Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).
Oggi la Chiesa cattolica celebra, secondo il calendario romano tradizionale, la festa del Santissimo Corpo di Cristo.
L.V.
19 Giugno 2025, Luna vigesimaseconda
A Firénze santa Giuliána Falconiéri Vergine, Fondatrice delle Sorelle dell’Ordine dei Servi della beata Vergine María, dal Sommo Pontefice Cleménte duodecimo ascritta nel numero delle sante Vergini.
A Miláno i santi Martiri Gervásio e Protásio fratelli, dei quali il primo dal Giudice Astásio fu fatto percuotere con flagelli piombati finché non rese lo spirito; l’altro, percosso con bastoni, fu fatto decapitare. I loro corpi, per divina rivelazione, furono ritrovati dal beato Ambrógio cosparsi di sangue e così incorrotti, come se fossero stati uccisi in quel giorno: nella loro traslazione, un cieco, toccando il feretro, ricuperò la vista, e moltissimi, infestati dai demoni, furono liberati.
Nel monastero di Val di Castro, nel Picéno, il natale di san Romuáldo Ravennáte, Anacoreta e Padre dei Monaci Camaldolési, il quale ristabilì la disciplina eremitica, che in Italia era quasi estinta, e mirabilmente la propagò. La sua festa si celebra il sette Febbraio, giorno nel quale le sue sacre reliquie furono trasportate a Fabriáno.
Ad Arézzo, in Toscána, i santi Martiri Gaudénzio Vescovo e Colmázio Diacono, uccisi dal furore dei pagani al tempo di Valentiniáno.
Nello stesso giorno san Bonifácio, Vescovo e Martire, discepolo del beato Romuáldo. Mandato dal Romano Pontefice Gregório quinto a predicare il Vangelo in Rússia, essendo passato illeso per il fuoco, ed avendo battezzato il Re e il popolo, fu ucciso dall’infuriato fratello del Re, e così ricevette la desiderata corona del martirio.
A Ravénna sant’Ursicíno Martire, il quale, sotto Paolíno Giudice, dopo moltissimi tormenti, perseverando impavido nella confessione del Signore, con la decapitazione compì il martirio.
A Sozópoli, nella Pisídia, san Zósimo Martire, il quale, nella persecuzione di Traiáno, sotto il Preside Domiziáno, dopo acerbi tormenti fu decapitato, e così vittorioso passò al Signore.
¶ Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.

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