La Santa Sede si è espressa. La notizia è quella della lettera con cui la Pontificia Commissione Ecclesia Dei sancisce inequivocabilmente che il Motu Proprio “Summorum Pontificum” riguarda anche il Rito Ambrosiano (così come tutti gli altri riti latini), e si può quindi applicare anche all’Arcidiocesi di Milano, stroncando finalmente la “tesi” (o più propriamente "disubbidienza") finora sostenuta dalla Curia, circa la pretesa carenza di competenza del documento papale riguardo la liturgia ambrosiana. La notizia non solo si è diffusa , come era normale che fosse, sui moltissimi siti vicini o legati alla Tradizione, ma ha interessato anche il vaticanista Andrea Tornielli che ne ha parlato sul quotidiano nazionale e sul suo noto sito. (clicca qui).
Volendosi fermare ad un aspetto meramente superficiale della vicenda, è interessante soffermarsi sulle seguenti considerazioni.
I moltissimi vescovi ostili all'applicazione del Motu Proprio hanno sempre opposto il proprio divieto (alla celebrazione tradizionale) in modo arbitrario ed illegittimo (e per certi aspetti anche illecito) sollevando solo eccezioni di puro formalismo, cavillando su ogni singola parola del documento papale, improvvisandosi capziosi legulei e "fini" esegeti del testo normativo (sorvolando, chissà come mai? sul lapalissiamo art. 7 del MP).
Per quel che ci risulta, sono stati sporadici i casi di non applicazione legittima del Motu Proprio per comprovati e fondati motivi pastorali.
Nel primo caso invece gli esempi si sprecano. In Italia e in Europa, così come in tutto l'orbe cattolico, i vescovi, non sapendo come impedire le celebrazioni tridentine, hanno scovato ogni mezzo subdolo ed ipocrita per ostacolare, più o meno apertamente, la volontà del Sovrano Pontefice a soddisfazione dei proprio ideologismi e relativismi.
In diverse circostanze, fortunatamente, essi sono stati smentiti, come era naturale che fosse, dalla Santa Sede, per tramite della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
Da qui la consolante dimostrazione che le mere eccezioni formali, le interpretazioni parziali ad usum episcopi, il cavillare ottuso dei vescovi sono destinate a sgretolarsi sotto il colpo impietoso della verità, della giustizia (se pur lenta e ancora troppo sporadica) e dell'interpretazione autentica del Motu Proprio.
Il caso di Milano è uno degli ultimi ma il più rilevante sia per la peculiarità dell'argomento, sia per il numero di fedeli coinvolti (è la diocesi più grande del mondo, almeno per numero di anime), sia per la figura eminente del vescovo “protagonista", sia perchè è stato il primo ad essere stato sottoposto alla Commissione all'indomani del Motu Proprio.
Non si possono ora conoscere i termini e i tempi in cui il recente documento porterà i suoi frutti a vantaggio dei fedeli tradizionalisti ambrosiani, ma ci piace poter confidare in una piccola considerazione: il cardinale è stato confermato presso l'Arcidiocesi di Milano per ulteriori due anni, donec aliter provideatur: due anni (se pur brevi) per poter riparare al disastro e favorire l'applicazione del Motu Proprio a santificazione Chiesa ambrosiana, in obbedienza al Sommo Pontefice. Un’obbedienza, lo ribadiamo, che dev’essere senza se e senza ma, senza cavilli di forma e senza ipocrite menzogne.
Sarà così, o scoverà altri cavilli per vessare i suoi fedeli?
Meditate, Vostra Eminenza! Meditate!
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AGGIORNAMENTO
"Qualcuno” ha già fatto circolare un’interpretazione secondo cui la lettera (protocollo 73/2009 del 22.05.2009) non sarebbe da intendersi come documento ufficiale circa la posizione della Ecclesia Dei, ma come semplice “risposta privata” ad un singolo sacerdote che chiedeva delucidazioni.
Bizzarro: secondo taluno si tratterebbe, così, di una "risposta privata" che potrebbe, però, non seguire la linea ufficiale dell'organo estensore! Come dire: la risposta ufficiosa-privata dice una cosa che potrebbe non coincidere con l'orientamento ufficiale della Commissione! La Commissione invero, potrebbe addirittura smentire se stessa. Sarebbe davvero surreale!
Si tratta di una teoria bizzarra a cui non intendiamo dare man forte.
Si tenga presente che spetterebbe alla stessa Ecclesia Dei smentire la validità “ufficiale” della propria lettera che, si fa notare, possiede tutti i requisiti di vero e proprio atto formale (su carta intestata e filigranata; numero di protocollo; firma autografa del Vice-Presidente).
Qui habet aures audiendi, audiat!
R. s.r.E.c. B.
I dibbi di Tettamamnzi sono fondati dalla netta diversa ecclesiologia della forma ordinaria e della forma straordinaria:
RispondiEliminaquella ordinaria, ecclesiologia di comunione e aperta alla novità dello Spirito,
quella straordinaria, ecclesiologia gerarchiaca e ierocratica, insensibile allo Spirito.
Un fossato divide queste ecclesiologie, quasi quanto due chiese, come dimostra questo articolo ingeneroso e settario.
correggo:
RispondiEliminaI dubbi di Tettamanzi etc.
Ancora uno che crede che una nuova Chiesa è nata dopo il Concilio!
RispondiEliminaChe barba che noia, che noia che barba!
Dunque secondo Celestino prima del CV II la Chiesa era insensibile e impermeabile allo Spirito?
I padri concilairi che celebravano la santa Messa con il rito antico, tutti insensibili allo Spirito Santo?
Tutti i santi, pure loro insensibili ?
Suvvia, che cosa deve fare ancora il Santo Padre per far capire a questi ottusi spiritodelconciliodipendenti che il Concilio Vaticano II si inserisce nella storia della Chiesa senza discontinuità e che deve essere letto alla luce della Tradizione?
L'autire del primo intervento "CelestinoV" ha ragione: un fossato, anzi, un abisso divide le due forme del rito romano e le due ecclesiologie che vi sono legate.
RispondiEliminaIl novus ha una ecclesiologia orizzontale, pseudo democratica o, se vogliamo, finto-democratica, con una conseguente mescolanza di ruoli tra laicato e presbiterato, il vetus manifesta una ecclesiologia fortemente gerarchica, senza alcuna confusione di ruoli.
Il novus è aperto allo spirito del mondo che l'ecclesiologia nuova ama rincorrere, il vetus non rincorre nessuno, è orientato solo verso lo Spirito, quello Santo, ed attira tutti coloro che, docili alla voce dello Spirito Santo, a messa anziché pensare a far festa sguaiatamente, meditano sul Sacrificio del Cristo Signore che ci ha redento.
Pietro Angeleri
Chiesa aperta quella di Tettamanzi e compagni? Ma dove?! Chiusissima e timorosa di ogni alito di novità, alla quale non sa contrapporre che divieti e catenacci senza neanche tentare un barlume di confronto e di discussione! Chiesa sorda perfino nei confronti di quello che piaccia o non piaccia è il suo sommo pastore! L'arroccamento nella gerarchia, la non volontà di ascolto dei fedeli sta dalla parte di Tettamanzi e soci, davvero state girando la faccia dall'altra parte e non volete guardare alla realtà.
