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lunedì 19 ottobre 2009

Il vescovo di Lourdes autorizza un confratello della FSSPX a celebrare

Già l'anno scorso, durante il pellegrinaggio annuale della Fraternità, il vescovo di Lourdes e Tarbes, mons. Perrier, aveva concesso ai lefebvriani l'uso della basilica sotterranea intitolata (bella coincidenza) a San Pio X. Ma all'epoca essendo ancora in vigore le scomuniche, la Messa era stata celebrata da un sacerdote della Fraternità ed i quattro vescovi vi avevano semplicemente assistito.

Informa ora un comunicato del sito lefebvriano La Porte Latine che mons. Perrier ha concesso a mons. Tissier de Mallerais di celebrare nella basilica sotterranea la Messa di Cristo Re il prossimo 25 ottobre, nel corso dell'annuale pellegrinaggio.

La comunione si fa anche, e soprattutto, in questo modo: con gesti di comprensione e buona volontà.

31 commenti:

  1. a seguire il finale dell'articolo:

    ...Che non dovrebbero essere fatti sempre e solo da una sola e stessa parte....

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  2. la stessa bidirezionalità, dovrebbe valere per la genìa neocat che prospera grazie ad "indulti" e non obbedisce ai richiami del Papa. senza contare gli occulti, ma provati, sviamenti dal cattolicesimo

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  3. Mi sembra una bella cosa. Vorrei precisare al primo anonimo:

    La Fraternita' qualcosa anzi direi molto ha dato alla Chiesa "ufficiale", pensate alla loro battaglia per la liturgia, alla battaglia per l'ortodossia, cosi ben riassunta anche da Amerio con il primato della verita' sulla carita'.

    Queste battaglie le hanno fatte per tutti e tutti ora ne possono partecipare... "liberta'" per la messa antica ect....

    Anche la Santa Sede in questo confronto a volte aspro ha guadagnato qualcosa.

    Il dare e ricevere ora mi sembra si stia avvicinando a un punto di equilibrio.

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  4. ...con la fede si spostano le montagne...
    ^__^

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  5. Ringraziamo la nostra Santa Madre di Lourdes, che intercede incessantemente per la preservazione della fede nella Chiesa.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Però, però il papa ha fatto dire, se vi ricordate, che tutti i sacerdoti e vescovi della FSSPX che "non sono autorizzati ad esercitare lecitamente nessun ministero nella chiesa". Non mi sembra proprio corretto disobbedire ai dettami della Santa Sede tanto per fare un piacere. Qui ora non è più questione di ecumenismo: tutti i cattolici devono sottostare al Diritto canonico che è la legge della Chiesa. I sacerdoti sospesi non possono essere ammessi alla celebrazione, sia quelli concubinari, sia quelli - fino ad oggi - formalmente non obbedienti alla sede apostolica.
    Con buona pace di tutti non si possono accettare due pesi e due misure. Si poteva far di meglio: che il vescovo Perrier celebrasse per loro in rito antico. Questa sì sarebbe stata una gran bella cosa e un servizio degno della carità cristiana, invece che permettere che nella sua diocesi si contravvenga al Diritto universale!

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  8. 200 anni fa (1809) nasceva a Piovà d’Asti Guglielmo Massaia. Un missionario da porre accanto a figure come Matteo Ricci e Francesco Saverio. Creato cardinale nel 1884 da Leone XIII, dopo una vita passata tra i Galla in Etiopia, scriveva:

    «Ho celebrato la mia ultima Messa a Fekerièghemb davanti al gran crocifisso - (infatti fu cacciato nel 1879 dall’imperatore Johannes IV) - … Voglio che i monaci, rimasti nel Vicariato gallo, dalla consacrazione al Pater assistano sempre la Messa inginocchiati con le braccia distese: essi si immagineranno di trovarsi sul Calvario ai piedi della croce con Maria e come Maria offriranno il sacrificio per gli infedeli».


    e dal momento che nella Messa abbiamo la Comunione dei Santi....cominciamo ad interpellarli più spesso....
    ^__^

