GIOVANI e TRADIZIONE
AMICIZIA SACERDOTALE “SUMMORUM PONTIFICUM”
Organizza:
Il 2° Convegno sul Motu proprio “Summorum Pontificum”
di S.S. Papa Benedetto XVI: un grande dono per tutta la Chiesa.
Roma, 16-18 ottobre 2009
Sede: Sala Convegni – Casa Bonus Pastor – Via Aurelia, 208 – ROMA
AMICIZIA SACERDOTALE “SUMMORUM PONTIFICUM”
Organizza:
Il 2° Convegno sul Motu proprio “Summorum Pontificum”
di S.S. Papa Benedetto XVI: un grande dono per tutta la Chiesa.
Roma, 16-18 ottobre 2009
Sede: Sala Convegni – Casa Bonus Pastor – Via Aurelia, 208 – ROMA
PRE-CONVEGNO di Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum
Giornata Sacerdotale – Anno Sacerdotale 2009-10 ( per sacerdoti, diaconi, religiosi, seminaristi)
Venerdì 16 ottobre 2009Giornata Sacerdotale – Anno Sacerdotale 2009-10 ( per sacerdoti, diaconi, religiosi, seminaristi)
Ore 16,00: Accoglienza
Ore 16,15: Canto del Veni Creator
Introduzione: “L’anno sacerdotale voluto dal Santo Padre: un dono per i Sacerdoti e la Chiesa” (R.P. Vincenzo M. Nuara, O.P.)
Ore 16,30: Conferenza spirituale: “Cristo, ideale del Sacerdote” (S.E.R. Mons. Athanasius Schneider, C.R.S.C.)
Ore 17,30: pausa
Ore 18,00: Condivisione
Ore 19,00: Adorazione Eucaristica- Vespri - Benedizione.
Ore 20,00: Cena
Ore 21,00: S. Rosario
Ore 21,30: Incontro di “Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum”.
(P. Vincenzo M. Nuara, O.P. e Don Camillo Magarotto)
Ore 22,30: Compieta
CONVEGNO
Ore 8,00: Santa MessaSabato 17 ottobre 2009
(Celebrante: S.E.R. Mons. Athanasius Schneider, C.R.S.C.)
(Coro dei Francescani/e dell’Immacolata)
Ore 9,00: Accoglienza e iscrizioni al convegno
Ore 9,30: Canto del Veni Creator
Introduzione ai lavori:
(R.P. Vincenzo M. Nuara, O.P. – Fondatore e Animatore di “Giovani e Tradizione”/ “Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum”, Roma)
Ore 10,00: 1^ Relazione: “ La sacralità e la bellezza della Liturgia nei Santi Padri”.
(S.E.R. Mons. Athanasius Schneider, C.R.S.C. - Vescovo Ausiliare di Karaganda- Kazakhstan)
Ore 11,00: 2^ Relazione: “ Cattolicità e Romanità della Chiesa nell’ora presente”.
( Prof. Roberto De Mattei, Professore di Storia della Chiesa e del Cristianesimo all’Università Europea - Roma)
Ore 11,30: 1^ Comunicazione: “L’arte sacra a servizio della Liturgia cattolica”.
(M.R.D. Michael John Zielinski, O.S.B. Oliv.- Abate- Vice presidente della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra)
Ore 12,00: Angelus
Ore 12,15 : 2^ Comunicazione: “La musica sacra a servizio della Liturgia cattolica ”.
(M.R. Mons. M° Valentino Miserachs Grau- Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra)
(pausa pranzo)
Ore 15,30: S. Rosario
Ore 16,00: 3^ Relazione: “Il Motu proprio Summorum Pontificum per la crescita della vita religiosa”.
(M.R.P. Stefano M. Manelli, F.I. – Fondatore e Ministro Generale dei Francescani dell’Immacolata).
Ore 17,00: 4^ Relazione: “Il Motu proprio Summorum Pontificum e l’ermeneutica della continuità” .
(M.R. Mons. Prof. Brunero Gherardini, Ordinario emerito di Ecclesiologia e Decano emerito della facoltà di Teologia nella Pontificia Università Lateranense, Canonico Vaticano).
