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giovedì 3 aprile 2025

Mons. Schneider: «Un giorno un Papa celebrerà la Santa Messa tradizionale a Roma, nella Basilica di San Pietro in Vaticano»

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1181 pubblicata da Paix Liturgique il 2 aprile, in cui Christian Marquant, Presidente dell’associazione Oremus-Paix Liturgique (contact@veilleurs-paris.fr), commenta il passaggi salienti dell’intervista condotta il 18 marzo dal giornalista del sito LifeSiteNews Andreas Wailzer a mons. Athanasius Schneider (QUI; QUI su MiL).
In particolare l’autore insiste – e noi con lui – sul fatto che occorre «credere nell’incrollabilità della Chiesa che non può né ingannare né ingannarci» ed in «una rigenerazione della Chiesa e della sua liturgia», che «sarà attuata dal Successore di Pietro e dai Successori degli Apostoli […] gli elementi di questa rinnovazione […] saranno assunti dal Papa e dai Vescovi uniti a lui», perché «la divina costituzione della Chiesa è fondata sul Papa e sui Vescovi uniti a lui».

L.V.


Le sentinelle continuano per la 184ª settimana le loro preghiere per la difesa della Santa Messa tradizionale davanti all’Arcivescovado di Parigi (rue du Cloître-Notre-Dame, 10) dal lunedì al venerdì dalle ore 13:00 alle ore 13:30

Cari amici, ho preso molto sul serio e non come uno scherzo le parole di mons. Athanasius Schneider O.R.C., Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana, in un’intervista concessa al sito LifeSiteNews [QUI; QUI su MiL: N.d.T.], in cui afferma di essere personalmente convinto che un Papa celebrerà la Santa Messa tradizionale a Roma, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, con la massima solennità.

Perché bisogna essere coerenti: se, come dice mons. Athanasius Schneider, la Santa Messa tradizionale, nonostante gli ostacoli, sopravvivrà e continuerà a svilupparsi – e ne siamo tutti convinti, io che vi scrivo e voi che mi leggete – è per tornare alla fine ufficialmente a essere ciò che non ha mai smesso di essere, la Messa cattolica della Chiesa cattolica. «Questa celebrazione della Messa, che io chiamo la Messa dei secoli, è indistruttibile e un Papa non può distruggerla, per quanto ci provi», dichiara mons. Schneider. Se la Messa dovesse essere ancora più perseguitata e «andrà sottoterra per un breve periodo, ma sopravvivrà nelle catacombe», rinascerà splendidamente, ci assicura.

Mons. Athanasius Schneider aggiunge, se così posso esprimermi: non vuole definire la Santa Messa tradizionale «vecchia», ma preferisce designarla come «nuova Messa». Ah, se mons. Annibale Bugnini C.M. [già Segretario del Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia e poi Segretario della Congregazione per il culto divino: N.d.T.] sentisse questo! Infatti, dice mons. Schneider, attrae sempre una gioventù fervente. È vero che è una Messa sempre giovane.

È più che una questione di logica, è una questione di fede. Se è vero che questa Messa è stata scartata per essere sostituita da una Messa che esprime in modo più debole il sacrificio non cruento di Gesù Cristo che reitera quello del Golgota, l’adorazione della presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo sotto le specie del pane e del vino, l’ineffabile trascendenza di questo mistero donato agli uomini, la sacralità del sacerdozio gerarchico, la Messa scartata non può che alla fine trionfare su quella che ha preteso di sostituirla. Esserne convinti significa credere nell’incrollabilità della Chiesa che non può né ingannare né ingannarci.

La crisi della Chiesa, iniziata mezzo secolo fa e oggi giunta al culmine, crisi dell’insegnamento della fede da parte di coloro che ne hanno il compito, si manifesta apertamente – lex orandi, lex credendi – attraverso il «bricolage» della santa liturgia. Ma Cristo disse a Pietro: «Simone, […] tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22, 32). Se una falsa riforma ha sconvolto la Chiesa e la sua liturgia, una vera riforma, cioè una rigenerazione della Chiesa e della sua liturgia, avverrà.

Sarà attuata dal Successore di Pietro e dai Successori degli Apostoli. Quando sarà risolta la confusione nell’insegnamento, gli elementi di questa rinnovazione, siano essi immediati (dottrinali) o eventualmente progressivi (disciplinari e, in una certa misura, liturgici), saranno assunti dal Papa e dai Vescovi uniti a lui.

