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sabato 12 aprile 2025

Presunto miracolo di Savarna (Ravenna) - In merito alle polemiche da esponenti della Curia verso i «tradizionalisti» - Comunicato

Riceviamo e pubblichiamo.
A fianco e sotto foto e riassunto della vicenda.
Luigi C.
COMUNICATO

Associazione Culturale San Michele Arcangelo – Coetus Fidelium “Cardinale Domenico Bartolucci”

In merito alle affermazioni di personalità della Curia Arcivescovile di Ravenna verso i «tradizionalisti»
L’Associazione San Michele Arcangelo e il Coetus Fidelium “Cardinale Domenico Bartolucci” esprimono rammarico e stupore riguardo alle affermazioni provenienti da personalità della Curia Arcivescovile Ravennate, ribadite pubblicamente anche di recente , secondo le quali i cosiddetti “tradizionalisti” avrebbero preso parte o perfino orchestrato una presunta manovra relativa alla vicenda del presunto miracolo eucaristico avvenuto a Savarna.
Tali dichiarazioni risultano prive di fondamento e concettualmente incoerenti, dal momento che i fedeli legati alla forma straordinaria del rito romano – secondo il Messale di San Pio V – non hanno alcun interesse a valorizzare un evento legato alla celebrazione della Messa nel rito riformato postconciliare.
Le nostre realtà, da sempre impegnate nella promozione del culto, del decoro liturgico e della formazione dottrinale secondo l’insegnamento perenne della Chiesa, rigettano con fermezza ogni strumentalizzazione ideologica o polemica. La Tradizione liturgica è per noi un tesoro da custodire e vivere, non uno strumento per divisioni o speculazioni, o pretesti.
A tale riguardo, desideriamo ricordare un gesto carico di significato: il 14 settembre 1980, Papa Giovanni Paolo II, in visita a Siena per il 250° anniversario del miracolo eucaristico delle Sacre Particole, si inginocchiò in adorazione davanti all’Ostensorio e, al termine della sua preghiera, esclamò: “È la Presenza!”. Poco dopo, rivolgendosi al clero, ribadì: “L’Eucaristia è il cuore della Chiesa... Dove fiorisce la vita eucaristica, ivi fiorisce la vita ecclesiale.”

Parole che ancora oggi ci aiutano a contemplare il mistero dell’Eucaristia con fede e umiltà, lontani da ogni polemica.

Ricordiamo inoltre con gioia che prossimamente sarà canonizzato il Beato Carlo Acutis, giovane testimone della fede e grande zelatore dei miracoli eucaristici, che ha saputo raccontare con entusiasmo questo Mistero al mondo intero.

Cogliamo l’occasione per esprimere solidarietà a don Nicolò Giosuè, parroco di Savarna, pubblicamente redarguito in una recente riunione, tenutasi in ambito ecclesiastico locale, con affermazioni che reputiamo speciose e irrispettose, soprattutto alla luce delle valutazioni già espresse da eminenti canonisti, che hanno confermato la correttezza dell’operato del sacerdote, e che verranno pubblicate.

Si ricorda inoltre che la celebrazione della Messa in forma straordinaria è stata proposta dalla stessa Curia Arcivescovile, in seguito ad una riunione del Vicariato Urbano di Ravenna, come alternativa alla prosecuzione del rito nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano. I fedeli legati alla Tradizione, in spirito di obbedienza, hanno accettato questa proposta, pur subendo un progressivo allontanamento dalle chiese cittadine.

Appare dunque doloroso e sintomatico che si individuino ancora una volta minoranze da additare come capri espiatori per fatti del tutto estranei alla loro volontà e responsabilità.

Infine, ribadiamo con chiarezza che non abbiamo mai incitato i fedeli alla disobbedienza nei confronti dell’Autorità del Santo Padre Francesco né dell’Ordinario del luogo, ma ci siamo sempre distinti per attività culturali, apologetiche e pro-life, nella fedeltà alla Chiesa e al suo Magistero.

Ravenna, 11 aprile 2025
Associazione Circolo Culturale San Michele Arcangelo
Coetus Fidelium “Cardinale Domenico Bartolucci”

Per eventuali richieste di approfondimento è possibile contattare il
il Presidente dell'Associazione Culturale San Michele Arcangelo Avv. Gian Paolo Babini, rispondendo alla presente mail  (stampa.ass.s.michelearcangelo@gmail.com )

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Savarna, il mistero del vetrino: l’unica prova del presunto miracolo trattenuta dall’arcidiocesi?

Ravenna – Tra i punti più controversi del presunto miracolo eucaristico avvenuto a Savarna, frazione di Ravenna, c’è la questione del vetrino microscopico preparato dalla dottoressa Cristina Antonini, anatomopatologa incaricata della prima analisi sull’Ostia consacrata che, secondo testimoni, avrebbe mostrato segni di sanguinamento.

L’Ostia, caduta accidentalmente il 28 gennaio 2023 nella chiesa di Santa Maria Assunta a Savarna aveva assunto una colorazione rossastra interpretata da alcuni fedeli come fenomeno soprannaturale.
La dottoressa Antonini e altri tre medici veneti hanno osservato presenza di materiale ematico e granulociti, e hanno osservato nello specifico la presenza di globuli bianchi e rossi, confermando che si trattava di sangue (pur non essendo possibile la tipizzazione AB0, possibile in un laboratorio di medicina legale). La dottoressa ha rilasciato un regolare referto il 26 maggio 2023.
Tuttavia, il vetrino e l'incluso, o blocchetto, contenente il tessuto originario non è mai stato trasmesso all’AUSL Romagna, incaricata successivamente dalla curia arcivescovile di Ravenna - Cervia di eseguire ulteriori accertamenti presso il laboratorio di Pievesestina (Cesena). Secondo quanto emerso da varie fonti giornalistiche e dalle indagini svolte dalla Procura di Ravenna in seguito all'esposto presentato da alcuni fedeli rappresentanti dall'avvocato Francesco Minutillo, il vetrino e il blocchetto, consegnati dal parroco don Nicolò Giosuè alla curia il 27 giugno 2023, non è stato consegnato ai sanitari dell'Ausl Romagna, impedendo l'analisi dei campioni da parte degli organi sanitari ufficiali.

Questo particolare ha generato forti sospetti: il vetrino e il blocchetto – potenzialmente le uniche prove fisiche ancora disponibili dopo che ciò che rimaneva dell'Ostia è stata eliminata nei rifiuti sanitari – avrebbe potuto confermare o smentire definitivamente la natura del presunto fenomeno prodigioso. La sua esclusione dalle indagini scientifiche viene quindi considerata una grave anomalia procedurale.

Monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo metropolita di Ravenna - Cervia, finora, non ha fornito chiarimenti pubblici circa la gestione del vetrino e del blocchetto né sulla decisione di non includere nelle analisi dell’AUSL. La richiesta dei fedeli è chiara: trasparenza, accesso ai dati e rispetto della verità, qualunque essa sia.




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