0re 18,30: Conclusioni
Ore 19,00: Canto del Te Deum e Benedizione Eucaristica.
(Celebrante: M.R. Mons. Camille Perl, Vice-Presidente emerito della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” – Canonico Vaticano).
(Coro dei Francescani/e dell’Immacolata).
(pausa cena)
Ore 21,30: Incontro di “Giovani e Tradizione”
( Angelo Pulvirenti – Coordinatore di G. e T.)
Domenica 18 ottobre 2009
Ore 10,00: Basilica Patriarcale di San Pietro in Vaticano (Cappella della Adorazione Eucaristica), Santa Messa Pontificale in Rito Romano Antico celebrata da S.E.R. Mons. Raymond Leo Burke – Arcivescovo- Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
(Coro dei Francescani/e dell’ Immacolata )
Ore 12,00: Angelus col Santo Padre in Piazza San Pietro.
Note organizzative:
-Organizzazione: Giovani e Tradizione/Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum (Acireale/Roma) www.giovanietradizione.org ; info: 330.702501
-Sede del convegno: Casa Bonus Pastor, Via Aurelia, 208, ROMA – tel. 6987.1282 - www.casabonuspastor.it
-Quota di partecipazione: E. 20,00; (per i giovani, studenti, seminaristi, novizi/e, religiosi/e in formazione Euro 10,00).
-La prenotazione al convegno si può effettuare in anticipo tramite il sito web di Giovani e Tradizione .
-Ogni convegnista provvederà personalmente a cercare l’alloggio in Roma.
- I pasti si potranno consumare nella sede del convegno al costo di E. 15,50 a pasto prenotandosi nella segreteria del convegno entro le ore 11,00.
-Sede del convegno: Casa Bonus Pastor, Via Aurelia, 208, ROMA – tel. 6987.1282 - www.casabonuspastor.it
-Quota di partecipazione: E. 20,00; (per i giovani, studenti, seminaristi, novizi/e, religiosi/e in formazione Euro 10,00).
-La prenotazione al convegno si può effettuare in anticipo tramite il sito web di Giovani e Tradizione .
-I sacerdoti potranno celebrare la Santa Messa nella Cappella Maggiore della Casa Bonus Pastor durante la giornata del convegno.
- Per partecipare alla celebrazioni liturgiche, i sacerdoti, i diaconi e i seminaristi indossino la veste talare con la fascia, la cotta e la berretta; i religiosi l’abito corale proprio.-Ogni convegnista provvederà personalmente a cercare l’alloggio in Roma.
- I pasti si potranno consumare nella sede del convegno al costo di E. 15,50 a pasto prenotandosi nella segreteria del convegno entro le ore 11,00.
Uffici del convegno:
Moderatore del convegno: P. Vincenzo M. Nuara, O.P.
Segretario generale: Angelo Pulvirenti (Coordinatore di G. e T.)
Ufficio pastorale di A.S.S.P.: Don Camillo Magarotto (dioc. Adria - Rovigo); Don Leonardo Pompei (dioc. Latina), Don Giuseppe Di Giovanni (dioc. Palermo), Don Joseph Kramer, F.S.S.P. (Roma), Don Giuseppe Vallauri, F.D.P. (Roma).
Ufficio liturgico: Don Gilles Guitard, I.C.R.S.S. – Don Marco Cuneo (dioc. Albenga-Imperia) – Don Joseph Luzuy, I.C.R.S.S. - Sr. M. Cecilia Pia Manelli, F.I. - P. Giovanni Manelli, F.I.- Giovanni Turturice.
Ufficio di segreteria: Marialuisa Li Volti- Marilena Lubrano - Marcella Lagumina –
Ufficio di relazioni col pubblico: Giovanni Turturice – Concetto Battiato -Emanuele Presacco – Salvatore Toscano –
Ufficio stampa: Dott. Alessandro Gnocchi - Angelo Pulvirenti.
AD MAIOREM DEI GLORIAM
MERAVIGLIOSO!!!
