Vi proponiamo l’articolo pubblicato il 10 settembre sul sito dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali, in cui si commenta la nomina da parte del Santo Padre della dott. Cristiana Perrella quale Presidente della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon (QUI e QUI).
La nomina della dott. Cristiana Perrella alla guida della Pontificia Accademia di Belle Arti suscita perplessità: femminista, attivista queer (cioè con un orientamento non eterosessuale o non auto-identificantesi in maschio o femmina) e senza legami con l’arte sacra. È il profilo giusto?
QUI sul sito Benoît & moi.
L.V.
La dott. Cristiana Perrella è stata nominata Presidente della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon.
In Italia la notizia è passata inosservata mentre all’estero ha suscitato reazioni di sorpresa e interrogativi all’interno dell’opinione pubblica cattolica.
Solitamente non ci occupiamo di questi «scandalismi» ma in questo caso ci paiono piuttosto giustificati.
Soprattutto ci poniamo una domanda: esistono migliaia di esperte d’arte cristiana nel mondo cattolico, perché la scelta è caduta proprio su un’artista dichiaratamente queer e senza alcun legame con l’arte cristiana?
Ci mancherebbe, la dott. Cristiana Perrella ha tutto il diritto di dedicarsi ai suoi interessi artistici. La perplessità è su chi sia il vero attore in Vaticano della sua nomina.
Il decreto formale pubblicato il 6 settembre 2025 riferisce che l’assegnazione dell’incarico è arrivata da Papa Leone XIV, ma non è chiaro se abbia ricevuto le informazioni adeguate (QUI e QUI).
Chi è la dott. Cristiana Perrella, guida della Pontificia Accademia di Belle Arti
Classe 1965, romana, la dott. Cristiana Perrella è l’attuale direttrice artistica del Museo di Arte Contemporanea di Roma e ha alle spalle un percorso culturale solido e variegato. Dopo esperienze prestigiose come il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e il Contemporary Arts Programme della British School at Rome, ha fondato Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia a Palermo, contribuendo poi a progetti fra arte e scienza in Emilia-Romagna.
Ha inoltre curato il programma Conciliazione 5 promosso dal Dicastero per la cultura e l’educazione, come finestra sull’arte contemporanea a Roma, in occasione del Giubileo 2025. Un curriculum di tutto rispetto, quindi.
Ma ci sono altri elementi che fanno sorgere dubbi che si tratti del profilo giusto per dirigere un’accademia vaticana.
Nel 2020, ad esempio, la dott. Cristiana Perrella ha curato una mostra dedicata al fotografo cinese Ren Hang (1987-2017), selezionando e presentando le opere che lei stessa definisce «provocatorie nell’esposizione degli organi sessuali e nelle pose, che a volte rimandano al sadomasochismo e al feticismo» (QUI).
In un’altra intervista, la dott. Cristiana Perrella rivela l’ammirazione per l’artista irriverente Sarah Lucas, conosciuta per l’autoritratto fotografico in cui posa con due uova al tegame posizionate sopra ai seni e per i simboli fallici che compongono le sue opere, come l’autoritratto in cui addenta una banana (QUI).
In un’altra occasione, la dott. Cristiana Perrella rilascia un’intervista, dove celebra il movimento femminista italiano che portò «risultati enormi», come i referendum sul divorzio e sull’aborto (QUI).
Cristiana Perrella, un’artista queer
Si riferisce poi alle fotografie di Lisetta Carmi ai travestiti del porto di Genova, che lei celebra così: «È incredibile pensare che quelle foto siano state scattate a metà degli anni Sessanta con questa idea di femminilità come qualcosa di agognato, da raggiungere».
Si rimane sul tema transgender quando auspica di riprendere la visione della femminista australiana LGBTQ+ Rosi Braidotti per parlare di un soggetto nomade «che indaga anche la propria sessualità in maniera molto aperta». Braidotti è una delle madrine del trans-femminismo.
