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lunedì 5 maggio 2025

Tolentino de Mendonça Papa?Speriamo proprio di no "#sedevacante #conclave

Ancora sul Card. Tolentino de Mendonça, pessimo candidato al Conclave.
"Ha un fiuto ancora più acuto di Papa Bergoglio nell’individuare i muri che devono essere abbattuti (“Viviamo nel mezzo della città, in questo spazio pieno di confini e pieno di muri invisibili e blocchi esistenziali”, Renascença, dicembre 2016), in particolare le barriere che imprigionano le persone escluse, che sono, a quanto pare, gli omosessuali". 
QUI gli altri nostri post sulla Sede Vacante e sul Conclave 2025.
QUI gli altri nostri post sulla morte del Santo Padre Francesco e sui commenti al suo pontificato.
Luigi C.

Infovaticana 4 -5-25

Mentre il cardinale Parolin si trova attualmente in difficoltà, si stanno facendo avanti altri candidati papali, che, ovviamente, vengono presentati come candidati di compromesso. È il caso del cardinale José Tolentino de Mendonça, un ecclesiastico colto e urbano, che il Catholic Herald aveva già descritto nel 2021 come "il tipo di figura accettabile per tutte le fazioni e capace di attirare un ampio sostegno tra di esse". »
In realtà, questo cardinale sessantenne, molto sicuro di sé, è il tipico esempio del falso centrista e del vero mondano. Portoghese di Madeira, biblista, terziario domenicano, divenuto archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa nel 2018, è stato invitato, sempre nel 2018, a predicare gli esercizi spirituali quaresimali della Curia ed è stato creato cardinale in seguito. Poi, nel settembre 2022, venne nominato Prefetto di un grande Dicastero, quello della Cultura e dell'Educazione, succedendo così a due figure della sinistra curiale, il cardinale Ravasi, già Prefetto del Pontificio Consiglio della Cultura, e il cardinale Versaldi, già Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Nel 2023 si è unito a lui come sottosegretario di questo Dicastero, P. Antonio Spadaro, SJ, già direttore de La Civiltà Cattolica, grande stratega delle forze del "progresso".

José Tolentino de Mendonça è autore di un corpus di opere comprendendo poesie, opere teatrali, saggi e preghiere, che gli hanno fatto guadagnare numerosi premi letterari. Molto in sintonia con l'élite governativa portoghese, è stato nominato "personalità portoghese dell'anno" nel 2019 dal settimanale Expresso. Ha un fiuto ancora più acuto di Papa Bergoglio nell’individuare i muri che devono essere abbattuti (“Viviamo nel mezzo della città, in questo spazio pieno di confini e pieno di muri invisibili e blocchi esistenziali”, Renascença, dicembre 2016), in particolare le barriere che imprigionano le persone escluse, che sono, a quanto pare, gli omosessuali. Attorno al giovane poeta erotico José António Almeida, con le sue "tre identità" - poeta, cattolico e omosessuale - i giovani cattolici si sono radunati nel centro di Lisbona, nella cappella del Rato, per riflettere sulla loro pratica, che la Chiesa considera ancora un "male morale intrinseco". Insieme a padre José Manuel Pereira de Almeida, parroco di Santa Isabel, José Tolention de Mendonça, "il fabuloso’, il più favoloso di tutta la favolosità", come veniva chiamato all'epoca, accolse questo gruppo informale.

Fu proprio lì, a Santa Isabel, dove avevano invitato Padre Domenico Pezzini, esperto in questa materia, allora incaricato dall'arcivescovo di Milano di prestare "particolare attenzione" agli omosessuali. Pezzini era stato il "motore" di un movimento chiamato La Fonte, che cercava di materializzare "l'opzione preferenziale" della Chiesa "per gli emarginati, per gli esclusi" (prefazione al libro Le mani del vasaio. Un omosessuale figlio: che fare?, Paulinas, 2009, di P. Pereira de Almeida). Don Pezzini, leader di gruppi che studiavano la compatibilità dell'omosessualità con il cattolicesimo, è stato finalmente arrestato a Milano – aveva 73 anni – per rispondere dell'accusa di ripetute violenze sessuali su un'adolescente.

José Tolention de Mendonça è molto vicino anche a suor Teresa Forcades, suora benedettina di Montserrat, una femminista che gira il mondo e si impegna «per la piena inclusione dell'omosessualità nella Chiesa». » Ha scritto una prefazione al libro di suor Forcades, La teologia feminista en la història (Fragmenta Editorial, 2007), in cui l’autrice cerca di inserire la teologia femminista all'interno della “teologia critica” o teologia della liberazione.

Infatti, José Tolentino Mendonça, che ha fatto del suo Dicastero un vero e proprio think tank sulla Chiesa del futuro, proietta sé stesso e chi lo circonda in un post-cattolicesimo, dove il compimento della secolarizzazione diventa un'opportunità: la secolarizzazione odierna, a differenza di quella emersa dall'Illuminismo, si associa al cattolicesimo, che diventa l'apertura spirituale della postmodernità.

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