Era ora!
Tanto tuonò che piovve. Pioggerellina, per ora, ma anche i temporali spesso sono preceduti solo da qualche goccia. E speriamo che ora venga giù il diluvio purificatore!
Ora anche il S. Anselmo, l'ateneo pontificio ove è incardinato il prof. Grillo, inizia un po' a storcere il naso per le sue idee tanto stravaganti quanto trasudanti convincimenti postmoderni? Sembra di sì.
A cosa ci riferiamo?
Bè in primis all'articolo contro la teologia eucaristica (definita dal professore "vecchia, pesante, ossessiva, concentrata sull'inessenziale" - non sapevamo che la teologia eucaristica della Chiesa potesse cambiare... -) e contro il beato Carlo Acutis che sarebbe stato vittima di un cammino ecclesiale tanto "distorto" da renderlo ossessionato dai "miracoli" eucaristici (le virgolette sono di Grillo, già pechè per lui, come si legge nel testo, il vero e unico miracolo eucaristico è quello della comunione ecclesiale...).
Non pago delle parole contrarie ai miracoli eucaristici e gli adulti che avrebbero fatto il lavaggio del cervello al povero Carlo mettendogli in bocca parole di "maleducazione eurcaristica" (cit), ecco che Grillo il 23 giugno sul suo blog "Cittadella editrice" se ne esce con altre delle sue, all'indomani della felice processione del Corpus Domini di Papa Leone XIV: secondo il liturgista, la benedizione eucaristica dopo la S. Messa è un inutile "doppione" e la processione con l'Ostia Magna intera (dopo che, dice, ne è stata appena spezzata un'altranella previa celebrazione eucaristica) è un'incoerenza dovuta a lacune teologiche. Meno male che c'è lui che sa tutto.
(Non siamo teologi ma a chi scrive, ricordando la sequenza di S. Tommaso - ed avendone nelle orecchie la versione musicata da mons. Frisina - sembra di capire che nella frazione del pane Cristo "non si divide nè si spezza, è tutto nell'intero e nel frammento", non si consuma ricevendolo. Quindi non comprendiamo la fissazione dottrinalmente imprecisa di Grillo sulla "frazione del pane" e il suo scandalo per l'Ostia Magna non spezzata e portata solennemente in procesisone. Ah già, S. Tommaso: troppo medievale...).
A prescindere da cosa capiamo noi poveri fedeli ignoranti, Grillo torna a mancare di riguardo verso la teologia eucaristica rimarcando, a nostro avviso con dolo grave, la attuale differenza tra una teologia medievale e quella moderna, denunciando la discontinuità tra la teologia dei Padri della Chiesa da quella contemporanea: divergenze a suo dire che oggigiorno hanno la colpa di ignorerare il grande ed infallibile merito del Concilio Vaticano II che avrebbe (dopo 2000 anni...) condotto finalmente una riconciliazione tra le due visioni eucaristiche. (Ma che davvero? Da poveri fedeli ignoranti però pensavamo che ormai la teologia, soprattutto quella eucaristica, fosse fermamente codificata nei relativi dogmi e che non potesse mutare ancora nei secoli e trovare, solo ora, la perfetta sintesi, udite udite, in un Concilio non dogmatico - dopo 1970 anni...). L'articolo contiene altre amenità su digiuno, devozioni "diverse", ecc. che vi risparmiamo.
Fatto sta che sempre il 23 giugno 2025 il Pontificio Ateneo S. Anselmo ha pubblicato un comunicato a firma del Pro Rettore prof. p. L. Eschlböck, O.S.B. (testo sotto) in cui, pur senza citare mai l'articolo del prof. Grillo chiarisce di prendere le distanze dalle opinioni espresse dai docenti a titolo personale, sotto la loro unica responsabilità e pubblicate sui loro siti o blog e dichiara che esse non rappresentano l'insegnamento dell'Ateneo il quale è fedele ed obbediente all'insegnamento della Chiesa e del Romano Pontefice.
Certo avremmo apprezzato che un tale comunicato fosse uscito anche ai tempi delle invettive contro Benedetto XVI, ma tant'è: forse ora la misura è davvero colma? Meglio tardi che mai. E adesso attendiamo di vedere quali saranno i prossimi passi del S. Anselmo.
