitica, ma voi ottocentisti sembrate restate ancora prefroidiani, colle vostre devozioni che una volta ho nominato effeminizzanti (no è insulto).
Ho già detto che Pastorelli è una degnissima persona. Pace e bene. </span>
Sei poco aggiornato, Inopportuno. Non conosci i Rolling Stones: "I can't get no Satisfaction!".
RispondiEliminaOra sì che sembri l'Inopportuno vero, anche se esageri un po' con la negazione zoppa (Inopportuno era più misurato). Ti consiglio di aggiungere anchhe, ogni tanto, un accenno alle trine e ai merletti come elemento di femminilizzazione del rito. A quel punto potrai dire di avere raccolto il testimone di Inopportuno.
RispondiEliminaUn po' di digiuno telematico, riapro e ritrovo gli stessi aoncanti conati di inopportuno per cercare di accreditare una propria "colta" credibilità, ohibò. Pax et bonum!
RispondiEliminaNo avete portato un argomento a sostegno della validità del termine satisfattorio, evidentemente perchè fa tanto lugubre teologia, come lugubre è l'abito agognato, la vostra talare con tanto di fascia frangiata, mantellina e tricorno. Indifendibile. Pace e bene.
RispondiEliminaInopportuno, ma che cavolo blateri? Il CCC non è mica un trattato di teologia sacramentale. La casalinga di Voghera per essere una buona cattolica non è tenuta a sapere cos'è il sacrificio satisfattorio.
RispondiEliminaInopportuno, ma secondo te abbiamo tempo da perdere nella determinazione della validità del termine satisfattorio? Ridateci Pistorelli!
RispondiEliminaSuvvia, Redazione, faccia da brava e stavolta dia retta all'Inopportuno.
RispondiEliminal'Inopportuno che compare qui da ieri (ore 6.37, ma anche quello con "i" minuscola del giorno di sabato, ore 17.37), ragionando con termini e argomentazioni corrette (troppo corrette...), che si ostina a chieder soddisfazione del "satisfattorio", con puntigliosa fissità sul suo pallino pseudo-teologico, contro i (presunti) avversari che schierati di fronte a lui sembrano (sembrano) deriderlo, subodorando la sua natura fasulla, e che si adopera a propria difesa con una prosa che per un po' simula quella rigida e monotona dell'originale, ma d'un tratto diventa molto più sciolta e colta, svelando il maggior acume e ricco bagaglio culturale dell'houdini retrostante (che rischia così di perdere la maschera)....
RispondiEliminanon è altri che l'impareggiabile imitatore-caratterista autore di Pistorelli, donconiglio, falso doncamillo ecc....
Dubito fortemente anche della autenticità del dialogo susseguente al commento di Inopportuno, dalle 9.58 in poi, o almeno di parte di esso, suscitato ad arte dal trasformista per animare la scena, divertendo prima se stesso e poi i lettori eventuali...
(il tutto: esilarante siparietto...per rinfrancar lo spirito tra una diatriba e l'altra!)
Dott. Setter, lei ha di sicuro il raffreddore, con tutto il suo fiuto ha toppato: lei mie domande erano cosa serie e nessuno qui risponde.
RispondiElimina