RispondiEliminaTUTTO PER LA GLORIA DI DIO!!!
VIVA IL PAPA!!!
I soliti noti o ignoti, comunque fuori dal giro. pa:
RispondiEliminaFinirà come sempre, come per il pa: 4 gatti.
La gloria di Dio brilla con uno o con un milione,non e' legata al tempo ne' allo spazio,ne' e' minimamente condizionata dai "quanti".Ho sempre fissa in mente una massima dei Padri:vale piu' un atto d'amore a Dio che l'Apostolato di tutta la Terra messa insieme.E se quest'atto e' fatto controvoglia(S.Francesco di Sales direbbe:in punta di spirito)esso varrebbe molto di piu'.Eugenio
RispondiEliminaNon capisco perché si debba parlare ancora di arte sacra.
RispondiEliminaDio ha proibito le immagini e il culto delle immagini, sancito da Nicea II°, è diventato aldilà delle belle parole di quel concilio, la proiezione del culto imperiale. Bisogna fare tabula rasa, ripartire da zero, andare utopicamente oltre alla raffigurazione tradizionale, sperimentare l’astratto iconoclastico, con la povertà dei materiali e l’assenza di ogni fine devozionale. Il Vaticano II°, contro Nicea II°, ha prescritto una definitiva rottura con la tradizione, non si possono mettere vini nuovi in un otre vecchi, non si può resuscitare l’antico, tantomeno l’anticaglia! È idolatria inchinarsi allo splendore del passato, posto che fosse splendido e non una colossale truffa.
Dio è l’Irrappresentabile, l’Incomunicabile, l’unica rappresentazione e comunicazione è il Regno di Dio in noi: la visione individuale che ciascuno ha con sé, “l’Assoluto nell’intimo”, senza più rapporto con il mondo empirico-chiesastico, senza alcuna incarnazione nel mondo degli uomini: ogni espressione è possibile, per dare adito al Dio individuale e nascosto.
Tutte meno le stanche riproposizioni di un passato che non vuol passare, di cui l’arte sacra è l’epitaffio.
Che solfa, questi eretici!
RispondiEliminaLollarda, sei talmente scatenata nelle... scempiaggini (absit iniuria verbo) che vai ben oltre la semplice eresia. Dovremmo cancellare l'intervento (perché, tra l'altro, va contro fior di Concilii sulla venerazione - non il culto, ossia la dulìa - delle immagini), ma le spari talmente grosse da renderti simpatica.
RispondiEliminaPoi un giorno ci spieghi in quale documento Vat. II ha 'prescritto una definitiva rottura con la tradizione'
Cara redazione, passo sopra alle pesantezze, ma prima o poi vi renderete conto di quanto dicevano i primi Uditori della Parola: “Per Dio è stato più facile far uscire gli ebrei dall’Egitto che l’Egitto dagli ebrei”. Questo per dire: l'Egitto è la civilità dell'Immagine, l'Esodo è la Chiesa, come popolo di Dio adunato e edificato dalla sua Parola. Grazie.
RispondiEliminaLollarda, le pesantezze le esprimi tu, in questo blog.
RispondiEliminaNon capisco perchè ti ostini a sproloquiare in casa altrui, sapendo che qui la maggior parte dei lettori è per quello che è sempre stata la TRADIZIONE nella fede, nella liturgia, nel catechismo, nell'interpretazione del Vangelo, ecc...: ma da dovi tiri fuori le tue personali interpretazioni dei "primi Uditori della Parola" ? Forse che tu sei più "piena" di sapienza, intelletto, scienza dei numerosi Santi, Martiri e Padri della Chiesa di questi due millenni ??? Qualche dubbio non ti viene mai ? Un bagno di modestia forse non guasterebbe, o forse la superbia nella "tua" fede è una virtù ? Io ne ho molti di dubbi e cerco sempre di capire l'altrui posizione, ma la tua, francamente, mi è molto, ma molto lontana ... Tornando al tema del blog, non so se ci saranno 4 gatti (io ne ho nove ma nessuno di loro ha prenotato), certo però ci saranno molti fedeli che amano veramente la Chiesa fondata dal Cristo.
