"Con due nuovi documenti che si aggiungono alle note sul matrimonio e sui titoli mariani, “si conclude il mandato che Papa Francesco ci aveva affidato due anni fa”, ha dichiarato mons. Armando Matteo".
Speriamo sia finita...
QUI il testo in video.
Luigi C.
Gaetano Masciullo, Dec 04, 2025
This is the Italian translation of the article published in LifeSite News, November 27, 2025.
CITTÀ DEL VATICANO (LifeSiteNews) - Durante la presentazione della nota dottrinale sul matrimonio, Una Caro, Il 25 novembre, nella Sala Stampa della Santa Sede, mons. Armando Matteo, segretario del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha dichiarato che i due documenti pubblicati questo mese - insieme a due di prossima pubblicazione - sono da considerarsi parte dell’eredità di Papa Francesco.
“Insieme alla nota sui titoli mariani e a quella sulla monogamia”, il segretario detto, Il Dicastero sta portando avanti un altro studio sul tema della trasmissione della fede e sta completando la relazione finale del noto Gruppo di studio n. 5 sulla partecipazione delle donne alla vita e alla guida della Chiesa, che sarà consegnata direttamente alla Segreteria del Sinodo, che a sua volta la consegnerà a Papa Leone“.
Matteo ha poi precisato che, “in questo modo, con questi quattro documenti, si conclude il mandato che Papa Francesco ci aveva affidato due anni fa. Il Dicastero attende ora un incontro ufficiale e completo con Papa Leone a gennaio, per ricevere le istruzioni per i prossimi documenti”.
Il funzionario vaticano ha riconosciuto che la nota dottrinale sui titoli mariani è stata concepita sotto il regno di Papa Francesco e da lui voluta, anche se ciò era già da tempo ufficiosamente noto ai frequentatori degli ambienti vaticani.
La relazione finale sul ruolo delle donne nella vita e nel governo della Chiesa cercherà di chiudere lo studio condotto dal cosiddetto Gruppo di studio 5 del Sinodo pluriennale sulla sinodalità. Si tratta di uno dei punti più dibattuti e controversi del lavoro sinodale degli ultimi anni.
Durante tutto il Pontificato di Francesco, numerosi segni hanno manifestato l’intenzione del defunto Papa di studiare e giustificare teologicamente la possibilità di introdurre le donne agli Ordini sacri.
Dal 2016 in avanti, Francesco ha introdotto diversi gesti e iniziative che hanno aperto il dibattito sul ruolo delle donne nella Chiesa: dalla modifica del rito del Giovedì Santo per includere la lavanda dei piedi alle donne, all’istituzione di una commissione di studio sulle donne diacono, ai passaggi in Amoris laetitia che criticano “le culture patriarcali” e promuovono la “dignità delle donne”.
Sempre nel 2016, il quotidiano vaticano L’Osservatore Romano ha pubblicato articoli a sostegno della predicazione femminile, mentre nel 2017 la rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica ha rilanciato la questione dell’ordinazione femminile. Più tardi, nel 2019, il vescovo Erwin Kräutler - un sostenitore del sacerdozio femminile - ha contribuito a redigere il documento Instrumentum laboris per il Sinodo amazzonico, e nello stesso anno una riunione privata di cardinali e vescovi aveva discusso esplicitamente sull’ordinazione femminile. Infine, l’Instrumentum laboris per il Sinodo dell’ottobre 2024 aveva ripreso il tema, invitando la Chiesa a riconoscere “ministeri ufficiali per le donne”, soprattutto nel contesto amazzonico.
Durante la prima assemblea del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità, nell’ottobre 2024, accanto ai gruppi di studio ufficiali, era stata segnalata l’esistenza di un gruppo di lavoro riservato, identificato appunto come Gruppo 5. Questo gruppo, i cui membri non erano stati resi noti, aveva il compito di affrontare questioni particolarmente delicate. Questo gruppo, i cui membri non sono ancora noti, era stato incaricato di affrontare questioni particolarmente delicate.
Ufficialmente, nel marzo 2024, il Vaticano aveva presentato il Gruppo 5 come un gruppo di studio su “questioni teologiche e canoniche riguardanti specifiche forme ministeriali”, quali il ruolo delle donne nella Chiesa e “l’eventuale ammissione delle donne al diaconato”.
La natura segreta di questo gruppo di studio ha scatenato l’indignazione tra diversi delegati sinodali, che hanno chiesto chiarezza sulla trasparenza dell’intero processo. La percezione diffusa era quella di un laboratorio strategico in cui si discutevano questioni con un impatto potenzialmente strutturale sulla Chiesa.
La relazione, consegnata “direttamente nelle mani della Segreteria del Sinodo” e successivamente nelle mani di Papa Leone, conterrà le tesi finali di questo gruppo di studio segreto.
Gaetano Masciullo
