Durante i giorni pre- Conclave, nella normale e scontata ridda di voci ed interviste che queste occasioni suscitano, ci eravamo persi l'intervista rilasciata al quotidiano della C.E.I. "Avvenire", il 29 aprile 2025 (qui), da S.Em. il Cardinale Jean Paul Vesco, O.P., Cardinale Arcivesco di Algeri (qui).
L'intervista, come si noterà, è un vero e proprio elenco di
sparate e scemenze messe in buon (o meglio cattivo) ordine
dall'eminentissimo.
Ma andiamo con ordine:
1) "Francesco ci consegna una Chiesa sana, che ha
evitato il rischio di spegnersi - racconta la berretta d’origine francese
ad Avvenire -. E ci affida una Chiesa impegnata in un cammino di
riforma che è a buon punto. Per questo mi piace definirlo un Papa riformatore.
Ritengo che il suo pontificato lascerà un segno nella storia. Anzi, lo ha già
lasciato se penso alle centinaia di migliaia di persone giunte a Roma per
rendergli omaggio o alle parole di affetto che gli hanno riservato gli algerini
dopo la morte».
è vero esattamente il contrario: la Chiesa, durante il Pontificato di Francesco (2013 - 2025), è tutt'altro che sana e attiva. Dal crollo delle vocazioni alla frequenza della messa, alle deliranti interviste televisive. Non sono pochi i Cardinali che durante le Congregazioni Generali hanno, invece, espresso grandi perplessità sul Pontificato di Francesco. Sì segnerà la Storia, Eminenza, come un incubo.
2) «Direi che è stato il Papa della fraternità
perché semplicemente ha messo al primo posto l’uomo. Non partiva dalla dottrina
ma dalla persona. E così è scaturito tutto il suo impegno per la fraternità
della famiglia umana».
Infatti, la dottrina è scomparsa. Compito del Pontefice non
è mettere l'uomo al primo posto ma Cristo. Chi metteva l'uomo al primo posto
Roberspierre, Marx, ecc... si è visto che ottimi risultati ha raccolto.
3) Papa Bergoglio consegna al suo successore il
Documento di Abu Dhabi firmato da lui e dal grande imam di al-Azhar. Testo
storico…
«Lo considero un documento di immensa speranza e di forte
delusione. Immensa speranza perché non avrei mai immaginato che due leader
religiosi potessero arrivare a tanto: il loro è stato un incontro per il bene
dell’umanità in cui le barriere teologiche non sono divenute un ostacolo. Forte
delusione perché sia nella Chiesa cattolica, sia nel pianeta musulmano il testo
non è stato ripreso e non ha prodotto rivelanti effetti. Spero che il
successore di Francesco rilanci la sfida della fraternità che è anzitutto la
sfida del dialogo con il mondo. La Chiesa è nel mondo e con il mondo deve
confrontarsi"
Il Documento di Abu Dhabi è al limite dell'eresia. La
frase "Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso,
di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha
creato gli esseri umani." (qui) è in palese contraddizione col primo
comandamento. Ricordiamo che un Cardinale, al tempo, salvò la situazione
affermando che dato che il documento non è magistero si trattava solo di una
dichiarazione politica.
4) «È sorprendente: in Occidente un musulmano fa
paura; e nei Paesi islamici un cristiano fa paura. Ci temiamo a vicenda. Perciò
la conoscenza reciproca è essenziale. Come è fondamentale comprendere che
l’altro ha in sé una parte della verità su Dio che a me sfugge. Pierre Claverie
sosteneva: “Nessuno possiede la verità. Ognuno la ricerca e io ho bisogno della
verità degli altri”. Cristo è, sì, la via, la verità, la vita; e ci
conduce al Padre. Ma io non controllo il piano di salvezza di Dio per
l’umanità. E Gesù è morto per redimere tutti, non solo alcuni. Ecco perché
considero più importante l’ortoprassi che l’ortodossia»
Qui l'eminenza Vesco si lascia andare al puro relativismo e
gnosticismo. Notevole uscita per un principe della Chiesa.
5) Parla di "Fiducia Supplicans "È stato forse
il suo documento più difficile. Il Signore ama incondizionatamente, come un
padre ama il figlio senza riserve. Non afferma: “Se fai questo, ti rinnego”. Il
Signore non ci rinnegherà mai. Come sacerdoti e vescovi, abbiamo l’opportunità
di dire “Sei benedetto” qualunque sia la tua situazione da cui puoi uscire. È
sbalorditivo un Papa che ci abbia liberato fino a tal punto».
Chissà se il principio vale anche per le associazioni a
delinquere. Una relazione che non nella Verità, cioè Cristo, non può essere
benedetta. Da cosa ci avrebbe liberato Papa Francesco? Dalla Verità?
6) Su "Amoris Laetitia" "Il
matrimonio è qualcosa di serio, ma anche di rischioso per gli incidenti che
possono capitare. La Chiesa non può dire: non hai il diritto di ricostruirti
una vita dopo il fallimento subito». Con buona pace
dell'indissolubilità del matrimonio, il Cardinale parla come un Pannella
qualsiasi.
7) Sparata finale: «Francesco è arrivato fin dove è
riuscito, lasciando ad esempio da parte il sacerdozio o il diaconato femminile.
Ha affidato alle donne incarichi nella Curia Romana e auspico che non si torni
indietro. Certo, nelle diocesi abbiamo già donne economo o responsabile di
uffici. Il Papa ha avuto l’intelligenza di non fare il passo più lungo della
gamba per evitare rotture o scismi».
L'Eminenza paragona il ruolo di economo al sacerdozio. Non
crediamo meriti una particolare commento una simile sparata.
In conclusione, Eminenza se la Chiesa Cattolica le sta tanto
stretta, anziché affliggere il Popolo di Dio con una mitragliata di
scemenze para eretiche, perché non se ne va nella comunità protestante svedese,
tedesca o dove più le aggrada?