RispondiEliminaJacopo, sei sicuro che ciò che tu affermi si deve riferire SOLO all'arcidiocesi ambrosiana?
RispondiEliminaAntonello
Inutile farsi illusioni, vedrete che il card. Tettamanzi, troverà qualche scusa per non applicare il motu proprio, oppure farà in modo che le messe del V.O., vengano celebrate ad orari impossibili, come avviene anche in altre diocesi. Insomma, sicuramente troverà il modo per mettere il bastone tra le ruote, come hanno fatto molti altri vescovi, quindi non conviene cantare vittoria purtroppo.
RispondiEliminaL'ultima cosa che si dovrebbe desiderare: due Chiese...
RispondiEliminaCom'è possibile che si sia ancora lì nonostante tutti gli sforzi di Papa Benedetto su questa materia, a partire dall'articolato discorso alla curia del 2005 in poi?
Povero Papa Benedetto e povera Chiesa di Cristo!
A proposito, a nessuno viene proprio in mente che la Chiesa è di CRISTO (e non è nè mia, nè tua, nè sua, nè del card Tettamanzi o nessu altro)?
Con un'unica eccezione: il Santo Padre, vicario di Cristo.
Un pò più di sana dottrina (e un pò meno di superbia) servirebbe davvero a tutti (a cominciare dai cardinali, ai vescovi e giù giù fino... a me, semplice fedele).
gentile Luisa,
RispondiEliminahai ragione nel ritenere che la Chiesa non era insensibile alle primizie dello Spirito PRIMA DEL VATICANO II.
Ritengo che l'intervento di Celestino abbia però senso se lo si considera in rapporto alle due ecclesiologie cui fa riferimento, anche se definite con espressioni francamente non condivisibili.
In ogni caso a Celestino va ricordato che pur con ecclesiologie distinte, si parla sempre della stessa Chiesa.
Scusate s escrivo dopo diversi giorni ma sonoa ppena rientrato in Italia.
Piero
In segno di buona volontà faremo un passo verso Celestino V: "I dibbi" andava benissimo.
RispondiEliminaCome l'etilista sa che l'alcool fa male ma continua a berlo. Così c'è qualcosa di malato in una Chiesa che accetta volentieri Messe senza inginocchiatoi ma con chitarre e combatte senza pietà chi non chiede altro di inginocchiarsi davanti a Cristo e di non girargli le spalle.
RispondiEliminaDistinte ecclesiologie? Distinte ecclesiologie nascono da una fede diversa, insomma da un diverso Spirito Santo che soffierebbe ora avanti ed ora indietro, a destra e a sinistra.
RispondiEliminaL'ecclesiologia non può mutar coi tempi: può mutar la pastorale nei tempi e nei luoghi, sempre rimanendo ferma ed immutata la dottrina.
Col Vaticano II è nata una diversa ecclesiologia? Poiché il Papa (e non io) dice che niente è cambiato nella dottrina, io m'attengo alla dotrina di sempre ed alla ecclesiologia che ne scaturisce.
Con buona pace di Celestino V che farebbe bene a tornar nella sua spelonca, nel silenzio.
Ringrazio Dante Pastorelli, che ritrovo con piacere su questo sito, dopo averlo incrociato per qualche tempo da Tornielli prima che lasciasse...
RispondiEliminaNon sono un`esperta, loin de là, sono una semplice fedele che guarda sempre più sconcertata ciò che succede nella Chiesa, vedo, ascolto, leggo cose che normalmente dovrebbero suscitare una pronta reazione di chi dovrebbe guidarci e invece niente, silenzio radio assordante e la mia confusione cresce.
La disobbedienza è tollerata quando non è premiata, l`obbedienza schernita.
Ho letto sul giornale "cattolico" la Croix, un articolo che mi ha lasciata più che perplessa.
Un gruppo di membri del Chemin neuf, preti e laici hanno pronunciato insieme i loro voti di impegno a vita (engagement à vie) nella basilica del Sacré Coeur, tutti vestiti alla stessa maniera, tutti ai piedi dell`altare, sacerdoti, uomini, donne, coppie, anche un coppia mista...laici pari ai consacrati.
Ebbene in presenza del cardinale Kasper, di diversi vescovi e sacerdoti, dopo l`omelia di Kasper, un pastore luterano ha dato consigli, definiti saggi, ai nuovi sacerdoti e un sacerdote appena ordinato ha dichiarato che oggi ci vuole, di fronte alla tentazione di un sacerdozio esaltato, un sacerdozio pieno di delicatezza !
Mah!
http://www.la-croix.com/article/index.jsp?docId=2375065&rubId=4078
La carità, cara Luisa, si esprime nella delicateza, ma si può esprimer anche nella forza con cui si deve combatter il male, senza titubanze e pelosa pseudo-carità.
RispondiEliminaUn sacerdote che arde di fede è delicato. Un sacerdote "esaltato" è un cattivo sacerdote o un sacerdote ormai fuori di testa.
Naturalmente si può dar altra interpretazione alla parole di cotesto sacerdote novello: non difendiamo, non predichiamo la nostra fede con forza, richiamando e spiegando tutti punti d'essa, nessuno escluso, compresa l'unicità delle Verità che s'incarna nell'unica Chiesa di Cristo che è la Cattolica.
Il dubbio che m'assale è che si dev'essere, per il giovin sacerote, delicati verso l'errore, tolleranti col demonio.
Delicati con gli erranti, sì, dobbiamo esserlo noi cattolici,ma sempre facendo presente loro l'errore in cui sono o sono caduti o stanno per cadere.
La forma più alta della Carità è la trasmissione dell Verità.
E questa opera conforme alla volontà di Cristo diviene, è mia impressione, per il giovin prete, opera di "esaltati".
Ha ragione Max...
RispondiEliminail caro Tettamanzi si inventera' qualcos'altro per ostacolare la Messa Antica: chiese da raggiungere a dorso di mulo, orari che non "urtino" con le Messe ipermoderniste e che scoraggino i fedeli, potenziali o no, Sacerdoti di sua fiducia per dire la Messa male in modo da disgustare chi si voglia accostare al Rito Antico...
Insomma, sabotare e castrare questa Santa Messa con i soliti mezzucci cari ai porporati...
Le mie fonti dicono che in passato il capellano incaricato dall'Eminenza Tettamanzi di celebrare il venerabile Rito Ambrosiano a S. Rocco al Gentilino era modernista ed aveva ridotto la celebrazione a livelli penosi, con tanto di indottrinazione maoista dei poveri fedeli. Spero che ora vada meglio.
RispondiEliminaBonifacio VIII, alias Pasteurelli pestis, sembra ignorare che col Vaticano II è nata una diversa ecclesiologia perchè liberata da ogni dittatura della sacralità e potenzialmente nuova, perchè più vicina alla comunità del Gesù storico, che non voleva la chiesa gerarchica, ma la comunità di chi aspetta l'avvento del Regno.