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  9. Penso che questa messa a Lourdes sia importante simbolicamente e strategicamente, é da sperarlo..L'ultima volta che sono andata a Lourdes fu per la visita del Santo Padre:la basilica di S.PIO X era piena di gente che bivaccava,con sacchi a pelo,chitarre,bambini,financo nella (invisibile) 'cappella' del SS Sacramento,una cosa da vergognarsi,la gente dormiva dappertutto,tutti prlavano,chi cantava,un camping!Lo feci vedere a delle religiose,ci e' venuto spontaneo almeno inginocchiarci davanti al SS Sacramento e pregare un po'..
    Spero che questo pepa riesca a fare un po' d'ordine:ha scelto una strada difficile,ma forse l'unica coerente,sempre se lo lasciano lavorare..Non smettiamo di pregare per lui e quest'opera,che non é sua ma di Dio

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  10. Don Tiddi, continui pure a rimanere basito. Spero che d'ora in poi ne abbia ancor più motivi!

    Continuiamo a pregare piuttosto per la vera unità nella Chiesa, che solo il Signore può fare e non le opportunistiche affermazioni di chi è in comunione solo a parole ma non nello spirito

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  11. Oh, ma don Tiddi è senza dubbio d`accordo con il vescovo di Amiens che lascia che i fedeli della FSSPX celebrino le loro Messe all`aperto, sotto pioggia e neve, con un freddo invernale, quando diverse chiese desertate dai cattolici sono disponibili.
    Piuttosto dare in prestito quei luoghi a protestanti, concerti rock o jazz, incontri di diversi tipi, che permettere a dei cattolici di celebrare la divina Liturgia!
    Vi rendete conto che vergogna, un vescovo ha permesso a dei cattolici di celebrare la Divina Eucaristia a Lourdes, e mi tocca di leggere un commento simile scritto da un sacerdote...che senza dubbio non avrebbe nulla in contrario se in quella chiesa risuonassero canti al suono di chitarre, se i fedeli danzassero una bella danza, ad esempio ebrea alla fine dell`Eucaristia ..tutto ma non una Santa Messa celebrata da chi la Santa Messa la celebra con devozione e nel rispetto più assoluto della sua bellezza e sacralità.
    Grazie a Dio, il cuore del vescovo di Lourdes Tarbes è molto più grande di certe considerazioni.

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  12. si vede che non conoscete Don Tiddi. Se c'è uno più tradizionalista di lui vorrei proprio trovarlo! Il punto è che è assolutamente fissato col diritto canonico. E da un certo punto di vista, se leggete bene il suo commento non ha torto. Ha suggerito anche una bella soluzione, accogliere i pellegrini FSSPX e far celebrare il vescovo diocesano la messa di sempre. Non mi pare una cosa cattiva.

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  13. È vero non conosco don Tiddi e, chissà, forse poi non ama così tanto le chitarre e le danze attorno all`altare, ma per il resto confermo il mio commento.
    Quando si vede l`uso che è fatto di certe chiese, quando si sa come la divina Liturgia è massacrata da certi gruppi e da certi sacerdoti creativi, il tutto in sedicente conformità con il diritto canonico, sotto gli occhi benevoli di chi dovrebbe correggere e vegliare, allora, lo ripeto, se Mons. Perrier ha deciso di aprire il suo cuore e di permettere al pellegrinaggio della FSSPX di concludersi con la Santa Messa nella basilica sotterranea intitolata a San Pio X, non posso che rallegrarmi e dire che è un bel passo nella direzione verso la quale stiamo andando e che vedrà realizzata la riunione definitiva!
    Merci Monseigneur!