Lollarda non ha neppur idea dell'arte sacra. Forse, inoltre, pensa anche le immagini sacre siano degl'idoli.
RispondiEliminaPer lei sembra esistere solo la scultura o la pittura? E l'architettura, cioè gli spazi sacri e relativi arredi? E la musica?
Insomma, cominciate a distrugger Cimabue, Giotto, Masaccio, Michelangelo, Bernini ecc.
effettivamente c'è una maniera idolatrica di accostarsi a immagini, statue, musiche, arredi e vesti liturgiche che fanno augurare se non il passaggio di un lanciafiamme, almeno un santo sprito iconoclastico
RispondiEliminaE'interessante notare come l'iconoclastia di lollarda & co. sia fondata sul rifiuto del Rito Tridentino come espressione secondo loro d'idolatria. In realta' e' proprio il significato mistico della Presenza Reale e del rinnovamento incruento del Sacrificio di Cristo che sfugge a costoro, e che da bravi eretici sfuggono proprio cio' che fanno mostra di inseguire, cioe' Cristo Signore.
RispondiEliminaE' un fatto per Lei triste ma vero che la Chiesa Cattolica che Lei rifiuta abbia suscitato nei secoli un enorme numero di Santi e capolavori di somma bellezza.
Ovviamente, l'Egitto di cui parla lollarda e' il falso ritualismo e simblosismo (in alcuni casi proprio di egiziaca denominazione) di cui si ammantano sette esoteriche a tutti note fuorche' alla nostra lollarda. Il culto cattolico e' fondato sulla Presenza Reale e sull'azione sacra reale di Cristo Signore, meritevole dei piu' magnfici templi. Ringrazio la Redazione per non aver cancellato i messaggi di questi visitatori protestanti del blog.
FdS
ATTILLANOD O ATTIZZANDO col lanciafiamme?
RispondiEliminaLe immagini come le reliquie si venerano non in sé, ma in quanto rappresentazione d'una persona santa a cui si rivolgon le preghiere perché intercedano presso Dio.
Nessuna idolatria: la Chiesa ha sempre ben spiegato il loro valore e la loro funzione.
Protestantesimo da bassa lega, e molto attillato, tanto da render visibile l'intimo odio per la Chiesa.
Ma, poveri untorelli, vi scornerete battendo il capo conro di essa.
Non condivido l'iconoclastia di Lollarda & c., la Chiesa ha sempre promosso e venerato una sana coltivazione dell'immagine liturgica, devozionale e votiva; non c'è nulla di male in questo e neppure idolatria. Anche la chiesa italiana ha dato il suo contributo, cercando anche nuove vie e nuovi approcci. 2 esempi su tutti: l'iconografia del nuovo Lezionario liturgico e la Via Crucis di Frank Stella per la chiesa roma di Tor Tre Teste.
RispondiEliminaIo lascerei perdere le interruzioni provocatorie fini a sé stesse (e anche infarcite d'idiozie, e per questo leggibili solo nell'incipit) e che fanno perdere di vista l'ottima iniziativa.
RispondiEliminaGirerò a sacerdoti e amici il programma....
A.H.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaEsito fra l`opinione di FdS, che ringrazia la redazione di aver lasciato le noiose banalità eretiche di lollarda (questo lo dico io), e la mia prima reazione che è di dirmi che i giovani che organizzano anche quest`anno un convegno sul Summorum Pontificum, meritano altro e meglio che le divagazioni cotte e arcicotte di lollarda .
RispondiEliminaQuesti disturbatori patentati che sembrano in servizio fisso sui vari blog legati alla Tradizione, devono senza dubbio sentirsi più a loro agio in una chiesa moderna molto postconciliare, gelida, nuda, spoglia, dove bisogna mettersi alla ricerca del Tabernacolo, dove son spariti gli inginocchiatoi, dove poco o niente rivela che in quel luogo dimora N.S.G.C. .
