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mercoledì 13 agosto 2025

Ecclesia Dei. MiL " Quando il silenzio è imposto: la libertà della verità tra censura e preghiera"

Ancora sulla rimozione e ripristino del nostro Blog.
Grazie ad Ecclesia Dei per la pubblicazione.
QUI e QUI Corrispondenza Romana in tedesco e in inglese.
Luigi C.

Ecclesia Dei, 18-7-25

 Viviamo tempi in cui non sempre la verità ha diritto di parola. Tempi in cui l’algoritmo può diventare giudice, e la morale mondana può stabilire cosa è accettabile e cosa, invece, deve essere censurato. La recente e improvvisa chiusura del blog Messainlatino, punto di riferimento per moltissimi fedeli, lascia sgomento non tanto per l’accaduto in sé — le cause non sono ancora del tutto chiare — ma per ciò che esso simbolicamente rappresenta: la fragilità di ogni voce libera, quando non si conforma alle correnti del pensiero dominante.

Non è nostra intenzione entrare nel merito, non conosciamo con esattezza i motivi della censura né possiamo attribuire colpe senza fondamento, ma un dato emerge con chiarezza: in un mondo che invoca la libertà ad ogni costo, sembra che proprio la libertà della verità sia quella meno tollerata. Si può dire tutto, tranne ciò che scuote, che interpella, che richiama al bene e alla Legge divina. Si può scrivere ogni cosa, finché essa non metta in luce l’eternità del Vangelo, la sua forza scomoda, la necessità della salvezza.

Se davvero il motivo della sospensione dovesse risultare legato ai suoi contenuti, saremmo dinanzi a qualcosa di grave. Perché significherebbe che la Verità, quando non si piega ai criteri del consenso, deve essere messa a tacere. In questo contesto, la Tradizione — e con essa tutte le realtà che vi si riconoscono — non deve cadere nella trappola della reazione sterile o del vittimismo. Non serve gridare alla persecuzione, né rivendicare diritti. Ma serve, oggi più che mai, custodire un cuore vigile e orante. Un cuore saldo nella fede e coraggioso nel bene. Perché se anche le piattaforme digitali ci chiudessero ogni spazio, il Vangelo continuerebbe ad ardere nei cuori e a scorrere nei gesti nascosti dei piccoli.

Preghiamo, dunque. Non per la visibilità o per il riconoscimento umano, ma perché la Verità continui a trovare orecchie disposte ad ascoltarla, cuori disposti a seguirla e mani disposte a difenderla con mitezza. Preghiamo per la conversione dei cuori: di chi governa, di chi amministra, di chi ha in mano gli strumenti del potere mediatico. E anche per noi stessi, affinché non cediamo alla tentazione di ridurre la fede a polemica, e la missione a battaglia umana. San Paolo scriveva a Timoteo: “Verrà un tempo in cui non si sopporterà più la sana dottrina… ma si cercheranno maestri secondo i propri desideri” (2Tm 4,3). Forse quel tempo è già giunto. Ma ciò che il mondo chiude, Dio può riaprire. Ciò che viene censurato, il Cielo può rendere fecondo.

La Tradizione — quella viva, quella che respira nel cuore della Chiesa e non nella nostalgia — non si spegne. Non si censura. Continua a vivere nei silenzi che gridano più delle parole, e nelle anime che ancora sanno inginocchiarsi dinanzi al Mistero.