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  14. Pure il card. Gagnon, che aveva l'incarico di preparare il terreno alla conciliazione, che poi non fu raggiunta, tra Lefebvre e Roma, assistette in trono ad un pontificale celebrato dai sospesi a divinis della Fraternità.
    Impedire una Messa a Lourdes alla Fraternità e poi benedire insieme ai falsi vescovi, baciar loro l'anello, abbracciar il massone Atenagora, ricevere il Bnai Brith, baciare il corano, far ammazzare i polli sugli altri a S. Chiara, mettere le statue di budda accanto al SS.mo ecc., farsi segnare dalla sacerdotessa di shiva e benedire dagli sciamani?
    Via don Tiddi! Cerchiamo di porre tutto al suo posto.
    La Messa celebrata dai sospesi a divinis è sempre un Sacrifiio della Croce celebrato una cum. I Papi che han fatto e lasciato fare quanto sopra descritto, con chi erano in comunione? Con shiva, budda, manitou, il grande architetto?

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  15. No, non capisco l'interpretazione che don Tiddi dà delle norme canoniche. Il fatto che i vescovi e i sacerdoti FSSPX non possano esercitare ministero non vuol dire che non possano dire la Santa Messa ché son sacerdoti validamente ordinati e non scomunicati né sospesi. Chiarisca per favore, mi faccia capire....
    AndreasHofer

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  16. E quando si offrono le chiese cattoliche agli ortodossi eretici e scismatici, il CIC dov'è? E quando si tengono incontfri di preghiera con musulmani, ebrei ecc? Non abbiamo assistito alla profanazione della casa di Dio e di sua Madre a Fatima?

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  17. Credo che se Andrea Dellanoce leggerà i commenti di Dante Pastorelli, che condivido al 100°/° e che sottoscrivo, avrà bisogno di un cordiale, telematico. Che cosa avrà da dire l'amante della tradizione non farisaica? Che giri di parole mi tocca fare per non usare un lemma che condenga ISMO. Peter

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  18. Abbassare il ditino?
    Matteo Dellanoce
    Cattolicesimo è una buon inizio!

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  19. Da don Tiddi vorrei sapere se abitualmente celebra secondo il Vecchio Messale e se si da dopo il motu proprio o anche prima e se celebra versus populum o versus DEUM? Questo perchè nel postconcilio, naturalmente per obbedienza, i vecchi preti sono stati quelli che più si sono assoggettati ai disctat dei vescovi nell'applicazione del concilio, mentre una loro,anche timida resistenza, avrebbe forse cambiato di molto il succedersi degli eventi. Peter

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  20. Ho letto qualche tempo fa che la sospensione a divinis di Mons. Lefebvre non era legittima per evidentissime carenze procedurali: non fu avvisato previamente, non c'erano testimoni(previsti dalla procedura)non pote' ingaggiare un avvocato canonista per la sua difesa. infatti la causa della sospensione fu legata al rifiuto di chiudere il seminario di Econe, che era stato validamente e legittimamente riconosciuto dal Vescovo di Friburgo.Ovviamente a fortiori,anche i preti della FSSPX hanno sempre celebrato e amministrato i sacramenti fuori da qualsiasi sospensione a divinis.Qualcuno ne sa di piu'?
    Gianluigi

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  21. Personalmente comprendo il discorso di Don Tiddi, ma siccome l'anarchia e le assurdita'( ben evidenziate da Pastorelli) regnono sovrane dalla morte di Pio XII°, sarebbe come lamentarsi perche' mia madre ha spostato un po' il letto nella mia camera, quando il tetto che ci sta' sopra e' scoperchiato da anni, e ci piove o nevica dentro , senza che io vi prenda provvedimenti.
    Aggiungerei altre considerazioni: un vescovo conciliare francese che abbia un minimo di residuale buon senso e' in grado di vedere la realta' x quella che e'.
    Quaranta anni di scelte particolari hanno portato alla distruzione del sacerdozio, non solo numericamente, e alla distruzione di intere diocesi.
    Alcune nei prossimi anni dovranno chiudere x vecchiaia di clero e conti economici in rosso. Vendita di immobili e case religiose. fedeli vecchi , pensionati e senza possibilita' di fare offerte....
    Un fallimento anche economico.
    Ma le due cose le vedo legate. Distruzione del sacerdozio - mancanza di futuro anche economico.

    Difronte a tutto cio' forse uno strappo alla regola si puo' anche fare.

