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giovedì 4 dicembre 2025

Tre vescovi tedeschi contro il testo della Conferenza Episcopale sulla «diversità delle identità sessuali»

Piccole belle notizie da Il Timone, che ringraziamo.
Prima Mons. Voderholzer e poi anche la diocesi di Colonia si uniscono alla dura critica di monsignor Oster, che aveva scritto: «Anche se sulla copertina dell'opuscolo c'è scritto: 'I vescovi tedeschi', il testo non parla comunque a mio nome».
InfoVaticana: Don Ripperger "“Non c’`castigo peggiore che i cattivi sacerdoti”. (…) L'esorcista statunitense Chad Ripperger ha avvertito che la crisi che sta attraversando la Chiesa non deve essere interpretata solo in chiave umana o sociologica, ma come una punizione spirituale che Dio permette quando il suo popolo si allontana da Lui. Le sue parole sono state pronunciate durante una sessione di domande e risposte alla Call to Holiness Conference 2025, tenutasi nel Michigan, come riportato dal portale Life Site. (…) Alla domanda se il mondo stia attualmente vivendo una punizione profetizzata, Ripperger ha risposto senza mezzi termini: «Prima di qualsiasi punizione fisica, c'è sempre una punizione spirituale». E ha aggiunto che questa punizione è già presente e si manifesta in modo particolare nella scarsa qualità spirituale e dottrinale di parte del clero".
Edward Pentin’s substack: "Il fallimento di Roma nel correggere i vescovi tedeschi ha rafforzato la loro agenda pro-LGBT. Mentre i vescovi del Paese pubblicano un nuovo documento che incoraggia la diversità delle identità sessuali nelle scuole cattoliche, la sociologa cattolica tedesca Gabriele Kuby spiega la portata della crisi. : “…La sociologa cattolica tedesca Gabriele Kuby, riconosciuta esperta della piaga della teoria del gender, ritiene che questo ultimo atto di dissenso episcopale tedesco nei confronti del Magistero sia, in larga misura, una conseguenza dell'inerzia del Vaticano nei confronti dei vescovi tedeschi. (…) G.Kuby: …Papa Francesco ha scritto diverse lettere ai vescovi tedeschi, ma ha preso posizione solo riguardo alla decostruzione dell'autorità dei vescovi attraverso la condivisione del loro potere con i laici, poiché ciò distruggerebbe la sacramentalità della Chiesa. Ma non ha mai detto una sola parola contro la decostruzione della morale sessuale. Spero che Papa Leone XIV riprenda la battaglia e faccia qualcosa al riguardo.(…) La nuova moda del transgenderismo è promossa dalle ONG LGBTQ, è promossa – e finanziata – dallo Stato, è promossa dai media, ed è ora promossa persino dalla Chiesa. Penso che passerà alla storia come un enorme crimine storico il fatto che i medici mutilino i corpi perfettamente sani dei giovani per fare l'impossibile: cambiare il loro sesso.(…) La grande apostasia sta avvenendo intorno a noi. Ma Gesù stesso ha detto che questo doveva accadere prima della Seconda Venuta di Cristo. Ci troviamo in quella fase, ma allo stesso tempo sta nascendo un nuovo e potente discepolato. È ancora piccolo in termini numerici, ma se sarà unito a Gesù Cristo, accadranno cose inaspettate. Gesù è diventato un essere umano come noi, è andato sulla croce, è risorto dai morti, è asceso al cielo e tornerà di nuovo. Salverà il mondo che ha creato e darà a tutti la possibilità di accettare la salvezza vivendo un'amicizia amorevole con Lui.”".
Luigi

Paola Belletti, Il Timone, 18 Novembre 2025 

Sono 67 i vescovi (ausiliari compresi) che reggono le 27 diocesi cattoliche in Germania e partecipano alla Conferenza Episcopale Tedesca (DBK). Da questo organismo che riunisce in assemblea permanente i presuli di una nazione arrivano riflessioni, linee guida, documenti. Tra gli ultimi pubblicati dalal DBK spicca per la sua grave dissonanza con il magistero della Chiesa cattolica il documento "Creati, redenti e amati: visibilità e riconoscimento della diversità delle identità sessuali nelle scuole" , che riprende a sua volta altri due testi programmatici "Rivalutazione dell'omosessualità nelle scuole" (Il Cammino Sinodale n. 8) e "Affrontare la diversità di genere" (Il Cammino Sinodale n. 15). Per "rivalutazione dell'omosessualità", purtroppo, i vescovi intendono e chiedono chiaramente un cambiamento a detta loro necessario della dottrina, cambiamento legato a nuove "intuizioni della teologia e delle scienze umane" che il magistero petrino dovrebbe assecondare e approvare. In quella che sembra una smania da aggiornamento continuo, come se la Chiesa fosse il software di un sistema operativo come tanti altri, ciò che i vescovi si augurano è il rilascio delle “linee fondamentali di una rinnovata etica sessuale”.

