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venerdì 16 maggio 2025

Card. Vesco di Algeri, modernisti alla riscossa?

Durante i giorni pre- Conclave, nella normale e scontata ridda di voci ed interviste che queste occasioni suscitano, ci eravamo persi l'intervista rilasciata al quotidiano della C.E.I. "Avvenire", il 29 aprile 2025 (qui), da S.Em. il Cardinale Jean Paul Vesco, O.P., Cardinale Arcivesco di Algeri (qui).

L'intervista, come si noterà, è un vero e proprio elenco di sparate e scemenze messe in buon (o meglio cattivo) ordine dall'eminentissimo.

Ma andiamo con ordine:

1) "Francesco ci consegna una Chiesa sana, che ha evitato il rischio di spegnersi - racconta la berretta d’origine francese ad Avvenire -. E ci affida una Chiesa impegnata in un cammino di riforma che è a buon punto. Per questo mi piace definirlo un Papa riformatore. Ritengo che il suo pontificato lascerà un segno nella storia. Anzi, lo ha già lasciato se penso alle centinaia di migliaia di persone giunte a Roma per rendergli omaggio o alle parole di affetto che gli hanno riservato gli algerini dopo la morte».

è vero esattamente il contrario: la Chiesa, durante il Pontificato di Francesco (2013 - 2025), è tutt'altro che sana e attiva. Dal crollo delle vocazioni alla frequenza della messa, alle deliranti interviste televisive. Non sono pochi i Cardinali che durante le Congregazioni Generali hanno, invece, espresso grandi perplessità sul Pontificato di Francesco. Sì segnerà la Storia, Eminenza, come un incubo.

2) «Direi che è stato il Papa della fraternità perché semplicemente ha messo al primo posto l’uomo. Non partiva dalla dottrina ma dalla persona. E così è scaturito tutto il suo impegno per la fraternità della famiglia umana».

Infatti, la dottrina è scomparsa. Compito del Pontefice non è mettere l'uomo al primo posto ma Cristo. Chi metteva l'uomo al primo posto Roberspierre, Marx, ecc... si è visto che ottimi risultati ha raccolto.

3) Papa Bergoglio consegna al suo successore il Documento di Abu Dhabi firmato da lui e dal grande imam di al-Azhar. Testo storico…

«Lo considero un documento di immensa speranza e di forte delusione. Immensa speranza perché non avrei mai immaginato che due leader religiosi potessero arrivare a tanto: il loro è stato un incontro per il bene dell’umanità in cui le barriere teologiche non sono divenute un ostacolo. Forte delusione perché sia nella Chiesa cattolica, sia nel pianeta musulmano il testo non è stato ripreso e non ha prodotto rivelanti effetti. Spero che il successore di Francesco rilanci la sfida della fraternità che è anzitutto la sfida del dialogo con il mondo. La Chiesa è nel mondo e con il mondo deve confrontarsi"

Il Documento di Abu Dhabi è al limite dell'eresia. La frase "Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani." (qui) è in palese contraddizione col primo comandamento.  Ricordiamo che un Cardinale, al tempo, salvò la situazione affermando che dato che il documento non è magistero si trattava solo di una dichiarazione politica.

4) «È sorprendente: in Occidente un musulmano fa paura; e nei Paesi islamici un cristiano fa paura. Ci temiamo a vicenda. Perciò la conoscenza reciproca è essenziale. Come è fondamentale comprendere che l’altro ha in sé una parte della verità su Dio che a me sfugge. Pierre Claverie sosteneva: “Nessuno possiede la verità. Ognuno la ricerca e io ho bisogno della verità degli altri”. Cristo è, sì, la via, la verità, la vita; e ci conduce al Padre. Ma io non controllo il piano di salvezza di Dio per l’umanità. E Gesù è morto per redimere tutti, non solo alcuni. Ecco perché considero più importante l’ortoprassi che l’ortodossia» 

Qui l'eminenza Vesco si lascia andare al puro relativismo e gnosticismo. Notevole uscita per un principe della Chiesa.

5) Parla di "Fiducia Supplicans "È stato forse il suo documento più difficile. Il Signore ama incondizionatamente, come un padre ama il figlio senza riserve. Non afferma: “Se fai questo, ti rinnego”. Il Signore non ci rinnegherà mai. Come sacerdoti e vescovi, abbiamo l’opportunità di dire “Sei benedetto” qualunque sia la tua situazione da cui puoi uscire. È sbalorditivo un Papa che ci abbia liberato fino a tal punto».

Chissà se il principio vale anche per le associazioni a delinquere. Una relazione che non nella Verità, cioè Cristo, non può essere benedetta. Da cosa ci avrebbe liberato Papa Francesco? Dalla Verità?

6) Su "Amoris Laetitia" "Il matrimonio è qualcosa di serio, ma anche di rischioso per gli incidenti che possono capitare. La Chiesa non può dire: non hai il diritto di ricostruirti una vita dopo il fallimento subito». Con buona pace dell'indissolubilità del matrimonio, il Cardinale parla come un Pannella qualsiasi. 

7) Sparata finale: «Francesco è arrivato fin dove è riuscito, lasciando ad esempio da parte il sacerdozio o il diaconato femminile. Ha affidato alle donne incarichi nella Curia Romana e auspico che non si torni indietro. Certo, nelle diocesi abbiamo già donne economo o responsabile di uffici. Il Papa ha avuto l’intelligenza di non fare il passo più lungo della gamba per evitare rotture o scismi».

L'Eminenza paragona il ruolo di economo al sacerdozio. Non crediamo meriti una particolare commento una simile sparata.

In conclusione, Eminenza se la Chiesa Cattolica le sta tanto stretta, anziché affliggere il Popolo di Dio con una mitragliata di scemenze para eretiche, perché non se ne va nella comunità protestante svedese, tedesca o dove più le aggrada?

Luigi C.

Ps. Un cardinale ha detto che il suo è stato l’intervento peggiore nelle Congregazioni Generali pre Conclave

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