    Inconsciamente credo che qualche vescovo francese, sappia di appartenere ad una gerarchia che ha fatto un lavoro pessimo e ora i fatti parlano alla loro coscenza.

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  22. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  23. La questione Lefebvre è molto intricata e non so se si chiarirà mai in tutte le sue più riposte pieghe e misteri, peraltro non sempre tali. Soprattutto se "si vorrà" davvero chiarirla una volta per tutte.
    Ora ci sono queste discussioni dottrinali: che Dio porti ad una conclusione positiva per la Chiesa.
    Ammesso che questa si realizzi, come potrà conciliarsi l'essere in comunione perfetta col Papa e nello stesso tempo aver come punto di riferimento dottrinale e morale un vescovo "scomunicato"?
    Verrà fuori che la socomunica è frutto di un equivoco? O si potrà seguire uno scomunicato e nelo stesso tempo un papa? A quali bizantinismi si dovrà assistere?

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  24. Per Gianluigi: sì lo avevo sentito e lo riprende la FSSPX anche in alcune sue pubblicazione.

    Tuttavia questo c' entra poco con quanto accadrà dopo, nel senso che, se ci possono essere dubbi sul decreto di sospensione a divinis per il rifiuto di chiudere una struttura che non si sa se è stata soppressa regolarmente o meno, NON vi è il minimo dubbio sulla pena canonica in cui incorre chi consacra vescovi senza mandato.

    Scomunica.

    E questo lo sa benissimo la FSSPX, la quale non si appella infatti di certo all' ingiustizia(la scomunica ingiusta è scomunica valida) bensì alla NULLITA' di essa prevista nei casi di stato di necessità.

    Nel caso specifico, lo stato di necessità al quale si appella la FSSPX è il pericolo di morte collettivo.

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  25. Come sempre molto acuto Prof. Pastorelli.

    Il problema è tutt' altro che banale ed infatti tutt' altro che banali furono gli appunti di molti tradizionalisti che dopo la remissione dissero chiaramente che se non c' era alcun pentimento questa remissione sarebbe stato l' ennesimo colpo mortale inflitto alla credibilità del magistero pontificio.

    Il problema è decisamente grosso e pure io non so se vi è la reale volontà di risolverlo. Mi pare invece che vi sia molta volontà di lasciare le cose come sono, col pericolo che le posizioni della FSSPX, scandalizzata dall' immobilismo romano, si radicalizzino al punto da sfociare nell' eresia vera e propria.
    I prodromi purtroppos già si sono. La rapidità di Mons Fellay nel favorire il processo di "riunificazione" negli ultimi tempi e la previsione di Mons Lefevre il giorno dopo le consacrazioni(4-5 anni e Roma si accorderà con noi) sono dimostrazione del fatto che queste persone conoscono bene la questione.

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  26. Ringrazio il prof. Pastorelli per il suo commento sul mio post.E ringrazio anche c.c. Dunque la questione e' la scomunica(ormai revocata). Ma la questione sta proprio qui: come ha potuto il Papa rimuovere una scomunica se le condizioni inziali che l'hanno determinata non sono state rimosse?La scomunica ha avuto come causa la nomina dei Vescovi senza autorizzazione, ma a sua volta la nomina e' avvenuta invocando lo stato di necessita' della Chiesa.

    Il primo pensiero e' che il Papa abbia implicitamente riconosciuto questo stato di necessita' e quindi considerato inefficaci le scomuniche dell' '88( ma ha preferito revocarle formalmente per la tenuta di immagine della S.Sede).L'alternativa e' che il Papa ritenga che comunque nonostante i problemi complessivi della Chiesa, lo stato di necessita'non ci sia mai stato. Questo significa pero' che le consacrazioni dell' '88 rimangono illegittime nella sostanza e quindi la revoca della scomunica non avrebbe giustificazione. Infatti anche ad invocare il principio di Carita', sarebbe una carita' non fondata sulla Verita'(e qui il fine teologo Benedetto XVI contraddirebbe assurdamente se stesso).la questione e' in effetti ingarbugliata. Parlando con un prete della fraternita' mi ha detto che sti colloqui potrebbero durare anche 50-60 anni.Cioe' loro hanno coscienza della complessita' dei temi.Comunque spero in un intervento Divino risolutore. Ave Maria. Gianluigi

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  27. Bravissimo!hai centrato il punto.