Roberto
Caro Andrea con questa gente è impossibile dialogare
RispondiEliminaPer grillo esiste dialogo solo se la pensi come lui, altrimenti sei un poverino che deve essere rieducato; ricordo bene le penose lezioni a Santa Giustina, durante le quali sparava a zero contro Benedetto XVI all'epoca felicemente regnante, al quale aveva giurato fedeltà nell'insegnamento della teologia cattolica.
EliminaE bisognava subire questo abuso di autorità e di coscienza per avere uno straccio di pezzo di carta con su scritto "Licenza", non si poteva fare altrimenti, e tacciava di tradizionalismo chiunque osasse pensarla altrimenti da lui. grillo è una delle persone meno dialogiche che ci siano. Ti ubriaca di parole ma, alla fine, capisci che la sua sarà anche fede, ma non è la fede cattolica. Come potrebbe essere altrimenti, giacché intimo amico e discepolo del defunto A. N. Terrin?
La teologia serve la fede, e in particolare la fede dei piccoli: quando demolisce la fede umile e sincera di un ragazzo di 15 anni che è stato riconosciuto santo, quando deride la donna che indossa il velo, quando disprezza l'uomo che si inginocchia per fare la comunione magari sulla lingua... questo è diabolico in senso letterale, è divisivo e deride la santità della Chiesa, della Messa, dell'adorazione, della comunione, del mistero.
Meglio che grillo e i suoi amici si rileggano per bene Mysterium fidei di Paolo VI, Ecclesia de Eucharistia di Giovanni Paolo II e Sacramentum caritatis di Benedetto XVI, nonché gli innumerevoli cenni fatti da Francesco sulla necessità irrinunciabile dell'adorazione.
Quando grillo dirà esplicitamente che crede nella dottrina della Messa e dell'Eucaristia espressa da Trento e dagli altri Concili, allora sarà seduto di diritto all'unico "tavolo di lavoro" della Chiesa Cattolica, dove potrà provare a dare un suo contributo per approfondire la bellezza del mistero rivelato; fintanto che non riconosce pubblicamente e con le parole esplicite queste verità di fede, si pone egli stesso se non fuori almeno sulla soglia di uscita dalla Chiesa Cattolica.
grillo mi fa solo che pena. Mi domando come faccia a vivere così, deve essere proprio triste.
don Matteo
Invece grillo con chi la pensa diversamente da lui è dialogico, vero? Il suo scopo è demolirti, non dialogare. E demolire la teologia cattolica.
Elimina" non rappresentano l'insegnamento dell'Ateneo...
RispondiEliminaAlla faccia del bicarbonato!
Sig.Rettore, mi perdoni ma...credo di capire che sia un vostro docente stipendiato oppure no?
Dunque, poiche' il suo dire "non rappresenta l'insegnamento dell'Ateneo il quale è fedele ed obbediente all'insegnamento della Chiesa e del Romano Pontefice" potete fargli un formale
richiamo oppure, se lo riterrete non conforme all'insegnamento della Chiesa e del Romano Pontefice, pregarlo di andare a docere altrove perche' "l'Ateneo Sant'Anselmo è fedele ed obbediente all'insegnamento della Chiesa e del Romano Pontefice".
Chest'e'!
Come non si insegnano, nella ns. universitò, le cose scritte da Grillo? mi sembra ben difficile, anzi impossibile, che il prof. non esponga mai queste idee espresse su Carlo Acutis: sarebbe una schizofrenia intellettuale! Le insegna, le insegna, altro che. Angelo
RispondiEliminaIl pro-rettore non fa che ribadire, per quel che ci riguarda, che le posizioni espresse da uno dei suoi docenti non sono degne di attenzione e/o considerazione. E', pertanto, inutile continuare a dare spazio al protagonismo finalizzato unicamente alla "rissa" mediatica.
EliminaDi maggiore interesse, invece, rilevare come la nota dell'Ateneo dimostri - ancora una volta - che lo "sponsor principale" ha cambiato bandiera ed orientamento ......
Gente come il prof. Grillo è l'esatto specchio dei tradizionalisti più estremi. Si vomitano veleno addosso a vicenda, pur cadendo entrambi nello stesso errore clamoroso dell'ermeneutica della rottura del CVII, cambia solo che una fazione in questa rottura vede un trionfo e l'altra un disastro. Ma se ci fosse davvero una rottura sarebbe finita la Chiesa Cattolica.