RispondiEliminaConseguentemente è venuta una nuova liturgia, quantunque ancora clericale, certo molto più ecumenica e spirituale di quella imposta dal colonialismo romano.
Agli amici della redazione di "Messainlatino.it" va il mio plauso per la giusta rilevanza che state dando alla tematica del rito ambrosiano antico.
RispondiEliminaOra celebrare qualche messa in rito ambrosiano antico seguendo semplicemente le norme universali del Motu Proprio aiuterà ulteriormente tutti a capire che non c'è niente di più logico e di più giusto che accogliere cordialmente le disposizioni del Santo Padre.
Certo dispiace la chiusura di certi ambienti difronte ad una cosa che era ovvia fin dall'inizio... Giusto il modo con cui si è pronunciata la Commisione Ecclesia Dei...
Che figuraccia ragazzi per Manganini e company....
Preghiamo perchè certi matusa porporati e non si convertano... prima che sia troppo tardi (penso a Martini anche).
un sacerdote contento
Mah, l'uomo sembra - come direbbero in certe valli del bresciano - troppo "pataóla" (per i latinisti tapinus, per i grecisti tapeinós) per concepire orditi troppo diabolici e complessi. Forse cerca soltanto di difendere lo stante, che a lui par cosa bona, in barba a Benedetto XVI (cosa volete, di questi tempi il papa è un dettaglio!).
RispondiEliminaMa le messeinlatino si svilupperanno e prenderanno piede anche a Milano. Con tempo, naturalmente. In fondo per avere una risposta sulla questione Motu Proprio e rito ambrosiano, ci son voluti due annetti. Ma vedrete che prima o poi anche il rito di dignità inferiore ritroverà la via di casa.
La Papessa Anonima I è per sua stessa natura una pestis: tale infatti è ogni forma d'eresia, si tinga di modernismo, di comunismo, o di un millenarismo ecclesiologico rivoluzionario-femminista-omosessuale che si sarebbe cominciato ad intravvedere col Vaticano II.
RispondiEliminaSe così fosse, il Vaticano II sarebbe esso stesso una peste, perché l'albero si riconosce dai frutti.
Ora poiché non reputo credibile una papessa autoelettasi e per di più anonima, sempre che non sia qualche pretino travestito - di questi tempi non si sa mai - che sarebbe ancor peggio, resto dell'avviso che il Gesù storico che lei conosce è quello di Dam Brown. Io conosco soltanto il Gesù dei Vangeli che crea la gerarchia, le affida il compito di obbedire a Pietro, su cui fonda la sua Chiesa ed a cui consegna le chiavi del regno: che è il Regno di Dio e non quello di Satana che in questo blog comincia a far sentire sempre più insopportabilmente il suo fetore.
Il CREDO dei fanatici tradizionalisti
RispondiEliminaCredo al diritto dei più forti
al linguaggio delle armi, alla potenza dei potenti.
Credo alla razza o alla ricchezza,
ai privilegi, all’ordine della forza e dell’ingiustizia.
Credo di potermi disinteressare
a ciò che accade lontano da qui.
Credo che la fame e la guerra siano inevitabili
e la pace irraggiungibile.
Credo che ogni resistenza e sofferenza siano vane.
Credo che il sogno degli esseri umani
resterà solo un sogno e che la morte sia la fine di tutto.
Non voglio credere ai diritti dell’uomo,
alla mano aperta, alla potenza dei non-violenti.
Non voglio credere che il mondo intero è la mia casa
e il campo nel quale semino,
e che tutti mietono ciò che tutti hanno seminato.
Non voglio credere all’azione umile,
all’amore a mani nude, alla pace sulla terra.
Non voglio credere, invece, sempre e nonostante tutto
alla nuova creatura umana.
Non voglio credere al sogno di Dio stesso: un cielo nuovo,
una terra nuova, dove abiterà la giustizia. E così sia.
Dopo il Concilio siamo tutti cambiati, grazie a Dio, siamo volenti o nolenti fuori dai miti e dai riti, dai simboli e dai misteri, siamo così più umani e meno appendici del potere sacerdotale!
RispondiEliminaCredo ....
RispondiEliminacredo anche che la mamma dei bischeri sia sempre pregna e qui ne abbiamo una prova!
Sì, ma da qualche tempo sono state avviate massicce pratiche di clonazione, a quanto pare...
RispondiEliminaRinnovo comunque sempre i miei complimenti alla Redazione e a tutti i forumisti...e specialmente al grandissimo prof Pastorelli...ce ne fossero di più come lui...
RispondiEliminaCarissimi,
RispondiEliminadal punto di vista dottrinale non ho da aggingere nulla a quando gia' efficamente scritto dal Prof. Dante Pastorelli (tanto che gli sono saltati addosso, ultima ratio ereticorum).
Quanto al metodo siamo alle solite. Provo a riassumere.
- Il Vaticano II avrebbe fondato una nuova chiesa Falsita' somma, e coloro che lo sostengono devon definirsi protestanti, con relativo biglietto di prima classe per l'inferno, di sola andata salvo provvidenziale pentimento.
- si attribuisce ai tradizionalisti addirittura un credo ex novo, imbarazzati dal fatto che i tradizionalisti (e non solo Mons. Fellay e i suoi seguaci) siano disposti a scrivere col loro sangue il symbolum nicenum;
- si ricorre a fumosi concetti di ecclesiologia, comunita', regno dell'amore,che possono voler dire tutto e il contrario di tutto in modo da poter giocare a piacimento con le parole come fanno i bambini, senza prendersi la responsabilita' di usare parole che hanno un senso ben preciso dal punto di vista teologico.
F.d.S
Mi ripeto, assisto al fenomeno prevedibile dell`intrusione-invasione di vari troll, forse gli stessi sotto diversi nick, sui blog legati alla Tradizione.
RispondiEliminaQueste persone non sono cattoliche, il che non è di per sè un problema, se lo ammettessero e dessero argomenti seri.
Personalmente non vedo l`utilità di dare spazio a chi non ha in alcun modo l`intenzione di discutere, ma solo quella di creare confusione, disordine, sviare la discussione.
No, non sento il bisogno di leggere quei "contributi", e non vedo che cosa aggiungono alla qualità di questo blog e alla fluidità della discussione.
Anche ignorarli non sopprime la traccia che bisogna scavalcare per andare al commento seguente...
Non sono contributi intelligenti, il loro obiettivo è chiaro, perchè dare loro spazio?
Altro sono i contributi di persone che non condividono la sensibilità di chi è legato alla Tradizione, ma si esprimono in modo di stimolare la riflessione, contributi interessanti e anche utili.
Con un semplice click sulla piccola icona a sinistra dei nomi - o degli anonimati - è possibile obliterare il relativo intervento, in modo da poter proseguire il dialogo tra persone civili, in assenza di pretonzoli ossessi e donnine assatanate.
RispondiEliminaMa se la Redazione volesse cortesemente intervenire e cassare come si conviene le manifeste provocazioni senza costrutti, com'è l'ultima imbecillità della donnaprete, farà opera degna e meritoria.