    Tuttavia la questione(per la Santa Sede) è semplicissima: atto di misericordia in seguito ad una specifica richiesta degli scomunicati.
    Anche chi ha detto inizialmente "L' han tolta senza alcun passo indietro, ergo non c'è mai stata" era in errore.

    Non è vero che il Santo Padre cadrebbe in contraddizione oltretutto, essendo la revoca, per sua ammissione, un gesto di misericordia richiesto dagli scomunicati volto a sanare delle problematiche in successivi colloqui.
    Chiaro che qualora la fsspx fosse realmente scismatica rimarrebbe comunque intatta la scomunica prevista dal CIC per gli scismatici. Importa poco che il Papa abbia revocato la scomunica. Dobbiamo dividere il concetto di scomunica.

    Da una parte la scomunica è atto meramente disciplinare, non necessariamente legato a questioni sovrannaturali, al punto tale che la scomunica ingiusta emessa da autorità legittima, è comunque validissima.

    Ci sono poi dei delitti che comportano automaticamente la scomunica, anche se nessuno ti "becca" a compierlo.
    Lo scisma è tra questi, così come l' eresia.

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  28. Quindi anche lo scomunicato al quale è stata tolta la scomunica(pensiamo agli ortodossi) nel momento in cui ricompiono lo stesso delitto, o un altro che prevede medesima pena,(quindi con deliberato consenso e piena avvertenza) tornano immediatamente scomunicati, anche se non lo ridice nessuno.

    Nel caso della FSSPX si tratterebbe, per la santa sede, di due delitti ben distinti
    1)scisma(che se esisteva prima del 21/1/2009 rimane anche oggi presumibilmente)
    2)consacrazione illecita(scomunica tolta)

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  29. C.C. ti leggo con interesse ma non mi convinco. innanzitutto riduciamo la scomunica ad una sola causa: nomina Vescovi, in quanto che la Fraternita' fosse scismatica l'hanno detto solo i media abusando del termine.Infatti Giovanni Paolo ii uso' l'espressione "atto scismatico" che vuol dire scisma tentato non consumato(usando una terminologia giuridica). Quindi scomunica conseguenza della nomina, non dello scisma che non c'e' stato e non ci sara'(credo, allo stato degli atti). A sto punto mi chiedo la scomunica e' una sanzione canonica che cade se sono rimosse le cause. Ma le cause sono tutte li, allora o il Papa riteneva lo stato di necessita' esistente(ma non lo dira' mai in modo esplicito, anche se nei suoi scritti qualcosa si intuisce). Oppure ritiene che non ci fosse nessuno stato di necessita'ed ha revocato le scomuniche come un atto di perdono anticipato rispetto ad un cambiamnto di orientamento della fraternita'. Non so spero che la Fraternta' non si annacqui da questi colloqui, questo e' il timore pratico.Saluti Gianluigi.

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  30. In realtà la Santa Sede solo ultimamente ha smorzato i toni.
    GPII ricordò in un primo momento, in un documento ufficiale, la scomunica per chi partecipasse alla fsspx.

    Ed infatti uno dei principali sforzi della fsspx è quello di smontare l' esistenza dell' atto scismatico(che se prolungato diviene inevitabilmente scisma, se esso esiste. E non solo. Un' anno prolungato di scisma è sospetto di eresia) a partire dalla mancata giurisdizione di Lefebvre.

    Ergo per la FSSPX, anche qualora fossero state illecite quelle consacrazioni, non vi sarebbe scisma, non potendo Monsignore conferire una giurisdizione che neppure lui aveva.(e dunque non potendo creare una gerarchia parallela)

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  31. Don Tiddi
    Scusate,
    sapete in quale anno è stato fatto vescovo il vostro Ordinante?

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La Redazione