È assolutamente necessario mantenere gli occhi fissi sull’obiettivo da raggiungere, quello della restituzione dell’insegnamento della Chiesa romana e del suo culto nella loro integrità. Ma prima, Vescovi, Cardinali, ma anche prelati, come Superiori religiosi, Abati di monasteri, possono e devono anticipare questa rinascita nella loro sfera di influenza. Al momento, la restaurazione della Chiesa avviene attraverso l’organizzazione di una sopravvivenza e l’inizio di un rinnovamento catechetico, missionario e liturgico. Ma forse siamo alla vigilia di una nuova fase del post-Concilio Vaticano II, in cui ancora una volta nella storia terrena della Chiesa la forza di Dio risplenderà nella debolezza degli uomini (2 Cor 12, 10).

La divina costituzione della Chiesa è fondata sul Papa e sui Vescovi uniti a lui. Nell’ambito di questa sopravvivenza, ciò che può fare un Vescovo, successore degli Apostoli, è immenso. Sia reso grazie a mons. Marcel François Lefebvre per i suoi seminari. Nella mia lettera del 10 febbraio 2025, avevo parlato di questi «tre moschettieri» che sono oggi il card. Raymond Leo Burke, Patrono emerito del Sovrano Militare Ordine di Malta, il card. Robert Sarah, Prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e il card. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede. Ho parlato anche di mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo emerito di Tyler (Texas) [QUI; QUI su MiL: N.d.T.]. Che un certo numero di Vescovi, in varia misura, oggi come ieri, non siano sulla linea comune è cosa certa, anche se la manifestazione della loro non conformità rimane ancora timida. Quanto sono quindi preziose le parole e le azioni di coloro, Cardinali, Vescovi, che dimostrano una reale libertà di Successori degli Apostoli! Tra questi, mons. Athanasius Schneider.

Colgo l’occasione di questa lettera per annunciarvi che sarà a Parigi alla fine di maggio per partecipare a un convegno sulla dottrina della corredenzione della Santa Vergine (La Co-rédemption de la Sainte Vierge, 23-24 maggio 2025, Colloquio teologico), il 23 e 24 maggio, alla Cité internationale universitaire (boulevard Jourdan, 17), Maison internationale, Salon Honnorat (con don Gabriel Grodziski, don Claude Barthe, padre Jean-Christophe de Nadaï O.P., don Patrick Troadec FSSPX, padre Serafino Maria Lanzetta F.I., don Manfred Hauke, professore alla Facoltà di Teologia di Lugano, prof. Roberto de Mattei), e che potrete così salutarlo (QUI).

Potranno ascoltare prima il card. Gerhard Ludwig Müller, che celebrerà una Santa Messa pontificale nella Église Saint-Eugène-Sainte-Cécile domenica 6 aprile 2025 alle ore 11:00, dopo aver tenuto il giorno prima alle ore 20:00 una conferenza su: Le Concile de Nicée: des réponses pour notre siècle [Il Concilio di Nicea: risposte per il nostro secolo: N.d.T.] [QUI: N.d.T.].

Una santa Messa tradizionale celebrata domani dal Papa nella Basilica di San Pietro in Vaticano! E prima, perché no, una Santa Messa tradizionale nella Cathédrale Notre-Dame di Parigi? Per il momento, continuiamo a vegliare e pregare davanti agli uffici dell’Arcivescovado (rue du Cloître-Notre-Dame, 10), dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30, nell’Église Saint-Georges di La Villette (avenue Simon Bolivar, 114, nel XIX arrondissement), il mercoledì alle ore 17:00, davanti all’Église Notre-Dame-du-Travail (rue Vercingétorix, 59, nel XIV arrondissement).

Echi della veglia: un uomo con un forte accento inglese, entrando nella Casa diocesana (in rue du Cloitre-Notre-Dame, 10), ci dice: «La Santa Messa tradizionale è magnifica. Da noi viene celebrata liberamente: continuate così!».

In unione di preghiera e amicizia.

4 commenti:

  1. Se lo può scordare, poverino

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  2. Quando non lo sappiamo ma succederà di sicuro.

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  3. Io spero di essere ancora viva.....o vederla dal Cielo...se il Signore avrà pietà di me!

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