In fondo sono istruttivi monumenti alla povertà di idee e all'incapacità di dialogare che caratterizzano certi ambienti.
RispondiEliminaNon è la prima volta che per opporsi o ostacolare un documento che non aggrada lo si definisce,"lettera privata" sminuendone così l`importanza.
RispondiEliminaSuccesse anche con la lettera del Cardinale Arinze ai fondatori del cammino neocatecumenale, lettera nella quale comunicava loro la volontà di Benedetto XVI, che il cammino si adeguasse, per la Comunione, al modo in uso nella Chiesa cattolica.
Non servì a nulla che il Santo Padre confermò più tardi la sua volontà che il cammino seguisse le sue chiare prescizioni.
La Sacra Liturgia è stata l`oggetto di una battaglia a tavolino e con un compromesso inconcepibile, il rito creato da Kiko Arguello è finito in uno statuto, con l`immensa concessione di alzarsi per ricevere la Comunione!
Non è dunque poi così strano che oggi, con grande sicurezza, i neocatecumenali pretendano che la lettera del card. Arinze, che non poteva essere più chiara, fosse una lettera privata!
Dunque non sottovalutiamo coloro che oggi pretendono che la lettera del vicepresidente della Ecclesia Dei è una lettera privata!
i neocatecumenali sono una Chiesa nella Chiesa? Alcuni indizi indurrebbero a rispondere si. Le loro Messe che non si sa quando e dove sono celebrate e, in ogni caso, sono quasi sempre per gli appartenenti al Cammino. Ancora: la necessità (tutta e solo loro) di creare un nuovo rito della Messa, con buona pace della ecclesiologia di comunione tanto cara ai fautori dello spirito del Concilio. Alessandro
RispondiEliminaE' mia certezza che i cosiddetti troll non siano laicisti o uaarini che vengon qui a rompere: son proprio cattolici-giuda che agiscon con perfetta consapevolezza di diffonder il male e cercar di accalappiar col loro limguaggio mieloso, ma in sostanza melmoso, qualche giovane in crisi, dubbioso o non ancora ben formato, e pertanto vulnerabile visti anche gli scandali ecclesiastici.
RispondiEliminaL'opera di Satana si svolge anche in questo modo.
Gli amici ogni giorno e più volte al giorno recitino la preghiera a S. Michele Arcangelo. E guardiamo la realtà: da quando col Novus Ordo si son tolte le preghiere a Maria e quella all'Arcangewlo Michele alla fine della S. Messa, le sette sataniche son cresciute a dismisura, in numero e quantità d'adesioni.
Scusatemi: una domandina semplice semplice:
RispondiEliminacosa vuol dire che il VO è fondato su una diversa ecclesiologia, non più attuale e superata?
"diversa ecclesiologia" vuol dire diversa Chiesa?
Dopo il CVII dovremmo dunque cambiare il Credo buttando a mare il niceno costantinopolitano: "Credo Ecclesiam unam sanctam ecc..."
Ma la questione va pù al profondo. Può la Chiesa mutare nella sua essenza?
E poi in che cosa consisterebbe questa asserita "nuova ecclesiologia/Chiesa" sorta dopo il Concilio?
Cosa vuol dire, in parole comprensibili anche dai semplici fedeli "ecclesiologia di comunione"?
Detta così è solo una formula vuota.
Risposte semoplici, chiare e non polemiche, grazie.
Chissà che un giorno non riusciremo a capirci...
Emilio
secondo la mia opinione, ma desidererei essere confortato da Dante, la c.d. "nuova ecclesiologia" consisterebbe nello scivolamento verso il protestantesimo del quale la prova più evidente sono alcuni passi del N.O. Missae. Fu Paolo VI che ammise (parlando con J. Guitton) d'aver riformato la Messa per aprire ai protestanti. Ancora: quando nella preghiera eucaristica V del N.O. il sacerdote legge che il Signore "ci raduna per la santa cena" è o non è la prova provata dello scivolamento verso posizioni acattoliche? Eppure un anno prima della riforma del rito della Messa Paolo VI aveva affermato nel Credo, il 30 giugno 1968, che la Messa è il sacrificio di Cristo sul Calvario. Come spiegare codesta contraddizione? Molto semplice: Paolo VI era double face, un colpo al cerchio e l'altro alla botte. Dove sperasse d'andare utilizzando codesto modo di procedere proprio non so. Alessandro
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaI troll e i trolleggianti sono cattolici, non c'è il minimo dubbio. Sono cattolici ragionanti, perfino: si rendono conto che il mito della "nuova Chiesa" postconciliare è fallito, che non è venuta la Nuova Chiesa ma il disastro. Solo che non reagiscono pensando che nel mito ci fosse qualcosa di sbagliato, ma piuttosto rincarando la dose. Mirano allo sfascio di quello che è rimasto in piedi. E il bello è che sono convinti che da questo nascerà la palingenesi e la religione perfetta, la Nuova Chiesa che è un po' come il Sole dell'Avvenire. Aspetteranno invano, mi spiace per loro.
RispondiEliminal'ultima 'inopportunità' di "Inopportuno":
RispondiEliminaDopo il Concilio siamo tutti cambiati, grazie a Dio, siamo volenti o nolenti fuori dai miti e dai riti, dai simboli e dai misteri, siamo così più umani e meno appendici del potere sacerdotale!
cosa c'è di 'strano' ad essere appendici del potere sacerdotale, che poi è quello di Cristo o ti hanno fatto credere che il tuo "sacerdozio reale" ereditato dal Battesimo è "dello stesso grado e natura" di quello ordinato che, agendo in persona Christi, "è dell'ordine di Melchisedech", e quindi - unicamente - può celebrare il sacrificio santo e gradito a Dio?
Invece - come riconosce inopportuno (ma vale per lui e per quelli della sua consorteria) - saremmo fermi alla comunione orizzontale, tesi verso una non meglio identificata, ma anche abbastanza sospetta "fratellanza universale"!
Chi crede ciò che afferma Inopportuno è semplicemente protestante o massone; ma allora non si spacci per cattolico!
E chi ha detto poi che un Concilio può essere foriero di un cambiamento ontologico come quello da cui prefigurato?
SONDAGGIO AI FREQUENTATORI DEL BLOG
RispondiEliminaCi viene chiesto di intervenire con più decisione (o meno lassismo, fate voi) per cassare e cancellare gli interventi provocatori e fuori luogo.
Finora ci siamo limitati a cancellare gli insulti e gli eccessi verbali (e talvolta ci sono pure sfuggiti, cosa di cui ci scusiamo). Per il resto, abbiamo applicato il principio base del liberalismo (quello buono, non quello religioso), ossia la tolleranza.
Questo per vari motivi. In primo luogo, per non chiuderci in un hortus conclusus di opinioni condivise ed accettare le provocazioni; coscienti, dopo tanto combattere, che i corifei del modernismo religioso hanno ben pochi argomenti da far valere. Li sparino quindi anche qua, così tutti potranno giudicare con obbiettività della loro pochezza.