Non tutti i vescovi, però, sono d'accordo e né hanno sottoscritto questi documenti. Anzi, ce ne sono alcuni che si oppongono con fermezza all'approccio che anima questi documenti e sposa con indebito entusiasmo queste e altre "intuizioni teologiche". Tra questi, come riporta CNA in lingua tedesca, il vescovo Rudolf Voderholzer, titolare della diocesi di Ratisbona, «si è unito al vescovo Stefan Oster SDB nella sua dura critica al documento della Commissione per l'istruzione e la scuola della Conferenza episcopale tedesca (DBK) sulla "diversità delle identità sessuali".» Il vescovo di Regensburg non ha voluto commentare oltre il documento ma ha sposato integralmente la critica del vescovo di Passau che sul sito personale aveva pubbliocato un articolo dal titolo "Anche se sulla copertina dell'opuscolo c'è scritto: 'I vescovi tedeschi', il testo non parla comunque a mio nome". Alla dura critica al documento si è unita anche l'arcidiocesi di Colonia che ha dichiarato, riferendosi alle «implicazioni antropologiche e teologiche» espresse nel documento della Conferenza episcopale tedesca, di approvare «il commento dettagliato del vescovo di Passau».

Ciò che il Cammino sinodale tedesco intende perseguire è chiaramente espresso nel n.8 intitolato Rivalutazione Magistrale dell'omosessualità dove, al punto 2 raccomanda al Papa di «chiarire e rivalutare dottrinalmente l’omosessualità», dichiarando:«Ogni persona, con la sua sessualità, viene da Dio creata e in questo essere creata ha una dignità inviolabile. L'orientamento sessuale di ogni persona umana è inseparabile», un aspetto talmente identitario che non può essere scelto né modificato. Al punto 6 si traggono le tragiche implicazioni di una visione che contraddice il magistero della Chiesa che definisce gli atti omosessuali come intrinsecamente disordinati e peccaminosi: premesso che nessuno debba essere discriminato per il proprio orientamento sessuale (e questo in realtà è assicurato dal fatto che non è quello a definire la persona né ha il potere di intaccarne la dignità, come ci assicura la dottrina cattolica che scaturisce dalla Rivelazione), la maggioranza dei vescovi tedeschi sostiene che «(6) ogni persona è chiamata ad esprimere la propria sessualità per integrare il suo stile di vita. Sessualità genitale responsabile nei rapporti con un'altra persona si basa sul rispetto della dignità e dell’autodeterminazione, sull’amore, sulla lealtà e sulla responsabilità l'uno per l'altro, (...). Fertilità (...), esclusività e lungo termine. La sessualità omosessuale – compresa quella realizzata negli atti sessuali – non è quindi un peccato che ti separa da Dio e da te non deve essere giudicato come intrinsecamente negativo. Piuttosto è da misurare mediante la realizzazione dei valori citati.»

Queste sarebbero le novità dottrinali che il Papa dovrebbe affrettarsi a ratificare. Nel frattempo il vescovo di Passau ha spiegato quanto questa visione distorca l'insegnamento perenne della Chiesa e proponga un'idea di sviluppo personale che rottama gli insegnamenti morali della tradizione cattolica gettando il sospetto su di essi e sulla loro inadeguatezza rispetto alle sfide pedagogiche moderne, e riguardo al termine "redenti" presente nel titolo commenta con amarezza: «Riguardo al termine "redenzione", che compare nel titolo del documento "Creati, redenti e amati", Oster ha commentato che la parola non è spiegata da nessuna parte, ma semplicemente data per scontata: "In sostanza, tutte le persone, nella loro diversità, così come si può leggere e come scorre nel testo, sono già redente".» Da cosa sarebbe dunque venuto a salvarci a così caro prezzo Gesù Cristo? ci si deve chiedere. "Crediamo ancora in ciò in cui crediamo?", si chiede mons. Oster e non solo lui.


Foto: Sinodo tedesco (Ansa)