Comunque ringrazio i responsabili di Giovani e Tradizione per il loro impegno, per la loro costanza e senza dubbio anche per il loro coraggio.
Auguro loro un successo almeno equivalente a quello dell`anno passato.
Sarà che in Lollarda il sito ha un partecipante di fede mussulmana. Mi sembra che per il dialogo interreligioso sia una buona cosa.
RispondiEliminaAl-Hamdu lillah!
Cara Lollarda, grazie della tua presenza in questo blog. Non mi sono mai divertito tanto, come ora, grazie ai tuoi interventi, quantunque siano piuttosto contradditori.
RispondiEliminaprima ti rifai all'A.T. e richiami il secondo comandamento contro le immagini e invochi l'iconoclastia, poi però invochi un rottura netta con la tradizione.
Amica, da prete non posso tacere, stai seguendo una strada pericolosa. Se tagli le radici della tradizione, che cosa ti resta? Chi ti può aiutare a leggere la parola di Dio? i Protestanti? i Testimoni di Geova? Chi saprà interpretarla rettamente? Il Papa o i vari predicatori improvvisati? Se non ti riesce di rispondere all'interrogativo pensa che Gesù nella sua infinita sapienza non può non aver dato alla sua chiesa un criterio per rimanere sulla sua via. «Io sono con voi fino alla fine del mondo» Mt.28,20
Assieme al culto delle immagini altre manifestazioni che fanno perplessi sono le stimmate. Perché le prime stimmate storiche si sono mostrate, con Francesco, solo dodici secoli dalla morte del Signore? Nella chiesa primitiva si conosceva la differenza essenziale: quelle piaghe erano solo i segni della malvagità degli uomini e non potevano essere decodificate, come fu fatto poi in una progressiva deriva sublimatoriao-immolazionista, come “sacrificio per la redenzione dell’umanità”. C’era il martirio ma non il sacrificio.
RispondiEliminaIl comandamento del Decalogo proibiva di fare «scultura e alcuna immagine né di quello che è su nel cielo, né di quello che è quaggiù sulla terra, né di quello che è in acqua, sotto terra». La chiesa primitiva represse a lungo l’uso di raffigurare Gesù, che comunque non lo si sarebbe mai raffigurato come crocifisso, ricordato in condizioni misere ed orrende, giacché il ricordo della flagellazione e della crocifissione suscitava ribrezzo. Per ricordare un caro, suppliziato ed ucciso, proprio nei momenti più terribili dell’agonia e della morte; occorre un certo grado di distacco, di disamore, di cinismo. Questo disamore permette, di norma, di restare indifferenti davanti ad un’immagine qual è quella del crocifisso, che dovrebbe invece determinare rabbia e ribrezzo. In base a questa considerazione si può vedere quanta poca fede e amore ci sia in un film come The Passion dell’antisemita Mel Gibson.
Nella logica della chiesa primitiva la possibilità di rappresentare il Maestro non sarebbe mai stata quella della croce, ma quella della Cena, la frazione del pane. Difficilmente, così, Francesco ed altri santi dopo di lui, non avendo continuamente davanti agli occhi il simbolo del Cristo inchiodato sulla croce, avrebbero smaniato d’avere le stimmate, senza rendersi conto che con il dono delle stimmate si crea una pericolosa inversione: il Signore, per far sì che Francesco fosse in tutto conforme a lui, finisce per conformare sé stesso ai propri crocifissori.
"Io ho spesso gia' affermato essere mia convinzione che la vera apologia della fede cristiana, la dimostrazione piu' convincente della sua verita', CONTRO OGNI NEGAZIONE, sono da un lato i Santi, dall'altro la bellezza che la fede ha generato" (Joseph Ratzinger - La Bellezza, la Chiesa - Forli' 2006 - Pag 21)
RispondiEliminaCome dargli torto? Per chiunque non parta da pregiudizi e preconcetti e' lapalissiano quanto affermato dall'allora Prefetto per la Congregazione della Dottrina della Fede. Arte e bellezza in tal senso si manifestano in tutto cio' che l'uomo fa per amore e non per autocompiacersi: per amore dell'Amore, per amore di Dio...per questo anche l'arte, con tale nobile fine, puo', anzi e' culto (comunque indegno) a Dio...nulla sara' mai abbastanza ricco, fastoso, prezioso o bello di fronte a Dio Creatore del Cielo e della Terra e quindi Causa prima di ogni bellezza e Bellezza infinita in se'...