E la dott. Cristiana Perrella prosegue dicendosi anche interessata «alla cultura queer e comunque in generale a tutto quello che rifugge la semplificazione e lo schematismo», probabilmente riferendosi al binarismo sessuale.
Sul profilo Instagram della dott. Cristiana Perrella
Che quelle queer siano le sue tematiche di maggior interesse lo si evince anche dal profilo Instagram della nuova presidente della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon (QUI).
In questa foto posa davanti manifesti del cinema erotico che invasero Napoli negli anni ’70-’80 «rivelando il processo di liberazione sessuale in corso», commenta (QUI).
Perrella fu anche una delle sostenitrici del disegno di legge Zan contro l’omofobia [Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità], su cui dovette intervenire addirittura la Segreteria di Stato preoccupata per la salvaguardia della libertà d’espressione dei Cattolici (QUI) (QUI).
Nel 2019 posta invece un’installazione su cui si legge enorme la scritta «Dio è creato dall’uomo». Qualcuno ha commentato recentemente: «Mi sembra appropriato per guidare le belle arti vaticane» (QUI).
E poi effusioni omosex (QUI):
La dott. Cristiana Perrella posta una fotografia della Stazione Termini di Roma attraversata da un lungo tappeto arcobaleno (QUI):
Un altro post è un manifesto contro la civilizzazione occidentale, nella foto si vedono diverse suore di colore (QUI):
Ritornano infine i simboli fallici (QUI):
Cristiana Perrella, il profilo giusto?
Ognuno è libero di postare ciò che vuole e di avere le sue idee sul mondo, ma è evidente che quella esposta dalla dott. Cristiana Perrella non coincide esattamente con il concetto di arte cristiana, né tantomeno con un’antropologia sulla persona umana coerente con il messaggio della Chiesa.
Se si considera che la Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon ha come statuto lo scopo «di favorire lo studio, l’esercizio ed il perfezionamento delle Lettere e Belle Arti, con particolare riguardo alla letteratura d’ispirazione cristiana e all’arte sacra in tutte le sue espressioni, e di promuovere l’elevazione spirituale degli artisti, in collegamento con il Pontificio Consiglio della Cultura», ci domandiamo se il profilo della dott. Cristiana Perrella sia davvero quello giusto.
Papa Leone XIV era pienamente informato degli interessi ideologici della dott. Cristiana Perrella?

Papa Leone XIV dovrebbe essere pienamente informato degli interessi ideologici della dott. Cristiana Perrella... Così come del curriculum e delle esternazioni di tutti gli altri personaggi che nomina in posizioni di peso...
RispondiEliminaMa, dati i tempi che corrono e il nuovo corso leoniano che sembra una riedizione soft del bergoglismo, si può dire paradossalmente che la Perrella è la candidata perfetta del leonismo: bella, simpatica, sorridente, qualificata ma al dunque più ideologizzata e più efficace nel male di quei nani e ballerine che componevano la corte da operetta marxista del satrapo sudamericano.
Una nomina che spiace ai tradizionalisti è senz'altro buona. Grazie a Papa Leone.
RispondiEliminaSe non era informato vuol dire che si fidava di chi non lo aveva informato e quindi doppia colpa. Non è giusto quello che sta accadendo nella Santa Sede
RispondiEliminaLa gerarchia insiste con questa politica nell'immarcescibile illusione di cattivarsi la simpatia dei nemici, mentre questi invece se la ridono allegramente - e giustamente - di tanta dabbenaggine. Se questo atteggiamento nei primi anni faceva rabbia ora fa solo pena.
RispondiElimina...è evidente di come la lobby gay (e massonica) è ancora fortemente presente e potente fra le Mura Leonine... è anche piuttosto evidente come il Papa Leone XIV in pochi mesi non abbia ancora (potuto/voluto...?) risvoltare la Curia Romana come un calzino cacciando a pedate eretici e massoni...
RispondiEliminaSperiamo in una prossima revisione della nomina con un profilo più congruo ai valori cattolici...