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lunedì 9 febbraio 2009

L'attesissima intervista di Mons. Williamson a Der Spiegel di oggi

L'intervista che segue è molto più equilibrata di quanto non apparisse dalle anticipazioni pubblicate sul sito on line dello Spiegel. Uno dei quotidiani più prevenuti contro la Fraternità ed il Papa: la stessa scelta del titolo è programmatica per mettere in cattiva luce l'intervistato

"Non andrò ad Auschwitz"


Domande al Vescovo della FSSPX Williamson. Wiliamson non vuole concedere un’intervista diretta, ma le domande gli sono state faxate in Argentina e le sue risposte sono arrivate via e-mail. Sono state poi confermate per telefono da Williamson e dal suo avvocato.


- Il Vaticano le ha chiesto di ritirare il suo diniego dell’olocausto e minacciato di revocarle l’ufficio episcopale. Come reagisce?
Per tutta la mia vita ho cercato la verità. Per questo motivo, mi sono convertito al cattolicesimo e sono diventato un prete. Io al momento posso chiarire, per come la vedo, che mentre molte onorevoli e intelligenti persone la vedono diversamente, io devo nuovamente esaminare le prove storiche. Ho detto invero nell’intervista alla TV svedese: “Qui non parliamo di prove storiche ma di emozioni. E quando troverò queste prove, allora mi correggerò; ma ho bisogno di tempo”

- Come può un cattolico istruito negare l’Olocausto
Mi sono occupato del tema negli anni Ottanta. Lessi allora una varietà di articoli sulla materia. Nell’intervista, ho citato il rapporto Leuchter, che mi sembrava plausibile. Ora mi si dice che esso è stato scientificamente rigettato. Desidererei perciò distanziarmi da esso.

- Potrebbe andare personalmente ad Auschwitz?
No, non andrò ad Auschwitz. Ho ordinato il libro di Jean-Claude Bressac che in inglese è intitolato "Auschwitz. Technique and Operation of the Gas Chambers" [Auschwitz. Tecnica e operatività della camere a gas]. E’ in ordine come fuori catalogo, lo leggerò e studierò.

- La FSSPX le ha dato un termine ultimativo per la fine di febbraio [interessante informazione!]. E’ possibile una rottura con loro?
Nel vecchio testamento, il profeta Giona disse ai marinai, quando la nave era in pericolo di ribaltarsi: “Prendetemi e buttatemi in mare, così che il mare si calmi e voi siate risparmiati. So che questa tempesta possente vi ha colpito per la mia colpa”. La FSSPX ha una missione religiosa, che è stata danneggiata da me. Io controllo le prove storiche. Se queste non mi convincono, farò tutto quanto in mio potere per assicurare che non ci siano più ulteriori danno per la Chiesa e la FSSPX

- Che cosa significa per lei la revoca delle scomuniche?
Noi vogliamo solo essere cattolici, nulla più. Ci siamo sviluppati attraverso gli anni solo attenendoci a quello che la Chiesa ha sempre insegnato e predicato. E tutto quello che fu cambiato negli anni Sessanta e Settanta dopo il Concilio non è nient’altro che uno scandalo. Così siamo stati spinti ai margini della Chiesa e ora, perfino nel crepuscolo di quei cambiamenti tra un clero che invecchia e chiese vuote, noi ritorniamo nuovamente al centro. E’ quello che accade con noi conservatori: manteniamo le cose giuste, e dobbiamo solo aspettare

Fonte: Cathcon

5 commenti:

  1. Vi ringrazio per il vostro Equilibrio. Quell'Equilibrio di cui vi parlavo negli altri post.

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  2. Come si può notare, sebbene vi siano incidenti e sebbene sia necessario provi rimedio (COME COMUNQUE STA FACENDO LA FSSPX), vi sono delle strumentalizzazioni abbastanza squallide che non vanno taciute...

    Speriamo, come saggiamente dicevate nell'articolo sotto(splendido!) , che sa un male possa nascere un bene per la fraternità e per tutti noi.

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  3. Effettivamente l'intervista è meno squilibrata delle anticipazioni. Resta grave, nonostante le perfide strumentalizazioni, l'omissione di un'esplicita ed incontrovertibile condanna dell'Olocausto (al di là del numero delle vittime) e del nazismo, una volta che, contrariamente a quanto impostogli, ha parlato di temi non religiosi.
    Non ci sarebbe stato bisogno di ripeterla all'infinito, tale condanna, come non credo, l'ho già scritto altrove, che, ogni giorno, si debba tutti noi fare professione di fede nella SHOA' sotto il diktat ebraico.
    L'imprudenza di Williamson è stata enorme come le conseguenze derivatene.
    Resti, ora, in dignitoso silenzio il più possibile, studi e poi prenda le sue decisioni: rimanere, in obbedienza, nella FSSPX o nella solitudine o approdare ad altre sponde.
    Se deciderà per la permanenza nella Fraternità, avrà modo di svolgere, per gli anni che gli restano da vivere - gliene auguro molti -, un'opera pastorale degna di questo nome, al servizio della Chiesa, UNICA.
    Infine, una sua eventuale visita ai campi di sterminio, apparirebbe, oggi davvero strumentale, come segno di "captatio benevolentiae".

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  4. Grazie ad entrambi i commentatori.

    In effetti, c'è da meravigliarsi che nessuno (a cominciare dal suo avvocato) abbia suggerito a mons. Williamson, a prescindere dai suoi "studi storici" e dalle conclusioni che raggiungerà sul numero delle vittime, di dire fin da ora chiaramente due cose:

    1) Che il nazismo è un'ideologia orrenda (oltre che anticristiana), macchiatasi dei peggiori crimini contro l'umanità, quale che sia il numero e la modalità di quelli.

    2) Chiedere scusa non solo al Papa e alla Frat., ma in primis et ante omnia agli Ebrei o, meglio, alla memoria delle vittime, ai loro eredi, ai sopravvissuti, per il dolore e l'indignazione che le sue affermazioni hanno provocato.

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  5. Ecco che cosa dice un altro rabbino
    http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/02/un-rabbino-in-difesa-di-benedetto-xvi.html

    angel

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