...le tendenza dunque "minimalista" dunque oltre ad essere davvero "massimamente indegna" di Dio, pur volendo antropologicamente autecelebrare l'uomo in realta' lo sminuisce facendolo "regredire": una certa arte contemporanea manifesta scarsezza di idee e poverta' di mezzi, oltre ad essere pesantemente inficiata di ideologismi vari. ESEMPI CHIARI si hanno nel "nuovo lezionario festivo" colmo di immagini indegne e davvero lontane dalla Religione (si veda la riunione sindacale pentecostale: http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/265q04a1.jpg)
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/191924
Ben venga dunque la discussione proposta dai benemeriti "giovani e tradizione" sul tema che davvero non e' marginale...
Mi scuseranno i lettori per la mia insistenza, ma il richiamo all'antico testamento in chiave iconoclasta e il rifiuto dell'immagine del Cristo umiliato, deriso, maltrattato e crocifisso (il servo sofferente di Isaia), nonché l'insinuazione che i testi sacri siano stati manomessi ("i primi cristiani non avrebbero, quelli successivi invece hanno") - rifiuto della Tradizione e della Rivelazione - è una chiara manifestazione di quel ritorno (parziale) alla legge dell'antico testamento che rifiuta il Cristo Redentore e Salvatore che si vede nell'islam. Continuo a pensare che sotto il "nick" di lollarda si celi Jamila o Fatma.
RispondiEliminaPeter M, tu sei certamente un neocon, che vedi pericolo-islam dappertutto.
RispondiEliminaSecondo me, Lollarda è una noachide, una filoislamica non avrebbe dato mai dell'antisemita a Mel Gibson.
Caro Dante Piastrelli,
RispondiEliminasemmai mi pregierei di avere conosciuto persone convertitesi al cristianesimo, poi ho letto recentemente i dialoghi di Manuele II Paleologo con un dotto mudarris ... So di non essere neo-con e spero di non essere "vieux con". Il termine "antisemita" non dovrebbe potersi applicare anche ai discendenti di Ismaele, motivando così gli strali di Lollarda-Jamila?
Chiedo venia, l'ultimo anonimo sono io (Peter M)
RispondiEliminaQuello che dice lollarda non è attendibile né storicamente né teologicamente.
RispondiEliminaIn merito alle effigi nella chiesa primitiva:
a) Si trovano effigi della croce dal II secolo in poi, con l’unica limitazione dell’assenza del Volto di Gesù, per la semplice ragione che, prima della liberalizzazione del cristianesimo, era improponibile legalmente raffigurare così esplicitamente il Cristo che, quindi, veniva velato simbolicamente o raffigurato in modo criptico ( I-II secolo: Ignazio, Barnaba e Giustino ci spiegano che la Croce aveva forma simile alla lettera Tau e usano molte immagini per descriverla (l’albero ramificato, Mosé con le sue braccia allargate, l’agnello arrostito al fuoco, con uno spiedo che lo trapassa in un senso e un altro che lo trapassa nell’altro …).
Le fonti liturgiche ci descrivono il segno della croce (a partire da Tertulliano – inizio del III secolo); lo sphragis fatto ai battezzandi sul capo.
In merito all’adorazione della Croce:
b) Tra la fine del II e l’inizio del III secolo, i pagani persecutori, per mostrare che anche i cristiani erano idolatri, rinfacciavano loro il culto della croce e li chiamavano Crucis religiosi (veneratori della croce). Adoratori idolatrici i cristiani non lo sono mai stati, ed i concili ecumenici hanno vigilato su questo. Il secondo concilio di Nicea definisce gli atti di culto riservati alla croce: il saluto alla venerazione, ma non l’adorazione. Teodoro Studita osserva che l’adorazione rivolta a Dio è vera adorazione, quella rivolta alla croce lo è in senso relativo, in quanto è rivolta comunque al Cristo e non all’oggetto.
