Vorrebbero far diventare tutti novelli «Harry Potter». Anche i caratteri tipografici utilizzati per le pubblicità sono gli stessi dei film della saga del maghetto di Hogwarts. E lo stesso la cappa, la cravatta, la bacchetta magica e la sciarpa dati a noleggio. Ma quel che viene proposto è un gioco molto più pericoloso.
Si tratta di tre eventi, proposti dalla srl «Malastrana» di
Gallarate. Uno, l’«Accademia di
Stregoneria Senza Tempo», è pensato per gli adulti, tanto che si specifica
come «le matricole» debbano «avere più di 18 anni» (cosa avviene che
occhi innocenti non possano vedere?); gli altri due, denominati «Scuola di Magia Senza Tempo», sono
dedicati addirittura ai ragazzi dai 7 ai 17 anni, desiderosi di diventare «aspiranti maghi e streghe». Prospettiva,
già di suo, alquanto discutibile.
Esattamente come nei film è prevista una cerimonia di
smistamento nelle «casate della Scuola»,
ciascuna col proprio “prefetto” ed un programma intensivo fatto di «lezioni di incantesimi, laboratori di
pozioni, classi di divinazione, esercitazione di sport magici», per
conseguire «il diploma di mago provetto».
I pasti – recita la réclame – verranno «preparati
con cura nelle cucine degli elfi». Il tutto ad un costo non proprio modico,
oscillante tra i 290 ed i 380 euro pro capite, in base alle varie offerte proposte.
Tutto bene, quindi? No, per niente. Perché il Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri 2116 e 2117 è molto chiaro in merito: «Tutte le forme di divinazione sono da respingere».
Ed ancora: «Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte, per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo – fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religione». Altro che «aspiranti maghi e streghe»!La stessa Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna nel 2013
ha messo a punto un documento dal titolo «Religiosità
alternativa, sette, spiritualismo. Sfida culturale, educativa e religiosa»,
dove, a proposito di «divinazione, magia,
occultismo, spiritismo», si dice chiaramente: «La Chiesa non accetta tutto ciò». Sulla stessa linea altri due
documenti, questa volta delle Conferenze episcopali Toscana (1994) e Campana
(1995). Lo stesso papa Francesco nell’udienza del 4 dicembre 2019 mise in
guardia dall’occulto, affermando chiaramente: «La magia non è cristiana!». E Padre Gabriele Amorth, forse
l’esorcista più famoso d’Italia, nonché fondatore dell’Associazione
Internazionale Esorcisti, ha precisato nel suo libro «Un esorcista racconta»: «Ogni
forma di magia è un ricorso al demonio». Sentenza, questa, inappellabile,
tale da non far sconti, né concessioni ad alcuno.
Educare allora i bambini, magari i propri figli a queste
pratiche come se fossero un normale, divertente ed innocuo “gioco” è molto
pericoloso, poiché li avvicina ad un mondo, quello dell’occulto e
dell’occultismo, dal quale la nostra Fede ed anche il buon senso ci invitano a rifuggire.
Si noti peraltro – sia detto per inciso - che il primo dei
due appuntamenti per i più piccoli, previsto dal 31 ottobre al 2 novembre, sinistramente
si inaugura proprio nel giorno indicato da ogni calendario satanico come il
“compleanno di Satana”.
Date tutte queste premesse ancor più stupisce una delle location scelte per questo teatrino
ovvero l’ottocentesca villa «La Bellotta»
di Pontenure, nel Piacentino, che è – nientemeno! – di proprietà dell’Opera
Diocesana per la Preservazione della Fede. Ora, non pare proprio che affittare
la struttura ad «aspiranti maghi e
streghe» sia il modo migliore per preservare e diffondere la propria fede.
Forse sarebbe il caso di operare maggior discernimento prima di concedere gli
spazi a chicchessia, poiché è vero che «pecunia
non olet» e le esigenze di cassa
sono comprensibilissime, ma è altrettanto vero che «est modus in rebus». Si è forse ancora in tempo per un ripensamento
in extremis da parte della Diocesi
piacentina?