Prendiamo ad esempio il commento di womenpriest (a proposito, aggiornarsi: i più progressisti dicono wymyn, perché women contiene il lemma men, uomini, quindi è maschilista), sul "credo del tradizionalista". Basta una scorsa per vedere come esso sia una serie di pregiudizi nei quali nessuno di noi si riconoscerebbe, e questo basta a darci l'idea dell'infondatezza di un tale argomentare.
Ma in secondo luogo, ed è forse un argomento ingenuo, la speranza è che il 'modernista' che capita qui imbevuto dei suoi pregiudizi quarantennali (magari assorbiti in seminario...), trovi -inaspettatamente per lui - un ambiente se non accogliente, quanto meno pacato, aperto allo scambio e al ragionamento, in una parola: cristiano (cosa che non succede spesso nel campo avverso, come sappiamo). E, magari, si accorga che il diavolo tradizionalista non è così brutto, e magari un'idea o due riescano a farsi strada tra le nebbie dei suoi preconcetti.
D'altro lato, è anche vero che la lettura dei commenti può risultare, alla fine, difficoltosa, farraginosa o fastidiosa.
Che cosa preferite, quindi? Censura o libertà?
libertà, nonostante lo sguaiatissimo intervento di womenpriests. Libertà, libertà, ancora libertà. Censura solo per gli insulti e le volgarità. Solo verso questi ultimi la redazione deve fare il censore. E pluralismo, tanto pluralismo. Ci vuole pluralismo e .. sopportazione. Tanta sopportazione. Anche verso womenpriests che, poverina, non ha letto la Sacerdotalis Ordinatio di Giovanni Paolo II del 1994 e non sa ancora che quando Roma locuta ... Sono per garantire il pluralismo su questo blog anche ai catto progressisti che da tanti anni scherniscono il canone romano che fu di Francesco d'Assisi, Domenico di Guzman, Teresa d'Avila, Ignazio di Loyola, Giovanni della croce, Carlo Borromeo, Veronica Giuliani, Alfonso de' Liguori e infine dei padri conciliari del Vaticano II. Scherniscano pure il V.O.. Poverini: non sanno che stanno schernendo intere generazioni di cattolici. Garantiamo loro, per favore, quanto invece loro non hanno voluto specularmente garantirci: la sana libertà di celebrare e professare (col V.O.) la catholica et orthodoxa fide. Se deve essere pluralismo, che sia pluralismo per tutti. Tagliamo l'erba dell'intolleranza da sotto i loro piedi. Alessandro
RispondiEliminaMi sembra aver già detto che non si tratta di cancellare, chiudere la porta a tutte le opinioni contrarie, che possono anzi essere stimolanti per una sana discussione e un approfondimento
RispondiEliminaMA
di chiudere la porta a chi viene qui solo con l` obiettivo di provocare, nemmeno con intelligenza, provocare per il gusto di provocare, troll di varia natura, che amano infiltrare i blog legati alla Tradizione.
Non penso sia impossibile fare la distinzione, in questa discussione ne abbiamo alcuni esempi...
Non si tratta, a mio avviso, che vale quel che vale, di censurare o lasciare la libertà d`espressione, ma piuttosto, libertà se, o libertà ma, o, se si preferisce, censura se, o censura ma.
È certo più difficile, domanderà un maggior lavoro ai gestori del sito, e solo loro possono prendere la decisione, ma, sempre a mio avviso, la qualità del sito non potrà che beneficiare di questa moderazione.
Salvo i casi di post insultanti, sono per la massima libertà, ci mancherebbe!
RispondiEliminaA cassare gli interventi dei modernisti ci beccheremo solamente degli "intolleranti", caratteristica che -in questi 40 anni- abbiamo imparato essere squisitamente loro. Non scendiamo al loro infimo livello: diventeremo solo una Bose Tridentina.
Noi siamo diversi e con le persone ci confrontiamo, forse perché siamo tutti veramente convinti della bontà delle nostre idee: una bontà super-garantita da 2000 anni di Tradizione Cattolica!
Con le nostre idee chi ci ha preceduto ha costruito l'Europa Cristiana.
I modernisti con i loro slogan (no, non sono capaci di avere ideali) stanno scristianizzando l'universo!
Nei peggiori casi endemico/patologici basta ignorarli, non rispondere, non replicare. La pianteranno da soli.
La noncuranza è il peggior disprezzo!
E poi via... anche cercare di fargliela capire in qualche modo (anche... ehm... estremo...) è evangelizzazione!
:-)))
Alessandro, hai ragione. Nuova ecclesiologia significa semplicemente nuova concezione della Chiesa: e se cambia la concezione è evidente che è cambiata la Fede della Chiesa.
RispondiEliminaOra, per grazia di Dio, la Fede non è cambiata, è cambiata solo nella mente di certi novatori, che però son chiassosi e fan proseliti fra gl'incolti e vaneggianti che cercan una fede più terrena, più adatta ai nostri giorni, più vicina all'uomo, cioè più lassista e comprensiva coi suoi peccati che son debolezze e non colpe, modi d'essere e non offese a Dio. Confondono carità con permissivismo.
E si potrebbe andar lontano.
In tal visione non c'è neppur il rigore morale del calvinismo.
Lo scivolamento verso il settarismo e l'individualismo protestante è evidente da tante cose: dal sacerdozio universale interpretato come sacerdozio ministeriale al rifiuto della "casta" sacerdotale, che è vista semplicemente come strumento di potere ed oppressione politico-religiosa perché osa mantener la potestà, conferitale da Cristo, d'ammaestrare, battezzare, rimetter i peccati, santificare con tutti i sacramenti ed in particolare con il Corpo di Cristo che solo essi posson render presente sull'altare.
Non si vuol più riconoscer alcuna mediazione tra l'uomo e Dio: Pietro? è solo un simbolo e forse neppure quello, magari il mago Otelma.
L'inflazione dell'espressione “chiesa di comunione” (sempre in minuscolo!) è in realtà una facciata: come si fa ad essere chiesa di comunione se si è già monadi autosufficienti ed autoreferenziali? Il Corpo di Cristo misticamente ci dona la "comunione": e questa è la Chiesa e nella Chiesa il Corpo mistico di Cristo che solo garantisce la comunione dei santi.
Chiesa di comunione significa per cotesti vandali livellamento dei membri della Chiesa, intorno a chi non s'è capito. Come se potesse esistere una “comunione" senza un centro irradiatore di vita, di santità che sia via, luce, guida.
Non a caso altrove ho parlato di millenarismo: costoro riprendono vecchie e nuove eresie, chiamando a sproposito lo Spirito Santo: vogliono una chiesa "pneumatica", ed una presenza “pneumatica” di Cristo sull’altare, dopo la consacrazione, come una forma della sua onnipresenza spirituale, con negazione della presenza reale che è tale non perché siano favola altre forma di presenza di Cristo ma è “sostanziale”.
In genere si tratta di errori condannati da Pio XII che vedeva i tremendi sviluppi di certe profane novità e la condanna vien ribadita nella Mysterium Fidei di Paolo VI.