Così riassume il CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA (Compendio):
“446. Il comando di Dio: «Non ti farai alcuna immagine scolpita…»(Es 20,3) proibisce il culto delle immagini?
Nell’Antico Testamento con tale comando si proibiva di rappresentare il Dio assolutamente trascendente. A partire dall’Incarnazione del Figlio di Dio, il culto cristiano delle sacre immagini è giustificato (come afferma il secondo Concilio di Nicea del 787), poiché si fonda sul Mistero del Figlio di Dio fatto uomo, nel quale il Dio trascendente si rende visibile. Non si tratta di un’adorazione dell’immagine, ma di una venerazione di chi in essa è rappresentato: Cristo, la Vergine, gli Angeli e i Santi”.
In merito alle stimmate:
c) Il primo stigmatizzato della storia è senza dubbio San Paolo: “porto le stigmate del Signore Gesù nel mio corpo” [Galati, VI, 17]. Se fosse vera l’esegesi che vede nell’espressione un significato non metaforico-simbolico, ma realistico, questo evidenzierebbe il primissimo manifestarsi di un fenomeno mistico definito “stigmatizzazione”
Casi di persone stigmatizzate dall’inizio del cristianesimo sono state numerosissime , se ne contano In merito al 350, e solo quelle di san Francesco sono state riconosciute dalla Chiesa.
In conclusione, l’accusa di idolatria e di deriva sacrificalista nei confronti del cattolicesimo è servita, nella storia, a definire “reattivamente” l’identità religiosa di luterani ed evangelici (rappresentazione dell’ immagine di Dio, culto della Vergine e dei santi …).
RispondiEliminaQuest’accusa strumentalizza e presenta “fuori dal contesto” il c.d. “interdetto biblico dell’immagine”.
In effetti l’Antico Testamento non vieta specificamente le “immagini”, ma gli “idoli”.
I Padri della Chiesa giustamente hanno distinto tra “l’adorazione”, riservata solo a Dio, e “la venerazione”, verso santi, reliquie, immagini e oggetti sacri.
Così risolveva la questione un Concilio altrettanto importante che quelli contemporanei, il Concilio di Nicea:
«Noi definiamo con ogni precisione e diligenza che, accanto all’immagine della preziosa e vivificante croce, le sante e venerabili icone, fatte di colori, di pietre preziose o di altro materiale adatto, vengano innalzate nelle sante chiese di Dio e applicate sui sacri vasi e paramenti, su muri e tavole, nelle case e nelle strade; che siano icone del Signore, Dio e salvatore nostro Gesù Cristo, e dell’immacolata Signora nostra, santa Madre di Dio, e degli onorabili angeli, di tutti i santi e degli uomini venerabili. Quanto più di continuo, infatti, essi vengono visti attraverso la rappresentazione iconica, tanto più coloro che le guardano vengono innalzati al ricordo ed all’ardente desiderio dei prototipi. E dichiariamo anche che si può tributare loro un affettuoso saluto ed una venerazione fatta di onori: non l’autentica adorazione della nostra fede, che è dovuta soltanto alla divina natura, ma lo stesso tipo di venerazione tributata alla forma della preziosa e vivificante croce, ai santi Vangeli ed alle altre cose sacre dedicate a Dio. Ancora dichiariamo che si può fare, in onore loro, offerta di incenso e di luci, secondo il pio costume degli antichi, “l’onore tributato all’icona, infatti, passa al suo modello”. E chi venera l’icona, venera l’ipostasi di colui che è dipinto in essa, giacché così è rafforzato l’insegnamento dei santi Padri nostri, e cioè la tradizione della santa Chiesa universale, che ha accolto il Vangelo da un confine all’altro della terra».
In sostanza, una volta che il Verbo si fa carne, si attenda tra di noi e ci permette di contemplarne la gloria, ogni iconoclastia rappresenta un attacco diretto al dogma dell’Incarnazione.