RispondiEliminaGli articoli del professore sono teologicamente deliranti, asserire a chiare lettere che la dottrina della Chiesa sia “cambiata” col Concilio significa dire un’assurdità che nessun Padre Conciliare ha mai sostenuto, ed implicitamente significa negare alcun valore alla religione rivelata, che si ridurrebbe a convinzione personale degli uomini di un dato tempo, presa a maggioranza e abrogabile da un’altra maggioranza. Quanto a Carlo Acutis, il problema non sono certo i miracoli eucaristici, ma l’ingenuità ruspante della sua fede così bigottamente borghese, che - e qui devo concordare col professore - non è certo il frutto di un cammino di crescita in Cristo, ma al contrario è palese opera di indottrinamento eterodiretto. Ciò non significa che Carlo Acutis non sia stato una bravissima persona, un buon cristiano e che ora non sia in Paradiso; ma personalmente non vedo in lui le ragioni di politica ecclesiastica che dovrebbero giustificarne la pubblica canonizzazione. L’esempio di Carlo Acutis relativamente all’Eucaristia quale sarebbe? Che per essere buoni cattolici dobbiamo credere a un po’ di leggende (forse vere, forse false, forse a malapena credibili) su ostie che si tramutano in pezzi di carne e calici di vino che divengono sangue umano? Del passato dobbiamo conservare ciò ch’è buono, non anche la polvere. Ecco, per quanto io voglia credere - e certamente credo - che il miracolo eucaristico possa esistere e si sia verificato concretamente almeno qualche volta nella Storia, non posso negare che la narrazione vulgata sia assolutamente folklorica e rientri nell’immaginario cattolico, come i santi che volano o quelli che attraversano il mare sul loro mantello. Essere tradizionalisti, a mio modo di vedere, non significa credere in certe cose che già facevano storcere il naso non pochi secoli fa alla sanior pars del cattolicesimo. Pax vobis. Aloysius
RispondiElimina"Narrazione folklorica"? Quindi, se uno crede che san Francesco di Paola abbia attraversato lo stretto sul mantello, è un ingenuo? Se uno crede che tanti santi lievitavano durante l'adorazione, è un ingenuo? Se uno crede a un miracolo eucaristico, è un ingenuo? Senta un po', lei che è un vero cattolico adulto: e se uno crede che un certo Gesù sia resuscitato dai morti, che cos'è? Sempre un ingenuo?
EliminaIl folklore viene dopo, non prima. Quando i santi facevano i miracoli, li facevano per volontà di Dio, non per folklore. Qui non si tratta di essere tradizionalisti o no: qui si tratta di essere puri di cuore e poveri di spirito.
Per il resto, alcuni tradizionalisti hanno il loro immaginario ridicolo, a base di carlidasburgo (che non voleva "la pace", ma solo sconfiggere l'Italia togliendo gli altri nemici), borbonibuoni (non lo furono affatto, vedi Carlo III e il suo atteggiamento verso alcuni religiosi santi dell'epoca), lefebvreeroici (per niente, basta vedere il suo lanciare il sasso e nascondere la mano di fronte ai papi), degaspericattivo, risorgimentomassonico e via cianciando (sì, cianciando, perché le loro conoscenze storiche al riguardo sono minime e superficiali). Se la prenda con loro su queste cose, se è in grado di farlo (temo di no). Non coi santi e i miracoli.
Caro Anonimo, la Resurrezione di Cristo è un dogma di fede, il fraticello che levita è qualcuno che ha bevuto troppo. Per la prima cosa basta la fede (che, insegna sant’Agostino, viene da Dio), per la seconda supplet ignorantia. Non è un caso se oggi i miracoli siano molti meno e molto meno spettacolari che in passato. Poi per carità, lei può credere in quel che le pare, ma c’è un motivo se qualcuno non ci prende più sul serio.
EliminaI miracoli, sono eventi rari, straordinari, eccezionali, ma esistono. Chi non crede nei miracoli, non crede nel Vangelo, né al resto della Scrittura, ergo, non è Cristiano. Tanto meno Cristiano-Cattolico. Senza contare che esistono miracoli che trascendono le leggi naturali, e "miracoli" che si verificano secondo le leggi naturali. Ma questa è altra questione.