Costoro usano il linguaggio millenarista, infatti qualcuno rigetta il “cristocentrismo”
Richiamandosi a Gioacchino da Fiore, auspicando una Chiesa dello Spirito Santo, come se nell’era del Padre ed in quella del Figlio, lo Spirito Santo fosse assente, come se la Trinità non fosse unità. E con lo Spirito Santo troppo giocano, riducendolo alla loro volontà ed alla loro persona che ne sarebbe la compiuta espressione ed in nome di Lui pretendono di tutto poter operare, insegnare, interpretare, trasmettere senza averne avuto mandato.
Teniamoci alla larga da queste perniciose fantasie e teniamoci stretti alla vera Chiesa, che è quella che noi conosciamo, quella in cui ci riconosciamo, quella che “siamo” pur nei nostri limiti e nei nostri peccati.
CONCLUDO IL COMMENTO PRECEDENTE.
RispondiEliminaQuanto alla “cena” cui accenna Alessandro, la Messa è anche memoriale dell’ultima Cena, ma in un senso ben preciso: la S. Messa rinnova quel che Gesù fece, cioè anticipò sacramentalmente il suo Sacrificio di Croce: la Messa rinnova quel sacrificio sacramentalmente post factum. Inoltre è cena o convito perché possiamo nutrirci del Corpo di Cristo, che presuppone il Sacrificio, l’immolazione.
Il V canone (svizzero) è ambiguo, soprattutto perché passa sotto silenzio la trasformazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo, la Transustanziazione Da dire però, che dopo una lunga battaglia, l’edizione tipica del 2003 nell’edizione latina è stato corretto: lo Spirito è chiamato non a santificare i doni, ma a santificarli affinché divengano il Corpo e il sangue di Cristo.
Resta da rivedere un ancor più ambiguo Canone, il II della Conciliazione.
Certi interventi fanno male più che altro a chi li scrive. Niente censure, al massimo pulizia dove è necessario (insulti o post del tutto fuori tema, specie se lunghi, di quelli che ti fanno perdere tempo).
RispondiEliminaGrazie, Dante, per la magistrale lezione che ci hai dato. Tu sei in grado di zittire con robuste argomentazioni teologiche, tutti i catto progressisti che, impeterriti, cercano di snarnificare il Credo. Alessandro
RispondiEliminalibertà, nonostante lo sguaiatissimo intervento di womenpriests. Libertà, libertà, ancora libertà. Censura solo per gli insulti e le volgarità.
RispondiEliminasono d'accordo e apprezzo il commento della Redazione
e condivido virvola per virgola il commento di Dante Pastorelli, che ringrazio!
RispondiEliminaE strano come la parola censura sembra far paura!
RispondiEliminaSi preferisce chiamarla altrimenti, anche se poi il risultato è lo stesso, moderazione...pulizia...
Come se fosse un attentato contro la libertà d`espressione.
Ho amici che gestiscono un blog, era impensabile per loro introdurre una qualsiasi ...censura...non fosse che la parola già si irrigidivano.
Ma alla fine sono stati obbligati di introdurre la ...moderazione, maggior lavoro per loro, ma anche migliore qualità di lettura, di contenuto, e anche di confronto.
Non penso sia utile offrire spazio a chi non ha altro scopo che quello di provocare stupidamente e-o volgarmente, non sono di quelli che considerano la libertà d espressione un "dogma" intoccabile e assoluto.
La mia libertà d`espressione non è assoluta, è sottomessa a delle regole, non sono libera di dire quello che voglio, a chi voglio, quando lo voglio e come lo voglio e lo stesso attendo dagli altri.
Ma...ancora una volta è solo la mia opinione,che apparentemente non è condivisa da chi scrive qui!
Concordo anch'io con le posizioni liberali (se così possiamo chiamarle)...niente censure, niente cassamenti...questi, si possono e devono prevedere solo per gli insulti e (Dio non voglia) per le bestemmie...e concordo appieno con Alessandro...faccio anch'io i complimenti al professore per il suo magistrale discorso...un discorso chiaro e semplice e allo stesso tempo forte...anche se poi, non è che sia suo, ma della Chiesa....ed è questo ciò che conta...
RispondiEliminaFrancamente, io apprezzo invece i tagli censori almeno per le eresie piu` sguaiate. Se qualcuno vuole scrivere eresie "intelligenti", faccia pure ma portando argomentazioni (per quanto fallaci), non sparando slogan.
RispondiEliminaconcordo con luisa .
RispondiEliminagabri
alla lunga tanti interventi stupidi e fuorvianti fanno perdere interesse per il blog.
RispondiEliminagabri
Censura è una cosa, riguarda le opinioni che non si condividono, deviare i bufali impazziti è un'altra. Questo canale di comunicazione è molto libero per sua natura e bisogna tenerne conto. Escludere del tutto chi è controcorrente, qualunque sia la sua motivazione, sarebbe molto difficile, a meno di non modificare la natura del blog.
RispondiEliminaIl fastidio sorge quando la discussione si incattivisce troppo e perde ogni possibilità di avere interventi pacati e intellettualmente interessanti.
RispondiEliminaAntonio
PS: faccio anch'io i miei sinceri complimenti al dott. Pastorelli.
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggerla,anche quando sembra parecchio infastidito da certi interventi un pò sguaiati(tipo Womenpriest).
Antonio
mi pare che siamo d'accordo sul fatto che bisognerebbe effettuare degli interventi selettivi ed eliminare i commenti poco intelligenti , palesemente volti ad infastidire senza l'apporto di alcunae motivazione seria o infarciti di slogan. Ma non so se ciò sia possibile.
RispondiEliminagabri
Ho cominciato a frequentare questo blog da poco tempo (da quando è stata portata alla mia attenzione la "tempesta mediatica" sul Papa) e anzitutto faccio i complimenti alla redazione per il lavoro meritorio. Anche per una questione anagrafica, non ho mai avuto occasione di fare esperienza di una Santa Messa nella liturgia del Vetus Ordo, ma da quel che ne leggo qui e da resoconti di persone fededegne ne ho tratto l'intenzione di colmare la lacuna il prima possibile.
RispondiEliminaIl mio modesto suggerimento è di non cancellare i commenti ostili e/o cattoprotestanti (salvo casi estremi di volgarità o blasfemia). Neanche tanto per una questione di "libertà di espressione", concetto in sè abbastanza aleatorio; quanto per il fatto che questi commenti negativi, specie quando espressi con l'arroganza tipica di quel certo pseudoprogressismo, fanno rifulgere per contrasto le vostre buone ragioni.
Un osservatore esterno apprezza vieppiù la medicina, quando vede con i propri occhi i danni provocati dalla malattia. Chi sente il fetore di un arto necrotico capisce appiano la necessità dell'amputazione (fuor di metafora: di rendere palese e formale l'estraneità di fatto alla Chiesa cattolica di chi se ne professa ipocritamente membro solo per portarvi la confusione e il fumo del diavolo).
Lasciateli questi commenti, lasciateli: ad maiorem dei gloriam.
