Post in evidenza

Messainlatino ha vinto la causa contro Google!

Il piccolo Davide-MiL ha fiondato Googlia, si parva licet componere magnis . (Per inciso: è significativo che l'aggettivo 'filisteo...

mercoledì 16 luglio 2025

Perché, anche quando si è costretti a correre, bisogna sempre rimanere “inginocchiati”?

"Senza la preghiera non si fa nulla di buono. Le opere di Dio vengono compiute con le mani giunte e in ginocchio. Anche quando corriamo dobbiamo rimanere spiritualmente inginocchiati davanti a Lui".
Luigi C.


Perché bisogna sempre rimanere “inginocchiati” qualsiasi cosa si faccia? Anzi, bisogna rimanere “inginocchiati” finanche quando si è costretti a correre. E come si fa? E’ un assurdo! No: è logica, altro che assurdo! Ovviamente ci riferiamo all’inginocchiarsi tra virgolette, cioè non all’atto fisico di piegare le ginocchia e farle toccare terra, quanto a ciò che ginocchia rimandano, ovvero allo stato di invocazione, allo stato di preghiera.
Perché dunque bisogna rimanere sempre inginocchiati qualsiasi cosa si faccia? Per un motivo molto semplice (e logico!), perché senza Dio non si può fare nulla di buono. Gesù lo dice chiaramente: “Chi non raccoglie con me, disperde” (Matteo 12).

Quanto è stolto pensare che si possa fare qualcosa di veramente e costantemente buono senza l’aiuto di Dio. Certo, qualche cosina di buono si può anche fare, ma rimarrà isolata, non pienamente finalizzata. Meglio: non orientata al suo giusto fine, che è il Fine con la “F” maiuscola. Da qui la necessità di operare sì, ma sempre conservando lo stato di preghiera. Essere, cioè, contemplativi in azione.

A san Luigi Orione (1872-1940) si attribuiscono queste parole:

Senza la preghiera non si fa nulla di buono. Le opere di Dio vengono compiute con le mani giunte e in ginocchio. Anche quando corriamo dobbiamo rimanere spiritualmente inginocchiati davanti a Lui.