EliminaDi queste, grottesche, situazuoni è pieno il mondo accademico cattolico; ma come fanno a pensare di poter continuare codesta farsa ?! da decenni nelle facoltà pontificie, e pure nei seminari, si insegnano dottrine diverse, prima o poi vien giù tutto....
RispondiEliminaGrillo farebbe bene a darsi all'ippica. ahahah
RispondiEliminanon abbiamo bisogno di nuovi Ariani...fuori gli eretici dalla Chiesa
RispondiEliminaA mio modesto parere, l'Ateneo dovrebbe licenziarlo in tronco oppure ridurlo a semplice collaboratore scolastico ;)
RispondiEliminaD'accordissimo con Anonimo delle 17.06 del 26 giugno 2025.
EliminaE' questione di coerenza: Ateneo Cattolico, insegnanti Cattolici, che garantiscano insegnamento Cattolico. Ci sono tanti altri Atenei non confessionali o di altre confessioni dove Grillo può cantare e saltare sulle sue note stonate.
Alle parole seguano i fatti, altrimenti il Rettore, nonostante il comunicato, resta poco credibile.
Dov'è che i vescovi possono mandare i loro sacerdoti o laici a studiare sicuri che questi non tornino a casa con idee strambe?
RispondiEliminaAlla Pontificia Università della Santa Croce. Lì sono assolutamente Cattolici.
EliminaPovero Grillo Ereticante, a me fa pena. Con Ratzinger alla CDF tutti potevano dire tutto, adesso è uguale, nei seminari si insegna un'altra religione ma lui è l'unico con cui MiL se la prende. Dandogli però spazio per rispondere, come se avesse la dignità di un fedele cattolico! Boh!
RispondiEliminaIo sinceramente ho pietà per la mancanza di fede del professore. Preghiamo per lui perché si converta
RispondiEliminaMa quella comunione, alla quale Grillo aspira, poi in realtà cos’è? Visto che attacca le processioni del Corpus Domini, le adorazioni eucaristiche e il rosario, Grillo si pone in conflitto, quindi non in comunione, con i fedeli che fanno queste cose sante. Il modernismo è purtroppo una forma criptica di ateismo che sta distruggendo la chiesa. Grillo spezza la comunione con i credenti che formano la Chiesa. Chiesa formata dai battezzati e realizzata nella e dalla Santissima Eucarestia, lo dice anche il Catechismo. Grillo insegna che l’adorazione eucaristica sarebbe un abuso. Dimentica che la Presenza Reale si può amare e adorare, cosa lecita da secoli. Perché tanto astio, quasi furioso? Sinceramente egli sembrerebbe molto in comunione con l’UAAR, vada da loro ad insegnare, avrebbe un gran successo.
RispondiEliminaPura ipocrisia il comunicato de pro rettore dell santanselmo che meriterebbe una visitina apostolica per le pari opportunita
RispondiEliminaMi son letto i 2 articoli di Grillo. Non apprezzo quello sul beato Acutis. C'è modo e modo di scrivere... A me sembra che i miracoli eucaristici ci aiutino invece a custodire lo stupore dell'unico grande e vero miracolo che avviene durante ogni Santa Messa: il sacrificio di Cristo che si ripresenta in maniera incruenta e sacramentale per ciascuno di noi... e ci fa Suo Corpo.
RispondiEliminaIl primo articolo del prof. Gallo sostiene invece la teologia del Vaticano II. Bisognerebbe custodire la centralità dell'Eucaristia domenicale, comunitaria, che fa la Chiesa, Corpo di Cristo, del Vaticano II, senza rilegare il Santissimo negli sgabuzzini o negli angoli delle chiese, senza svalutare l'adorazione silenziosa o comunitaria...
In linea di principio sono comunque d'accordo nel dire che l'adorazione dopo la Messa, con Comunione, non ha molto senso... Come non ha molto senso l'aver nascosto molti Tabernacoli...
