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mercoledì 9 luglio 2025

Martirologio Romano: 9 Luglio 2025

Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).

Oggi la Chiesa cattolica celebra, secondo il calendario romano tradizionale, il mercoledì della quarta settimana dopo l’ottava di Pentecoste.

L.V.

9 Luglio 2025, Luna decimaterza

A Roma, alla Goccia sempre manante, il natale dei santi Martiri Zenóne ed altri diecimiladuecentotre.
A Gortína, in Cándia, san Ciríllo Vescovo, il quale, nella persecuzione di Décio, sotto il Preside Lúcio, fu gettato alle fiamme, ed essendo rimasto illeso dal fuoco, che bruciò i legami soltanto, dal Giudice fu rimesso in libertà per lo stupore di così grande miracolo, ma per aver poi con insistenza e ardore predicato Cristo, dal medesimo fu preso di nuovo e decapitato.
Alla Brille, in Olánda, la passione dei diciannove Martiri, detti Gorgomiési; tra i quali nove Sacerdoti e due Laici erano Frati Minori, quattro Preti secolari, due Premonstratensi, uno Canonico Regolare di sant’Agostíno, ed uno Domenicano. Tutti questi, dopo aver sofferto dagli eretici Calvinisti vari ludibri e tormenti per aver difeso l’autorità della Chiesa Romana e la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, finalmente, sospesi ad una trave e strangolati, compirono il loro combattimento. Dal Sommo Pontefice Pio nono furono annoverati tra i santi Martiri.
Così pure nella città di Tora, presso il lago Velíno, la passione dei santi Anatólia ed Audáce, sotto l’Imperatore Décio. Di essi Anatólia, Vergine di Cristo, dopo aver curato per tutta la provincia del Picéno moltissimi, che erano travagliati da varie malattie, e convertiti a Cristo, per ordine del Giudice Faustiniáno, fu tormentata con diversi generi di pene, ed avendo attirato alla fede anche Audáce per esser rimasta libera da un serpente lanciatole addosso, alla fine pregando a mani stese, fu trafitta dalla spada; Audáce pure, messo in carcere, con sentenza capitale fu senza indugio coronato.
Ad Alessándria i santi Martiri Patermúzio, Copréte ed Alessándro, uccisi sotto Giuláno l’Apóstata.
A Mártula, in Umbria, san Brízio Vescovo, che, sotto il Giudice Marciáno, soffrì molto per la confessione del Signore; e finalmente, dopo aver convertito a Cristo una grande moltitudine di popolo, Confessore si riposò in pace.
A Città di Castéllo, in Umbria, santa Verónica Giuliáni Vergine, nativa di Mercatéllo, terra della diocesi di Urbánia, Monaca del Second’Ordine di san Francésco e Abbadessa del monastero di Città di Castéllo: illustre per l’intenso desiderio di patire, e per le altre virtù e grazie celesti, dal Papa Gregório decimosesto fu iscritta nel numero delle sante Vergini.
Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.

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