Continuiamo le analisi sul nuovo pontificato di Leone XIV.
"Tutta la sincerità di quest’uomo, «scelto senza alcun merito», come ha detto di sé Papa Leone nella Messa di inizio del suo ministero petrino, si può sintetizzare in quello sguardo al suo anello piscatorio subito dopo averlo ricevuto. Occhi stupiti, come quelli di un bimbo che riceve un regalo; occhi attenti e gravidi di tanta responsabilità che lo attende. È un Papa che vuole fare il Papa e lo farà come vuole Gesù e come ha fatto Pietro, con disinvoltura e consapevolezza. Cristo è al centro. Papa Leone viene a noi, diceva ancora nell’omelia di inizio del suo ministero, «come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia». L’amore con il quale Pietro deve amore il Signore e le sue pecorelle è oblativo, come quello di Cristo in Croce e come quello di Pietro, crocifisso con Cristo. Solo se l’amore è dono di sé fino alla fine, come ha fatto Gesù, è vero e diventa carità che presiede all’unità di tutta la Chiesa. Una cosa molto interessante emerge da questi primi giorni: Leone XIV è a suo agio più nel citare Leone XIII che Francesco e sicuramente non dipende in ciò che dice dal Vaticano II come momento iniziale della Chiesa. Ha citato l’ultimo Concilio solo due volte finora, ma mai presentandolo come “bussola” della Chiesa di oggi. Un buon inizio per un’unità con la fede di tutta la Chiesa. E del Sinodo che ne sarà?"
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Luigi C.