La Redazione farà quel che crede più opportuno. La mia paura è che passino certi messaggi neanche tanto subliminali a danno delle anime confuse, ché di anime confuse che paso per i blog ce ne sono tante in un periodo di grande confusione nella Chiesa. Tutto qui. Il problema non è il blog, né tanto meno la mia o l'altrui persona.
RispondiEliminaCiò ribadito, vorrei rispondere ad ANTONIO.
Certi commenti non m'infastidiscono: come ho spiegato mi turbano per le conseguenze che possono avere e mi turba la provenienza: matrice cattolica, magari di sacristia o d'ambone.
E' un sentimento molto più complesso, è una reazione morale al male che è nostro dovere combattere, perché a qursto anche noi laici siamo chiamati e tenuti;
è pena per chi s'è lasciato traviare ed ora satanicamente cerca di traviare altri; è lamento sulla Chiesa e sulla pochezza e sul tradimento di parte della sua Gerarchia. E potrei continuare.
Il fastidio lo risolvo presto con una scrollata di spalle o mandando men talmente in Culiseo, come scriveva l'Ariosto, l'inopportuno.
Claudio ha scritto:
RispondiElimina"Un osservatore esterno apprezza vieppiù la medicina, quando vede con i propri occhi i danni provocati dalla malattia."
Leggendo la parola "medicina" il mio pensiero è andato alla medicina della misericordia che non solo non ha curato e dunque ancor meno guarito le malattie eventuali e il malato, ma ha contribuito a diffonderle sia per mancanza di cure, sia anche prescrivendo la malattia stessa proponendola come modello di salute.
Con il risultato che il malato non sa di esser malato....anzi pensa che siano gli altri ad esserlo.
Oggi l`ignoranza e la confusione sono tali che anche le esperienze le più vertiginose, sono considerate l`opera dello Spirito santo, moltissimi cattolici, non considerano malattia ciò a cui sono stati abituati da chi diceva loro che era normale e sano, non sono in grado di discernere i danni della malattia, perchè per loro quella è la normalità e la salute.
Non so se riesco a farmi capire.
A moltissimi cattolici mancano gli strumenti per fare opera di discernimento, perchè sono stati deformati da anni e anni di folle tempesta postconciliare.
Sono confusi e ignoranti, nel senso che ignorano.
In questo senso è utilissima e preziosa l`opera per esempio di Dante Pastorelli che con una pazienza ammirevole unita ad un`esperienza e competenza eccezionali, risponde a chi storpia la retta dottrina.
In questo senso certi commenti provocatori possono trovare il loro posto perchè danno la possibilità di rispondere ad una certa prosa postconciliare.
Posti i limiti che ho già espresso, di provocazioni imbecilli, volgari, che più sono imbecilli e più sono lunghe, di commenti che hanno con ogni evidenza il solo scopo di creare scompiglio e confusione, del resto la lunghezza è sovente un segno distintivo di quel genere di interventi.
In questo caso ciò che io non temo di chiamare "censura" è utile anche se si preferisce chiamarla "moderazione"!
Secondo me gli interventi privi di costrutto e manifestamente provocatori, com'è quello della donna-prete, andrebbero cestinati. In questo caso non si tratta di censura, ma di urbana nettezza. Un po' come si fa con lo spam.
RispondiEliminaAnche io sono convinto che dietro i vari trolleggiamenti ci sono (o spesso "c'è", perché sotto diversi eteronimi agisce un meschinello solo) pseudocattolici lividi e infoiati. L'internazionale sbattezzati frequenta ambienti più consoni alla propria specifica coglioneria.
I dubbiosi, i confusi, gli storditi da anni di chiacchiere cercano Verità, luce, un appiglio per ritrovar o trovar per sempre la Via da seguire.
RispondiEliminaQuesti devon esser accolti con amore - carità - e ad essi si deve indicar dove rinvenir quel che cercano, che non posson rinvenir in un blog nel quale necessariamente gl'interventi è difficile siano esaurienti e individualizzati.
Si devono indirizzare a riviste, a libri la cui sana dottrina è indubbia, e, chi può e sa, a sacerdoti che siano effettivamente una buona guida.
Son gli altri che fan paura, per gli effetti nefasti su queste anime.
Il discernimento dev'essere compito della redazione.
Il frequentatore o l'ospite del blog si adegua o, se non non se la sente di convivere, si fa da parte.
Per internazionale sbattezzati ci si riferisce alla ChiesUAAR e al suo fognorum?
RispondiEliminaXD
Ci si riferisce a quei poveretti - quale che sia la sigla sotto la quale si radunano - che vanno in giro predicando la pratica (impraticabile) dello "sbattezzo". Che Dio abbia pietà di loro.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaSe vogliamo buttarla nell'eresia, almeno che sia divertente, Anonimo delle 0.04.
RispondiEliminaEcco una versione del Credo degli Apostoli (in inglese) aggiornato e rilevante:
http://www.youtube.com/watch?v=IUQcCvX2MKk
Una curiosità...andando, forse, un po' off-topic (sperando che Redazione e utenti mi perdonino), volevo chiedere se esisteva su FaceBook una pagina del blog e/o del sito...se così fosse, arrivo!
RispondiEliminaPer tornare a bomba (non è una critica, ci mancherebbe!): qualcuno ha buttato un occhio al Regolamento Generale della Curia Romana (e magari a quello Proprio dell'"Ecclesia Dei") per stabilire quanto siano ampi i poteri di firma del Vice-Presidente? Perchè la questione è tutta lì.
RispondiElimina"Io credo in Dio,
RispondiEliminache vuole la contraddizione in ciò che è vivo,
e il mutamento di tutte le situazioni
per il tramite del nostro lavoro".
Ottimo, anonimo: unisciti a noi che vogliamo cambiare una Chiesa immobile da cinquant'anni!
Probabilmente né "Ecclesia Dei" né il Papa stesso hanno il potere di dissipare i "dibbi di Tettamanzi". Tali "dibbi", infatti, sono preconcetti, è non ci sono né ragioni né autorità in grado di dissiparli. Spetta ai fedeli della diocesi ambrosiana trovare qualche sacerdote sufficientemente coraggioso da onorare la volontà del Papa a costo di contravvenire alla dittatura ideologica dei superiori. Trovare qualcuno che sappia rinunciare al quieto vivere di burocrate dell'ex-sacro e si attivi per restituire tutta la dignità possibile anche al rito di dignità inferiore. Il punto è, spesse volte, la pusillanimità dei ministri: il Motu Proprio libera loro le mani dai ceppi di vescovi e superiori, ma di questa libertà non sono in molti a volere usare. Nel numero però...
RispondiEliminaper i trolleggiamenti è da un bel pezzo che chiedo siano censurati, per il bene del blog.