Rimane dunque il dubbio che certe posizioni, sedicenti moderne e progressiste, in realtà non facciano altro che segare il ramo dove sono sedute.
Un ramo dell’albero della Croce.
Lollarda, mi fai tenerezza, più ti accanisci contro la santa tradizione, più dimostri la tua ideologia campata su dati falsi.
RispondiEliminaTi ripeto la domanda: se tagli le radici della tradizione chi ti guiderà ai pascoli della vita eterna?
Le tue idee? Ne dubito
Scusate l'OT ma (forse) farà piacere alla Redazione la menzione di questo sito da parte del settimanale Panorama(n°29).
RispondiEliminaL'articolo è del vaticanista Ingrao e siete annoverati fra i siti cattolici che si impegnano a "mettere all'Indice" libri giudicati proibiti.
Il fatto non è rilevante in sè ma comunque indica che questo sito è letto molto attentamente in diversi ambienti.
Concludo facendo sinceri complimenti alla Redazione e ai lettori del blog per i loro commenti di livello davvero altissimo.
Devo dire che in pochi mesi grazie a questo sito ho imparato più cose che in anni di catechismo.
Saluti,
Antonio
Grazie, grazie.
RispondiEliminaMa il merito è essenzialmente dei dotti commentatori che qui formano una "bella schola". E financo delle Lollarde, che suscitano efficaci ricapitolazioni della fede mediante le loro amene provocazioni (ma arrivare a dire che il Signore, infliggendo le stimmate, si conforma ai suoi crocifissori... suvvia, almeno evitiamo le bestemmie!).
Però: dove sarebbe in questo sito l'indice dei libri proibiti? Semmai c'è, nella colonna a destra, l'indice dei libri consigliati. In questo (in questo...), Paolo VI aveva ragione: l'indice è inutile (è solo pubblicità, diremmo oggi), i libri cattivi si devon combattere con buoni libri.
Invece di commentare le lollardate, cosa ne dite della Messa pontificale a San Pietro? La notizia e` stata accolta assai positivamente all'estero. Non sara` coram Summo Pontifice, vero?
RispondiElimina"Io ho spesso gia' affermato essere mia convinzione che la vera apologia della fede cristiana, la dimostrazione piu' convincente della sua verita', CONTRO OGNI NEGAZIONE, sono da un lato i Santi, dall'altro la bellezza che la fede ha generato" (Joseph Ratzinger - La Bellezza, la Chiesa - Forli' 2006 - Pag 21).
RispondiEliminaRingrazio Miserere per l'azzeccato post. In realta' Cristo Signore e' apparso a molti santi proprio con le piaghe e i segni della crocifissione.
Su lollarda temo effettivamente di essermi sbagliato nel definirla protestante, mentre mi sembra piuttosto nel novero di coloro che negano che Gesu' Cristo e' il Cristo (con il corollario del disprezzo per la S. Croce).
Consiglierei comunque, se la Redazione concorda, di dare un'occhiata al CCC prima di scrivere qui, di non usare parole di cui non si conosce il significato, di non ricorrere a frasi fatte in stile commissario del popolo in un gergo da dispense universitarie di professore sessantottino.
Per restare in ambiente universitario, quanto al merito ricordo un episodio nel pieno della bufera per l'interdizione a SS Benedetto XVI a tenere il famoso discorso alla Sapienza (Universita' fondata da un Papa, circostanza che a fatto dei nostri universitari lo zimbello anche della stampa antipapista anglosassone. Quando si tratta di colpire la perfida Albione usa qualsiasi mezzo capiti a tiro).
Rossana Rossanda indico' tra le malefatte del Papa non solo il processo a Galileo, ma anche il recente SP e finanche il fatto di aver celebrato pochi giorn prima coram Deoalla Sistina. Cio' e' indicativo di cio' che realmente temono i potentati laicisti.
FdS
Che il fine sia quello di valorizzare la Santa Messa Tradizionale, patrimonio di tutta la Chiesa e non di un'élite...
RispondiEliminaComplimenti!
A.M.D.G.E.M.