Mons. Marc Aillet [nella foto], già vicario generale nella diocesi di Tolone (la più trad-friendly di Francia, e conseguentemente la più ricca di vocazioni - più di Parigi!), nominato di recente vescovo a Bayonne, conferirà il diaconato ad alcuni seminaristi dell’Istituto del Buon Pastore (IBP) nel mese di gennaio. In forma straordinaria, è ovvio. Ma ha fatto di più, non solo sul piano delle ordinazioni, ma su quello della vera “carità cattolica”, facendo una visita alla casa del Buon Pastore di Roma. Sotto il titolo di “Visita straordinaria di un vescovo poco ordinario”, titolo facile a darsi ma che rende conto del carattere di questa visita, l’abbé René Sebastien Fournié racconta in questi termini la visita del Vescovo di Bayonne: “per la prima volta dalla nostra istallazione a Roma un Vescovo è venuto a celebrare nella nostra cappella: Mons. Marc Aillet vescovo di Bayonne. Se la messa bassa del Vescovo non gioisce dei fasti delle solenni cerimonie essa è tuttavia particolarmente toccante per la sua intimità e per il raccoglimento silenzioso. Dopodiché il nostro ospite ha voluto incontrare personalmente i futuri diaconi, che ordinerà a Bordeaux il 23 gennaio prossimo. Nulla di formale, al contrario, una vera discussione, un rapporto personale".
A Roma l’IBP ha anche avuto la fortuna di avere il 10 dicembre scorso Mons. Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, venuto per una conferenza e per la celebrazione dei Vespri. Ecco quanto ne riferiscono le fonti del Buon Pastore. E notate attentamente le parole di mons. Pozzo: “dopo aver officiato i Vespri, nel corso di una conferenza sul senso dell’Avvento, ci ricorda che la storia non è né bianca né nera, ma fatta di debolezze umane e sempre illuminata da Dio. Pregate per me - ha detto - pregate perché il Papa trovi nei suoi collaboratori degli uomini di qualità e di fiducia, che lo sostengano e trasmettano il suo messaggio e i suoi progetti. La preghiera è un tratto folgorante, è la lingua della speranza, l’espressione umile della nostra fede, lontana dall’orgoglio e dalla fiducia nella propria genialità. Mons. Pozzo ci ha rallegrati in questa serata, attorno ad una cena molto francese, per mezzo della lezione semplice e pratica che ci ha dato di spirito cattolico e attraverso la constatazione e le analisi delle peripezie della Chiesa in questi ultimi anni. Dei principi chiaramente affermati e sui quali nessuna negoziazione è possibile, delle constatazioni lucide e soppesate sugli ultimi decenni. A volte il dispiacere dell’assenza di chiarezza e di orientamenti da parte della gerarchia nel passato. Un rifiuto chiaro e netto di una risposta basata sull’ideologia e sull’attivismo rivoluzionario, l’arma dei detrattori della Chiesa. Ma sempre l’idea di una vittoria calma e pacifica del bene, del bello e del vero, attraverso la catechesi, la pazienza e soprattutto l’attenzione alle persone, anche le più in contrapposizione. In fondo una lezione all’impronta del realismo, un’attitudine che nulla riesce a sorprendere, nulla a scoraggiare perché essa conosce…e dunque ama"
A Roma l’IBP ha anche avuto la fortuna di avere il 10 dicembre scorso Mons. Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, venuto per una conferenza e per la celebrazione dei Vespri. Ecco quanto ne riferiscono le fonti del Buon Pastore. E notate attentamente le parole di mons. Pozzo: “dopo aver officiato i Vespri, nel corso di una conferenza sul senso dell’Avvento, ci ricorda che la storia non è né bianca né nera, ma fatta di debolezze umane e sempre illuminata da Dio. Pregate per me - ha detto - pregate perché il Papa trovi nei suoi collaboratori degli uomini di qualità e di fiducia, che lo sostengano e trasmettano il suo messaggio e i suoi progetti. La preghiera è un tratto folgorante, è la lingua della speranza, l’espressione umile della nostra fede, lontana dall’orgoglio e dalla fiducia nella propria genialità. Mons. Pozzo ci ha rallegrati in questa serata, attorno ad una cena molto francese, per mezzo della lezione semplice e pratica che ci ha dato di spirito cattolico e attraverso la constatazione e le analisi delle peripezie della Chiesa in questi ultimi anni. Dei principi chiaramente affermati e sui quali nessuna negoziazione è possibile, delle constatazioni lucide e soppesate sugli ultimi decenni. A volte il dispiacere dell’assenza di chiarezza e di orientamenti da parte della gerarchia nel passato. Un rifiuto chiaro e netto di una risposta basata sull’ideologia e sull’attivismo rivoluzionario, l’arma dei detrattori della Chiesa. Ma sempre l’idea di una vittoria calma e pacifica del bene, del bello e del vero, attraverso la catechesi, la pazienza e soprattutto l’attenzione alle persone, anche le più in contrapposizione. In fondo una lezione all’impronta del realismo, un’attitudine che nulla riesce a sorprendere, nulla a scoraggiare perché essa conosce…e dunque ama"
Don Panini è parroco di Brodano, Pratomaggiore e Formica, frazioni di Vignola, ed è conosciuto anche come insegnante di religione a scuola e per il suo impegno nel sociale e con le attività della Caritas. I parrocchiani ricordano tra l'altro che ha istituito un banco alimentare per aiutare gli indigenti e che era riuscito ad aumentare la partecipazione dei fedeli alle Messe. Qualcuno lo ha definito «di vedute moderne»
RispondiElimina("Corriere della sera 24 dic. 2009")
Preghiamo per il S.Padre, il quale, è rimasto vittima ieri, di un'aggressione sconcertante da parte di una squilibrata, durante la messa di Natale. Preghiamo, affinchè il Signore lo protegga e lo aiuti a portare a compimento la sua missione. Inoltre, preghiamo il Signore anche per quella povera sciagurata, affinchè si penta del male commesso al S. Padre.
RispondiEliminaMa chi ha chiamato in causa don Panini?
RispondiEliminaAiutare gl'indigenti è un'opera di misericordia sempre praticata nella Chiesa.
Le "vedute moderne" non si misurano da questo, perché sarebbero antichissime.
Mi sa che era per dire: vedete i preti di "vedute moderne" e ammanicati con la Caritas che guai combinano. Sempre che l'accusa di omicidio sia confermata.
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