Gesù aiutaci
L’adorazione ha sempre senso. La manducazione è superiore alla adorazione, ma non esiste un conflitto se non nelle polemiche vecchie dei modernisti livorosi. Mangiare l’Eucarestia significa mangiare la vittima del sacrificio redentivo che ha riportato la signoria di Dio, dunque significa unirsi a Cristo, disporsi nella sua Signoria, ed avere un aumento di grazia, la grazia é la vita in Cristo. Poi si è aggiunto il significato tradizionale della incorporazione alla Chiesa Corpo Mistico, bene. Ma adorare dopo la comunione era ed è una cosa lecita, l’ha fatta pure il Papa. Grillo dice esperienza soggettiva e non comunitaria, allora se uno fa la comunione e poi non adora con gli altri il Santissimo Sacramento che riconosce come un dono nel quale il Signore è presente sarebbe solitario. Ma si può arrivare a demonizzare l’adorazione eucaristica? Miserere. Invitiamo il nostro amato Papa Leone XIV a scrivere una bella enciclica eucaristica. Urge riportare la Chiesa a Gesù Sacramentato. Regna troppa confusione, generazioni di preti irrequieti hanno massacrato i tabernacoli. Occorre chiarezza. Ripartiamo dalla Eucarestia. Il Pontefice deve intervenire per il bene delle anime. Nessuno sa più nemmeno perché si celebra la messa. Ognuno ha della Eucarestia un’idea confusa. Questo è gravissimo.
EliminaLa Santissima Eucarestia è un mistero, La comprendono i veri credenti meglio di qualsiasi teologo come Grillo, che nega l’aspetto sacrificale, in maniera più radicale di un protestante. L’Eucarestia è la ripetizione in forma mistica del Sacrificio cruento del Signore sul Calvario, ne applica i frutti di Grazia. la Eucarestia è la presenza in corpo Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. L’ Eucarestia ha poi altre significanze. Essa è un nutrimento che edifica il Corpo di Cristo che è la Chiesa, questo un insegnanto ecclesiologico a partire dal Vaticano II. La Chiesa fatta di battezzati si realizza e rafforza nel Santo Pane eucaristico. Tutte cose presenti nel Catechismo della Chiesa Cattolica, basta leggere. La SS Eucarestia aumenta la grazia, in chi la riceve, dacché è già in stato di grazia per via della assoluzione dei peccati, estingue i peccati veniali. Salva l’anima. Grillo, tra le molte cose, considera solo una sorta di effetto collettivo, e fa una interpretazione modernista del tutto. Non ama la categoria di sacrificio. Non digerisce e sfida la festa del Corpus Domini, crede che le adorazioni eucaristiche siano un male ed un errrore abusivo, minimizza il tabernacolo. Fa una esasperazione ideologica della liturgia. Ha una pessima opinione dei miracoli Eucaristici, cosa che forse potrebbe tradire la sua vera opinione in foro interno sulla Presenza Reale del Signore nelle sacre particole. I miracoli eucaristici sono voluti da Dio, basti pensare a Siena, le ostie intatte dal Settecento, o a quello che è avvenuto sotto le Telecamere a Lourdes, Dio ha agito, sono miracoli grandi. Grillo non ama e non considera i miaracoli eucaristici. Grillo non vuole che si usino le ostie, è contro le ostie rotonde, perché il pane deve essere spezzato al momento, fissazioni risibili, tipiche dei modernisti degli anni Settanta. Cose vecchie. Ovviamente in una messa con poche persone si può anche spezzare una ostia magna, ma se ci sono centinaia di persone ciò è impossibile, anche per via dei frammenti che si avrebbero a terra e che potrebbero essere dispersi. Ma a Grillo della dispersione dei frammenti non sembra interessi.
RispondiEliminaDica quel che vuole ormai lui e quelli come lui rappresentano il passato e sono destinati ad essere sostituiti.Quando non c'è più il Puparo i Pupi non ballano....
RispondiEliminaDa "uno", peraltro così giovane, che dice: "L'Eucarestia è la mia autostrada verso il Cielo", c'è solo da imparare. Quale che sia il titolo accademico in nostro possesso, questo ragazzo, ha capito più e meglio di tanti professoroni.
RispondiEliminaHo l'impressione che al povero Grillo parlante presto verrà consigliato di trovarsi un lavoro meno impegnativo....
RispondiEliminaUna volta c'era il giuramento antimodernista e adesso?
RispondiEliminaAdesso, per voi, ci vorrebbe il giuramento di obbedienza alla Chiesa ed ai suoi legittimi pastori.
EliminaIn effetti c'è già questo giuramento di fedeltà unitamente alla professione di fede che chi assume un incarico ecclesiale ufficiale è tenuto a fare: Cardinali, Vescovi, Preti, Diaconi, Insegnanti in facoltà teologiche cattoliche. Nulla di nuovo.
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