RispondiEliminaLa censura di un troll non c'entra nulla con l'illiberalità; la libertà di espressione presente in questo blog è molto bella e va salvaguardata; ma i troll sono altra cosa. non so se verrò ascoltato. certo è che se continuiamo così a lasciar libero spazio ai trolleggiamenti questo blog farà una brutta fine; perderà pian piano l'interesse dei lettori.
come un altro blog, che, interessante all'inizio anche per la libertà con cui si dava notizia di certi fatti, ora è miseramente scaduto a setacciare per bene le notizie da riportare, in base alla convenienza o meno di parlare di certe cose; così la notizia della lettera dell'Ecclesia Dei (lettera privata, certo, ma non per questo meno interessante) finora su blog "Rinascimentosacro" non è ancora stata data. Un blog che, meritoriamente, si impegnò a suo tempo per sbloccare la situazione della liturgia antica ambrosiana è costretto a tacere certe notizie conosciute tra l'altro in tutto l'Orbe!
Antonello
Opinioni diverse sì, troll no!
ha ragione Antonello, se qui non si usa la scopa per far pulizia, in nome della libertà questo blog diventerà un mondezzaio maleodorante da cui tutti fuggiranno.
RispondiEliminaIo invece sono assolutamente d'accordo, che ci debba essere una censura, soprattutto in un blog cattolico, il quale ha il dovere di vigilare che non vengano propagate eresie, per la salute e la salvezza delle anime. Vorrei ricordare, che il grande ponetfice Gregorio XVI, nell'enciclica Mirari vos, ha condannato la libertà di stampa, ovvero la libertà di scrivere e promulgare qualunque cosa, anche quelle cose che vanno a danno della fede. Quindi, ritengo che un sito come il vostro, che vuol propagare e difendere la fede cattolica, ha l'obbligo di applicare delle forme di censura, verso chi propaga eresie.
RispondiEliminaCarissimi,
RispondiEliminaa me sembra che la Redazione abbia agito bene sino ad ora.
Sarei solo un po' piu' severo.
Mi pare che sia importante conoscere i non argomenti di chi fa del rifiuto della semplice logica (anche lei da mandare ormai in soffitta con pianete, cotte ecc.) la base per sovvertire la fede. Sappiamo da S. Tommaso d' Aqino che le due non si escludono a vicenda.
F.d.S
Come vedete, abbiamo iniziato ad applicare qualche controllo più stretto, "potando" qua e là gli interventi del tutto inani. Il che non significa quelli critici, o modernistici, o perfino eretici, convinti come siamo della forza logica intrinseca delle ragioni della tradizione cattolica, che per contrasto risaltano anche meglio se confrontate con gli attacchi.
RispondiEliminaA Robdealb: un gruppo facebook di messainlatino.it al momento non c'è. Bisognerebbe avere 36 ore al giorno...
Ma se qualcuno lo vuole fondare, prego.
COSA DICONO DI RINASCIMENTO SACRO SUL BLOG MESSA IN LATINO
RispondiEliminaGuardate che belle parole vi rivolgete tra confratelli:
"questo blog farà una brutta fine; perderà pian piano l'interesse dei lettori. come un altro blog, che, interessante all'inizio anche per la libertà con cui si dava notizia di certi fatti, ora è miseramente scaduto a setacciare per bene le notizie da riportare, in base alla convenienza o meno di parlare di certe cose; così la notizia della lettera dell'Ecclesia Dei (lettera privata, certo, ma non per questo meno interessante) finora su blog "Rinascimentosacro" non è ancora stata data. Un blog che, meritoriamente, si impegnò a suo tempo per sbloccare la situazione della liturgia antica ambrosiana è costretto a tacere certe notizie conosciute tra l'altro in tutto l'Orbe!"
Interessante che abbiate cancellato altri commenti noN in linea, ma noN questo.
Interessante, interessante.
[Qui e' almeno in tema, e poi ho corretto i "non"].
Io, se fossi alla Redazione....i post eretici non li metterei, non c`è sempre un Dante Pastorelli o altri per rettificare e esporre la Verità!
RispondiEliminaEd è comunque offrire loro l`occasione gratuita di diffondere le loro eresie , certa che saranno impermeabili alle correzioni, con il rischio non indifferente di "contagiare" anime vulnerabili!
Sinceramente,
RispondiEliminanon mi ero reso conto della frizione sotterranea (e del tutto autolesionistica) tra i dirigenti dei due blog.
L'unica cosa notevolmente diversa è il numero dei commenti.
Io sto tra i "dissenzienti" e quindi "in odor di taglio", ma un caldo invito a stare in comunione lo faccio di sicuro.
in effetti su Rinascimentosacro la notizia di quella lettera non l'ho vista. per quali motivi non sia stata data non lo so; gli sarà sfuggito? Può darsi, anche se è alquanto difficile da pensare perché lo san tutti in tutto il mondo.
RispondiEliminaPiù verosimile credere che fanno una cernita tra le notizie da dare e quelle da tacere. lecito e legittimo ma sinceramente lo trovo ridicolo soprattutto quando sono notizie che conoscon tutti e di cui parlan tutti.
Innominato
REGOLA NUMERO 1
RispondiEliminaI commenti sono affermazioni che, come è scritto in alto a destra nella pagina dei commenti "non sono sottoposti a previo controllo ed il loro contenuto è nella esclusiva responsabilità dei loro autori"
Quindi: far risalire ai redattori di questo sito la paternità di frasi dette dai commentatori equivale a non saper leggere (chiaro, Hagrid? E' vero che il tuo personaggio eponimo non è un letterato, tuttavia...). E la frase citata da Inopportuno, poi, sarebbe autolesionistica se detta da noi, visto che comincia con la frase "questo blog [ossia Messainlatino.it] farà una brutta fine, perderà pian piano l'interesse dei lettori", ecc..
Se non censuriamo gli ultimi commenti, è perché almeno possiamo chiarire un punto circa i giudizi su Rinascimento Sacro: non credo abbiano bisogno della nostra difesa d'ufficio, ma sappiamo tutti che è un sito che svolge un lavoro estremamente meritorio, anche perché gestisce pure un forum e, soprattutto, "agisce sul territorio", promuovendo l'instaurazione di nuovi centri di Messa, come è avvenuto a Legnano.
E proprio a questo proposito, riteniamo si possano capire e giustificare ragioni di prudenza e diplomazia, per un bene più grande come il prosperare di nuovi centri di Messa. Anzi, in generale un atteggiamento rispettoso, pacato, ragionevole e anche qualche concessione pur dolorosa è sempre molto più produttivo delle rodomontate.
Non dire nulla di falso, NON TACERE NULLA DI VERO.
RispondiEliminaTacere una notizia per piaggeria può essere valutato in mille modi; si posson trovare mille giustificazioni, anche le più nobili, ma resta il fatto che si sta tacendo per servilismo.
E che Rinascimentosacro pratichi simile servilismo è dimostrato dal fatto che riporta altre notizie critiche verso altre diocesi.
Antonello
Caro Antonello,
RispondiEliminasenza voler entrare nel merito della questione, è piuttosto imbarazzante per noi ospitare commenti critici nei confronti di un altro blog. Per favore, quindi, lasciamo cadere l'argomento.
e pensare che il caro Card tetamanzi voleva diventare Papa, prese un solo voto....il suo.
RispondiElimina